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Giulio Da Vicchio / Feron – Padre e figlio oltre la forma
In prima esposizione assoluta alla “In Villa” di Castiglioncello, opere inedite dei due artisti innovatori livornesi, dalla collezione di Alessandra Rontini, figlia di Giulio Da Vicchio e sorella di Feron
Comunicato stampa
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L’arte che attraversa e incrocia, senza soluzione di continuità, ricerche e poetiche, personali visioni, legami familiari, e umani drammi. In un sodalizio tutto da indagare fra individuale e universale, lo stridere generazionale, ma anche la complicità tra padre e figlio, impressa in tele che si richiamano a vicenda in una stessa “apparizione” dove le ragioni dell’anima e del cambiamento si materializzano nell’eternità di una perseguita e rivelata evanescenza.
Dal 18 giugno al 3 luglio 2011, la galleria “In Villa” di Castiglioncello (Rosignano Marittimo – LI) di Roberta Odierna, presenta, in una mostra evento, la doppia personale “Padre e figlio oltre la forma”, di Giulio Da Vicchio e Ferruccio Rontini Junior, in arte “Feron”, a cura della dottoressa Alessandra Rontini, sorella di Feron e figlia di Giulio, che espone al pubblico per la prima volta in assoluto, lavori inediti dei carissimi congiunti in compresenza sperimentale.
Nella mostra che sarà inaugurata sabato 18 giugno alle ore 18, la possibilità di scoprire le opere per certi aspetti atipiche del padre Giulio Da Vicchio, evocative, oniriche, la serie “In alto” che trasfigura la forma figurativa, in una luce atemporale che trascende dall’interno anche il colore, nella rappresentazione di spazi dell’interiore, e altrettanti pastelli, tecnica meno usuale per Feron, il fratello scomparso nel 1994 poco più che trent’enne, ma già fortemente rivoluzionario.
Già “…figlio d’arte di Ferruccio Rontini, noto pittore del primo Novecento e uno dei fondatori del famoso Gruppo Labronico” come ricorda Mauro Barbieri direttore editoriale della rivista “Arte a Livorno…e oltre confine”, Giulio Da Vicchio “assimilò fin da piccolo la passione per la pittura”. Nativo di Vicchio, nella regione del Mugello, classe 1925, “acquisisce”, prosegue Barbieri, “la padronanza en plein air – la resa dell’attimo fuggente di luce – dipingendo le sottili e poetiche visioni paesaggistiche del suo paese.”. Ma l’indagine si sposta sempre più verso scenari di mistero intuiti nel percepito vissuto e dalla seconda metà degli anni ’50, dopo la prima personale alla “Bottega d’Arte” di Livorno del 1952, la pittura diviene “un trade d’union tra l’uomo e il suo ambiente” e si carica di “forti contenuti simbolici”. Un ricerca coloristica incessante, “necessità - dell’anima - di estraniare intime sensazioni”.
Un viaggio nell’invisibile, informale visionario, ma anche puro nella stesura plastica dei campi cromatici decisi, quello di Feron, in uno sguardo verso le vertigini dell’interiore, al ritmo pop-rock, in quella produzione purtroppo breve, ma intesa e di alta qualità esecutiva, che colpisce per la capacità innovativa e la cifra originale dello stile. “Opere realizzate in una condizione estatica, aliena dalla realtà” come mette ben a fuoco il critico Gianni Schiavon, e il dipingere si fa “ebbrezza ed abbandono all’istinto ed all’emozione indomabile, irreprimibile”. “Restano soltanto, così, superfici che continuano a trasudare vita: sono universi silenti in constante e lento divenire…”. I “luoghi che non hanno luogo” per Schiavon, forme di una plasticità ed energia “altre”, verso quel canto finale che, oltre le catene dell’Io, restituisce poesia e riscatto al grido lacerato dell’anima.
L’esposizione, in via G. Biagi 17/19, resterà aperta ai visitatori fino al 3 luglio 2011. Tutti i giorni, martedì mattina escluso, negli orari 10-13, 17-20, 22-24 (ingresso libero).
