Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Giulia Mattioli – Luce della memoria
In mostra tutto il lavoro recente dell’artista, un immaginario astratto, inteso come ricerca sul colore, sulla forma e sullo spazio e le loro interrelazioni, che ha caratterizzato il linguaggio artistico del dopoguerra, e ha alimentato la sua ricerca.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“Scenari” si campiona ad essere, in una città come Firenze, lo specchio di un’arte di frontiera, assolutamente in movimento, ipermoderna, ipertesa, ipercolta, mente e cuore, ma anche progetto e destino della comunicazione estetica. E’ con questo progetto, ideato e diretto dall’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza, figura di piano internazionale, che si vuole indicare e sorreggere l’arte nuova e, dunque, protagonisti e bandiere, bandendo ogni culto del transitorio per porgere a tutti il culto dell'eterno. Il terzo millennio che fa vivere i processi creativi in un clima di saccheggiamento della realtà, perchè il futuro è ora, fra rappresentazioni e interpretazioni, ci porta a cogliere il nuovo destino della bellezza. Con l'arte vogliamo aprire finestre sul mondo, con l'arte vogliamo aprire stagioni eroiche, con l'arte vogliamo inaugurare una nuova civiltà. Finestre sul mondo è un punto di partenza. Con “Scenari” si troveranno ad essere coinvolti, ogni volta, sei artisti con sei mostre personali. I sei di questo capitolo sono Franco Cingolani, Gianni Bucher Schenker, Giulia Mattioli, Eugenia Serafini, Domenico Pompa, Roberto Rosso.
Scrive Carlo Franza nel testo: “E’ l’immaginario astratto, inteso come ricerca sul colore, sulla forma e sullo spazio e le loro interrelazioni, che ha caratterizzato il linguaggio artistico del dopoguerra, e ad aver così alimentato tutto il lavoro recente di Giulia Mattioli. Ci propone opere di diversi formati, universi interiori siglati da una materia fondo oro, variamente sfilacciata con movimenti di segni che partono da un centro e si irradiano in modo quasi infinito. E’ la finestra dell’intimità che parla, e semmai traduce in queste opere di altissimo tenore visivo i suoi immagazzinamenti mentali, la luce che si espande via via fino a farsi baricentro di un colloquio. L’operazione artistica si legge come estetica dell’astrattismo e dell’informale, sia di stampo europeo che americano, che qui si incornicia in misura sublime. Il colore per lo più fondo oro, dolce ed espanso, rischiarato da pulsazioni luminose, crea un clima di indefinibile poesia, ed è il mezzo di espressione più verosimile del suo vocabolario aniconico. Dai suoi lavori si legge una sorta di geografia anzitutto dell’anima e poi del mondo, tanto che l'artista pare guidata da una sensibilità poetica sintetica eppure originale, che apre a seduzioni pittoriche innovative, capaci di veicolare nuove aperture in una sorta di ricerca neospazialista”.
Biografia dell’artista
Giulia Mattioli è nata a Bologna nel 1979, città dove oggi vive e opera. Compie studi d'arte e di scenografia, oltre a mettersi alla prova come attrice in laboratori di teatro di ricerca presso alcune teatri compagnie romagnoli. Nel frattempo diviene assistente scenografo tirocinante e consegue il diploma di attrezzista teatrale. Da quasi 20 anni ricerca e approfondisce, nelle arti applicate una sua personale tecnica di ossidazione delle foglie metalliche, da cui scaturiscono i suoi tondi di derivazione alchemica.
Il suo approccio alla materia è brutale, cosa ben diversa da quello della tradizionale doratura; l'elemento che maggiormente si discosta dalla tradizione, e dà vita a composizioni di sapore si può esoterico nutrito di suggestioni romantiche al limite con la malinconia. Giulia Mattioli riceve un'ispirazione scevra da ogni interpretazione: il suo fine non prevede narrazione ma canalizzazione della verità della bellezza. Ha il dono di leggere la materia per poi modificarne l'uso, realizzando ad esempio oggetti con varie funzionalità e mutandone quindi l'identità originaria: oggetti di carta, di plastica, libri d'arte, sassi, vasi recuperati con la tecnica del kintsugi e altro a venire. E’ inoltre talentuosa scrittrice: di racconti, poesie, prosa poetica e poesia visiva erotica. Nel 2019 è l’illustre Storico dell’Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza ad invitarla nella Rassegna dal titolo “Le ragioni del presente” presso Artestudio26 a Milano in occasione della 58ma edizione del Salone del Mobile, poi nel Progetto “Scenari” con una mostra personale dal titolo “Luce della memoria” al Plus Florence di Firenze.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, poi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la sua rubrica “Scenari dell'arte”. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte. . Nel 2016 ha vinto a Roma nella Biblioteca Vallicelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte.
