Nato a Genova nel 1940, Giulio Paolini risiede dal 1952 a Torino, e a
Parigi. Dopo essersi avvicinato per alcuni anni all’arte povera Giulio
Paolini è oggi considerato un maestro dell’arte concettuale italiana.
Ha esposto nei più prestigiosi musei del mondo; alla Biennale di
Venezia nelle edizioni del 1976, 1984, 1986, 1993, 1997; nel 1972, a
"Documenta 5” a cura del compianto Harald Szeemann, così come nelle
edizioni del 1982 e del 1992.

Nel corso del suo percorso artistico Giulio Paolini ha costantemente
indagato la rappresentazione, l’arte del vedere. Da quel “Disegno
geometrico” del 1960, nel quale un procedimento come la squadratura
geometrica viene eseguito su una tela, alle opere degli anni successivi
basate sulla scomposizione del linguaggio pittorico, l’attenzione
dell’artista si volge verso il rapporto tra le opere, lo spazio
espositivo e lo spettatore, con un gioco di interrogazione infinita, di
messa in scacco, e di citazioni.

La mostra alla galleria Artiaco, Echi dal Teatro San Carlo: "In ascolto
(stanza dello spettatore)", riprende e rispecchia gli elementi della
scenografia dell’opera della Valchiria di Richard Wagner in via
d’allestimento per il Teatro di San Carlo. Le opere presentate e
realizzate specificatamente per Piazza dei Martiri, una grande opera
murale iscritta in un insieme di collages e di cornici, e gli studi e
bozzetti della preparazione dello spettacolo, “annunciano in senso
assoluto il luogo della rappresentazione”, come l’artista stesso
afferma, “proponendo il passaggio dalla scena dell’opera all’opera in
scena…”.