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Giuliano Mauri – Cattedrale Vegetale
L’opera occupa un’area di 1.630 mq ed è costituita da 108 colonne di legno (dal diametro di 1,20 m ciascuna); alta circa 18 m, lunga 72 m e larga 22 m. La struttura ospita 108 querce e ne guiderà la crescita
Comunicato stampa
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“La Cattedrale rappresenta un’idea di magnificenza, un ordine e una sacralità del luogo, ho sempre
voluto dare corpo a questa fratellanza che esiste tra il luogo e la sacralità della terra e di questi
elementi che si innalzano che sono gli alberi. In questo c’è dentro tutta la filosofia del mio lavoro. Il
luogo non mi dimentica e questo mi fa felice, mi piace pensare che la gente lo attraverserà
pensando al perché è stata costruita, al perché si è fatta, una domanda che la gente si farà da sé,
rendendosi conto che l’opera vale il posto.”(Giuliano Mauri)
DOMENICA 23 APRILE ALLE ORE 16.00 SI INAUGURA A LODI LA CATTEDRALE VEGETALE DI GIULIANO
MAURI, ARTISTA DI ART IN NATURE. INTERVIENE IL CRITICO D’ARTE PHILIPPE DAVERIO. SEGUE UN
CONCERTO DELL’ASSOCIAZIONE FRANCHINO GAFFURIO.
GIULIANO MAURI nasce l’11 gennaio 1938 a Lodivecchio, vive e lavora a Lodi. Scompare a soli
settantuno anni, il 29 maggio del 2009, lasciando diversi progetti incompiuti, tra cui uno scritto del
2009, considerato il suo testamento artistico, nel quale illustra il progetto di una Cattedrale
Vegetale da realizzare in un particolare sito da lui stesso indicato, a pochi minuti dal centro della
sua città, vicino al fiume Adda. “Credere in un luogo di culto e di aggregazione, dove esiste solo la
natura con la sua forza e i suoi silenzi; contemplare il cielo e pregare ognuno a proprio modo, o
semplicemente lasciar fluire i pensieri, essere dentro l’opera.”
Nel 2010 la famiglia decide quindi di proporre all’amministrazione comunale la realizzazione di
questo suo sogno e il progetto è accolto con grande entusiasmo.
Le necessarie condizioni economiche per l'attuazione del progetto si realizzano nel 2014, grazie
all'inserimento dell'iniziativa nel Programma Regionale Distretti Attrattività, con l'assegnazione di
un significativo contributo da parte di Regione Lombardia, e grazie al generoso apporto di
numerosi sponsor privati.
La localizzazione della Cattedrale Vegetale nel contesto dell'ambiente perifluviale, in sponda
sinistra del fiume Adda a monte del ponte "Napoleone Bonaparte", su una porzione dell'area
denominata "ex Sicc" e in fregio alla zona naturalistica della Foresta di Pianura, ha comportato
alcuni complessi interventi preliminari alla realizzazione dell'opera, consistenti in particolare nella
bonifica dei terreni ed alla predisposizione di un terrapieno per la sopraelevazione della Cattedrale
a un livello di 3 metri oltre il piano dell'argine fluviale.
La Cattedrale è stata realizzata dal Comune di Lodi con il sostegno della Regione Lombardia, di
grandi nomi dell’arte Italiana, di sponsor privati e con il Patrocinio de La Triennale di Milano - come
garante della qualità culturale del progetto.
I lavori per la realizzazione della struttura lignea sono iniziati all’inizio di maggio del 2016 e sono
terminati il 20 ottobre. A novembre, dopo la messa in sicurezza dell’opera - alla presenza degli
sponsor, dell’amministrazione comunale e di numerosi visitatori - una trentina di bambini, di due
classi delle elementari di una scuola di Lodi, hanno dato vita alla Cattedrale Vegetale, piantando
alcune querce, di 60 cm di altezza, all’interno delle colonne di legno che compongono le 5 navate.
Il lavoro di piantumazione è stato terminato nei giorni successivi.
Ognuna delle 108 colonne che compongono l’opera ospita una quercia e ne accompagna la
crescita.
Con il tempo gli alberi andranno a sostituire la struttura lignea, formando così una vera Cattedrale
Vegetale.
LE CATTEDRALI VEGETALI DI GIULIANO MAURI
Mauri costruiva architetture vegetali con l’intento di recuperare un dialogo profondo con i luoghi. In
questa direzione si è sempre collocato il suo lavoro, attento a lasciare i segni minimi, essenziali,
lievi, nella prospettiva di una sorta di continuità, o di reciproco completamento, tra arte e natura.
