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Giuliano Tomaino – La casa del santo
L’esposizione, curata dallo storico dell’arte Lorenzo Cipriani, ospiterà le opere di Giuliano Tomaino, artista noto nel panorama nazionale dell’arte contemporanea per i suoi lavori fortemente iconici come il cimbello, il cavallino a dondolo o la mano aperta.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Comunicato stampa
GIULIANO TOMAINO
La casa del santo
MEVANNUCCI
via della Provvidenza 6 – Pistoia
7 maggio – 12 giugno 1016
La stagione 2015/1016 della Galleria Vannucci chiude con una mostra dell’artista ligure Giuliano Tomaino che sarà visitabile dal 7 maggio al 12 giugno 2016.
Inaugurazione sabato 7 maggio ore 18.00
con la presenza dell'artista
L’esposizione, curata dallo storico dell’arte Lorenzo Cipriani, ospiterà le opere di Giuliano Tomaino, artista noto nel panorama nazionale dell’arte contemporanea per i suoi lavori fortemente iconici come il cimbello, il cavallino a dondolo o la mano aperta.
Il noto architetto Mario Botta, che spesso ha collaborato con l’artista, in ultima istanza curando una sua esposizione lungo il Decumano di EXPO 2015, ha scritto: “ Le immagini di Tomaino, disarmanti nella loro ingenua semplicità, restano estranee alle logiche promosse dalle mode culturali e mettono il visitatore di fronte a confronti estremi fra l’aura simbolica che richiama l’archetipo e la “povertà” del nostro tempo. Sono figure ancestrali quelle che giacciono oltre la superficie della materia colorata, immagini che escono da una memoria remota che ora interroga il nostro gran correre di ogni giorno. Ritorna prepotente e silenzioso un richiamo diretto ad un territorio di memoria, sottile, ironico e talvolta imbarazzante per il visitatore che si misura con la perentorietà di un linguaggio ridotto a poche cifre espressive”.
La mostra pensata per la galleria Vannucci ha come titolo “La casa del santo” nel tentativo di ricreare un ambiente affine allo studio dell’artista, inteso come colui che, come il santo, ci aiuta a vedere con nuovi occhi ed è portatore di verità.
Dalla conversazione fra Gliuliano Tomaino, e Lorenzo Cipriani all'interno del catalogo in mostra:
“L’ARTE È PER CHI LA FA, MA GLI ARTISTI SONO DEI … SANTI … CHE LA REGALANO. GLI UOMINI DELLE CAVERNE MILIONI DI ANNI FA FACEVANO ARTE, SI CHIAMAVANO SCIAMANI … L’ARTE LI AIUTAVA A VIVERE.”
L’evento collaterale: un menù d’artista in città
In collaborazione con l’Enoteca Ristorante Baldovino la galleria Vannucci ha pensato un evento collaterale che mettesse in relazione arte e cultura gastronomica. Per tutta la durata della mostra, a partire da sabato 7 maggio, l’Enoteca Ristorante Baldovino ospiterà alcune opere d’arte di Giuliano Tomaino e presenterà, all’interno della sua offerta culinaria, un menù progettato e firmato dall’artista. Si potranno gustare piatti della tradizione ligure che sono stati pensati per accompagnare la visione delle opere presenti in mostra ed in parte presso il ristorante. Una collaborazione che vuole creare un ponte fra mondi paralleli, quello dell’arte e della buona cucina, e fornire un’occasione d’incontro e di condivisione culturale.
