Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Giuliano Galletta – Materiali per un romanzo visivo
La Galleria Civica di Palazzo Tagliaferro ad Andora, con il Contemporary Culture Center di whitelabs, inaugura in parallelo ed in interazione con la personale dell’artista storico Fluxus Giuseppe Chiari, a cura di Nicola Davide Angerame, la mostra-installazione Materiali per un romanzo visivo dell’artista-scrittore-giornalista Giuliano Galletta, allestita nella Project Room, a cura di Viana Conti.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria Civica di Palazzo Tagliaferro ad Andora, con il Contemporary Culture Center di whitelabs, inaugura sabato 8 febbraio alle ore 17, in parallelo ed in interazione con la personale dell’artista storico Fluxus Giuseppe Chiari, a cura di Nicola Davide Angerame, la mostra-installazione Materiali per un romanzo visivo dell’artista-scrittore-giornalista Giuliano Galletta, allestita nella Project Room, a cura di Viana Conti.
Fin dai suoi esordi, alla fine degli anni Settanta, Giuliano Galletta persegue un suo progetto (meglio anti-progetto) di romanzo visivo. Tutto il suo percorso creativo, ormai più che trentennale, può essere quindi letto come unico, interminabile, “racconto ipotetico”, messo in opera con gli strumenti comunicativi più diversi: performance, installazioni, video, collage, fotografia, scrittura; da una mostra all’altra, da un libro all’altro Galletta rielabora in modo quasi ossessivo i suoi temi: la crisi del soggetto, i limiti del linguaggio, il rapporto fra memoria e coscienza, il ruolo sociale dell’artista. In mostra, Galletta propone ai visitatori uno spaccato del suo “metodo” di lavoro; estraendo dal suo personale museo (e archivio) del Caos oggetti eterogenei, reperti di auto-antropologia, siano essi vere proprie opere, testi, immagini, documenti, ma anche resti incongrui di una sindrome accumulativa, resoconti di un’ipnosi oggettuale, resi disponibili, squadernandoli su una specie di “bancarella dell’immaginario”. Il visitatore/spettatore/lettore ha la possibilità di costruire intorno ad essi un proprio percorso, scoprire come in un rebus l’impossibile intreccio del romanzesco. Come spiega l’artista, infatti. “il romanzesco si situa in quello spazio rosso che separa o unisce parole, cose, immagini. Uno spazio che diventa quindi agibile, centro dell’instancabile lavorìo del contingente. Come disse una volta Deleuze, il soggetto perde la sua trama a favore di un patchwork che prolifera all’infinito”.
GIULIANO GALLETTA (www.giulianogalletta.it) è nato a Sanremo nel 1955, vive e lavora a Genova. Artista, giornalista, scrittore è attivo fin dalla seconda metà degli anni Settanta e ha esposto in gallerie e musei italiani e stranieri. Fra le sue mostre più recenti, “Non voglio essere me stesso” (Galleria Silvy Bassanese, Biella, 2012), l’antologica “Il museo del caos” (Museo di arte contemporanea di Villa Croce, Genova, 2010), “You’re the top”, (Galleria Unimediamodern”, 2009), “Giuliano Galletta a Casa Jorn” (Casa-Museo Asger Jorn, Albissola Marina, 2007), “Hotel de l’avenir” (Camec, La Spezia, 2009). Ha pubblicato “tous jours” (edizioni Sileno, 1978), la raccolta di poesie “Un impossibile giorno” (edizioni Sileno, 1990), il saggio “Il televisore. Dal totem casalingo alla realtà virtuale” (Gribaudo, 1995), “Almanacco di un altro anno” (Antilibro-posteditore, 2004), “Sanguineti/Novecento. Conversazioni sulla cultura del XX° secolo” (il melangolo, 2005), ”Sabrina e l’arte della felicità” (il melangolo 2006), “Volti & Risvolti” (con Gianni Ansaldi, Sagep, 2009). “Il mondo non è una pesca” (Socialmente, 2010), “Il museo del caos” (Il Canneto 2010), “Non voglio essere me stesso” (Il Canneto, 2012). Nel 2004 ha vinto il premio Saint Vincent. Del suo lavoro hanno scritto Viana Conti, Bruno Corà, Germano Beringheli, Mauro Bocci, Rossana Bossaglia, Marco Ferrari, Marcelo Frixione, Matteo Fochessati, Riccardo Manzotti, Raffaele Perrotta, Andrea Ranieri, Simone Regazzoni, Valter Scelsi, Sandro Ricaldone, Carlo Romano, Sandra Solimano, Enrico Testa, Giuseppe Zuccarino.
