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Giulio Delvè – Pastocaldo
Delvè attinge un personale universo simbolico che, superando le riflessioni connesse all’identità dell’opera, ricontestualizza l’oggetto, innescando la capacità di sovversione dell’arte.In Pastocaldo gli aiuti FEAD vengono riletti e aperti a ulteriori funzioni e nuove possibilità semantiche.
Comunicato stampa
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Giulio Delvè
Pastocaldo
31 maggio | 27 luglio 2019
L’inevitabilità sociale dell’arte.
Nel periodo storico in cui viviamo, così fragile e precario, faticoso e intenso, la potenza sovversiva dell’arte si manifesta nell’indicare vie alternative, diverse visioni, nuove attitudini.
La pratica artistica si converte così in un filtro, uno strumento essenziale attraverso il quale analizzare la realtà circostante, che diviene materia e argomento di un’indagine oggettiva sulle pratiche sociali.
La ricerca artistica recente di Giulio Delvè si focalizza sull’analisi di pratiche di autorganizzazione e di autogestione collettiva: strategie di sopravvivenza ed economie alternative sviluppatesi dal basso, in risposta alle dinamiche sociali e ai fenomeni di marginalità, che governano i contesti gentrificati e che si manifestano all’interno dei nuclei sociali maggiormente segnati da difficoltà.
In Pastocaldo gli aiuti FEAD, messi a disposizione dalla Comunità Europea per le famiglie indigenti, vengono riletti e riorganizzati, aprendosi così a ulteriori funzioni e nuove possibilità semantiche; i diversi formati di pasta sono cotti e assemblati, fino a convertirsi in gioielli, successivamente riprodotti con microfusioni in ottone e indossati da modelli in jesmonite. Così come il packaging e la grafica utilizzati per identificare i FEAD, sono trasformati in elementi testuali, sviluppati su paramenti in PVC.
La pratica artistica di Delvè nasce dal coinvolgimento diretto e dalla profonda osservazione della realtà circostante, attraverso cui, l’evidenza di “oggetti cercati”, viene rielaborata sviluppandone le qualità evocative. L’approccio manipolatorio di Delvè accompagna lo spettatore oltre il livello di superficiale osservazione, stimolando la comprensione di nuovi significati associati all’oggetto e indicando un sistema di pensiero alternativo. Delvè attinge ad un personale universo simbolico che, superando le riflessioni connesse all’identità dell’opera, ricontestualizza l’oggetto, innescando la capacità di sovversione dell’arte.
Giulio Delvè (Napoli, 1984), vive e lavora a Napoli. Si è diplomato presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli e ha completato i suoi studi alla Weißensee Kunsthochschule di Berlino.
Le sue mostre personali includono: 2017 – Condominium, Mendes Wood, Bruxelles; Muixeranga, a cura di Paolo Masi Base progetti per l’arte, Firenze. 2016 - Conspire means to breathe togheter, Supportico Lopez, Berlino.
Le sue mostre collettive includono: 2019 -Mare Mare, Hypemaremma, Palazzo Collacchioni, Capalbio (GR). 2018 – That’s IT, a cura di Lorenzo Balbi, Museo Mambo, Bologna; If I was your Girlfriend, Belmacz, Londra. 2017 – Neither, a cura di Fernanda Brenner, Mendes Wood, Bruxelles; IN MOSTRA, corpo.gesto.postura, a cura di Simone Menegoi, Artissima, Oval, Torino; Mycorial Theatre, a cura di Paulina Olowska e Milovan Farronato con AVAF, Pivô, São Paulo; I Will Go Where I Don’t Belong, a cura di Camille Henrot, Fiorucci Art Trust, Stromboli, Isole Eolie; Para tibi, Roma, nihil, a cura di Raffaella Frascarelli, Colle Palatino Foro Romano, Roma. 2014 – Per formare una collezione#3, a cura di Alessandro Rabottini e Eugenio Viola Museo Madre, Napoli.
Delvè ha ricevuto il Contemporary Generation International Prize I nel 2019, il Moroso Prize nel 2015, il Talent Prize nel 2011 e il Gallery Committee Special Award durante il Terna Prize 02 nel 2009.
