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Giuliana Natali – Textus. Dove porta lo sguardo
Si tratta di pittura come le 10 tele a fianco, e subito percepiamo il loro valore non soltanto formale, ma l’intensità umana, emotiva, forte della felicità nel gesto che tesse le pennellate, mentre cerca i toni e dichiara che la geometria non è uno studio freddo, ma vivo di variazioni e vibrazioni..
Comunicato stampa
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TEXTUS Dove porta lo sguardo
Quando guardiamo un’opera d’arte, cerchiamo prioritariamente “che cosa significa”. Se ci soffermiamo a considerare il “come è fatta”, se prendiamo in considerazione il significante, le tecniche che veicolano e supportano la comunicazione, ci pare forse di allontanarci dal senso vero dell’opera.
Di fronte ai lavori di Giuliana Natali ciò che si impone ad un primo sguardo è la forma, apparentemente algida, geometrica, ripetizioni di giustapposizioni in ritmi alterni. Il colore si intesse col colore in passaggi tonali o, più spesso, in contrasti: il bianco col nero, il caldo col freddo, il pieno col vuoto, e pare che si concluda il loro senso nell’apparente perfezionismo.
Nella mostra di Ferrara, alla Galleria del Carbone, ci accolgono con la loro perfetta circolarità, il Tondo Nero, il Tondo Bianco e il Tondo Oro. Si tratta di pittura come le 10 tele a fianco, e subito percepiamo il loro valore non soltanto formale, ma l’intensità umana, emotiva, forte della felicità nel gesto che tesse le pennellate, mentre cerca i toni e dichiara che la geometria non è uno studio freddo, ma vivo di variazioni e vibrazioni della luce sulla pelle del dipinto.
Un’operazione contraria che sottintende un opposto pensiero, è quello che ha condotto l’artista alle Icone. La forma ogivale che riporta all’estetica gotica delle vetrate nordiche, nasce dalla scomposizione di immagini preconfezionate e destrutturate, tanto da lasciarne cogliere soltanto l’essenza cromatica. Il vaglio dei toni costituisce l’atto che crea la tessitura e che riconferma come la ripetitività del gesto, il lento costruirsi paziente in una grande forma, fino a costituire un tutto, rappresenti non il significante tecnico, ma il senso stesso del significato dell’opera.
E’ così anche per le opere multiple, come la serie dei 12 Buddha illuminati. Una parete di rimandi e di iterazioni, ritmo di ombre e luci che inducono alla riflessione e al rilassamento.
Davanti ai Buddha, quasi una performance teatrale, o meglio la riproposizione di un rituale antico, misterioso e coinvolgente, incedono tre Korai. Sono solo simulacri di figure femminili, ne sono rimasti soltanto gli abiti, candidi intessuti di un damascato appena percepibile allo sguardo.
L’artista prepara, organizza, dispone, incastra, ricuce, dipana ed infine fila e genera il Nido, simbolo dell’atto della Genesi in Maternità. Ci sono tutti i momenti di un fare che genera, che crea, che ripensa al significato dell’essere al mondo.
Giuliana Natali vive e lavora a Mantova. Esordisce negli anni Ottanta con Figure dallo sfondo 2 – Magma 10 anni dopo, Ferrara, Palazzo dei Diamanti. Per l’artista inizia una intensa attività artistica, che dalla pittura arriva presto alla scultura e alla performance, con mostre personali e collettive, a fianco, in alcuni casi, di artisti di fama internazionale, come Enrico Baj o di area Fluxus. Come scultrice vince nel 2011 il Concorso di Idee indetto dall’Ente Autostrada del Brennero, per la realizzazione di una scultura da collocare all’imbocco del casello di Mantova Nord.
Sue opere fanno parte di collezioni : Galleria Diecidue, Milano; Arte Struktura, Milano; Salon d’Honneur de la Mairie de Maubeuge (Francia); Museo della Rocca di Montese (Modena); installazione permanente Liceo Galilei di Ostiglia; Museo d’Arte Moderna di Gazoldo degli Ippoliti; Museo Diotti di Casalmaggiore; Home Gallery 1 Stile, Mantova; Centro di Aiuto alla Vita, Mantova; Biblioteca Civica A. Aonzo, Quiliano (Savona); Raccolte d’Arte della C.G.I.L. Nazionale, Roma; Palazzo Te, Mantova
Quando guardiamo un’opera d’arte, cerchiamo prioritariamente “che cosa significa”. Se ci soffermiamo a considerare il “come è fatta”, se prendiamo in considerazione il significante, le tecniche che veicolano e supportano la comunicazione, ci pare forse di allontanarci dal senso vero dell’opera.
