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Giuliano Caporali – Trame
Nel titolo di questa recente esibizione già in apertura prospetta un
orientamento giocoso e sottilmente concettuale della sua ricerca: ‘Trame’
che vengono intrecciate agli ‘orditi’ per realizzare tessuti, tele e
supporti pittorici su cui, o piuttosto ‘dentro’ cui, l’artista va a
segnare profondamente ‘tra me’, tra sé stesso, i migliori esiti del
proprio lavoro.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Giuliano Caporali, artista aretino che con la sua ricerca pittorica
determinata ed intelligente ha saputo oltrepassare i confini di un'arte
spesso di caratura provinciale, per un linguaggio artistico forse anche
complesso ma certo di grande respiro ed intensità.
Nel titolo di questa recente esibizione già in apertura prospetta un
orientamento giocoso e sottilmente concettuale della sua ricerca: 'Trame'
che vengono intrecciate agli 'orditi' per realizzare tessuti, tele e
supporti pittorici su cui, o piuttosto 'dentro' cui, l'artista va a
segnare profondamente 'tra me', tra sé stesso, i migliori esiti del
proprio lavoro.
Attivo sulla scena artistica dai primi anni Settanta, non si può far a
meno di richiamare, per evidenziare l'attenzione all'accezione verbale che
si riverbera nella pratica pittorica, i titoli di recenti mostre, che
hanno marcato le tappe evolutive: Sublime materia (2004), Assoluto (2005),
Informale (2005), Liberamente (2006), Silenzi (2007), Contatto (2009).
Sono indizi più che certi della dimensione espressiva del nostro, tesa fra
una pittura fatta di materia, soprattutto agita nel colore, nelle
gradazioni e nelle nuances che riesce a conseguire, e gli stati d'animo, i
pensieri, le memorie affioranti e traslate sulla tela. La pittura di
Caporali origina dal coraggioso misurarsi con termini assoluti. Come uomo
del proprio tempo respira la crisi dell'inevitabile frammentazione delle
poetiche artistiche contemporanee e ne prospetta il superamento in una
visione globale attraverso l'immediata connessione simbolica tra gli stati
più profondi dell'io e le forme affioranti sulla tela, come un muro su cui
vanno a calcinarsi le manifestazioni di ere senza tempo. Ponendosi come
compiuta metafora esistenziale, tale pittura, tenacemente germogliata dal
massiccio tronco dell'informale storico, negli anni si è nutrita ed
assimilato altri linguaggi artistici, e qui si testimonia come percezione
geografica dell'esistere, della propria collocazione nel mondo,
raccontando di una dimensione senza tempo e senza spazio, nei dintorni
dell'infinito.
Michele Loffredo
determinata ed intelligente ha saputo oltrepassare i confini di un'arte
spesso di caratura provinciale, per un linguaggio artistico forse anche
complesso ma certo di grande respiro ed intensità.
Nel titolo di questa recente esibizione già in apertura prospetta un
orientamento giocoso e sottilmente concettuale della sua ricerca: 'Trame'
che vengono intrecciate agli 'orditi' per realizzare tessuti, tele e
supporti pittorici su cui, o piuttosto 'dentro' cui, l'artista va a
segnare profondamente 'tra me', tra sé stesso, i migliori esiti del
proprio lavoro.
Attivo sulla scena artistica dai primi anni Settanta, non si può far a
meno di richiamare, per evidenziare l'attenzione all'accezione verbale che
si riverbera nella pratica pittorica, i titoli di recenti mostre, che
hanno marcato le tappe evolutive: Sublime materia (2004), Assoluto (2005),
Informale (2005), Liberamente (2006), Silenzi (2007), Contatto (2009).
Sono indizi più che certi della dimensione espressiva del nostro, tesa fra
una pittura fatta di materia, soprattutto agita nel colore, nelle
gradazioni e nelle nuances che riesce a conseguire, e gli stati d'animo, i
pensieri, le memorie affioranti e traslate sulla tela. La pittura di
Caporali origina dal coraggioso misurarsi con termini assoluti. Come uomo
del proprio tempo respira la crisi dell'inevitabile frammentazione delle
poetiche artistiche contemporanee e ne prospetta il superamento in una
visione globale attraverso l'immediata connessione simbolica tra gli stati
più profondi dell'io e le forme affioranti sulla tela, come un muro su cui
vanno a calcinarsi le manifestazioni di ere senza tempo. Ponendosi come
compiuta metafora esistenziale, tale pittura, tenacemente germogliata dal
massiccio tronco dell'informale storico, negli anni si è nutrita ed
assimilato altri linguaggi artistici, e qui si testimonia come percezione
geografica dell'esistere, della propria collocazione nel mondo,
raccontando di una dimensione senza tempo e senza spazio, nei dintorni
dell'infinito.
Michele Loffredo
23
luglio 2011
Giuliano Caporali – Trame
Dal 23 luglio al 10 settembre 2011
arte contemporanea
Location
SAN LORENZO ARTE
Poppi, Piazza Jacopo Bordoni, 4, (Arezzo)
Poppi, Piazza Jacopo Bordoni, 4, (Arezzo)
Sito web
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