La prima idea di Cattedrale Vegetale venne a Mauri negli anni ’80, ma solo nel 2001 riuscì a
costruirla ad Arte Sella (Borgo Valsugana, Trento), grazie al Direttore Artistico Emanuele
Montibeller. Immagine simbolo della valle, l’installazione accoglie migliaia di visitatori l’anno.
La seconda Cattedrale Vegetale, iniziata dall’artista e portata a termine dalla famiglia di Mauri nel
2009, è situata nel Parco delle Orobie (Bergamo), in un contesto ambientale più isolato, ma
comunque visitata da migliaia di persone, con un boom di visitatori nel corso dell’estate 2016.
La Cattedrale Vegetale di Lodi occupa un’area di 1.630 mq ed è costituita da 108 colonne di
legno (dal diametro di 1,20 m ciascuna). Altezza circa18 m, lunghezza 72 m e larghezza 22 m. La
struttura ospita 108 querce e ne guiderà la crescita.
L’opera fu ideata e progettata da Mauri nel 2009. Nel 2010, grazie alla famiglia, s’iniziò a pensare
alla sua realizzazione. I lavori sono iniziati a maggio del 2016. La struttura lignea è terminata il 20
ottobre. Il 12 novembre sono state piantate le 108 querce.
L’intero percorso progettuale e i lavori di costruzione della Cattedrale Vegetale sono coordinati dal
Comune di Lodi e dall’Associazione Giuliano Mauri, nelle figure di Simona Mauri, Presidente
dell’Associazione; Roberto Mauri e Mauro Mauri come Direzione Artistica. L’intero progetto è a
cura di Francesca Regorda, Vicepresidente dell’Associazione.
GIULIANO MAURI: IL PRIMO ARTISTA ITALIANO A FAR PAR PARTE DI ART IN NATURE
Nel 1981 Giuliano Mauri è il primo Artista italiano che entra a far parte del movimento
internazionale ART IN NATURE, grazie all’incontro con Vittorio Fagone e Dieter Ronte.
Soprannominato da Fagone “Il tessitore del bosco” Mauri costruisce architetture vegetali, chiamate
da Pierre Restany “Architetture dell’immaginario”, con l’intento di recuperare un dialogo profondo
con i luoghi.
In questa direzione si è sempre collocato il suo lavoro, attento a lasciare i segni minimi, essenziali,
lievi, nella prospettiva di una sorta di continuità, o di reciproco completamento, tra arte e natura.
Le sue opere, costituite solo da materiale naturale, vivono nel vero senso del termine, seguendo il
naturale ciclo di vita, senza modificare il paesaggio in modo invasivo, ma entrando in un intimo
rapporto con esso; proprio per questo non può essere associato alla Land Art.
Mauri con la sua arte tocca aspetti culturali profondi, che coinvolgono nel loro insieme la storia;
con una forte attenzione storica, studia la memoria dei luoghi; l’antropologia, la poesia, la filosofia,
la letteratura, la sacralità, sino ad arrivare alle forme primordiali. Un impegno ecologico, come
unico mezzo per dare risposta ai mille dubbi dell’uomo. Un ritorno alle origini, il riavvicinamento
dell’uomo, ora mai civilizzato, alla natura.
Completamente attraversabili e fruibili le sue opere, accolgono nuova vita.
“Punto a creare un luogo che alla città non appartiene, una parentesi magica.” (Giuliano Mauri)
“Destare meraviglia. In fondo è questa la molla di tutto il mio lavoro: immaginare che un giorno, da
qualche parte, qualcuno possa provarne meraviglia.” (Giuliano Mauri)
“Un pensiero anarchico e poetico, un atteggiamento semplice e aristocratico, per cui si distaccava
dalle banalità. Sapeva di avere il dono delle fantasie, aveva diritto a quell’aria di superiorità che è
concessa ai poeti.” (Philippe Daverio)
Dal 2009 a oggi la famiglia ha sempre lavorato per cercare di valorizzare il nome e il pensiero di
Giuliano Mauri, creando l’archivio e nel luglio del 2016 ha fondato l’Associazione Giuliano Mauri,
con il compito di promuovere, tutelare e valorizzare la sua opera e con l’intento principale di “non
far dimenticare”. Sono state così organizzate diverse mostre personali e collettive, tra le più
importanti ricordiamo: “Giuliano Mauri, tra Progetto e Simbolo” a Palazzo Farnese, Piacenza
(2012); “Sui passi di Giuliano Mauri” Fondazione Nympee Castello di Padernello, Brescia (2012);
“E subito riprende il viaggio… opere della collezione del MA*GA”, MAGA Gallarate; “Scenario di
Terra” MART Trento e Rovereto (2014-15); “Giuliano Mauri, Architetture dell’Immaginario” per
Triennale di Milano, Milano Expo 2015, Lodi.