Di fronte ai lavori di Giuliana Natali ciò che si impone ad un primo sguardo è la forma, apparentemente algida, geometrica, ripetizioni di giustapposizioni in ritmi alterni. Il colore si intesse col colore in passaggi tonali o, più spesso, in contrasti: il bianco col nero, il caldo col freddo, il pieno col vuoto, e pare che si concluda il loro senso nell’apparente perfezionismo.
Nella mostra di Ferrara, alla Galleria del Carbone, ci accolgono con la loro perfetta circolarità, il Tondo Nero, il Tondo Bianco e il Tondo Oro. Si tratta di pittura come le 10 tele a fianco, e subito percepiamo il loro valore non soltanto formale, ma l’intensità umana, emotiva, forte della felicità nel gesto che tesse le pennellate, mentre cerca i toni e dichiara che la geometria non è uno studio freddo, ma vivo di variazioni e vibrazioni della luce sulla pelle del dipinto.
Un’operazione contraria che sottintende un opposto pensiero, è quello che ha condotto l’artista alle Icone. La forma ogivale che riporta all’estetica gotica delle vetrate nordiche, nasce dalla scomposizione di immagini preconfezionate e destrutturate, tanto da lasciarne cogliere soltanto l’essenza cromatica. Il vaglio dei toni costituisce l’atto che crea la tessitura e che riconferma come la ripetitività del gesto, il lento costruirsi paziente in una grande forma, fino a costituire un tutto, rappresenti non il significante tecnico, ma il senso stesso del significato dell’opera.
E’ così anche per le opere multiple, come la serie dei 12 Buddha illuminati. Una parete di rimandi e di iterazioni, ritmo di ombre e luci che inducono alla riflessione e al rilassamento.
Davanti ai Buddha, quasi una performance teatrale, o meglio la riproposizione di un rituale antico, misterioso e coinvolgente, incedono tre Korai. Sono solo simulacri di figure femminili, ne sono rimasti soltanto gli abiti, candidi intessuti di un damascato appena percepibile allo sguardo.
L’artista prepara, organizza, dispone, incastra, ricuce, dipana ed infine fila e genera il Nido, simbolo dell’atto della Genesi in Maternità. Ci sono tutti i momenti di un fare che genera, che crea, che ripensa al significato dell’essere al mondo.
Giuliana Natali vive e lavora a Mantova. Esordisce negli anni Ottanta con Figure dallo sfondo 2 – Magma 10 anni dopo, Ferrara, Palazzo dei Diamanti. Per l’artista inizia una intensa attività artistica, che dalla pittura arriva presto alla scultura e alla performance, con mostre personali e collettive, a fianco, in alcuni casi, di artisti di fama internazionale, come Enrico Baj o di area Fluxus. Come scultrice vince nel 2011 il Concorso di Idee indetto dall’Ente Autostrada del Brennero, per la realizzazione di una scultura da collocare all’imbocco del casello di Mantova Nord.
Sue opere fanno parte di collezioni : Galleria Diecidue, Milano; Arte Struktura, Milano; Salon d’Honneur de la Mairie de Maubeuge (Francia); Museo della Rocca di Montese (Modena); installazione permanente Liceo Galilei di Ostiglia; Museo d’Arte Moderna di Gazoldo degli Ippoliti; Museo Diotti di Casalmaggiore; Home Gallery 1 Stile, Mantova; Centro di Aiuto alla Vita, Mantova; Biblioteca Civica A. Aonzo, Quiliano (Savona); Raccolte d’Arte della C.G.I.L. Nazionale, Roma; Palazzo Te, Mantova
09
settembre 2017
Giuliana Natali – Textus. Dove porta lo sguardo
Dal 09 al 24 settembre 2017
arte contemporanea
Location
GALLERIA DEL CARBONE
Ferrara, Via Del Carbone, 18, (Ferrara)
Ferrara, Via Del Carbone, 18, (Ferrara)
Orario di apertura
dal mercoledì al venerdì 17.00-20.00; sabato
e festivi 11.00-12.30 17.00-20.00; lunedì e martedì chiuso
Vernissage
9 Settembre 2017, ore 18.00
Autore
Curatore