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Giulio Zanet – Scuse per viaggiare
personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Scuse per viaggiare.
Giulio Zanet espone a Piscina Comunale una serie di disegni nati casualmente da una
residenza in Spagna e portati avanti fino ad oggi. Una scusa per un viaggio in
evoluzione costante: un diario frammentato fatto da momenti di riflessione e di pausa.
Fogli bianchi formato A4 rigorosamente in file su una parete dello spazio. La
sensazione davanti ai lavori di Zanet è quella di perdita di un pensiero delineato e
fisso. Non c’è un percorso, ma appunti grezzi. L’artista gioca con impulsi, situazioni
vissute, paranoie reali mescolandole con momenti onirici, impostati o realmente
sognati. Soggetti diversi si muovono in spazi mai definiti del tutto, quasi impalpabili.
Zanet sviluppa racconti con spunti dal quotidiano vissuto giorno per giorno con
intersezioni surreali: come in un film surrealista alla Buñuel i disegni di Zanet sono
sviscerate associazioni di immagini, frammentarie, senza un seguito temporale o
appunto tematico. Sono elementi che si possono mischiare, perché l’ordine non è
necessario: vivono singolarmente nel momento in cui sono stati realizzati. Sulle
pareti dello spazio di Lambrate lo sguardo non è mai fisso: quasi cento fogli disposti
in file dove prendono vita elementi numerosi e diversificati. Uomini, donne,
geometrie, case rovesciate, colori, nuvole e pioggia rosa, facce senza volti, un
monocromo grigio, una gamba e un braccio, elementi pornografici, una donna col
corpo da scacco, quadratini bianchi e azzurri, esseri strani, puntini per riempire uno
spazio o una forma, quasi per definire il tempo che scorre, come il ritratto di una
madre e figlia che guardano l’orizzonte dove passa solo una vela bianca, racchiuse in
uno schermo verde. Zanet racchiude alcune figure in uno spazio preciso, come per
dare allo spettatore un’indicazione, uno spioncino per focalizzare meglio l’attenzione
e non perdersi via. Rigetta in questi disegni di medio formato questo mondo fatto di
cose viste, vissute e di dubbi. Il dubbio latente è spesso presente: l’artista disegna un
fumetto con un rapido scambio di battute “ho detto di si, credo di no”. Un non-senso,
o un controsenso ? Il nulla e il caos, il grigio e poi il colore, qual è la strada da
scegliere ? Per ora proseguiamo il viaggio.
Rossella Farinotti
Giulio Zanet espone a Piscina Comunale una serie di disegni nati casualmente da una
residenza in Spagna e portati avanti fino ad oggi. Una scusa per un viaggio in
evoluzione costante: un diario frammentato fatto da momenti di riflessione e di pausa.
Fogli bianchi formato A4 rigorosamente in file su una parete dello spazio. La
sensazione davanti ai lavori di Zanet è quella di perdita di un pensiero delineato e
fisso. Non c’è un percorso, ma appunti grezzi. L’artista gioca con impulsi, situazioni
vissute, paranoie reali mescolandole con momenti onirici, impostati o realmente
sognati. Soggetti diversi si muovono in spazi mai definiti del tutto, quasi impalpabili.
Zanet sviluppa racconti con spunti dal quotidiano vissuto giorno per giorno con
intersezioni surreali: come in un film surrealista alla Buñuel i disegni di Zanet sono
sviscerate associazioni di immagini, frammentarie, senza un seguito temporale o
appunto tematico. Sono elementi che si possono mischiare, perché l’ordine non è
necessario: vivono singolarmente nel momento in cui sono stati realizzati. Sulle
pareti dello spazio di Lambrate lo sguardo non è mai fisso: quasi cento fogli disposti
in file dove prendono vita elementi numerosi e diversificati. Uomini, donne,
geometrie, case rovesciate, colori, nuvole e pioggia rosa, facce senza volti, un
monocromo grigio, una gamba e un braccio, elementi pornografici, una donna col
corpo da scacco, quadratini bianchi e azzurri, esseri strani, puntini per riempire uno
spazio o una forma, quasi per definire il tempo che scorre, come il ritratto di una
madre e figlia che guardano l’orizzonte dove passa solo una vela bianca, racchiuse in
uno schermo verde. Zanet racchiude alcune figure in uno spazio preciso, come per
dare allo spettatore un’indicazione, uno spioncino per focalizzare meglio l’attenzione
e non perdersi via. Rigetta in questi disegni di medio formato questo mondo fatto di
cose viste, vissute e di dubbi. Il dubbio latente è spesso presente: l’artista disegna un
fumetto con un rapido scambio di battute “ho detto di si, credo di no”. Un non-senso,
o un controsenso ? Il nulla e il caos, il grigio e poi il colore, qual è la strada da
scegliere ? Per ora proseguiamo il viaggio.
Rossella Farinotti
03
febbraio 2013
Giulio Zanet – Scuse per viaggiare
Dal 03 febbraio al 03 marzo 2013
arte contemporanea
Location
PISCINA COMUNALE
Milano, Via Ambrogio Campiglio, 13, (Milano)
Milano, Via Ambrogio Campiglio, 13, (Milano)
Vernissage
3 Febbraio 2013, h 18.30
Sito web
+39 3496428434
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