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Giulia Berra
In occasione di questa personale Giulia Berra presenta un corpus del suo lavoro forse più interessante e in continua evoluzione : le città. Si tratta di una serie di plastici realizzati con materiali naturali (spine,piume,alveari, ecc…)che danno vita a diversi modelli di città impossibili.
Comunicato stampa
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La GalleriaCart propone nella Project Room una personale di Giulia Berra.
La sua ricerca artistica si concentra sulle sottili connessioni fra processi naturali e umani, indagando le relazioni e i legami che si instaurano con l'ambiente.Sviluppando le conoscenze entomologiche trasmessele dal padre, Giulia Berra utilizza elementi naturali ed insetti provenienti da vecchie collezioni, dalle oasi delle farfalle o trovati morti in natura.
In particolare la sua attenzione si concentra sul tema della crisalide vuota(exuvia) come metafora del cambiamento psicofisico ed emotivo.
In questa occasione Giulia Berra presenta un corpus del suo lavoro forse più interessante e in continua evoluzione: le città. Si tratta di una serie di plastici realizzati con materiali naturali (spine, galle, crisalidi di farfalla, alveari, piume) che danno vita a diversi modelli di città impossibili.
Ispirandosi a " Le città invisibili" di Calvino, Giulia indaga il rapporto che ognuno di noi ha con la società e con una differente concezione della vita. Il modello-città preferrito è così caricato di implicazioni psicologiche differenti per ciascuno.
La scelta di una città ricca di spine ci porta a pensare ad una chiusura totale verso l'esterno, alla paura per il cambiamneto e all'insicurezza; diversamente, la città di piume illustra una città-nido confortevole, piacevole ma avulsa dalla realtà. L'agglomerato di crisalidi vuote rispecchia una città metamorfica piena di inespresse risorse, mentre l'insieme di baccelli racconta di città prospere e fiorenti.
"Le città sono un insieme di tante cose: di memoria, di desideri, di segni di un linguaggio; le città sono luoghi di scambio, ma questi scambi non sono soltanto scambi di merci, sono scambi di parole, di desideri, di ricordi," Italo Calvino.
Completano la mostra una serie di ricami su carta della serie "Aracne".
Giulia si trasforma in una nuova Aracne; la sua abilità di tessitrice ci restituisce delle vere e proprie ragnatele ricamate. Il confroto non è più con la dea Atena bensì direttamente con il mondo animale: In questa sfida è, ancora una volta, l'essere umano a perdere; dalla natura dobbiamo solo imparare.
La sua ricerca artistica si concentra sulle sottili connessioni fra processi naturali e umani, indagando le relazioni e i legami che si instaurano con l'ambiente.Sviluppando le conoscenze entomologiche trasmessele dal padre, Giulia Berra utilizza elementi naturali ed insetti provenienti da vecchie collezioni, dalle oasi delle farfalle o trovati morti in natura.
In particolare la sua attenzione si concentra sul tema della crisalide vuota(exuvia) come metafora del cambiamento psicofisico ed emotivo.
In questa occasione Giulia Berra presenta un corpus del suo lavoro forse più interessante e in continua evoluzione: le città. Si tratta di una serie di plastici realizzati con materiali naturali (spine, galle, crisalidi di farfalla, alveari, piume) che danno vita a diversi modelli di città impossibili.
Ispirandosi a " Le città invisibili" di Calvino, Giulia indaga il rapporto che ognuno di noi ha con la società e con una differente concezione della vita. Il modello-città preferrito è così caricato di implicazioni psicologiche differenti per ciascuno.
La scelta di una città ricca di spine ci porta a pensare ad una chiusura totale verso l'esterno, alla paura per il cambiamneto e all'insicurezza; diversamente, la città di piume illustra una città-nido confortevole, piacevole ma avulsa dalla realtà. L'agglomerato di crisalidi vuote rispecchia una città metamorfica piena di inespresse risorse, mentre l'insieme di baccelli racconta di città prospere e fiorenti.
"Le città sono un insieme di tante cose: di memoria, di desideri, di segni di un linguaggio; le città sono luoghi di scambio, ma questi scambi non sono soltanto scambi di merci, sono scambi di parole, di desideri, di ricordi," Italo Calvino.
Completano la mostra una serie di ricami su carta della serie "Aracne".
Giulia si trasforma in una nuova Aracne; la sua abilità di tessitrice ci restituisce delle vere e proprie ragnatele ricamate. Il confroto non è più con la dea Atena bensì direttamente con il mondo animale: In questa sfida è, ancora una volta, l'essere umano a perdere; dalla natura dobbiamo solo imparare.
19
novembre 2011
Giulia Berra
Dal 19 novembre 2011 al 09 gennaio 2012
arte contemporanea
Location
GALLERIA CART
Monza, Via Giuseppe Sirtori, 7, (Monza E Brianza)
Monza, Via Giuseppe Sirtori, 7, (Monza E Brianza)
Orario di apertura
martedi-sabato ore 15,30-19,30
Vernissage
19 Novembre 2011, ore 18,30
Autore
Curatore