Pastocaldo
31 maggio | 27 luglio 2019
L’inevitabilità sociale dell’arte.
Nel periodo storico in cui viviamo, così fragile e precario, faticoso e intenso, la potenza sovversiva dell’arte si manifesta nell’indicare vie alternative, diverse visioni, nuove attitudini.
La pratica artistica si converte così in un filtro, uno strumento essenziale attraverso il quale analizzare la realtà circostante, che diviene materia e argomento di un’indagine oggettiva sulle pratiche sociali.
La ricerca artistica recente di Giulio Delvè si focalizza sull’analisi di pratiche di autorganizzazione e di autogestione collettiva: strategie di sopravvivenza ed economie alternative sviluppatesi dal basso, in risposta alle dinamiche sociali e ai fenomeni di marginalità, che governano i contesti gentrificati e che si manifestano all’interno dei nuclei sociali maggiormente segnati da difficoltà.
In Pastocaldo gli aiuti FEAD, messi a disposizione dalla Comunità Europea per le famiglie indigenti, vengono riletti e riorganizzati, aprendosi così a ulteriori funzioni e nuove possibilità semantiche; i diversi formati di pasta sono cotti e assemblati, fino a convertirsi in gioielli, successivamente riprodotti con microfusioni in ottone e indossati da modelli in jesmonite. Così come il packaging e la grafica utilizzati per identificare i FEAD, sono trasformati in elementi testuali, sviluppati su paramenti in PVC.
La pratica artistica di Delvè nasce dal coinvolgimento diretto e dalla profonda osservazione della realtà circostante, attraverso cui, l’evidenza di “oggetti cercati”, viene rielaborata sviluppandone le qualità evocative. L’approccio manipolatorio di Delvè accompagna lo spettatore oltre il livello di superficiale osservazione, stimolando la comprensione di nuovi significati associati all’oggetto e indicando un sistema di pensiero alternativo. Delvè attinge ad un personale universo simbolico che, superando le riflessioni connesse all’identità dell’opera, ricontestualizza l’oggetto, innescando la capacità di sovversione dell’arte.
Giulio Delvè (Napoli, 1984), vive e lavora a Napoli. Si è diplomato presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli e ha completato i suoi studi alla Weißensee Kunsthochschule di Berlino.
Le sue mostre personali includono: 2017 – Condominium, Mendes Wood, Bruxelles; Muixeranga, a cura di Paolo Masi Base progetti per l’arte, Firenze. 2016 - Conspire means to breathe togheter, Supportico Lopez, Berlino.
Le sue mostre collettive includono: 2019 -Mare Mare, Hypemaremma, Palazzo Collacchioni, Capalbio (GR). 2018 – That’s IT, a cura di Lorenzo Balbi, Museo Mambo, Bologna; If I was your Girlfriend, Belmacz, Londra. 2017 – Neither, a cura di Fernanda Brenner, Mendes Wood, Bruxelles; IN MOSTRA, corpo.gesto.postura, a cura di Simone Menegoi, Artissima, Oval, Torino; Mycorial Theatre, a cura di Paulina Olowska e Milovan Farronato con AVAF, Pivô, São Paulo; I Will Go Where I Don’t Belong, a cura di Camille Henrot, Fiorucci Art Trust, Stromboli, Isole Eolie; Para tibi, Roma, nihil, a cura di Raffaella Frascarelli, Colle Palatino Foro Romano, Roma. 2014 – Per formare una collezione#3, a cura di Alessandro Rabottini e Eugenio Viola Museo Madre, Napoli.
Delvè ha ricevuto il Contemporary Generation International Prize I nel 2019, il Moroso Prize nel 2015, il Talent Prize nel 2011 e il Gallery Committee Special Award durante il Terna Prize 02 nel 2009.
30
maggio 2019
Giulio Delvè – Pastocaldo
Dal 30 maggio al 27 luglio 2019
arte contemporanea
Location
ADA
Roma, via dei Genovesi , 35, (Roma)
Roma, via dei Genovesi , 35, (Roma)
Orario di apertura
Martedì - Sabato 13:00 - 19:00
Vernissage
30 Maggio 2019, h 19:00 - 21:00
Autore