OPERE ANCORA ESISTENTI
• Cattedrale Vegetale (2001) Arte Sella, Borgo Val Sugana, Trento.www.artesella.it
• L’Anfiteatro (2007) Val del Bisenzio, Luogomano, Cantagallo.
• Ponte San Vigilio (2008) Padernello, Castello di Padernello, Brescia.www.castellodipadernello.it
• Cattedrale Vegetale (2009) Parco delle Orobie, Zambla Alta, Oltre il Colle,
Bergamo.www.parcorobie.it/cattedrale-vegetale- progetto
BIBLIOGRAFIAESSENZIALE (completa sul sito dell’artista www.giulianomauri.com)
• Giuliano Mauri. Arte nella natura 1981-1993A cura di Vittorio Fagone. Testi di di Vittorio Fagone e Fabio
Francione.Mazzotta Editore, Italiano e Inglese. Milano, 1993
• Art in Nature. Art Works and Environment. Art in Nature.Opere d'Arte e Ambiente.A cura di Vittorio
Fagone. Testi di Vittorio Fagone, Laszlo Beke, René Berger, GertrudKøbkeSutton, Jacques Leenhardt,
Sheila Leirner, Paul Nesbitt, Giovanna Parodi da Passano, David Reason, DieterRonteeElmarZorn.
Mazzotta Editore, Italiano e Inglese. Milano, 1996.
• Giuliano Mauri. Arte nella natura 1981-1993. A cura di Decio Giulio Riccardo Carugati. Electa, Italiano,
Inglese, Tedesco 2003
• Arte visive e partecipazione sociale.Enrico Crispolti , Ed. De Donato, 1975.
• Giuliano Mauri. La terra del cielo. A cura di Vittorio Fagone, Centro lnternazionale di Brera, Milano, 1986.
• Art and Design. “GiulianoMauri. Art in Nature 1981-1993″, VittorioFagone, in Profile n° 36, 1994.
• “Uccelli e Gabbie” PierreRestany, “Mercato del Sale”, Milano, 1985 .
• Cattedrale Vegetale, un’opera di Giuliano Mauri. Arte Sella e Nicolodi editore, Trento, 2003.
voluto dare corpo a questa fratellanza che esiste tra il luogo e la sacralità della terra e di questi
elementi che si innalzano che sono gli alberi. In questo c’è dentro tutta la filosofia del mio lavoro. Il
luogo non mi dimentica e questo mi fa felice, mi piace pensare che la gente lo attraverserà
pensando al perché è stata costruita, al perché si è fatta, una domanda che la gente si farà da sé,
rendendosi conto che l’opera vale il posto.”(Giuliano Mauri)
DOMENICA 23 APRILE ALLE ORE 16.00 SI INAUGURA A LODI LA CATTEDRALE VEGETALE DI GIULIANO
MAURI, ARTISTA DI ART IN NATURE. INTERVIENE IL CRITICO D’ARTE PHILIPPE DAVERIO. SEGUE UN
CONCERTO DELL’ASSOCIAZIONE FRANCHINO GAFFURIO.
GIULIANO MAURI nasce l’11 gennaio 1938 a Lodivecchio, vive e lavora a Lodi. Scompare a soli
settantuno anni, il 29 maggio del 2009, lasciando diversi progetti incompiuti, tra cui uno scritto del
2009, considerato il suo testamento artistico, nel quale illustra il progetto di una Cattedrale
Vegetale da realizzare in un particolare sito da lui stesso indicato, a pochi minuti dal centro della
sua città, vicino al fiume Adda. “Credere in un luogo di culto e di aggregazione, dove esiste solo la
natura con la sua forza e i suoi silenzi; contemplare il cielo e pregare ognuno a proprio modo, o
semplicemente lasciar fluire i pensieri, essere dentro l’opera.”
Nel 2010 la famiglia decide quindi di proporre all’amministrazione comunale la realizzazione di
questo suo sogno e il progetto è accolto con grande entusiasmo.
Le necessarie condizioni economiche per l'attuazione del progetto si realizzano nel 2014, grazie
all'inserimento dell'iniziativa nel Programma Regionale Distretti Attrattività, con l'assegnazione di
un significativo contributo da parte di Regione Lombardia, e grazie al generoso apporto di
numerosi sponsor privati.