Scrive Carlo Franza nel testo: “E’ l’immaginario astratto, inteso come ricerca sul colore, sulla forma e sullo spazio e le loro interrelazioni, che ha caratterizzato il linguaggio artistico del dopoguerra, e ad aver così alimentato tutto il lavoro recente di Giulia Mattioli. Ci propone opere di diversi formati, universi interiori siglati da una materia fondo oro, variamente sfilacciata con movimenti di segni che partono da un centro e si irradiano in modo quasi infinito. E’ la finestra dell’intimità che parla, e semmai traduce in queste opere di altissimo tenore visivo i suoi immagazzinamenti mentali, la luce che si espande via via fino a farsi baricentro di un colloquio. L’operazione artistica si legge come estetica dell’astrattismo e dell’informale, sia di stampo europeo che americano, che qui si incornicia in misura sublime. Il colore per lo più fondo oro, dolce ed espanso, rischiarato da pulsazioni luminose, crea un clima di indefinibile poesia, ed è il mezzo di espressione più verosimile del suo vocabolario aniconico. Dai suoi lavori si legge una sorta di geografia anzitutto dell’anima e poi del mondo, tanto che l'artista pare guidata da una sensibilità poetica sintetica eppure originale, che apre a seduzioni pittoriche innovative, capaci di veicolare nuove aperture in una sorta di ricerca neospazialista”.
Biografia dell’artista
Giulia Mattioli è nata a Bologna nel 1979, città dove oggi vive e opera. Compie studi d'arte e di scenografia, oltre a mettersi alla prova come attrice in laboratori di teatro di ricerca presso alcune teatri compagnie romagnoli. Nel frattempo diviene assistente scenografo tirocinante e consegue il diploma di attrezzista teatrale. Da quasi 20 anni ricerca e approfondisce, nelle arti applicate una sua personale tecnica di ossidazione delle foglie metalliche, da cui scaturiscono i suoi tondi di derivazione alchemica.
Il suo approccio alla materia è brutale, cosa ben diversa da quello della tradizionale doratura; l'elemento che maggiormente si discosta dalla tradizione, e dà vita a composizioni di sapore si può esoterico nutrito di suggestioni romantiche al limite con la malinconia. Giulia Mattioli riceve un'ispirazione scevra da ogni interpretazione: il suo fine non prevede narrazione ma canalizzazione della verità della bellezza. Ha il dono di leggere la materia per poi modificarne l'uso, realizzando ad esempio oggetti con varie funzionalità e mutandone quindi l'identità originaria: oggetti di carta, di plastica, libri d'arte, sassi, vasi recuperati con la tecnica del kintsugi e altro a venire. E’ inoltre talentuosa scrittrice: di racconti, poesie, prosa poetica e poesia visiva erotica. Nel 2019 è l’illustre Storico dell’Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza ad invitarla nella Rassegna dal titolo “Le ragioni del presente” presso Artestudio26 a Milano in occasione della 58ma edizione del Salone del Mobile, poi nel Progetto “Scenari” con una mostra personale dal titolo “Luce della memoria” al Plus Florence di Firenze.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, poi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la sua rubrica “Scenari dell'arte”. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte. . Nel 2016 ha vinto a Roma nella Biblioteca Vallicelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte.
19
ottobre 2019
Giulia Mattioli – Luce della memoria
Dal 19 ottobre 2019 al 27 marzo 2020
arte contemporanea
Location
PLUS FLORENCE
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Orario di apertura
Da lunedì a domenica su appuntamento.
Vernissage
19 Ottobre 2019, Ore 18.00
Autore
Curatore
Autore testo critico
Patrocini