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Giuseppe Attini – Delizie
Mostra riverberante il Surfanta, a cura di A.Attini e M.Mantelli con olii dedicati alle Matrone, donne agèe, matte e inarrestabili; Bambole dense di rimandi tra Oriente e Occidente; Giravolte, opere noir di galleggianti bambolotti. Scatole d’Artista/Scrigni aperti ad ogni sorpresa e foulard in seta.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
DELIZIE
di Giuseppe Attini
A cura di Antonio Attini e Monica Mantelli
Si ringrazia per il Patrocinio la Città di Giaveno e il Museo Comunale Alessandri.
La mostra gode del Patrocinio del Comune di Torre Pellice.
Spazio Open ADA, Torre Pellice (TO)
4 novembre 2023 / 14 gennaio 24
Inaugurazione sabato 4 novembre ore 16
Drink courtesy Giulio Cocchi
“Gli enigmi dell’infanzia.
Un passato nascosto, nel corpo di ciascuna bambola.
Ad ognuna il suo segreto, a noi complici l'illusione di crederci loro Custodi” (G.A.)
Torna ad esporre in Italia con una inedita produzione dal titolo DELIZIE il pittore internazionale Giuseppe Attini (Torino, 1960), artista dai trascorsi artistici importanti tra Russia e Cina, provocando scientemente, in un apparente intendimento di fabula sognante, uno sconcerto oppure una attrazione fatale in chi osserva i suoi lavori.
Da sabato 4 novembre 2023 a domenica 14 gennaio 2024, nelle due sale dello spazio Open ADA di Torre Pellice, a cura di Antonio Attini e Monica Mantelli, si espongono per la prima volta alcuni suoi pezzi unici, tele ad olio, dedicate alle Matrone, donne mature, sfatte o addirittura verso la fine del loro percorso terreno. A queste si affianca sfrontatamente la serie di multipli Bambole: bambine curatissime, dalle folte ciglia lunghe, spesso dagli occhi a mandorla, coccolate da acconciature fastose e ricche fogge d’abito, piene di simboli e rimandi tra Oriente e Occidente. Sono editati in una preziosa serie di 10 pezzi l’una, e realizzate in avveniristica stampa tridimensionale su plexiglass. Ad esse si affianca una preziosa serie di foulard stampati su seta. Inoltre gli Scrigni, vere scatole d’Artista, metalliche e tubolari, aperte ad ogni sorpresa. Infine, le Giravolte, inquietanti dipinti e disegni a matita in bianco e nero che recano assemblaggi noir di galleggianti bambolotti con le braccia tese, quasi in cerca di un patrono. In tutte queste opere, le tenebre si fanno fiabe. Ancora una volta Giuseppe Attini ha spaziato indomito nella ricerca della bellezza, senza badare alle dogmatiche linee guida. Le sue ali - a guardare meglio - ci sono, e sono lì, ben spiegate e in volo.
L’operazione di Giuseppe Attini è una riesumazione storico artistica del suo tempo con Dina Foppa, musa e moglie di Lorenzo Alessandri e mecenate del Museo Comunale Alessandri ad oggi sotto la curatela attentissima di Concetta Leto. Attraverso la sua arte figurativa dissacrante, ironica e perturbante, l’artista stralcia il velo che separa infanzia da vecchiaia. DELIZIE è un ritorno a ciò che aveva iniziato molti decenni fa, alla presenza di Dina, e si rivela ancor oggi meravigliosamente misterica, intimamente strana e indiscutibilmente originale.
Giorni e orari di apertura della mostra:
Open ADA, via Repubblica 6, Torre Pellice (TO) Visite solo nei pomeriggi di sabato e domenica ore 15 - 18. Il venerdì su appuntamento (tel. 3479756902).
