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GIUNGLA 2024 | Radicale
Esposizione di arte contemporanea con:
Bertrand Dezoteux, David Lucchesi, David Paolinetti, Josse Renda, Gözde Mimiko Türkkan, Tatiana Villani, Five Radio Stations (con Keren Cytter, Benedikt H. Hermannsson, Hylozoic/Desires, Daniel John Jones e Seb Emina, Emeka Ogboh)
Comunicato stampa
Segnala l'evento
GIUNGLA, festival di arte contemporanea giunto alla sua quinta edizione, quest’anno si
interroga intorno al concetto di RADICALE e alle sue derive di senso, chiamando a
esprimersi artisti e ricercatori al mercato del Carmine di Lucca.
Un progetto espositivo a più voci, che coinvolge gli artisti Bertrand Dezoteux, David
Lucchesi, David Paolinetti, Josse Renda, Gözde Mimiko Türkkan, Tatiana
Villani ed il progetto Five Radio Stations (con Keren Cytter, Benedikt H.
Hermannsson, Hylozoic/Desires, Daniel John Jones e Seb Emina, Emeka Ogboh), ognuno
con il proprio linguaggio espressivo, sul tema proposto dalla curatrice Irene Panzani.
Radicato e radicale derivano da radice, eppure rimandano a due significati distanti.
Radicato ricorda l’appartenenza a una terra, ad un luogo fisso, ad un’identità, ad un
qualcosa di stabile e saldo. Radicale ha per sinonimi innovatore, liberal, libertario,
progressista, rimanda a chi affronta i problemi alla loro radice.
Trovare oggi un equilibrio tra l’attaccamento alla propria terra e alle proprie tradizioni, e il
desiderio di migrare, di rompere con il proprio passato per costruirsi un futuro altrove è
sempre più forte ovunque nel mondo. Ai flussi migratori di popoli in fuga da condizioni di
povertà e guerra, si aggiungono gli expats, i remote workers e chi ha voluto rompere con
la propria routine.
Lucca continua ad essere tra le Province con il più alto tasso di emigranti in Toscana,
seconda a Firenze, ed è proprio qui che GIUNGLA Radicale vuole interrogare temi che
vanno dalle migrazioni al digital divide, dalle pratiche artigianali a quelle artistiche del
presente.
Per farlo, ha scelto, non a caso, il mercato del Carmine, il cui nome deriva da Carmelo,
che significa vigna, frutteto, per esteso giardino. Da qui prendono nome i Carmelitani
scalzi, che avevano la loro casa nel centro di Lucca, nel monastero che nell’800 fu
trasformato in mercato cittadino. La continuità semantica è il fil rouge tra gli antichi abitanti
di questo edificio e i futuri mercanti, entrambi rivolti alla terra, ai doni della natura, alla
coltivazione di un giardino, di uno spazio fatto di scambio e condivisione, di radici e di
preghiere.
Dalla ricerca spirituale all'effervescenza culturale di un mercato, oggi il Carmine, peraltro in
gestione alla società 4223, composta essa stessa da lucchesi fino a ieri expat, che oggi
hanno deciso di ritornare nella loro terra per dare vita a un progetto innovativo, ci riporta a
questa storia e in continuità con essa guarda all’arte come esplorazione della complessità
umana, riflesso sia del rapporto con i beni della terra propri di un mercante di frutta e
verdura, che con la ricerca di significato che caratterizza la spiritualità carmelitana. Tra reinterpretazione delle radici e di un’identità culturale passata, lotta con la terra e per
la terra, immaginazione che sublima il reale, l’esposizione apre al commercio di pensieri
che GIUNGLA promuove dal 2020.
Per questa quinta edizione, il festival si sviluppa in un primo momento espositivo al
mercato del Carmine di Lucca, dal 3 al 5 maggio, per poi proseguire dal 14 al 17
novembre 2024 con incontri e laboratori come in una vera e propria palestra (per restare
aggiornati: https://www.giunglafest.it/edizione-2024/).
interroga intorno al concetto di RADICALE e alle sue derive di senso, chiamando a
esprimersi artisti e ricercatori al mercato del Carmine di Lucca.
