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Giuliano Tomaino – ….col coltellino in mano pe’ ammazzar il capitano
Artista tra i più poliedrici del panorama artistico italiano, e non solo, degli ultimi trent’anni, Giuliano Tomaino da tempo insiste su un repertorio iconografico minimale, falsamente ingenuo, dove ludico e ironia s’intrecciano con le più impegnative istanze della pittura.
Comunicato stampa
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E in effetti l’artista ligure deve a una pittura di tipo materico e segnico i suoi esordi di pittore, ai quali avrebbe fatto seguire un decisivo episodio concettuale. Oggi quelle antiche esperienze si ritrovano nel contesto di un lavoro dal fantasioso e pirotecnico percorso inventivo, certamente tra i più intelligenti e graffianti che ci siano dati da analizzare in questo scorcio di secolo aperto a tutte le opzioni estetiche.
Quella di Tomaino, di opzione, muove dalla fondamentale necessità di sconfessare il contenutismo in arte, “dimostrando” che il linguaggio pittorico può rivelare inesauribili risorse basandosi appena su un segno primario, su un simbolo archetipico strappato a esperienze quotidiane e mitologie private.
E il titolo della mostra alla nt art gallery di Bologna fa da chiave di lettura a questa poetica di trasgressione permanente che però non si ricollega alla visione dada-surrealista, proprio perché, come scrive in catalogo il curatore Giuliano Serafini, il suo fine è “paradossalmente, la rifondazione della sintassi pittorica in una sua riconquistata verginità d’espressione”.
Pur selezionate dalla produzione dell’ultimo triennio, le opere in mostra costituiscono una virtuale antologica: vi ritroviamo i leit-motiv del “cimbello” e del cavallino a dondolo, insieme a tematiche più recenti come “le case dei santi” e le “italie”, nonché quelle che per comodo chiameremo “sculture” e che altro non sono che la proiezione tridimensionale in vetro, legno e metallo della segnaletica primaria di Tomaino.
Tra le numerose personali tenute dall’artista in Italia e all’estero, ricordiamo quelle alla Gallerie W&D Brungasse (Zurigo 1977); Galleria Il Salotto (Como 1978); Galleria Pleiadi (La Spezia 1980); I tre merli (New York 1986); TK Galerie (Trieste 1988); Mc Cann Erickson (Francoforte 1990); Palazzo dei Diamanti (Ferrara 1991); Galleria Mnemosine ( Venezia 1993 ); Galleria Eos (Milano 1996); Galleria Tornabuoni (Firenze 1996); Galleria Civica d’arte contemporanea (La Spezia 1997); Galleria Susanna Orlando (Forte dei Marmi 2000); Galleria Tornabuoni (Pietrasanta 2000); Castello di San Giorgio (La Spezia 2001); Galleria Il Ponte (Firenze 2001); Botanikum (Monaco 2001); Biennale di Dakar (Dakar 2002); Nascent (Genova e Firenze 2002); Galleria Alanda (Carrara 2003).
Di lui hanno scritto tra gli altri: Andrea Alibrandi, Gabriele Costa, Gianni Cascone, Franco Farina, Flaminio Gualdoni, Maria Göttsberger, Roberto Michelini, Giovanna Riu, Giuliano Serafini, Giorgio Seveso, Mario Soldati, Renate Siebenhaar-Zeller, Tommaso Trini, Maurizio Vanni
Quella di Tomaino, di opzione, muove dalla fondamentale necessità di sconfessare il contenutismo in arte, “dimostrando” che il linguaggio pittorico può rivelare inesauribili risorse basandosi appena su un segno primario, su un simbolo archetipico strappato a esperienze quotidiane e mitologie private.
E il titolo della mostra alla nt art gallery di Bologna fa da chiave di lettura a questa poetica di trasgressione permanente che però non si ricollega alla visione dada-surrealista, proprio perché, come scrive in catalogo il curatore Giuliano Serafini, il suo fine è “paradossalmente, la rifondazione della sintassi pittorica in una sua riconquistata verginità d’espressione”.
Pur selezionate dalla produzione dell’ultimo triennio, le opere in mostra costituiscono una virtuale antologica: vi ritroviamo i leit-motiv del “cimbello” e del cavallino a dondolo, insieme a tematiche più recenti come “le case dei santi” e le “italie”, nonché quelle che per comodo chiameremo “sculture” e che altro non sono che la proiezione tridimensionale in vetro, legno e metallo della segnaletica primaria di Tomaino.
Tra le numerose personali tenute dall’artista in Italia e all’estero, ricordiamo quelle alla Gallerie W&D Brungasse (Zurigo 1977); Galleria Il Salotto (Como 1978); Galleria Pleiadi (La Spezia 1980); I tre merli (New York 1986); TK Galerie (Trieste 1988); Mc Cann Erickson (Francoforte 1990); Palazzo dei Diamanti (Ferrara 1991); Galleria Mnemosine ( Venezia 1993 ); Galleria Eos (Milano 1996); Galleria Tornabuoni (Firenze 1996); Galleria Civica d’arte contemporanea (La Spezia 1997); Galleria Susanna Orlando (Forte dei Marmi 2000); Galleria Tornabuoni (Pietrasanta 2000); Castello di San Giorgio (La Spezia 2001); Galleria Il Ponte (Firenze 2001); Botanikum (Monaco 2001); Biennale di Dakar (Dakar 2002); Nascent (Genova e Firenze 2002); Galleria Alanda (Carrara 2003).
Di lui hanno scritto tra gli altri: Andrea Alibrandi, Gabriele Costa, Gianni Cascone, Franco Farina, Flaminio Gualdoni, Maria Göttsberger, Roberto Michelini, Giovanna Riu, Giuliano Serafini, Giorgio Seveso, Mario Soldati, Renate Siebenhaar-Zeller, Tommaso Trini, Maurizio Vanni
11
novembre 2004
Giuliano Tomaino – ….col coltellino in mano pe’ ammazzar il capitano
Dall'undici al 30 novembre 2004
arte contemporanea
Location
NT ART GALLERY
Bologna, Via Michelino, 33, (Bologna)
Bologna, Via Michelino, 33, (Bologna)
Orario di apertura
da martedì al sabato : 10.00 / 13.00 – 16.00 / 19.30
Vernissage
11 Novembre 2004, ore 18,30
Curatore