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Giuliana Cusino – Storie delle donne velate
La sequenza di tavole realizzate da Giuliana Cusino in ceramica raku ci introduce immediatamente in una dimensione di favola, poiché ad essa appartiene inequivocabilmente la precisa intenzione di suscitare e ricreare percettivamente il clima mitico della fiaba.
Comunicato stampa
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Presentazione di Paolo Nesta:
Storie delle donne velate
La sequenza di tavole realizzate da Giuliana Cusino in ceramica raku ci introduce immediatamente in una dimensione di favola, poiché ad essa appartiene inequivocabilmente la precisa intenzione di suscitare e ricreare percettivamente il clima mitico della fiaba.
La trasposizione delle immagini nell’aura leggera e quasi senza tempo del “c’era una volta” le anima, ad una ad una, di vita autonoma.
Tuttavia, trascorrendo dall’una all’altra, siamo invitati a percepire il soffio compartecipe di un senso unitario, fatto di delicati, quasi impercettibili rimandi, che a poco a poco si strutturano nella nostra immaginazione, prendendo prima la forma di una esile trama, per trasformarsi presto nel corpo di un racconto, di una storia.
L’intenzione narrativa, condensata ed insieme emanante dalla singola tavola, si scopre iterata sul metro della variazione, nell’immagine successiva e nell’altra ancora, sul ritmo lineare e insieme circolare, che tutte le comprende, come “Storie delle donne velate”. Il ricorrere della figura femminile si fa racconto, antico e attuale, storia e coscienza dell’io narrante, esperienza esistenziale e riflessione sociale sulla condizione femminile.
La favola antica, dalle “Mille e una notte” alla poesia d’amore mediorientale del XII secolo, che tanta incantata ammirazione suscitò in Goethe, cede, almeno per un poco, all’irruzione angosciosa, prodotta dalla riflessione su un dramma sociale e culturale, perdurante nel tempo presente.
Ma non credo che l’improvviso scarto, come la mossa del cavallo nel gioco degli scacchi, verso il tema della condizione femminile, sovente e diffusamente infelice nella società odierna, sia la meta sostanziale della meditazione di Giuliana.
Ritorniamo per un momento a riconsiderare da vicino la concreta presenza femminile nelle sue tavole. L’immagine della donna appare costantemente fasciata, strettamente avvolta e imbozzolata nel suo abito, da cui fuoriesce soltanto lo sguardo, intensamente concentrato in quei grandi occhi immobili. La staticità della figura la assomiglia ad una crisalide avvolta nella sua ultima spoglia larvale, ancora racchiusa nel suo pupario in trasformazione, un attimo prima di sfarfallare, finalmente adulta. Quasi solo agli occhi è affidato il compito di intrattenere un dialogo con il mondo “di fuori”, che è raffigurato dinamicamente, aperto al volo e alla scoperta infinita.
Talvolta, in alcune tavole, anche le mani, con quel loro rigore di simmetrie esoteriche, si prestano a rappresentare l’imminenza della trasformazione, complice il sogno, che è libera immersione e fusione con le forze armoniose della natura.
Gli elementi naturali partecipano spontaneamente al gioco infinitamente creativo del cosmo, gli danno quella visività gioiosa che si comunica allo sguardo attonito della donna, accendendolo di vita.
In quell’istante, appunto si innesca il moto incessantemente libero delle energie naturali, che trascendendo la condizione esistenziale femminile, diviene, nella sua interezza, la favola della condizione dell’anima.
Paolo Nesta
Presentazione di Clara Isabel Precioso Garcìa :
Le donne velate
Il velo delle donne islamiche è pieno di segreti, nasconde il sorriso femminile, il ballo delle loro guance, copre l'espressione del volto, dono che la natura fa perché si ammiri la diversità umana, così ricca e intrigante senza veli.
L'espressione del volto velato è un'imposizione fatta per unificare l'universo femminile, dotandolo di un unico sguardo senza identità. Ma come si può ben osservare in queste splendide donne velate, da quella striscia di viso si coglie la speranza, l'amore, il sogno di libertà.
Le donne velate parlano con gli occhi creando un loro linguaggio e dimostrando che la natura umana trova sempre una via per esprimere ogni sentimento. Queste donne d'infinita bellezza amano con gli occhi.
La ceramica, strumento terreno, primo ingrediente per esprimere Arte, manifesta in queste opere un'espressione vitale unica, piena di colori caldi. Una donna, aperta al mondo e senza veli, ha impresso voce, movimento e magica armonia negli sguardi di queste donne, occhi immensi che penetrano la coscienza. Sotto ogni sguardo c'è un velo sempre diverso che impone un interrogativo allo spettatore, come la richiesta di decifrare un indovinello, per dare un senso a ogni simbolo, per risolvere un rebus.
Occhi come stelle per illuminare il cammino, occhi come passeri per danzare nel cuore del cosmo, in libertà ove non ci sono veli e i cuori sono permanentemente aperti. Sguardi antichi, sorrisi nascosti dalle paure altrui.
Mi sono immersa in queste opere, ho ascoltato il loro messaggio, ho nuotato nell'essenza che emana ogni sguardo e ho viaggiato lontano guidata dalle loro suppliche alate.