Fin dai suoi esordi, alla fine degli anni Settanta, Giuliano Galletta persegue un suo progetto (meglio anti-progetto) di romanzo visivo. Tutto il suo percorso creativo, ormai più che trentennale, può essere quindi letto come unico, interminabile, “racconto ipotetico”, messo in opera con gli strumenti comunicativi più diversi: performance, installazioni, video, collage, fotografia, scrittura; da una mostra all’altra, da un libro all’altro Galletta rielabora in modo quasi ossessivo i suoi temi: la crisi del soggetto, i limiti del linguaggio, il rapporto fra memoria e coscienza, il ruolo sociale dell’artista. In mostra, Galletta propone ai visitatori uno spaccato del suo “metodo” di lavoro; estraendo dal suo personale museo (e archivio) del Caos oggetti eterogenei, reperti di auto-antropologia, siano essi vere proprie opere, testi, immagini, documenti, ma anche resti incongrui di una sindrome accumulativa, resoconti di un’ipnosi oggettuale, resi disponibili, squadernandoli su una specie di “bancarella dell’immaginario”. Il visitatore/spettatore/lettore ha la possibilità di costruire intorno ad essi un proprio percorso, scoprire come in un rebus l’impossibile intreccio del romanzesco. Come spiega l’artista, infatti. “il romanzesco si situa in quello spazio rosso che separa o unisce parole, cose, immagini. Uno spazio che diventa quindi agibile, centro dell’instancabile lavorìo del contingente. Come disse una volta Deleuze, il soggetto perde la sua trama a favore di un patchwork che prolifera all’infinito”.
GIULIANO GALLETTA (www.giulianogalletta.it) è nato a Sanremo nel 1955, vive e lavora a Genova. Artista, giornalista, scrittore è attivo fin dalla seconda metà degli anni Settanta e ha esposto in gallerie e musei italiani e stranieri. Fra le sue mostre più recenti, “Non voglio essere me stesso” (Galleria Silvy Bassanese, Biella, 2012), l’antologica “Il museo del caos” (Museo di arte contemporanea di Villa Croce, Genova, 2010), “You’re the top”, (Galleria Unimediamodern”, 2009), “Giuliano Galletta a Casa Jorn” (Casa-Museo Asger Jorn, Albissola Marina, 2007), “Hotel de l’avenir” (Camec, La Spezia, 2009). Ha pubblicato “tous jours” (edizioni Sileno, 1978), la raccolta di poesie “Un impossibile giorno” (edizioni Sileno, 1990), il saggio “Il televisore. Dal totem casalingo alla realtà virtuale” (Gribaudo, 1995), “Almanacco di un altro anno” (Antilibro-posteditore, 2004), “Sanguineti/Novecento. Conversazioni sulla cultura del XX° secolo” (il melangolo, 2005), ”Sabrina e l’arte della felicità” (il melangolo 2006), “Volti & Risvolti” (con Gianni Ansaldi, Sagep, 2009). “Il mondo non è una pesca” (Socialmente, 2010), “Il museo del caos” (Il Canneto 2010), “Non voglio essere me stesso” (Il Canneto, 2012). Nel 2004 ha vinto il premio Saint Vincent. Del suo lavoro hanno scritto Viana Conti, Bruno Corà, Germano Beringheli, Mauro Bocci, Rossana Bossaglia, Marco Ferrari, Marcelo Frixione, Matteo Fochessati, Riccardo Manzotti, Raffaele Perrotta, Andrea Ranieri, Simone Regazzoni, Valter Scelsi, Sandro Ricaldone, Carlo Romano, Sandra Solimano, Enrico Testa, Giuseppe Zuccarino.
01
marzo 2014
Giuliano Galletta – Materiali per un romanzo visivo
Dal primo marzo al primo maggio 2014
arte contemporanea
Location
PALAZZO TAGLIAFERRO
Andora, Largo Milano, (Savona)
Andora, Largo Milano, (Savona)
Orario di apertura
giovedì | domenica ore 15 – 19
Vernissage
1 Marzo 2014, ore 17
Autore
Curatore