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Giuliano Mauri – Ponticello Soradore / San Vigilio
I due ponti che Mauri realizza a Padernello, rispettivamente di 50 e 30 metri, sembrano avere un aspetto quasi fantasmagorico: la rete di legno che si innalza dal passaggio è un intrico magico che non si isola dallo spazio circostante ma sa trasportare il visitatore dentro i confini di una natura diventata leggendaria, un sogno di evasione dalla realtà e rifugio nel passato.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Padernello: frammento per un museo a cielo aperto
inaugurazione del Ponticello Soradore - San Vigilio, opera di Giuliano Mauri
Programma
Ore 16:00
Sala d’Oro Saluto delle Istituzioni
Dibattito sul tema:
Padernello: frammento per un museo a cielo aperto
interverranno:
Giuliano Mauri, scultore
Philippe Daverio, antropologo storico dell’arte
Ignazio Parini, presidente della Fondazione Castello di Padernello
Floriana Maffeis, direttore artistico della Fondazione Castello di Padernello
Giuseppe Lama, sindaco Comune di Borgo San Giacomo
Pierluigi Ferrari, giornalista RAI3
Coordina: Sandro Guerrini, storico dell’arte
Ore 17:30 Inaugurazione Ponticello Soradore - San Vigilio
A Padernello, Giuliano Mauri ha trovato un ambiente caratterizzato da roggie, boschi, un borgo medievale intatto, il castello. Un'antica strada romana, il limites quarantaquattro, interrotto nel bosco dalla roggia Vallone, è stato motivo ispiratore per l'artista per il ricongiungimento della strada stessa tramite una sua opera, il Ponticello Soradore - San Vigilio, realizzato utilizzando rami di castagno intrecciati e conficcati a palafitta.
I due ponti che Mauri realizza a Padernello, rispettivamente di 50 e 30 metri, sembrano avere un aspetto quasi fantasmagorico: la rete di legno che si innalza dal passaggio è un intrico magico che non si isola dallo spazio circostante ma sa trasportare il visitatore dentro i confini di una natura diventata leggendaria, un sogno di evasione dalla realtà e rifugio nel passato.
Il borgo di Padernello è famoso per il suo castello che, edificato sul finire del 1400, si erge ancora oggi nelle sue belle forme di maniero circondato dal fossato, che lo separa da una campagna ricca di boschi e rogge.
Una torre sporge sul lato nord, verso la fossa, dove un imponente ponte levatoio si abbassa per accogliere i visitatori in un ampio androne e da qui in una corte quadrata, porticata su due lati; due torricelle ancor più piccole, si alzano dagli angoli del maniero, mentre una grossa torre di vedetta, quale mastio centrale, si eleva possente nella congiuntura dei lati nord e ovest.
Sul lato ovest nella parte settentrionale sono presenti tracce di un impianto più antico, e che doveva essere dotato di murature merlate più basse della attuali.
Nel cortile i quattro lati sono tutti di diversa struttura: la facciata a levante è piuttosto semplice, elegantissima quella a ponente, costituita da un porticato di cinque arcate con colonne sovrastate da capitelli compositi raffiguranti gli stemmi Martinengo e Colleoni.
Il lato sud del cortile è costituito da una costruzione tipica del nostro Cinquecento: si tratta di un loggiato a colonne con tre arcate per lato e al centro un ampio portale accostato da due lesene, un gentile cancello in ferro battuto apre su un giardino elegantemente proteso sul fossato.
All’interno si visitano dalle più antiche stanze quattrocentesche fino all’eleganza del piano nobile settecentesco anticipato dal magnifico scalone, opere del celebre architetto Marchetti.
Malgrado la discontinuità stilistica, ed anzi persino grazie ad essa, il castello possiede un suo indiscusso fascino, al quale contribuiscono indubbiamente la felice cornice ambientale e il borgo agricolo ancora intatto.
I locali del castello vennero arricchiti nei secoli scorsi di stucchi e di affreschi, ed arredati con preziosi mobili e suppellettili.