Clara Isabel Precioso Garcìa
Storie delle donne velate
La sequenza di tavole realizzate da Giuliana Cusino in ceramica raku ci introduce immediatamente in una dimensione di favola, poiché ad essa appartiene inequivocabilmente la precisa intenzione di suscitare e ricreare percettivamente il clima mitico della fiaba.
La trasposizione delle immagini nell’aura leggera e quasi senza tempo del “c’era una volta” le anima, ad una ad una, di vita autonoma.
Tuttavia, trascorrendo dall’una all’altra, siamo invitati a percepire il soffio compartecipe di un senso unitario, fatto di delicati, quasi impercettibili rimandi, che a poco a poco si strutturano nella nostra immaginazione, prendendo prima la forma di una esile trama, per trasformarsi presto nel corpo di un racconto, di una storia.
L’intenzione narrativa, condensata ed insieme emanante dalla singola tavola, si scopre iterata sul metro della variazione, nell’immagine successiva e nell’altra ancora, sul ritmo lineare e insieme circolare, che tutte le comprende, come “Storie delle donne velate”. Il ricorrere della figura femminile si fa racconto, antico e attuale, storia e coscienza dell’io narrante, esperienza esistenziale e riflessione sociale sulla condizione femminile.
La favola antica, dalle “Mille e una notte” alla poesia d’amore mediorientale del XII secolo, che tanta incantata ammirazione suscitò in Goethe, cede, almeno per un poco, all’irruzione angosciosa, prodotta dalla riflessione su un dramma sociale e culturale, perdurante nel tempo presente.
Ma non credo che l’improvviso scarto, come la mossa del cavallo nel gioco degli scacchi, verso il tema della condizione femminile, sovente e diffusamente infelice nella società odierna, sia la meta sostanziale della meditazione di Giuliana.
Ritorniamo per un momento a riconsiderare da vicino la concreta presenza femminile nelle sue tavole. L’immagine della donna appare costantemente fasciata, strettamente avvolta e imbozzolata nel suo abito, da cui fuoriesce soltanto lo sguardo, intensamente concentrato in quei grandi occhi immobili. La staticità della figura la assomiglia ad una crisalide avvolta nella sua ultima spoglia larvale, ancora racchiusa nel suo pupario in trasformazione, un attimo prima di sfarfallare, finalmente adulta. Quasi solo agli occhi è affidato il compito di intrattenere un dialogo con il mondo “di fuori”, che è raffigurato dinamicamente, aperto al volo e alla scoperta infinita.
Talvolta, in alcune tavole, anche le mani, con quel loro rigore di simmetrie esoteriche, si prestano a rappresentare l’imminenza della trasformazione, complice il sogno, che è libera immersione e fusione con le forze armoniose della natura.
Gli elementi naturali partecipano spontaneamente al gioco infinitamente creativo del cosmo, gli danno quella visività gioiosa che si comunica allo sguardo attonito della donna, accendendolo di vita.
In quell’istante, appunto si innesca il moto incessantemente libero delle energie naturali, che trascendendo la condizione esistenziale femminile, diviene, nella sua interezza, la favola della condizione dell’anima.
Paolo Nesta
Presentazione di Clara Isabel Precioso Garcìa :
Le donne velate
Il velo delle donne islamiche è pieno di segreti, nasconde il sorriso femminile, il ballo delle loro guance, copre l'espressione del volto, dono che la natura fa perché si ammiri la diversità umana, così ricca e intrigante senza veli.
L'espressione del volto velato è un'imposizione fatta per unificare l'universo femminile, dotandolo di un unico sguardo senza identità. Ma come si può ben osservare in queste splendide donne velate, da quella striscia di viso si coglie la speranza, l'amore, il sogno di libertà.
Le donne velate parlano con gli occhi creando un loro linguaggio e dimostrando che la natura umana trova sempre una via per esprimere ogni sentimento. Queste donne d'infinita bellezza amano con gli occhi.
La ceramica, strumento terreno, primo ingrediente per esprimere Arte, manifesta in queste opere un'espressione vitale unica, piena di colori caldi. Una donna, aperta al mondo e senza veli, ha impresso voce, movimento e magica armonia negli sguardi di queste donne, occhi immensi che penetrano la coscienza. Sotto ogni sguardo c'è un velo sempre diverso che impone un interrogativo allo spettatore, come la richiesta di decifrare un indovinello, per dare un senso a ogni simbolo, per risolvere un rebus.
Occhi come stelle per illuminare il cammino, occhi come passeri per danzare nel cuore del cosmo, in libertà ove non ci sono veli e i cuori sono permanentemente aperti. Sguardi antichi, sorrisi nascosti dalle paure altrui.
Mi sono immersa in queste opere, ho ascoltato il loro messaggio, ho nuotato nell'essenza che emana ogni sguardo e ho viaggiato lontano guidata dalle loro suppliche alate.
Clara Isabel Precioso Garcìa
03
ottobre 2009
Giuliana Cusino – Storie delle donne velate
Dal 03 ottobre all'otto novembre 2009
arte contemporanea
Location
PIAZZA CONTE ROSSO
Avigliana, Piazza Conte Rosso, 1, (Torino)
Avigliana, Piazza Conte Rosso, 1, (Torino)
Orario di apertura
sabato e domenica – dalle ore 15,00 alle 19,00
Vernissage
3 Ottobre 2009, ore 18
Sito web
www.artepervoi.it
Autore