Un progetto espositivo a più voci, che coinvolge gli artisti Bertrand Dezoteux, David
Lucchesi, David Paolinetti, Josse Renda, Gözde Mimiko Türkkan, Tatiana
Villani ed il progetto Five Radio Stations (con Keren Cytter, Benedikt H.
Hermannsson, Hylozoic/Desires, Daniel John Jones e Seb Emina, Emeka Ogboh), ognuno
con il proprio linguaggio espressivo, sul tema proposto dalla curatrice Irene Panzani.
Radicato e radicale derivano da radice, eppure rimandano a due significati distanti.
Radicato ricorda l’appartenenza a una terra, ad un luogo fisso, ad un’identità, ad un
qualcosa di stabile e saldo. Radicale ha per sinonimi innovatore, liberal, libertario,
progressista, rimanda a chi affronta i problemi alla loro radice.
Trovare oggi un equilibrio tra l’attaccamento alla propria terra e alle proprie tradizioni, e il
desiderio di migrare, di rompere con il proprio passato per costruirsi un futuro altrove è
sempre più forte ovunque nel mondo. Ai flussi migratori di popoli in fuga da condizioni di
povertà e guerra, si aggiungono gli expats, i remote workers e chi ha voluto rompere con
la propria routine.
Lucca continua ad essere tra le Province con il più alto tasso di emigranti in Toscana,
seconda a Firenze, ed è proprio qui che GIUNGLA Radicale vuole interrogare temi che
vanno dalle migrazioni al digital divide, dalle pratiche artigianali a quelle artistiche del
presente.
Per farlo, ha scelto, non a caso, il mercato del Carmine, il cui nome deriva da Carmelo,
che significa vigna, frutteto, per esteso giardino. Da qui prendono nome i Carmelitani
scalzi, che avevano la loro casa nel centro di Lucca, nel monastero che nell’800 fu
trasformato in mercato cittadino. La continuità semantica è il fil rouge tra gli antichi abitanti
di questo edificio e i futuri mercanti, entrambi rivolti alla terra, ai doni della natura, alla
coltivazione di un giardino, di uno spazio fatto di scambio e condivisione, di radici e di
preghiere.
Dalla ricerca spirituale all'effervescenza culturale di un mercato, oggi il Carmine, peraltro in
gestione alla società 4223, composta essa stessa da lucchesi fino a ieri expat, che oggi
hanno deciso di ritornare nella loro terra per dare vita a un progetto innovativo, ci riporta a
questa storia e in continuità con essa guarda all’arte come esplorazione della complessità
umana, riflesso sia del rapporto con i beni della terra propri di un mercante di frutta e
verdura, che con la ricerca di significato che caratterizza la spiritualità carmelitana. Tra reinterpretazione delle radici e di un’identità culturale passata, lotta con la terra e per
la terra, immaginazione che sublima il reale, l’esposizione apre al commercio di pensieri
che GIUNGLA promuove dal 2020.
Per questa quinta edizione, il festival si sviluppa in un primo momento espositivo al
mercato del Carmine di Lucca, dal 3 al 5 maggio, per poi proseguire dal 14 al 17
novembre 2024 con incontri e laboratori come in una vera e propria palestra (per restare
aggiornati: https://www.giunglafest.it/edizione-2024/).
03
maggio 2024
GIUNGLA 2024 | Radicale
Dal 03 al 05 maggio 2024
arte contemporanea
musica
musica
Location
MERCATO DEL CARMINE
Lucca, Piazza Del Carmine, (Lucca)
Lucca, Piazza Del Carmine, (Lucca)
Orario di apertura
Venerdì ore 16 - 20. Concerto ore 21.30 - 23.30
Sabato e domenica ore 10.30-13.00 e 14.30-19.30
Vernissage
3 Maggio 2024, Ore 18 - 20
Sito web
Ufficio stampa
Elena Pardini
Autore
Curatore
Progetto grafico
Sponsor