Particolarmente suggestive le cascine e le scuderie adiacenti, così come il bellissimo parco che incornicia la costruzione sui tre lati, costituito da un’ampia radura delimitata da una corona di piante secolari.
Proprietà dei conti Martinengo per quattro secoli, passò poi alla nobile famiglia dei Salvadego.
Il castello, disabitato dagli anni sessanta, non era visitabile.
Il 31 maggio 2005 è stato acquistato dal Comune di Borgo San Giacomo e da una società di imprenditori locali, la Castelli e Casali.
Le proprietà hanno concesso in comodato d’uso gratuito e ventennale l’intero edificio alla “Fondazione Castello di Padernello” che si è occupata della ricostruzione della parte crollata nel 2002 e della sua rivalutazione.
Il proseguimento di un adeguato e rigoroso intervento di restauro conservativo, rivaluterà questo luogo evitando di cancellare cinquecento anni di memoria e di storia.
Oggi il castello è aperto ai visitatori, accogliendoli nella ricca biblioteca dedicata al territorio della bassa bresciana, in eleganti salotti ad uso di librerie, nelle stanze che offrono le eccellenze dei prodotti del territorio, producendo e accogliendo opere teatrali, organizzando convegni e mostre, nell’intento di fornire un’offerta di elevato spessore culturale in un ambiente unico e ricco di suggestioni.
Tutte le manifestazioni, mostre, eventi teatrali su www.castellodipadernello.it sezione archivio eventi.
Giuliano Mauri nasce a Lodi Vecchio nel 1938. Deve la sua notorietà ai suoi numerosi poetici interventi ambientali, definiti come architetture naturali. Ha partecipato alla Biennale di Venezia nel 1976, alla Triennale di Milano nel 1992, alla Biennale di Penne nel 1994. Operando con rami e tronchi di legno costruisce edifici fantasticamente reali. Il presupposto, legato alla naturale caducità del materiale impiegato, è che la natura riempirà i vuoti lasciati dal disfacimento del legno operando quindi una sorta di dialogo con l'artista.
Tra i suoi lavori sono i Mulini accarezzati da un vento immaginario, la Scala del Paradiso , il Bosco sull’isola alla sorgente del Tormo nel Lodigiano. In Germania, a Gorliz, e in Polonia, a Sgorzelec, ha realizzato gli Osservatori estimativi . Il suo più noto e suggestivo lavoro è probabilmente la Cattedrale vegetale del 2001 per Arte Sella. Nel 2001 realizza anche la scenografia della Norma nello Sferisterio di Macerata per le scene di Giacomo Andrico e la regia di Daniele Abbado. Nel 2006 costruisce la Voliera per umani nella valle dei Sospiri del Parco di Monza.
Nel luglio 2008 conclude e inaugura il suggestivo Ponticello Soradore – San Vigilio a Padernello frazione di Borgo San Giacomo (Brescia).
Le sue opere sono caratterizzate da singolari fora e bellezze, destinate a vivere nella natura. Le costruzioni di pali e rami sono degli intrichi magici che non si distaccno dallo spazio naturale circostante ma riportano il visitatore dentro i confini dellan natura.
Philippe Daverio nasce a Mulhouse il 17 ottobre 1949 è un giornalista, conduttore televisivo e critico d'arte francese naturalizzato italiano.
Ha studiato economia alla Bocconi di Milano e in seguito si è specializzato in arte italiana del XX secolo.
Ha curato varie pubblicazioni sui movimenti d'avanguardia tra le due guerre.
È stato dal 1993 al 1997, nella giunta Marco Formentini del comune di Milano, dove ricopriva l'incarico di assessore con le deleghe alla Cultura, al Tempo Libero, all’Educazione e alle Relazioni Internazionali.
Ha collaborato in passato con riviste come Panorama, Vogue e Liberal.
Nel 1999/2000 è stato inviato speciale della trasmissione Art’è su Raitre.
Nel 2005 ha curato la mostra itinerante 13x17.
