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Giulia Huober – le Cose
“Ancora una volta è l’io che guarda a farsi centro percettivo di ciò che accade. Un io che sceglie, sintetizza e combina ciò che infine desidera vedere” Giuseppe Cordoni
Comunicato stampa
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Le Cose
GIULIA HUOBER (Firenze, 1983), ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Firenze, diplomandosi nella scuola di pittura del prof Adriano Bimbi nel 2007. Nel 2005 frequenta il corso di perfezionamento in Arte per la liturgia, San Gabriele, Abruzzo. Dal 2006 partecipa a diverse collettive, prevalentemente di tema sacro, tra cui “Carte per la pace”, Chiostro del Convento di Assisi, “600 anni a San Domenico di Fiesole” convento di San Domenico a Fiesole, “Giovani artisti di-segnano il sacro” presso il Museo d’Arte Contemporanea del Divenire, Scopoli di Foligno, “Da qui a là … laggiù! Il Mugello” presso la Villa di Cafaggiolo, Barberino di Mugello. Nel 2007 vince il concorso “Un nuovo linguaggio per la chiesa ristrutturata di Scopoli” per cui realizza l’opera “La Gerusalemme Celeste”. Nel 2008 viene segnalata tra i finalisti del premio “Verso l'alto, con i piedi in terra”, Fondazione Alinari. A Gennaio del 2010 vince il Premio internazionale Volturno Morani con l'opera “Trasfigurazione”.
“Ancora una volta è l'io che guarda a farsi centro percettivo di ciò che accade. Un io che sceglie, sintetizza e combina ciò che infine desidera vedere. Ancora una volta, per Giulia, la sua prima attitudine rappresentativa consiste nel riuscire ad imporsi una metrica appropriata. Quella in virtù della quale sedimentate suggestioni trovano la loro strada più propizia per venire alla luce.Attraverso una emotiva percezione ritmica degli spazi, ove è sempre l'umana presenza ad imprimerne il significato, conferendo dinamismo, fluidità e sintesi ad ogni sua visione. Sempre visti da dietro e controluce, questi suoi bagnanti ci appaiono allora plasmati da veloci matasse chiroscurali. Distesi al sole o immersi nell'acqua, enigmatiche presenze, s'accampano nello spazio con perentoria plasticità, lo animano dal di dentro, come se fosse il loro solo respiro a cadenzare i piani del paesaggio che si dispiega dinnanzi a loro. Ma anche in assenza di umane figure, i luoghi rappresentati vivono unicamente in virtù del loro passaggio o del loro ricordo. Ed è sempre il disegno a preordinare l'avvento del colore, a gestirne gli equilibri timbrici e tonali, sviluppandolo come un racconto rigorosamente articolato di ciò che fa la luce ad un'ora precisa del giorno. Sotto la tenda dove gli artisti fanno colazione il vissuto si impiglia con gli oggetti. Quelle sedie di plastica bianche, basta guardarle. A seconda di come sono disposte lì, sulla tela, suggeriscono un senso di attesa, o il ricordo di interminabili discussioni da parte di chi le ha occupate. Persino l'idea di un disordine quanto mai qui organico e necessario all'inventiva di questo gruppo di giovani artisti.”
Giuseppe Cordoni
GIULIA HUOBER (Firenze, 1983), ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Firenze, diplomandosi nella scuola di pittura del prof Adriano Bimbi nel 2007. Nel 2005 frequenta il corso di perfezionamento in Arte per la liturgia, San Gabriele, Abruzzo. Dal 2006 partecipa a diverse collettive, prevalentemente di tema sacro, tra cui “Carte per la pace”, Chiostro del Convento di Assisi, “600 anni a San Domenico di Fiesole” convento di San Domenico a Fiesole, “Giovani artisti di-segnano il sacro” presso il Museo d’Arte Contemporanea del Divenire, Scopoli di Foligno, “Da qui a là … laggiù! Il Mugello” presso la Villa di Cafaggiolo, Barberino di Mugello. Nel 2007 vince il concorso “Un nuovo linguaggio per la chiesa ristrutturata di Scopoli” per cui realizza l’opera “La Gerusalemme Celeste”. Nel 2008 viene segnalata tra i finalisti del premio “Verso l'alto, con i piedi in terra”, Fondazione Alinari. A Gennaio del 2010 vince il Premio internazionale Volturno Morani con l'opera “Trasfigurazione”.
“Ancora una volta è l'io che guarda a farsi centro percettivo di ciò che accade. Un io che sceglie, sintetizza e combina ciò che infine desidera vedere. Ancora una volta, per Giulia, la sua prima attitudine rappresentativa consiste nel riuscire ad imporsi una metrica appropriata. Quella in virtù della quale sedimentate suggestioni trovano la loro strada più propizia per venire alla luce.Attraverso una emotiva percezione ritmica degli spazi, ove è sempre l'umana presenza ad imprimerne il significato, conferendo dinamismo, fluidità e sintesi ad ogni sua visione. Sempre visti da dietro e controluce, questi suoi bagnanti ci appaiono allora plasmati da veloci matasse chiroscurali. Distesi al sole o immersi nell'acqua, enigmatiche presenze, s'accampano nello spazio con perentoria plasticità, lo animano dal di dentro, come se fosse il loro solo respiro a cadenzare i piani del paesaggio che si dispiega dinnanzi a loro. Ma anche in assenza di umane figure, i luoghi rappresentati vivono unicamente in virtù del loro passaggio o del loro ricordo. Ed è sempre il disegno a preordinare l'avvento del colore, a gestirne gli equilibri timbrici e tonali, sviluppandolo come un racconto rigorosamente articolato di ciò che fa la luce ad un'ora precisa del giorno. Sotto la tenda dove gli artisti fanno colazione il vissuto si impiglia con gli oggetti. Quelle sedie di plastica bianche, basta guardarle. A seconda di come sono disposte lì, sulla tela, suggeriscono un senso di attesa, o il ricordo di interminabili discussioni da parte di chi le ha occupate. Persino l'idea di un disordine quanto mai qui organico e necessario all'inventiva di questo gruppo di giovani artisti.”
Giuseppe Cordoni
08
maggio 2010
Giulia Huober – le Cose
Dall'otto maggio al 03 giugno 2010
arte contemporanea
Location
CIVICO69
Firenze, Via Ghibellina, 69, (Firenze)
Firenze, Via Ghibellina, 69, (Firenze)
Orario di apertura
martedi-venerdi 10.00 14.00 - 16.00 19.00
sabato 16.00 22.00
Vernissage
8 Maggio 2010, ore 18.00
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