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Giuliano Dal Molin
Giuliano Dal Molin torna alla LAC Lagorio Arte Contemporanea con molti dei suoi ultimi lavori; installazioni, sculture, carte e bozzetti accompagneranno il visitatore nell’universo coloristico e spaziale dell’artista.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
LAC Lagorio Arte Contemporanea è lieta di annunciare la mostra personale dedicata a Giuliano Dal Molin (Schio, Vicenza, 1960).
Ribadendo un interesse e un rapporto con l’artista consolidato da tempo, la galleria con questa esposizione a cura di Elena Forin, intende dare rilievo alle possibilità monumentali e pittoriche insite nel lavoro di Dal Molin, offrendo al proprio pubblico un’esperienza inedita all’interno del suo universo poetico.
La relazione e l’analisi dello spazio sono gli elementi da cui trae origine questa mostra, segnata fin dall’ingresso in galleria da opere di grandi dimensioni a punteggiare gli ambienti e a dar loro una inedita lettura.
Ad accogliere gli spettatori è una grande porta, la cui purezza formale e cromatica rappresenta una soglia ideale per entrare nello snodo tra la realtà e il valore pittorico che caratterizzano la ricerca dell’artista. Sull’ambiguità di questi due universi è basato ogni elemento dell’allestimento: ciascuna delle due sale ospita infatti un’opera di grande scala concepita appositamente per lo spazio. Tale scelta testimonia non solo la volontà dell’artista di lavorare in maniera specifica nei suoi contesti di intervento, ma apre anche in maniera decisiva l’indagine sui valori di superficie che hanno sempre rappresentato un asse portante nell’opera di Dal Molin.
Accanto a queste opere in cui le tensioni della linea si intersecano con la struttura reale degli ambienti ri-creata dall’artista, compaiono quelle opere che maggiormente hanno avuto un peso nella definitiva maturazione di questa visione: oltre a un notevole numero di disegni, tutti inediti, Dal Molin dà voce ad altre visioni installative, come la grande colonna o come 1-2004, un lavoro composto da 17 elementi che raccolti in una visione unitaria trasformano profondamente lo spazio attraverso cambiamenti minimi nelle forme e grazie a un potente impianto cromatico.
Accanto a queste opere, ne saranno accostate altre che seppur di dimensione più raccolta, offrono un ulteriore affondo nella grande coerenza di questo linguaggio focalizzato sui valori dello spazio e della più pura poesia del colore.
La mostra è accompagnata da una pubblicazione con un saggio critico di Elena Forin e con un ricco apparato di immagini.
Giuliano Dal Molin
Giuliano Dal Molin è nato a Schio (VI) nel 1960; vive e lavora a San Vito di Leguzzano (VI).
Interessato al dialogo tra materiali (metalli, polveri, pigmenti) e forme essenziali, Dal Molin azzera quasi il colore e lo tratta come una velatura che è “traccia del gesto del dipingere”. L’interesse per la struttura e la costruzione del lavoro, unitamente alla volontà di interagire direttamente con lo spazio, a una scelta di colore/non colore, di luci/ombre, di bianco/nero, di essenzialità e rigore completano l’universo della sua indagine.
Ha partecipato a varie mostre, tra cui si ricordano le molteplici collettive presso la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia (1984, 1989 e 1991). Nel 1992 ha una sala personale presso la stessa Fondazione, dove espone anche nel 1993 a “Deterritoriale”, evento della XLV Biennale di Venezia.
Tra le altre collettive si rammentano “Uno per uno” al Museo Casabianca di Malo (VI) nel 1993, “Il giardino in vaso” a Villa Pisani, Stra (VE) nel 1996, “Dal Molin – Morganti – Rizzi” alla Galleria Icona di Venezia (1998), “Materia-Niente” alla Fondazione Bevilacqua La Masa (2001), “Sincretiche astrazioni” presso la Fondazione Zappettini di Chiavari (GE) nel 2006, “Continuità in movimento” presso LAC Lagorio Arte Contemporanea Brescia (2009), “Ars Now For Ethipia” da Seragiotto Ars Now di Padova (2010), e “il segno e il passaggio” alla Galleria di Palazzo Ducale di Pavullo (MO) nel 2011.
Tra le principali personali si segnalano: “Opere recenti”, Galleria Fuxia, Verona, 1990; “Giuliano Dal Molin”, Galleria La Giarina, Verona, 1992 (1996, “Four Rooms”, e 1998); “Giuliano Dal Molin”, Galleria La Polena, Genova, 1992; Galleria Barbierato, Asiago (VI), 1993; Galleria Vanna Casati, Bergamo, 1997; “Unopertre”, Andrea Pronto Arte Contemporanea, Crespano d/g (TV), 2000 (e “Nel visibile”, 2003); “tutta carta”, Museo Casabianca, Malo (VI) 2003; “La misura del fare”, LAC Lagorio Arte Contemporanea, Brescia, 2005; “Oratorio della disciplina”, Rovato (BS), 2006 e “Giuliano Dal Molin”; Galleria Lara e Rino Costa, Valenza (AL), 2010.