La localizzazione della Cattedrale Vegetale nel contesto dell'ambiente perifluviale, in sponda
sinistra del fiume Adda a monte del ponte "Napoleone Bonaparte", su una porzione dell'area
denominata "ex Sicc" e in fregio alla zona naturalistica della Foresta di Pianura, ha comportato
alcuni complessi interventi preliminari alla realizzazione dell'opera, consistenti in particolare nella
bonifica dei terreni ed alla predisposizione di un terrapieno per la sopraelevazione della Cattedrale
a un livello di 3 metri oltre il piano dell'argine fluviale.
La Cattedrale è stata realizzata dal Comune di Lodi con il sostegno della Regione Lombardia, di
grandi nomi dell’arte Italiana, di sponsor privati e con il Patrocinio de La Triennale di Milano - come
garante della qualità culturale del progetto.
I lavori per la realizzazione della struttura lignea sono iniziati all’inizio di maggio del 2016 e sono
terminati il 20 ottobre. A novembre, dopo la messa in sicurezza dell’opera - alla presenza degli
sponsor, dell’amministrazione comunale e di numerosi visitatori - una trentina di bambini, di due
classi delle elementari di una scuola di Lodi, hanno dato vita alla Cattedrale Vegetale, piantando
alcune querce, di 60 cm di altezza, all’interno delle colonne di legno che compongono le 5 navate.
Il lavoro di piantumazione è stato terminato nei giorni successivi.
Ognuna delle 108 colonne che compongono l’opera ospita una quercia e ne accompagna la
crescita.
Con il tempo gli alberi andranno a sostituire la struttura lignea, formando così una vera Cattedrale
Vegetale.
LE CATTEDRALI VEGETALI DI GIULIANO MAURI
Mauri costruiva architetture vegetali con l’intento di recuperare un dialogo profondo con i luoghi. In
questa direzione si è sempre collocato il suo lavoro, attento a lasciare i segni minimi, essenziali,
lievi, nella prospettiva di una sorta di continuità, o di reciproco completamento, tra arte e natura.
La prima idea di Cattedrale Vegetale venne a Mauri negli anni ’80, ma solo nel 2001 riuscì a
costruirla ad Arte Sella (Borgo Valsugana, Trento), grazie al Direttore Artistico Emanuele
Montibeller. Immagine simbolo della valle, l’installazione accoglie migliaia di visitatori l’anno.
La seconda Cattedrale Vegetale, iniziata dall’artista e portata a termine dalla famiglia di Mauri nel
2009, è situata nel Parco delle Orobie (Bergamo), in un contesto ambientale più isolato, ma
comunque visitata da migliaia di persone, con un boom di visitatori nel corso dell’estate 2016.
La Cattedrale Vegetale di Lodi occupa un’area di 1.630 mq ed è costituita da 108 colonne di
legno (dal diametro di 1,20 m ciascuna). Altezza circa18 m, lunghezza 72 m e larghezza 22 m. La
struttura ospita 108 querce e ne guiderà la crescita.
L’opera fu ideata e progettata da Mauri nel 2009. Nel 2010, grazie alla famiglia, s’iniziò a pensare
alla sua realizzazione. I lavori sono iniziati a maggio del 2016. La struttura lignea è terminata il 20
ottobre. Il 12 novembre sono state piantate le 108 querce.
L’intero percorso progettuale e i lavori di costruzione della Cattedrale Vegetale sono coordinati dal
Comune di Lodi e dall’Associazione Giuliano Mauri, nelle figure di Simona Mauri, Presidente
dell’Associazione; Roberto Mauri e Mauro Mauri come Direzione Artistica. L’intero progetto è a
cura di Francesca Regorda, Vicepresidente dell’Associazione.
GIULIANO MAURI: IL PRIMO ARTISTA ITALIANO A FAR PAR PARTE DI ART IN NATURE
Nel 1981 Giuliano Mauri è il primo Artista italiano che entra a far parte del movimento
internazionale ART IN NATURE, grazie all’incontro con Vittorio Fagone e Dieter Ronte.
Soprannominato da Fagone “Il tessitore del bosco” Mauri costruisce architetture vegetali, chiamate
da Pierre Restany “Architetture dell’immaginario”, con l’intento di recuperare un dialogo profondo
con i luoghi.
In questa direzione si è sempre collocato il suo lavoro, attento a lasciare i segni minimi, essenziali,
lievi, nella prospettiva di una sorta di continuità, o di reciproco completamento, tra arte e natura.
Le sue opere, costituite solo da materiale naturale, vivono nel vero senso del termine, seguendo il
naturale ciclo di vita, senza modificare il paesaggio in modo invasivo, ma entrando in un intimo
rapporto con esso; proprio per questo non può essere associato alla Land Art.
