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Giuseppe Allosia
personale
Comunicato stampa
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Giuseppe(Peppino) Allosia è nato nel 1910 a Volterra, dove il padre prestava servizio di custodia presso il locale penitenziario. Il padre era di origine piemontese(Incisa Belbo), la mamma era originaria di Napoli. Nato”etrusco” , fu portato a Genova giovanissimo, diventando genovese a pieno titolo. A Genova vise, formò famiglia, lavorò fino alla morte (1983), con una brevissima assenza per espatrio in Cile , a Viña del Mar (1951).Antiquario con un eccezionale intuito attributivo, nonché collezionista eclettico e raffinato ( da Cambiaso a Merello), fu artista di originali e felici intuizioni. Autodidatta, formatosi sulla conoscenza degli antichi e dei moderni, iniziò a operare in un periodo (anni’40 – ’50) di fertile mutamento dell’espressione figurativa in Liguria.
In tale periodo venne a determinarsi la transizione da una cultura estetica ancora legata alla tradizione ligustica e al Novecento italiano(citiamo a caso Saccorotti, Rambaldi, Rodocanachi, Gaudenti, Verzetti, Solari, Picollo, Peluzzi, Collina, Gambetti, Cenni, Maire??, Garaventa, Alfieri, eccetera) verso posizioni di più attuale ricerca nel rinnovamento ( Borella, Fieschi, Scanavino, Masciulam, Fasce, Chiti, Basso, Bosco, Caminati, Pestelli e altri ancora). Allosia, dopo un breve fase realista e naturalista (aveva lo studio in un appartamento di Piazza Colombo, a contatto con Verzetti e Baraldini ), si impose verso la fine degli anno ’40 grazie a una sua urgenza espressiva, originale e perspicace, che lo portò a rompere gli schemi più correnti.
Diede inizio così a una stagione non-figurativa di ascendenza informale-in parallelo con i movimenti dell’Arte Nucleare e dello Spazialismo, sorti a Milano- caratterizzata, nell’utilizzo del colore per lo più a smalto , dalle tecniche della gestualità e del “ dripping”.
Ala fine degli anni ’40, non conoscendo se non superficialmente l’attività di Pollock, presentato per la prima vota in Italia alla Biennale di Venezia del ’50, per me , studente di Medicina, i dipinti di Peppino presentavano affinità e consonanze con i reperti di Istologia, quali avevo modo di osservare al microscopio. Per dette ragioni mi venne spontaneo parlare di “Biopittura”o di “Istopittura”. Man mano, però, il gesto e la colatura del pigmento cromatico creavano sulla superficie di supporto un andamento dinamico, oscillatorio, in verticale , in orizzontale , in diagonale, che sempre più si accostava all’ordito pollockiano.
Il “caso” Allosia è rimasto unico, inimitabile, nella storia della figurazione in Liguria.Tanto da essere paragonato al “ caso” Merlo , sia pure su opposto fronte .
Frugarolo , 3 gennaio 2007 Dino Molinari
In tale periodo venne a determinarsi la transizione da una cultura estetica ancora legata alla tradizione ligustica e al Novecento italiano(citiamo a caso Saccorotti, Rambaldi, Rodocanachi, Gaudenti, Verzetti, Solari, Picollo, Peluzzi, Collina, Gambetti, Cenni, Maire??, Garaventa, Alfieri, eccetera) verso posizioni di più attuale ricerca nel rinnovamento ( Borella, Fieschi, Scanavino, Masciulam, Fasce, Chiti, Basso, Bosco, Caminati, Pestelli e altri ancora). Allosia, dopo un breve fase realista e naturalista (aveva lo studio in un appartamento di Piazza Colombo, a contatto con Verzetti e Baraldini ), si impose verso la fine degli anno ’40 grazie a una sua urgenza espressiva, originale e perspicace, che lo portò a rompere gli schemi più correnti.
Diede inizio così a una stagione non-figurativa di ascendenza informale-in parallelo con i movimenti dell’Arte Nucleare e dello Spazialismo, sorti a Milano- caratterizzata, nell’utilizzo del colore per lo più a smalto , dalle tecniche della gestualità e del “ dripping”.
Ala fine degli anni ’40, non conoscendo se non superficialmente l’attività di Pollock, presentato per la prima vota in Italia alla Biennale di Venezia del ’50, per me , studente di Medicina, i dipinti di Peppino presentavano affinità e consonanze con i reperti di Istologia, quali avevo modo di osservare al microscopio. Per dette ragioni mi venne spontaneo parlare di “Biopittura”o di “Istopittura”. Man mano, però, il gesto e la colatura del pigmento cromatico creavano sulla superficie di supporto un andamento dinamico, oscillatorio, in verticale , in orizzontale , in diagonale, che sempre più si accostava all’ordito pollockiano.
Il “caso” Allosia è rimasto unico, inimitabile, nella storia della figurazione in Liguria.Tanto da essere paragonato al “ caso” Merlo , sia pure su opposto fronte .
Frugarolo , 3 gennaio 2007 Dino Molinari
03
febbraio 2007
Giuseppe Allosia
Dal 03 febbraio all'undici marzo 2007
arte contemporanea
Location
ULISSE INCONTRARE L’ARTE
Bogliasco, Via Giuseppe Mazzini, 67, (Genova)
Bogliasco, Via Giuseppe Mazzini, 67, (Genova)
Orario di apertura
da mercoledì a domenica dalle 16 alle 18,45
Vernissage
3 Febbraio 2007, ore 17
Autore