SCHEDA TECNICA DELIZIE
10 Matrone - pezzi unici (olio su tavola/tela, dimensioni 30 x 40 /40x 50)
10 Bambole - Multipli pittorici tridimensionali su plexiglass - Collezione da 10 opere, in tiratura unica da 10 pezzi
10 Scrigni d'Artista. Dieci scatole tubolari da collezione. Tiratura da 10 pezzi l' una
1Foulard d’Artista in tiratura da 10 pezzi
A corredo alcune altre opere su tela tra cui il ritratto di Enrico Colombotto Rosso (il Bambolaio) e apparati documentari fotografici sulla genesi storica del progetto, a firma del fotografo Antonio Attini.
GIOCARE CON IL FUOCO TRA BAMBOLE E MATRONE
APPARATI DI APPROFONDIMENTO CRITICO di Monica Nucera Mantelli
LE MATRONE
“Portare in scena una continua lotta, per non arrendersi alla sua ovvia natura”. (G.A.)
Ecco che le magniloquenti rievocazioni di queste scompigliate madame, dalla spettinata eleganza classica e pur zigana, convivono con il caos della loro diversità d'appartenenza. Incarnano una investitura ribelle e matriarcale. Forniscono allo spettatore alterità disordinate, capaci di inquietare ed attrarre allo stesso tempo. Tale è lo sconcerto e la sorpresa che scatena ognuna di queste dame d’antàn evocate da Attini, che poco ci importa di empatizzare con la storia privata e la loro sofferenza latente. Essa è inevitabile, e fa parte del gioco. Sorge dall’attrito fra la spinta evolutiva della vita, che cerca di venire alla coscienza, e la materia sempre più cadente che si oppone a tale spinta. In alcune di queste matrone ormai in età matura, alberga una forza poderosa, sotterranea e invisibile che si esprime attraverso intuizioni improvvise, esplosioni di energia, acute percezioni, slanci appassionati. Un impulso travolgente e inesauribile che le spinge ostinatamente verso la ricostruzione di qualsiasi integrità spezzata. Come un grande albero che, per quanto minacciato dalle malattie, colpito dalle intemperie, aggredito dalla furia dell’uomo, non muore mai, ma miracolosamente e con pazienza continua a nutrirsi attraverso le proprie radici, lottando per mantenere il proprio spirito vitale. Alcune hanno uno sguardo da folletto stregato, altre sembrano luci danzanti di un luna park di gioielli e monili. Queste Matrone sono forse una provocazione, chiediamo all’artista? “Con il loro sguardo assente, lasciate sulle poltrone a fissare il vuoto... commenta Giuseppe Attini. “E cosa dire dell’odore della polvere sui vestiti o, meglio, la pelle secca come la carta delle mani e la staticità dei capelli, quante affinità con le bambole! Dina (Foppa* ndr) rappresenta entrambe, bambole e matrone, ricercando una disciplina all’esoterico. Nutrendo forzatamente il desiderio di non arrendersi a quella poltrona.” Non è dunque una faccenda di vesti, sottovesti, collane, ninnoli e orecchini, ma una sorta di ossimoro tra saltellante danza o statico baluardo contro la Morte. Un languido richiamo al primordiale, dove lo sguardo a volte folle compie l’Incantesimo. (m.n.m., Imperia, 2023)
LE BAMBOLE
“Proviamo ad osservare il dialogo tra una bambina e una bambola, non è forse magico?” (G.A.)
Corredano questa produzione artistica "anomala" - fatta di serigrafie su plexiglass e di stampe su scatole di metallo – gli enigmi dell’infanzia riesumati da Giuseppe Attini con le sue Bambole, forgiate sotto l'impulso alchemico dello zolfo e del mercurio, del sole e della luna, della luce e dell'ombra. In questo suo mondo immaginario i significanti di queste bambole si fagocitano, si mangiano reciprocamente, e nel mangiarsi danno vita a nuovi significati che persino i più freddi suggerimenti dell'alfabetizzazione iconografica rendono in qualche modo insufficienti, poiché stravolgono la loro naturale essenza primigenia. Uno spunto per entrare in contatto con quelle parti di noi stessi che vivono in risonanza con le gioie, le paure, i segreti, i simboli ancestrali. A queste creature è facile attribuire un significato metafisico, magico, esoterico. E noi, chi più e chi meno, abbiamo in qualche momento della nostra vita, consegnato la nostra parte "privata", "intima", i nostri vissuti emotivi, che abitavano il segreto della nostra interiorità, dove oggi domina il raccoglimento e il silenzio, ma forse anche la solitudine. La bambola li accoglie, li costudisce. (m.n.m. Torre Pellice, 2023)
LE GIRAVOLTE
“L’allontanamento, le distanze che il tempo ci riserva, l’urto sordo della plastica. La loro voce è dentro noi stessi.” (G.A.)