Per informazioni:
Via della provvidenza 6 Pistoia +39 057320066
www.vannucciartecontemporanea.com
info@vannucciartecontemporanea.com
aperta da martedi al sabato 9,00-12,30 e 16,00-19,30
BIOGRAFIA
Giuliano Tomaino è nato alla Spezia nel 1945, vive e lavora a Sarzana; ha iniziato la sua carriera alla fine degli anni Sessanta, nella direzione dell’Arte Povera, con assemblages di objets trouvés. Gli anni ‘70 sono contraddistinti da copriletto utilizzati come supporto per rappresentare la natura, il degrado e l’azione del tempo. Dalla metà degli anni ‘70 la sua ricerca si rivolge alla pittura segnica, caratterizzata da linee che si incrociano in diverse scale di nero e rosso, colori che diventeranno una costante nel suo lavoro, con segni che tendono a ripetersi; sono coevi i collages eseguiti con tessuto sfrangiato. Il soggiorno newyorkese segna una tappa importante nel lavoro di Giuliano che, in quegli anni, frequenta Mario Soldati. Tellaro, dove l’artista risiedeva, e il paesaggio ligure, entrano nei dipinti sotto forma di segni che rimandano ai pali della mitilicoltura nel golfo, alle meduse (E oltre tutto non sai dove vanno, ‘85), alle nuvole. E’ il mare dileguato nel cielo, ‘86), al porto (Dietro la poppa una luna immensa). Nel ‘90 compare il tema del cimbello (lo zimbello, il richiamo per gli uccelli), suggerito dalle rondini che entrano nello studio sarzanese, dove Tomaino lavora tuttora; gli spazi espositivi interessati al suo lavoro aumentano per numero e importanza (le gallerie Heinz a Zurigo, Mc Cann a Francoforte, Tornabuoni a Firenze, Susanna Orlando a Forte dei Marmi) fino al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, con Tomaino gli anni ‘80 del ‘91 o al Museum im Vogtturm di Zell am See in Austria. In questa fase l’artista contamina i temi legati al territorio con i drammi dell’attualità (Pensando al Golfo,’91). Il motivo dei cimbelli ritorna insistentemente in Come dentro un vecchio colombaio (‘92) o in Itinerari per Sarajevo (‘93), utilizzati quale segnaletica nel centro storico di Sarzana. Le gambe a V verso l’alto (Fuori gioco, ‘93) sono un’altra tappa (V di Vincent, ma anche premonizione di una caduta rovinosa). Lo stesso anno lo studio di Tomaino e il sottostante ex biscottificio abbandonato ospitano La presenza della virtualità. Arte come pre-, mostra con sedute preliminari sul concetto di installazione site-specific; nasce un importante sodalizio con Claudio Costa, uno dei massimi esponenti dell’arte etnica, coordinatore della mostra, e con gli artisti a lui collegati. Fra questi Costantino Ciervo, Pietro Perrone e Ampelio Zappalorto, presenti nel panorama artistico internazionale, Philip Corner, esponente storico del Fluxus, e Jacob De Chirico; quindi Fabrizio Garghetti, fotografo di artisti, Antonio Porcelli, esponente del Neo-Futurismo, i genovesi Luigi Tola e Rodolfo Vitone, rappresentanti storici della Poesia Visiva. Nel ‘94 Tomaino organizza con Claudio Costa l’evento work in progress La virtus della virtualità. Arte come pre-, presentata da Bruno Corà. Il tema de Le case dei santi, dagli importanti sviluppi successivi, inizia nel 2004 in forma pittorica e stilizzata, a seguito di una visita nel territorio della Garfagnana a S. Pellegrino in Alpe, per giungere l’anno successivo alla forma-archetipo definitiva e tridimensionale. La Spezia, sua città natale, gli rende omaggio tra la fine del 2009 e il maggio 2010 con una grande mostra presso il museo CAMeC e con un percorso di sculture articolato per tutta la città. Inizia con questo evento la collaborazione con il noto architetto Mario Botta, il quale cura l’allestimento di sue grandi sculture di colore rosso in città. La collaborazione continua nel 2013 con la realizzazione di una grande mostra di sculture nella piazza centrale di Varese (Sculture rosse in città – piazza Monte Grappa e campanile del Bernascone, a cura di Mario Botta); e ancora nel 2015 dove l’architetto pubblicherà uno scritto critico nel catalogo della mostra che l’artista realizzerà all’interno di EXPO 2015. Fra le prossime iniziative è utile citare il viaggio che l’artista si appresta a fare in Cina a fine maggio 2016 come ospite presso la Amoy International Art Fair di Xiamen
Alcuni link
http://www.giulianotomaino.it/
http://www.varesereport.it/2015/05/15/le-sculture-rosse-di-tomaino-una-chicca-del-decumano-di-expo/
http://www.cir-food.it/it/news/cir-food-premiata-a-expo-per-la-sostenibilità/1.aspx
https://www.youtube.com/watch?v=E7ALINHyiF4
GIULIANO TOMAINO
La casa del santo
MEVANNUCCI
via della Provvidenza 6 – Pistoia
7 maggio – 12 giugno 1016
La stagione 2015/1016 della Galleria Vannucci chiude con una mostra dell’artista ligure Giuliano Tomaino che sarà visitabile dal 7 maggio al 12 giugno 2016.