Mauri con la sua arte tocca aspetti culturali profondi, che coinvolgono nel loro insieme la storia;
con una forte attenzione storica, studia la memoria dei luoghi; l’antropologia, la poesia, la filosofia,
la letteratura, la sacralità, sino ad arrivare alle forme primordiali. Un impegno ecologico, come
unico mezzo per dare risposta ai mille dubbi dell’uomo. Un ritorno alle origini, il riavvicinamento
dell’uomo, ora mai civilizzato, alla natura.
Completamente attraversabili e fruibili le sue opere, accolgono nuova vita.
“Punto a creare un luogo che alla città non appartiene, una parentesi magica.” (Giuliano Mauri)
“Destare meraviglia. In fondo è questa la molla di tutto il mio lavoro: immaginare che un giorno, da
qualche parte, qualcuno possa provarne meraviglia.” (Giuliano Mauri)
“Un pensiero anarchico e poetico, un atteggiamento semplice e aristocratico, per cui si distaccava
dalle banalità. Sapeva di avere il dono delle fantasie, aveva diritto a quell’aria di superiorità che è
concessa ai poeti.” (Philippe Daverio)
Dal 2009 a oggi la famiglia ha sempre lavorato per cercare di valorizzare il nome e il pensiero di
Giuliano Mauri, creando l’archivio e nel luglio del 2016 ha fondato l’Associazione Giuliano Mauri,
con il compito di promuovere, tutelare e valorizzare la sua opera e con l’intento principale di “non
far dimenticare”. Sono state così organizzate diverse mostre personali e collettive, tra le più
importanti ricordiamo: “Giuliano Mauri, tra Progetto e Simbolo” a Palazzo Farnese, Piacenza
(2012); “Sui passi di Giuliano Mauri” Fondazione Nympee Castello di Padernello, Brescia (2012);
“E subito riprende il viaggio… opere della collezione del MA*GA”, MAGA Gallarate; “Scenario di
Terra” MART Trento e Rovereto (2014-15); “Giuliano Mauri, Architetture dell’Immaginario” per
Triennale di Milano, Milano Expo 2015, Lodi.
OPERE ANCORA ESISTENTI
• Cattedrale Vegetale (2001) Arte Sella, Borgo Val Sugana, Trento.www.artesella.it
• L’Anfiteatro (2007) Val del Bisenzio, Luogomano, Cantagallo.
• Ponte San Vigilio (2008) Padernello, Castello di Padernello, Brescia.www.castellodipadernello.it
• Cattedrale Vegetale (2009) Parco delle Orobie, Zambla Alta, Oltre il Colle,
Bergamo.www.parcorobie.it/cattedrale-vegetale- progetto
BIBLIOGRAFIAESSENZIALE (completa sul sito dell’artista www.giulianomauri.com)
• Giuliano Mauri. Arte nella natura 1981-1993A cura di Vittorio Fagone. Testi di di Vittorio Fagone e Fabio
Francione.Mazzotta Editore, Italiano e Inglese. Milano, 1993
• Art in Nature. Art Works and Environment. Art in Nature.Opere d'Arte e Ambiente.A cura di Vittorio
Fagone. Testi di Vittorio Fagone, Laszlo Beke, René Berger, GertrudKøbkeSutton, Jacques Leenhardt,
Sheila Leirner, Paul Nesbitt, Giovanna Parodi da Passano, David Reason, DieterRonteeElmarZorn.
Mazzotta Editore, Italiano e Inglese. Milano, 1996.
• Giuliano Mauri. Arte nella natura 1981-1993. A cura di Decio Giulio Riccardo Carugati. Electa, Italiano,
Inglese, Tedesco 2003
• Arte visive e partecipazione sociale.Enrico Crispolti , Ed. De Donato, 1975.
• Giuliano Mauri. La terra del cielo. A cura di Vittorio Fagone, Centro lnternazionale di Brera, Milano, 1986.
• Art and Design. “GiulianoMauri. Art in Nature 1981-1993″, VittorioFagone, in Profile n° 36, 1994.
• “Uccelli e Gabbie” PierreRestany, “Mercato del Sale”, Milano, 1985 .
• Cattedrale Vegetale, un’opera di Giuliano Mauri. Arte Sella e Nicolodi editore, Trento, 2003.
23
aprile 2017
Giuliano Mauri – Cattedrale Vegetale
23 aprile 2017
arte contemporanea
Location
SEDI VARIE – Lodi
Lodi, (Lodi)
Lodi, (Lodi)
Vernissage
23 Aprile 2017, ore 16
Autore
Curatore