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Giulio Scapaticci – I colori del disagio e della poesia
A un anno dalla scomparsa del pittore Giulio Scapaticci (Milano 1933 – 2006), la famiglia e gli amici lo
ricordano oggi con questa rassegna antologica
Comunicato stampa
Segnala l'evento
A un anno dalla scomparsa del pittore Giulio Scapaticci (Milano 1933 - 2006), la famiglia e gli amici lo
ricordano oggi con questa rassegna antologica a lui dedicata presso le sale della Permanente.
La vita e l’opera di questo pittore, protagonista negli anni 50 e 60 della stagione del Realismo Esistenziale,
potrebbero quasi divenire emblema della condizione in cui versano in questi decenni da noi un certo tipo di
pittura e, su un piano più generale, la pratica di un immaginario non effimero né addomesticato alle ragioni
della mercificazione e della massificazione. Nel senso che il solitario, malinconico figurare pittorico di
questo per tanti versi singolare artista costituisce senz’altro una testimonianza significativa di come l’attuale
sistema dell’arte sia capace oggettivamente di rimuovere, di imbozzolare, di silenziare ogni voce fuori dal
coro, ogni personalità appartata.
Nonostante il suo talento figurale e poetico indiscutibile proprio questo, difatti, è stato il suo destino, che ha
visto negli anni del suo lavoro troppi galleristi, mercanti e critici per molto tempo ignorarlo o considerarlo
con sufficienza e in maniera riduttiva, tranne poche illuminanti eccezioni quali Marco Valsecchi, Giorgio
Kaisserlian e Mario De Micheli in ambito critico, mentre sul versante delle gallerie si potrebbero ricordare il
Centro San Fedele che nel 1957 lo premiò e gli organizzò la mostra riservata ai vincitori dell’omonimo
premio, la Galleria Bergamini che nello stesso anno espose le sue opere, la Galleria Gian Ferrari una decina
d’anni più tardi, la stessa Permanente che giusto quarant’anni fa lo accolse nelle sue sale.
Eppure le sue sono sempre state immagini coerenti, vibranti e suggestive, efficaci nel loro impegno teso a
evocare ambienti e situazioni morali, stati d’animo riassunti in visioni urbane trasognate e amare, quasi di
scenografie interiori filtrate dalla memoria e da una sensibilità acuta, che diventano come un’esasperata
riscrittura dei paesaggi dell’animo, un diario esistenziale agro ed inquieto.
Vi si rispecchiano, con pagine di pittura a tratti straordinarie e struggenti, le più intime pieghe del carattere e
delle persuasioni dell’autore, i suoi giudizi, i sentimenti e le speranze, gli scoraggiamenti. Sono quadri che
rimandano a una responsabilità totale verso il dipinto, dove l’immaginazione e l’arte sono soprattutto
aderenza alla propria storia, verità accorata di sentimento, di senso e di pensiero.
La mostra comprende un corpus di circa quaranta opere. È accompagnata da un catalogo con testi di
presentazione di Giorgio Seveso e Renata Ghiazza, da una folta antologia critica che consente di ricostruire
suggestivamente le tappe della sua vicenda espressiva e da una serie di testimonianze di artisti e di amici che
ne tratteggiano un vivido ricordo culturale e umano.
ricordano oggi con questa rassegna antologica a lui dedicata presso le sale della Permanente.
La vita e l’opera di questo pittore, protagonista negli anni 50 e 60 della stagione del Realismo Esistenziale,
potrebbero quasi divenire emblema della condizione in cui versano in questi decenni da noi un certo tipo di
pittura e, su un piano più generale, la pratica di un immaginario non effimero né addomesticato alle ragioni
della mercificazione e della massificazione. Nel senso che il solitario, malinconico figurare pittorico di
questo per tanti versi singolare artista costituisce senz’altro una testimonianza significativa di come l’attuale
sistema dell’arte sia capace oggettivamente di rimuovere, di imbozzolare, di silenziare ogni voce fuori dal
coro, ogni personalità appartata.
Nonostante il suo talento figurale e poetico indiscutibile proprio questo, difatti, è stato il suo destino, che ha
visto negli anni del suo lavoro troppi galleristi, mercanti e critici per molto tempo ignorarlo o considerarlo
con sufficienza e in maniera riduttiva, tranne poche illuminanti eccezioni quali Marco Valsecchi, Giorgio
Kaisserlian e Mario De Micheli in ambito critico, mentre sul versante delle gallerie si potrebbero ricordare il
Centro San Fedele che nel 1957 lo premiò e gli organizzò la mostra riservata ai vincitori dell’omonimo
premio, la Galleria Bergamini che nello stesso anno espose le sue opere, la Galleria Gian Ferrari una decina
d’anni più tardi, la stessa Permanente che giusto quarant’anni fa lo accolse nelle sue sale.
Eppure le sue sono sempre state immagini coerenti, vibranti e suggestive, efficaci nel loro impegno teso a
evocare ambienti e situazioni morali, stati d’animo riassunti in visioni urbane trasognate e amare, quasi di
scenografie interiori filtrate dalla memoria e da una sensibilità acuta, che diventano come un’esasperata
riscrittura dei paesaggi dell’animo, un diario esistenziale agro ed inquieto.
Vi si rispecchiano, con pagine di pittura a tratti straordinarie e struggenti, le più intime pieghe del carattere e
delle persuasioni dell’autore, i suoi giudizi, i sentimenti e le speranze, gli scoraggiamenti. Sono quadri che
rimandano a una responsabilità totale verso il dipinto, dove l’immaginazione e l’arte sono soprattutto
aderenza alla propria storia, verità accorata di sentimento, di senso e di pensiero.
La mostra comprende un corpus di circa quaranta opere. È accompagnata da un catalogo con testi di
presentazione di Giorgio Seveso e Renata Ghiazza, da una folta antologia critica che consente di ricostruire
suggestivamente le tappe della sua vicenda espressiva e da una serie di testimonianze di artisti e di amici che
ne tratteggiano un vivido ricordo culturale e umano.
25
febbraio 2008
Giulio Scapaticci – I colori del disagio e della poesia
Dal 25 febbraio al 02 marzo 2008
arte contemporanea
Location
MUSEO DELLA PERMANENTE
Milano, Via Filippo Turati, 34, (Milano)
Milano, Via Filippo Turati, 34, (Milano)
Orario di apertura
mart-ven 10.00-13.00; 14.30-18.30; sab-dom 10.00-18.30. Lunedì chiuso
Vernissage
25 Febbraio 2008, ore 18
Autore
Curatore