Attualmente conduce la trasmissione Passepartout su Raitre ed è direttore del periodico ART e dossier.
inaugurazione del Ponticello Soradore - San Vigilio, opera di Giuliano Mauri
Programma
Ore 16:00
Sala d’Oro Saluto delle Istituzioni
Dibattito sul tema:
Padernello: frammento per un museo a cielo aperto
interverranno:
Giuliano Mauri, scultore
Philippe Daverio, antropologo storico dell’arte
Ignazio Parini, presidente della Fondazione Castello di Padernello
Floriana Maffeis, direttore artistico della Fondazione Castello di Padernello
Giuseppe Lama, sindaco Comune di Borgo San Giacomo
Pierluigi Ferrari, giornalista RAI3
Coordina: Sandro Guerrini, storico dell’arte
Ore 17:30 Inaugurazione Ponticello Soradore - San Vigilio
A Padernello, Giuliano Mauri ha trovato un ambiente caratterizzato da roggie, boschi, un borgo medievale intatto, il castello. Un'antica strada romana, il limites quarantaquattro, interrotto nel bosco dalla roggia Vallone, è stato motivo ispiratore per l'artista per il ricongiungimento della strada stessa tramite una sua opera, il Ponticello Soradore - San Vigilio, realizzato utilizzando rami di castagno intrecciati e conficcati a palafitta.
I due ponti che Mauri realizza a Padernello, rispettivamente di 50 e 30 metri, sembrano avere un aspetto quasi fantasmagorico: la rete di legno che si innalza dal passaggio è un intrico magico che non si isola dallo spazio circostante ma sa trasportare il visitatore dentro i confini di una natura diventata leggendaria, un sogno di evasione dalla realtà e rifugio nel passato.
Il borgo di Padernello è famoso per il suo castello che, edificato sul finire del 1400, si erge ancora oggi nelle sue belle forme di maniero circondato dal fossato, che lo separa da una campagna ricca di boschi e rogge.
Una torre sporge sul lato nord, verso la fossa, dove un imponente ponte levatoio si abbassa per accogliere i visitatori in un ampio androne e da qui in una corte quadrata, porticata su due lati; due torricelle ancor più piccole, si alzano dagli angoli del maniero, mentre una grossa torre di vedetta, quale mastio centrale, si eleva possente nella congiuntura dei lati nord e ovest.
Sul lato ovest nella parte settentrionale sono presenti tracce di un impianto più antico, e che doveva essere dotato di murature merlate più basse della attuali.
Nel cortile i quattro lati sono tutti di diversa struttura: la facciata a levante è piuttosto semplice, elegantissima quella a ponente, costituita da un porticato di cinque arcate con colonne sovrastate da capitelli compositi raffiguranti gli stemmi Martinengo e Colleoni.
Il lato sud del cortile è costituito da una costruzione tipica del nostro Cinquecento: si tratta di un loggiato a colonne con tre arcate per lato e al centro un ampio portale accostato da due lesene, un gentile cancello in ferro battuto apre su un giardino elegantemente proteso sul fossato.
All’interno si visitano dalle più antiche stanze quattrocentesche fino all’eleganza del piano nobile settecentesco anticipato dal magnifico scalone, opere del celebre architetto Marchetti.
Malgrado la discontinuità stilistica, ed anzi persino grazie ad essa, il castello possiede un suo indiscusso fascino, al quale contribuiscono indubbiamente la felice cornice ambientale e il borgo agricolo ancora intatto.
I locali del castello vennero arricchiti nei secoli scorsi di stucchi e di affreschi, ed arredati con preziosi mobili e suppellettili.
Particolarmente suggestive le cascine e le scuderie adiacenti, così come il bellissimo parco che incornicia la costruzione sui tre lati, costituito da un’ampia radura delimitata da una corona di piante secolari.
Proprietà dei conti Martinengo per quattro secoli, passò poi alla nobile famiglia dei Salvadego.
Il castello, disabitato dagli anni sessanta, non era visitabile.
Il 31 maggio 2005 è stato acquistato dal Comune di Borgo San Giacomo e da una società di imprenditori locali, la Castelli e Casali.