Info: 0586/759077; 3482831224; invilla_odierna@tiscali.it.
Dal 18 giugno al 3 luglio 2011, la galleria “In Villa” di Castiglioncello (Rosignano Marittimo – LI) di Roberta Odierna, presenta, in una mostra evento, la doppia personale “Padre e figlio oltre la forma”, di Giulio Da Vicchio e Ferruccio Rontini Junior, in arte “Feron”, a cura della dottoressa Alessandra Rontini, sorella di Feron e figlia di Giulio, che espone al pubblico per la prima volta in assoluto, lavori inediti dei carissimi congiunti in compresenza sperimentale.
Nella mostra che sarà inaugurata sabato 18 giugno alle ore 18, la possibilità di scoprire le opere per certi aspetti atipiche del padre Giulio Da Vicchio, evocative, oniriche, la serie “In alto” che trasfigura la forma figurativa, in una luce atemporale che trascende dall’interno anche il colore, nella rappresentazione di spazi dell’interiore, e altrettanti pastelli, tecnica meno usuale per Feron, il fratello scomparso nel 1994 poco più che trent’enne, ma già fortemente rivoluzionario.
Già “…figlio d’arte di Ferruccio Rontini, noto pittore del primo Novecento e uno dei fondatori del famoso Gruppo Labronico” come ricorda Mauro Barbieri direttore editoriale della rivista “Arte a Livorno…e oltre confine”, Giulio Da Vicchio “assimilò fin da piccolo la passione per la pittura”. Nativo di Vicchio, nella regione del Mugello, classe 1925, “acquisisce”, prosegue Barbieri, “la padronanza en plein air – la resa dell’attimo fuggente di luce – dipingendo le sottili e poetiche visioni paesaggistiche del suo paese.”. Ma l’indagine si sposta sempre più verso scenari di mistero intuiti nel percepito vissuto e dalla seconda metà degli anni ’50, dopo la prima personale alla “Bottega d’Arte” di Livorno del 1952, la pittura diviene “un trade d’union tra l’uomo e il suo ambiente” e si carica di “forti contenuti simbolici”. Un ricerca coloristica incessante, “necessità - dell’anima - di estraniare intime sensazioni”.
Un viaggio nell’invisibile, informale visionario, ma anche puro nella stesura plastica dei campi cromatici decisi, quello di Feron, in uno sguardo verso le vertigini dell’interiore, al ritmo pop-rock, in quella produzione purtroppo breve, ma intesa e di alta qualità esecutiva, che colpisce per la capacità innovativa e la cifra originale dello stile. “Opere realizzate in una condizione estatica, aliena dalla realtà” come mette ben a fuoco il critico Gianni Schiavon, e il dipingere si fa “ebbrezza ed abbandono all’istinto ed all’emozione indomabile, irreprimibile”. “Restano soltanto, così, superfici che continuano a trasudare vita: sono universi silenti in constante e lento divenire…”. I “luoghi che non hanno luogo” per Schiavon, forme di una plasticità ed energia “altre”, verso quel canto finale che, oltre le catene dell’Io, restituisce poesia e riscatto al grido lacerato dell’anima.
L’esposizione, in via G. Biagi 17/19, resterà aperta ai visitatori fino al 3 luglio 2011. Tutti i giorni, martedì mattina escluso, negli orari 10-13, 17-20, 22-24 (ingresso libero).
Info: 0586/759077; 3482831224; invilla_odierna@tiscali.it.
18
giugno 2011
Giulio Da Vicchio / Feron – Padre e figlio oltre la forma
Dal 18 giugno al 03 luglio 2011
arte contemporanea
Location
IN VILLA
Castiglioncello, Via G. Biagi, 17/19, (Livorno)
Castiglioncello, Via G. Biagi, 17/19, (Livorno)
Orario di apertura
Tutti i giorni, martedì mattina escluso, negli orari 10-13, 17-20, 22-24
Vernissage
18 Giugno 2011, ore 18
Autore
Curatore