Giuseppe Attini frequentava Lorenzo Alessandri sia nel suo studio a Giaveno, sia nella galleria di suo fratello gemello, il fotografo Antonio Attini, sita di corso Moncalieri a Torino. Già nel 1986 Alessandri correggeva i lavori del giovane pittore, mai quest’ultimo dimenticando che era stato scelto da Alessandri per portare avanti i suoi dipinti, che in seguito avrebbe concluso con i suoi ritocchi per poi firmarli, come accadeva nella tradizione delle vecchie botteghe d’arte.
La sua è dunque una condensazione emotiva e di patrimonio naturale dei pittori Surfanta: in primis l’amico e mentore Alessandri, poi Colombotto Rosso, e a seguire Carella, Camerini, Jervolino, Molinari, Gramaglia.
Con il critico Janus, che gli suggeriva di non abbandonare la pittura Fantastica e di fare tesoro delle vecchie conoscenze, si ritrovava a portare avanti visioni dell’apocalisse, che in queste Giravolte paiono essere parte di questa eredità simbolica. Esse raccontano di creature inesistenti sospese/quasi in esplosione nell’aere: simboli totemici della giostra implicita nella legge della Risonanza, il Terzo assunto di Ermete Trismegisto nella Tavola Smeraldina, che dice che “Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è in alto è come ciò che è in basso”.
Qui Giuseppe Attini genera ibridi tra inquieti demonietti e fragili posticci, vestiti di poco o niente, con o senza capelli, dagli sguardi assenti, vitrei, quasi abbacinati. Creature attraversate da un uno spirito saturnino, libere eppur imprigionate dalla loro stessa fuga. (m.n.m. Imperia, 2023)
Biografia di Giuseppe Attini
Giuseppe Attini è nato a Torino nel 1960. All’età di tredici anni si avvicina al mondo dell’arte, frequentando diversi circoli di pittura in Torino, applicandosi sin dall’inizio in un rigoroso studio della pittura ad olio
1977 Sotto la guida dei maestri pittori Mario Sanna e Giorgio Reverdini, termina la scuola di grafica e cartellonistica, presso la Regione Piemonte di Torino. Sono anni questi nei quali Attini, seguendo una sua naturale inclinazione per l’arte antica, approfondisce lo studio delle argenterie antiche storiche di Palazzo Madama Torino, presentandosi a Palazzo Lascaris di Torino con la sua prima Personale. Sarà questo un periodo ricco di mostre che portano a numerosi premi interessando la critica dei media
1982 Viene segnalato sul catalogo Bolaffi arte n°17 e riceve il trofeo nazionale “La telaccia d’oro”. Ad ottobre partecipa alla mostra francese “La pittura contemporanea” al Les Salon de Nations di Parigi
1983 Il critico Carlo Occhipinti direttore artistico per la “Biennale d’arte città de La Spezia”, che lo invita ed incoraggia, inserendolo nella Biennale ed in seguito ai “Segnalati della Biennale” alla Promotrice di bella arti in Torino. Sempre nello stesso periodo Attini intensifica le tecniche pittoriche antiche, con gli amici pittori Amerigo Carella e Sergio Albano
1986 Incontra il maestro pittore Lorenzo Alessandri, grande riferimento sia per gli insegnamenti che per la condivisione della Pittura Fantastica
1988 “Omaggio al Caravaggio” biennale di Malta