Inaugurazione sabato 7 maggio ore 18.00
con la presenza dell'artista
L’esposizione, curata dallo storico dell’arte Lorenzo Cipriani, ospiterà le opere di Giuliano Tomaino, artista noto nel panorama nazionale dell’arte contemporanea per i suoi lavori fortemente iconici come il cimbello, il cavallino a dondolo o la mano aperta.
Il noto architetto Mario Botta, che spesso ha collaborato con l’artista, in ultima istanza curando una sua esposizione lungo il Decumano di EXPO 2015, ha scritto: “ Le immagini di Tomaino, disarmanti nella loro ingenua semplicità, restano estranee alle logiche promosse dalle mode culturali e mettono il visitatore di fronte a confronti estremi fra l’aura simbolica che richiama l’archetipo e la “povertà” del nostro tempo. Sono figure ancestrali quelle che giacciono oltre la superficie della materia colorata, immagini che escono da una memoria remota che ora interroga il nostro gran correre di ogni giorno. Ritorna prepotente e silenzioso un richiamo diretto ad un territorio di memoria, sottile, ironico e talvolta imbarazzante per il visitatore che si misura con la perentorietà di un linguaggio ridotto a poche cifre espressive”.
La mostra pensata per la galleria Vannucci ha come titolo “La casa del santo” nel tentativo di ricreare un ambiente affine allo studio dell’artista, inteso come colui che, come il santo, ci aiuta a vedere con nuovi occhi ed è portatore di verità.
Dalla conversazione fra Gliuliano Tomaino, e Lorenzo Cipriani all'interno del catalogo in mostra:
“L’ARTE È PER CHI LA FA, MA GLI ARTISTI SONO DEI … SANTI … CHE LA REGALANO. GLI UOMINI DELLE CAVERNE MILIONI DI ANNI FA FACEVANO ARTE, SI CHIAMAVANO SCIAMANI … L’ARTE LI AIUTAVA A VIVERE.”
L’evento collaterale: un menù d’artista in città
In collaborazione con l’Enoteca Ristorante Baldovino la galleria Vannucci ha pensato un evento collaterale che mettesse in relazione arte e cultura gastronomica. Per tutta la durata della mostra, a partire da sabato 7 maggio, l’Enoteca Ristorante Baldovino ospiterà alcune opere d’arte di Giuliano Tomaino e presenterà, all’interno della sua offerta culinaria, un menù progettato e firmato dall’artista. Si potranno gustare piatti della tradizione ligure che sono stati pensati per accompagnare la visione delle opere presenti in mostra ed in parte presso il ristorante. Una collaborazione che vuole creare un ponte fra mondi paralleli, quello dell’arte e della buona cucina, e fornire un’occasione d’incontro e di condivisione culturale.
