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Gitte Schäfer – Volpaia
L’artista, che per le sue opere usa la tecnica della “campionatura”, è stata molto spesso paragonata ad un DJ che “mixa” vari brani musicali conferendo loro un’armonia e un senso compiuto.
Comunicato stampa
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L’artista, che per le sue opere usa la tecnica della “campionatura”, è stata molto spesso paragonata ad un DJ che “mixa” vari brani musicali conferendo loro un’armonia e un senso compiuto. Nonostante questo possa sembrare riduttivo, nessun altra associazione descrive appieno il modo di lavorare di Gitte Schaefer. Tali “campioni” sono poi assemblati assieme ad altri objets trouvé e questo suo stile, definibile come “old fashion”, trasmette confortanti sensazioni di familiarità. Inoltre, invece di reinventare – o scoprire – le gioie della ri-appropriazione, la Schäfer non pone storie preconfezionate a legare e incastrare immagini e oggetti nel modo più conveniente. Per metterla in altri termini: non è necessario che ci siano delle storie da raccontare per comprendere di cosa parlano le sue opere. Questo sembrerebbe non riguardare molto la sfera dell’estetica e dei manufatti, che invece hanno un ruolo piuttosto cruciale nelle opere di Gitte Schaefer: soggetti, tecniche e pezzi di mobili rimangono riconoscibili, o appaiono leggermente manipolati, in modo da emanare ancora il fascino del passato, di cose una volta esistite che ora tornano ad assumere una nuova veste.
Ad esempio, per questa mostra, il titolo Volpaia funziona più come uno spazio di associazioni possibili che rivela immagini imprevedibili piuttosto che riferirsi ad una visione concreta.
Nello spazio principale della galleria sarà in mostra una selezione di lavori, tra cui Arcimboldolikebusts, titolo dal sapore esotico, che si compone di libri e maschere; un disegno, realizzato utilizzando una specie di vecchia forma per il Panpepato che, da oggetto dimenticato o sconosciuto, diventa così un motivo figurativo nuovo e molto ambiguo; una scatola di legno riempita con treccia di canapa; dei ritagli in rame di due greci danzanti, e così via.
La project room è dipinta completamente di nero, eccezion fatta per una delle pareti su cui è un murale in bianco e nero che rappresenta dei contadini che tornano a casa dal raccolto, o che se ne stanno andando alla volta dei campi. Si tratta di una copia di un vecchio disegno ad inchiostro fatto dalla nonna dell’artista.
Invano ci si sforzerà di trovare un senso compiuto che leghi tutti questi oggetti tra loro: in verità, questi sono così assemblati perché costituiscono un invito ad intraprendere nuovi e possibili viaggi, rispettando un certo annullamento delle gerarchie e dei riferimenti ad “alta” o “bassa” cultura.
Ad esempio, per questa mostra, il titolo Volpaia funziona più come uno spazio di associazioni possibili che rivela immagini imprevedibili piuttosto che riferirsi ad una visione concreta.
Nello spazio principale della galleria sarà in mostra una selezione di lavori, tra cui Arcimboldolikebusts, titolo dal sapore esotico, che si compone di libri e maschere; un disegno, realizzato utilizzando una specie di vecchia forma per il Panpepato che, da oggetto dimenticato o sconosciuto, diventa così un motivo figurativo nuovo e molto ambiguo; una scatola di legno riempita con treccia di canapa; dei ritagli in rame di due greci danzanti, e così via.
La project room è dipinta completamente di nero, eccezion fatta per una delle pareti su cui è un murale in bianco e nero che rappresenta dei contadini che tornano a casa dal raccolto, o che se ne stanno andando alla volta dei campi. Si tratta di una copia di un vecchio disegno ad inchiostro fatto dalla nonna dell’artista.
Invano ci si sforzerà di trovare un senso compiuto che leghi tutti questi oggetti tra loro: in verità, questi sono così assemblati perché costituiscono un invito ad intraprendere nuovi e possibili viaggi, rispettando un certo annullamento delle gerarchie e dei riferimenti ad “alta” o “bassa” cultura.
11
aprile 2008
Gitte Schäfer – Volpaia
Dall'undici aprile al 17 maggio 2008
arte contemporanea
Location
STUDIO SALES DI NORBERTO RUGGERI
Roma, Piazza Dante, 2, (Roma)
Roma, Piazza Dante, 2, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a sabato, ore 15.30 - 19.30
Vernissage
11 Aprile 2008, ore 19.00
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