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Giuliano Babuder
Mostra-ricordo dedicata a Giuliano Babuder
Comunicato stampa
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Il 18 aprile 2009 scompariva prematuramente l’artista triestino Giuliano Babuder, al quale l’Associazione culturale di Trieste Linea d’Arte dedica una mostra-ricordo. Figlio d’arte, aveva iniziato ad esporre nel 1975, in coincidenza della morte del padre Giovanni (apprezzato paesaggista) proponendo nature morte, interni e paesaggi di matrice postimpressionista.
Giuliano Babuder – scrive Franco Rosso nella presentazione- si forma come artista studiando con il padre, frequentando la Scuola Libera dell’Acquaforte Carlo Sbisà e appassionandosi alla cultura medievale. Dal 1975 al 2009 allestisce mostre personali e partecipa a rassegne collettive a Trieste ma anche a livello nazionale ed internazionale, meritandosi premi e riconoscimenti, e rivelandosi attivo anche nel campo dell’illustrazione, della grafica e dell’arredamento.
La rassegna allestita nello spazio espositivo di Linea d’Arte propone uno spaccato dell’attività dell’artista, soprattutto con una serie di opere su carta attraverso le quali Babuder aveva sviluppato una sua indagine espressiva che declinava l’impatto coloristico con codici fauvisti, anche rivisitando situazioni d’epoca. Una tappa in un percorso evolutivo che aveva visto l’artista percorrere un lungo itinerario, partendo dal figurativo per approdare all’astrazione, per cimentarsi anche nella realizzazione di pitto-sculture modulari in legno, come pure in policarbonato e in ferro.
La cifra distintiva dell’arte di Giuliano Babuder sta in due fattori: il disegno sicuro che rifugge da compiacenze accademiche per rivelarsi nell’essenzialità; la ricerca costante volta ad interrogare l’orizzonte riassuntivo di un gesto grafico che combini manualità sapiente, gestualità e cromatismi.
Nascono così opere ricche di emozionalità e di una forza emotiva che sembra scaturire più da una ricca esperienza e dalle sue risonanze interiori che da un ideale estetico. Quadri imperniati sulla potenza espressiva del colore che diventa lo strumento per rappresentare una realtà interiore, ma anche di una felicità creativa e fantastica che si esplicita proprio nella sfrenata libertà dell’uso dei cromatismi. Il tutto grazie ad un sapiente uso di materiali e mezzi diversissimi tra loro, perfettamente amalgamati da un mestiere non comune che sa utilizzare una ricca gamma di colori esplosivi, ma che non trascura la costante ricerca di equilibrio in ogni composizione, che sempre si inserisce in un discorso complessivo, mai occasionale.
La rassegna comprende alcuni disegni idealmente dedicati a Peter Pan, che rievocano una sperimentazione della creatività come esperienza formativa per i ragazzi dai 7 a 14 anni che Babuder aveva portato avanti nell’ambito della Libera Accademia di Belle Arti “Scuola del Vedere” di Trieste.
Giuliano Babuder – scrive Franco Rosso nella presentazione- si forma come artista studiando con il padre, frequentando la Scuola Libera dell’Acquaforte Carlo Sbisà e appassionandosi alla cultura medievale. Dal 1975 al 2009 allestisce mostre personali e partecipa a rassegne collettive a Trieste ma anche a livello nazionale ed internazionale, meritandosi premi e riconoscimenti, e rivelandosi attivo anche nel campo dell’illustrazione, della grafica e dell’arredamento.
La rassegna allestita nello spazio espositivo di Linea d’Arte propone uno spaccato dell’attività dell’artista, soprattutto con una serie di opere su carta attraverso le quali Babuder aveva sviluppato una sua indagine espressiva che declinava l’impatto coloristico con codici fauvisti, anche rivisitando situazioni d’epoca. Una tappa in un percorso evolutivo che aveva visto l’artista percorrere un lungo itinerario, partendo dal figurativo per approdare all’astrazione, per cimentarsi anche nella realizzazione di pitto-sculture modulari in legno, come pure in policarbonato e in ferro.
La cifra distintiva dell’arte di Giuliano Babuder sta in due fattori: il disegno sicuro che rifugge da compiacenze accademiche per rivelarsi nell’essenzialità; la ricerca costante volta ad interrogare l’orizzonte riassuntivo di un gesto grafico che combini manualità sapiente, gestualità e cromatismi.
Nascono così opere ricche di emozionalità e di una forza emotiva che sembra scaturire più da una ricca esperienza e dalle sue risonanze interiori che da un ideale estetico. Quadri imperniati sulla potenza espressiva del colore che diventa lo strumento per rappresentare una realtà interiore, ma anche di una felicità creativa e fantastica che si esplicita proprio nella sfrenata libertà dell’uso dei cromatismi. Il tutto grazie ad un sapiente uso di materiali e mezzi diversissimi tra loro, perfettamente amalgamati da un mestiere non comune che sa utilizzare una ricca gamma di colori esplosivi, ma che non trascura la costante ricerca di equilibrio in ogni composizione, che sempre si inserisce in un discorso complessivo, mai occasionale.
La rassegna comprende alcuni disegni idealmente dedicati a Peter Pan, che rievocano una sperimentazione della creatività come esperienza formativa per i ragazzi dai 7 a 14 anni che Babuder aveva portato avanti nell’ambito della Libera Accademia di Belle Arti “Scuola del Vedere” di Trieste.
02
maggio 2011
Giuliano Babuder
Dal 02 al 21 maggio 2011
arte contemporanea
arte etnica
arte etnica
Location
LINEA D’ARTE
Trieste, Via Del Lazzaretto Vecchio, 19, (Trieste)
Trieste, Via Del Lazzaretto Vecchio, 19, (Trieste)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì: 17.00 – 20.00 / sabato: 10.00 – 13.00
Vernissage
2 Maggio 2011, ore 18,30
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