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Giulia Mangoni – La strega si trasforma persino in vento
Martedì 7 marzo, dalle 16:30 alle 19:30, Operativa Arte apre straordinariamente le sue porte per celebrare con Giulia Mangoni il finissage della sua prima personale in Galleria, intitolata “La strega si trasforma persino in vento“, a cura di Beatrice Benella.
Comunicato stampa
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Operativa è lieta di presentare La strega si trasforma persino in vento, prima personale in galleria di Giulia Mangoni. La mostra presenta una nuova produzione di opere con cui l’artista italo-brasiliana indaga il folclore della Ciociaria, sua terra natale, tra creature fantastiche, tradizioni orali e immaginario archivistico. Attingendo a riferimenti antichi e coniugando le storie orali con la memoria collettiva e l’archivio, l’artista sovverte i confini tra finzione e realtà, evocando un mondo naturale ricco di fenomeni magici e forze fantasmatiche che coesistono con il quotidiano.
I lavori di Mangoni racchiudono usanze antiche, tradizioni, racconti, leggende e ricordi personali che danno vita a un mondo a metà tra il reale e il fantastico. L’insieme di antiche storie popolari locali trovano manifestazione all’interno dei quadri dell’artista, dando così vita a un racconto corale popolato da figure marginalizzate sotto le sembianze di fantasmi, animali incantati, gnomi, ianare e lupi mannari radunati in dipinti che ne enfatizzano i temi bizzarri, rivelando così una straordinaria fedeltà all’assurdo.
Nell’ottica di una reinterpretazione di antichi miti del meraviglioso, la figura-archetipo della strega in particolare assume un ruolo cruciale. Rappresentata come un essere ibrido e sfaccettato, figura umana evanescente, la strega diventa il simbolo di un immaginario onirico in grado di reinventarsi attraverso la trasformazione e l’immaginazione, segnalandoci
La narrazione della mostra è intrinsecamente simbolica e segue dei codici regolati da chiavi di lettura stratificate in cui ogni intervento determina una porzione del processo di ricerca intrapreso dall’artista e in cui lo spazio non limitato della narrazione sottende un’ambiguità spaziale e compositiva.
L’arte intima, potente e collettiva di Giulia Mangoni costruisce un universo di mitologie personali che oscilla tra grottesco e fantastico. Attraverso una moltitudine di creature bizzarre dalle sembianze spesso animalesche, l’artista ci fornisce un bestiario immaginario come strumento per l’esplorazione di mistici mondi paralleli e narrazioni misteriose e simboliche.
*S. Federici, Caccia alle streghe, guerra alle donne, NERO, Roma 2020
Nata nel 1991 a Isola del Liri, Frosinone, Giulia Mangoni è cresciuta tra Italia e Brasile e ora vive e lavora alla sua città natale. Negli ultimi anni, Mangoni ha partecipato a mostre a livello nazionale ed internazionale, tra cui personali: Bits & Cream. Metabolizzazione d’Archivio, presso ArtNoble gallery, Milano; From the Island of Liri, a cura di Juliana Leandra presso Dreambox Lab, New York, più recentemente Nambur da IUNO projects, Roma; e mostre collettive: Ladder to The Moon presso Monitor Gallery, Roma; VIVERE DI PAESAGGIO, a cura di Mirta di Argenzio presso APALAZZO gallery, Brescia; The New Abnormal, Straperetana a cura di Saverio Verini e Roma Pittura Emergente Oggi curata da Cesare Biasini Selvaggi presso 21gallery Treviso. Nel 2020 Mangoni ha partecipato al programma di borse di studio presso CASTRO Projects a Roma, con la borsa di studio Scovaventi Italian Fellowship. È stata una delle artiste protagoniste di Una Boccata D’Arte con il progetto di Fondazione Elpis, Galleria Continua e Threes Productions intitolato Il Salmerino Viandante, a San Lorenzo Dorsino nel Trentino-Alto Adige, curato da Valerio Panella.
È stata vincitrice del premio Skinner Connard’s Travel Prize e del premio Chadwick Healey Prize per la pittura.
I lavori di Mangoni racchiudono usanze antiche, tradizioni, racconti, leggende e ricordi personali che danno vita a un mondo a metà tra il reale e il fantastico. L’insieme di antiche storie popolari locali trovano manifestazione all’interno dei quadri dell’artista, dando così vita a un racconto corale popolato da figure marginalizzate sotto le sembianze di fantasmi, animali incantati, gnomi, ianare e lupi mannari radunati in dipinti che ne enfatizzano i temi bizzarri, rivelando così una straordinaria fedeltà all’assurdo.
Nell’ottica di una reinterpretazione di antichi miti del meraviglioso, la figura-archetipo della strega in particolare assume un ruolo cruciale. Rappresentata come un essere ibrido e sfaccettato, figura umana evanescente, la strega diventa il simbolo di un immaginario onirico in grado di reinventarsi attraverso la trasformazione e l’immaginazione, segnalandoci
La narrazione della mostra è intrinsecamente simbolica e segue dei codici regolati da chiavi di lettura stratificate in cui ogni intervento determina una porzione del processo di ricerca intrapreso dall’artista e in cui lo spazio non limitato della narrazione sottende un’ambiguità spaziale e compositiva.
L’arte intima, potente e collettiva di Giulia Mangoni costruisce un universo di mitologie personali che oscilla tra grottesco e fantastico. Attraverso una moltitudine di creature bizzarre dalle sembianze spesso animalesche, l’artista ci fornisce un bestiario immaginario come strumento per l’esplorazione di mistici mondi paralleli e narrazioni misteriose e simboliche.
*S. Federici, Caccia alle streghe, guerra alle donne, NERO, Roma 2020
Nata nel 1991 a Isola del Liri, Frosinone, Giulia Mangoni è cresciuta tra Italia e Brasile e ora vive e lavora alla sua città natale. Negli ultimi anni, Mangoni ha partecipato a mostre a livello nazionale ed internazionale, tra cui personali: Bits & Cream. Metabolizzazione d’Archivio, presso ArtNoble gallery, Milano; From the Island of Liri, a cura di Juliana Leandra presso Dreambox Lab, New York, più recentemente Nambur da IUNO projects, Roma; e mostre collettive: Ladder to The Moon presso Monitor Gallery, Roma; VIVERE DI PAESAGGIO, a cura di Mirta di Argenzio presso APALAZZO gallery, Brescia; The New Abnormal, Straperetana a cura di Saverio Verini e Roma Pittura Emergente Oggi curata da Cesare Biasini Selvaggi presso 21gallery Treviso. Nel 2020 Mangoni ha partecipato al programma di borse di studio presso CASTRO Projects a Roma, con la borsa di studio Scovaventi Italian Fellowship. È stata una delle artiste protagoniste di Una Boccata D’Arte con il progetto di Fondazione Elpis, Galleria Continua e Threes Productions intitolato Il Salmerino Viandante, a San Lorenzo Dorsino nel Trentino-Alto Adige, curato da Valerio Panella.
È stata vincitrice del premio Skinner Connard’s Travel Prize e del premio Chadwick Healey Prize per la pittura.
07
marzo 2023
Giulia Mangoni – La strega si trasforma persino in vento
07 marzo 2023
arte contemporanea
Location
OPERATIVA ARTE CONTEMPORANEA
Roma, Via Del Consolato, 10, (Roma)
Roma, Via Del Consolato, 10, (Roma)
Orario di apertura
dalle 16:30 alle 19:30
Sito web
Autore
Curatore