Le proprietà hanno concesso in comodato d’uso gratuito e ventennale l’intero edificio alla “Fondazione Castello di Padernello” che si è occupata della ricostruzione della parte crollata nel 2002 e della sua rivalutazione.
Il proseguimento di un adeguato e rigoroso intervento di restauro conservativo, rivaluterà questo luogo evitando di cancellare cinquecento anni di memoria e di storia.
Oggi il castello è aperto ai visitatori, accogliendoli nella ricca biblioteca dedicata al territorio della bassa bresciana, in eleganti salotti ad uso di librerie, nelle stanze che offrono le eccellenze dei prodotti del territorio, producendo e accogliendo opere teatrali, organizzando convegni e mostre, nell’intento di fornire un’offerta di elevato spessore culturale in un ambiente unico e ricco di suggestioni.
Tutte le manifestazioni, mostre, eventi teatrali su www.castellodipadernello.it sezione archivio eventi.
Giuliano Mauri nasce a Lodi Vecchio nel 1938. Deve la sua notorietà ai suoi numerosi poetici interventi ambientali, definiti come architetture naturali. Ha partecipato alla Biennale di Venezia nel 1976, alla Triennale di Milano nel 1992, alla Biennale di Penne nel 1994. Operando con rami e tronchi di legno costruisce edifici fantasticamente reali. Il presupposto, legato alla naturale caducità del materiale impiegato, è che la natura riempirà i vuoti lasciati dal disfacimento del legno operando quindi una sorta di dialogo con l'artista.
Tra i suoi lavori sono i Mulini accarezzati da un vento immaginario, la Scala del Paradiso , il Bosco sull’isola alla sorgente del Tormo nel Lodigiano. In Germania, a Gorliz, e in Polonia, a Sgorzelec, ha realizzato gli Osservatori estimativi . Il suo più noto e suggestivo lavoro è probabilmente la Cattedrale vegetale del 2001 per Arte Sella. Nel 2001 realizza anche la scenografia della Norma nello Sferisterio di Macerata per le scene di Giacomo Andrico e la regia di Daniele Abbado. Nel 2006 costruisce la Voliera per umani nella valle dei Sospiri del Parco di Monza.
Nel luglio 2008 conclude e inaugura il suggestivo Ponticello Soradore – San Vigilio a Padernello frazione di Borgo San Giacomo (Brescia).
Le sue opere sono caratterizzate da singolari fora e bellezze, destinate a vivere nella natura. Le costruzioni di pali e rami sono degli intrichi magici che non si distaccno dallo spazio naturale circostante ma riportano il visitatore dentro i confini dellan natura.
Philippe Daverio nasce a Mulhouse il 17 ottobre 1949 è un giornalista, conduttore televisivo e critico d'arte francese naturalizzato italiano.
Ha studiato economia alla Bocconi di Milano e in seguito si è specializzato in arte italiana del XX secolo.
Ha curato varie pubblicazioni sui movimenti d'avanguardia tra le due guerre.
È stato dal 1993 al 1997, nella giunta Marco Formentini del comune di Milano, dove ricopriva l'incarico di assessore con le deleghe alla Cultura, al Tempo Libero, all’Educazione e alle Relazioni Internazionali.
Ha collaborato in passato con riviste come Panorama, Vogue e Liberal.
Nel 1999/2000 è stato inviato speciale della trasmissione Art’è su Raitre.
Nel 2005 ha curato la mostra itinerante 13x17.
Attualmente conduce la trasmissione Passepartout su Raitre ed è direttore del periodico ART e dossier.
13
luglio 2008
Giuliano Mauri – Ponticello Soradore / San Vigilio
13 luglio 2008
arte contemporanea
incontro - conferenza
incontro - conferenza
Location
CASTELLO DI PADERNELLO
Borgo San Giacomo, Via Camillo Benso Conte Di Cavour, 1, (Brescia)
Borgo San Giacomo, Via Camillo Benso Conte Di Cavour, 1, (Brescia)
Vernissage
13 Luglio 2008, ore 16:00
Autore