Ribadendo un interesse e un rapporto con l’artista consolidato da tempo, la galleria con questa esposizione a cura di Elena Forin, intende dare rilievo alle possibilità monumentali e pittoriche insite nel lavoro di Dal Molin, offrendo al proprio pubblico un’esperienza inedita all’interno del suo universo poetico.
La relazione e l’analisi dello spazio sono gli elementi da cui trae origine questa mostra, segnata fin dall’ingresso in galleria da opere di grandi dimensioni a punteggiare gli ambienti e a dar loro una inedita lettura.
Ad accogliere gli spettatori è una grande porta, la cui purezza formale e cromatica rappresenta una soglia ideale per entrare nello snodo tra la realtà e il valore pittorico che caratterizzano la ricerca dell’artista. Sull’ambiguità di questi due universi è basato ogni elemento dell’allestimento: ciascuna delle due sale ospita infatti un’opera di grande scala concepita appositamente per lo spazio. Tale scelta testimonia non solo la volontà dell’artista di lavorare in maniera specifica nei suoi contesti di intervento, ma apre anche in maniera decisiva l’indagine sui valori di superficie che hanno sempre rappresentato un asse portante nell’opera di Dal Molin.
Accanto a queste opere in cui le tensioni della linea si intersecano con la struttura reale degli ambienti ri-creata dall’artista, compaiono quelle opere che maggiormente hanno avuto un peso nella definitiva maturazione di questa visione: oltre a un notevole numero di disegni, tutti inediti, Dal Molin dà voce ad altre visioni installative, come la grande colonna o come 1-2004, un lavoro composto da 17 elementi che raccolti in una visione unitaria trasformano profondamente lo spazio attraverso cambiamenti minimi nelle forme e grazie a un potente impianto cromatico.
Accanto a queste opere, ne saranno accostate altre che seppur di dimensione più raccolta, offrono un ulteriore affondo nella grande coerenza di questo linguaggio focalizzato sui valori dello spazio e della più pura poesia del colore.
La mostra è accompagnata da una pubblicazione con un saggio critico di Elena Forin e con un ricco apparato di immagini.
Giuliano Dal Molin
Giuliano Dal Molin è nato a Schio (VI) nel 1960; vive e lavora a San Vito di Leguzzano (VI).
Interessato al dialogo tra materiali (metalli, polveri, pigmenti) e forme essenziali, Dal Molin azzera quasi il colore e lo tratta come una velatura che è “traccia del gesto del dipingere”. L’interesse per la struttura e la costruzione del lavoro, unitamente alla volontà di interagire direttamente con lo spazio, a una scelta di colore/non colore, di luci/ombre, di bianco/nero, di essenzialità e rigore completano l’universo della sua indagine.
Ha partecipato a varie mostre, tra cui si ricordano le molteplici collettive presso la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia (1984, 1989 e 1991). Nel 1992 ha una sala personale presso la stessa Fondazione, dove espone anche nel 1993 a “Deterritoriale”, evento della XLV Biennale di Venezia.
Tra le altre collettive si rammentano “Uno per uno” al Museo Casabianca di Malo (VI) nel 1993, “Il giardino in vaso” a Villa Pisani, Stra (VE) nel 1996, “Dal Molin – Morganti – Rizzi” alla Galleria Icona di Venezia (1998), “Materia-Niente” alla Fondazione Bevilacqua La Masa (2001), “Sincretiche astrazioni” presso la Fondazione Zappettini di Chiavari (GE) nel 2006, “Continuità in movimento” presso LAC Lagorio Arte Contemporanea Brescia (2009), “Ars Now For Ethipia” da Seragiotto Ars Now di Padova (2010), e “il segno e il passaggio” alla Galleria di Palazzo Ducale di Pavullo (MO) nel 2011.
Tra le principali personali si segnalano: “Opere recenti”, Galleria Fuxia, Verona, 1990; “Giuliano Dal Molin”, Galleria La Giarina, Verona, 1992 (1996, “Four Rooms”, e 1998); “Giuliano Dal Molin”, Galleria La Polena, Genova, 1992; Galleria Barbierato, Asiago (VI), 1993; Galleria Vanna Casati, Bergamo, 1997; “Unopertre”, Andrea Pronto Arte Contemporanea, Crespano d/g (TV), 2000 (e “Nel visibile”, 2003); “tutta carta”, Museo Casabianca, Malo (VI) 2003; “La misura del fare”, LAC Lagorio Arte Contemporanea, Brescia, 2005; “Oratorio della disciplina”, Rovato (BS), 2006 e “Giuliano Dal Molin”; Galleria Lara e Rino Costa, Valenza (AL), 2010.
21
gennaio 2012
Giuliano Dal Molin
Dal 21 gennaio al 31 marzo 2012
arte contemporanea
Location
LAC – LAGORIO ARTE CONTEMPORANEA
Brescia, Via Arnaldo Soldini, 9/11, (Brescia)
Brescia, Via Arnaldo Soldini, 9/11, (Brescia)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 9:30 -12:30 e 15:30 - 19:30
domenica e lunedì chiuso
Vernissage
21 Gennaio 2012, ore 18:00
Autore
Curatore