Per informazioni:
Via della provvidenza 6 Pistoia +39 057320066
www.vannucciartecontemporanea.com
info@vannucciartecontemporanea.com
aperta da martedi al sabato 9,00-12,30 e 16,00-19,30
BIOGRAFIA
Giuliano Tomaino è nato alla Spezia nel 1945, vive e lavora a Sarzana; ha iniziato la sua carriera alla fine degli anni Sessanta, nella direzione dell’Arte Povera, con assemblages di objets trouvés. Gli anni ‘70 sono contraddistinti da copriletto utilizzati come supporto per rappresentare la natura, il degrado e l’azione del tempo. Dalla metà degli anni ‘70 la sua ricerca si rivolge alla pittura segnica, caratterizzata da linee che si incrociano in diverse scale di nero e rosso, colori che diventeranno una costante nel suo lavoro, con segni che tendono a ripetersi; sono coevi i collages eseguiti con tessuto sfrangiato. Il soggiorno newyorkese segna una tappa importante nel lavoro di Giuliano che, in quegli anni, frequenta Mario Soldati. Tellaro, dove l’artista risiedeva, e il paesaggio ligure, entrano nei dipinti sotto forma di segni che rimandano ai pali della mitilicoltura nel golfo, alle meduse (E oltre tutto non sai dove vanno, ‘85), alle nuvole. E’ il mare dileguato nel cielo, ‘86), al porto (Dietro la poppa una luna immensa). Nel ‘90 compare il tema del cimbello (lo zimbello, il richiamo per gli uccelli), suggerito dalle rondini che entrano nello studio sarzanese, dove Tomaino lavora tuttora; gli spazi espositivi interessati al suo lavoro aumentano per numero e importanza (le gallerie Heinz a Zurigo, Mc Cann a Francoforte, Tornabuoni a Firenze, Susanna Orlando a Forte dei Marmi) fino al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, con Tomaino gli anni ‘80 del ‘91 o al Museum im Vogtturm di Zell am See in Austria. In questa fase l’artista contamina i temi legati al territorio con i drammi dell’attualità (Pensando al Golfo,’91). Il motivo dei cimbelli ritorna insistentemente in Come dentro un vecchio colombaio (‘92) o in Itinerari per Sarajevo (‘93), utilizzati quale segnaletica nel centro storico di Sarzana. Le gambe a V verso l’alto (Fuori gioco, ‘93) sono un’altra tappa (V di Vincent, ma anche premonizione di una caduta rovinosa). Lo stesso anno lo studio di Tomaino e il sottostante ex biscottificio abbandonato ospitano La presenza della virtualità. Arte come pre-, mostra con sedute preliminari sul concetto di installazione site-specific; nasce un importante sodalizio con Claudio Costa, uno dei massimi esponenti dell’arte etnica, coordinatore della mostra, e con gli artisti a lui collegati. Fra questi Costantino Ciervo, Pietro Perrone e Ampelio Zappalorto, presenti nel panorama artistico internazionale, Philip Corner, esponente storico del Fluxus, e Jacob De Chirico; quindi Fabrizio Garghetti, fotografo di artisti, Antonio Porcelli, esponente del Neo-Futurismo, i genovesi Luigi Tola e Rodolfo Vitone, rappresentanti storici della Poesia Visiva. Nel ‘94 Tomaino organizza con Claudio Costa l’evento work in progress La virtus della virtualità. Arte come pre-, presentata da Bruno Corà. Il tema de Le case dei santi, dagli importanti sviluppi successivi, inizia nel 2004 in forma pittorica e stilizzata, a seguito di una visita nel territorio della Garfagnana a S. Pellegrino in Alpe, per giungere l’anno successivo alla forma-archetipo definitiva e tridimensionale. La Spezia, sua città natale, gli rende omaggio tra la fine del 2009 e il maggio 2010 con una grande mostra presso il museo CAMeC e con un percorso di sculture articolato per tutta la città. Inizia con questo evento la collaborazione con il noto architetto Mario Botta, il quale cura l’allestimento di sue grandi sculture di colore rosso in città. La collaborazione continua nel 2013 con la realizzazione di una grande mostra di sculture nella piazza centrale di Varese (Sculture rosse in città – piazza Monte Grappa e campanile del Bernascone, a cura di Mario Botta); e ancora nel 2015 dove l’architetto pubblicherà uno scritto critico nel catalogo della mostra che l’artista realizzerà all’interno di EXPO 2015. Fra le prossime iniziative è utile citare il viaggio che l’artista si appresta a fare in Cina a fine maggio 2016 come ospite presso la Amoy International Art Fair di Xiamen
Alcuni link
http://www.giulianotomaino.it/
http://www.varesereport.it/2015/05/15/le-sculture-rosse-di-tomaino-una-chicca-del-decumano-di-expo/
http://www.cir-food.it/it/news/cir-food-premiata-a-expo-per-la-sostenibilità/1.aspx
https://www.youtube.com/watch?v=E7ALINHyiF4
07
maggio 2016
Giuliano Tomaino – La casa del santo
Dal 07 maggio al 12 giugno 2016
arte contemporanea
Location
GALLERIA MEVANNUCCI
Pistoia, Via Della Provvidenza, 6, (Pistoia)
Pistoia, Via Della Provvidenza, 6, (Pistoia)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 9.00-12.30 e 16.00-19.30
Vernissage
7 Maggio 2016, ore 18.00
Autore
Curatore