1992 Anno nel quale presenta la mostra personale “La Coda” nella chiesa di Santa Maria Maggiore in Avigliana Torino a cura di Monica Mantelli
1993 Galleria Petaso Torino a cura di Giovanni Cordero
1996 Mostra personale “Amor Mortis” Castello Malgrà Rivarolo Torino a cura di Aldo Spinardi
2000 Frequenta la scuola FKB per gli studi artistici dell’estetica Zen. Contemporaneamente inizia lo studio e la pratica della pittura cinese in particolare la pittura ( xie yi interiore)
2004 “Les ténèbres, mais la rose” a cura di Enrico Colobotto Rosso, Villa Vidua Conzaro Alessandria
2005 Il forte interesse per l’estetica di Lingnan, spinge Attini in una nuova ricerca, inoltrata nella filosofia Cinese per giungere all’animo sublime delle rocce
2007 A settembre presenta la personale “Pittura dello Spirito” a cura di Monica Mantelli, presso il comune di Carmagnola Torino
2007 A dicembre “La poesia oltre la morte”, una mostra di particolare interesse per chi fa ricerca sul “ percepibile spirituale, ovvero l’estensione dinamica dell’intero processo delle cose e il gioco infinitamente diversificato delle sue popolarità” nella Fujisato a Nole di Grange Torino a curata da Monica Mantelli
2008 Invitato al Congresso Mondiale BCI-IBS presentata a Sant Vincent Aosta la mostra “Lo spirito dei letterati”, curata da Chiara Padrini e da Yin Rong
2008 Personale IL RESPIRO DEL CIELO presso UNIONE INDUSTRIALE TORINO curata da Chicca Morone e Antonio Miredi
2009 Ad agosto ospite al Chinese Watercolor Festival di Lu Shan Cina, selezionato e invitato a rappresentare l’ITALIA.
2009 A settembre è invitato alla biennale Internazionale Watercolor Painting in Minsk Bielorussia, selezionato e invitato dall’ UNIONE ARTISTI BIELORUSSI.
2010 A febbraio “Better city, better life: exchange exhibition of chinese and foreign artwork” Liu Haisu Art Museum Shanghai China
2010 In aprile “ Shanghai International Artwork Expo” Cina
2011 Dal 3 giugno al 7 agosto è invitato alla 3° edizione della biennale Internazionale Watercolor in Polozk – Minsk. Bielorussia. Dal 18 ottobre al 6 novembre è invitato alla 3° edizione della biennale Internazionale Watercolor in Minsk Bielorussia
2011 Mostra personale ESILIO alla galleria DOMUS TURKA di Ferrara, curata da Alice Bretta
2012 Personale dal titolo METAMORFOSIS alla galleria BELART di MINSK curata da Sergei Shimoau
2012 Sesta edizione della Biennale Internazionale d’arte di Ferrara curata da Paolo Orsatti
2012 Personale Seguire il Tempo galleria Metroquadro di Rivoli
2013 Quarta Biennale internazionale Watercolor di Polotsk Bielorussia presso Palazzo dell’Arte
2013 Personale Seguire il Tempo con Visioni dell’Apocalisse presso museo dell’Accademia di Belle Arti di Minsk Bielorussia curatore Rygor Sitnitsa
2014 Personale ERRATICO presso il Centro D’ARTE di Minsk Bielorussia curata da Natalia Chasovitina
2016 - 2017 - 2018 Selezionato e invitato ha rappresentare l’ITALIA con L’evento STORICO
Da Lisbona per Minsk a Vladivostok
2017 EXPO ASTANA in Kazakistan con la presenza di opere Seguire il tempo.
2018 ALL’OMBRA DELLA REGINA presso Mausoleo Bella Rosina a cura di Antonio Miredi
2022 Spazio Bianco Collettiva FROM TAIL TO WINGS curata da Monica Mantelli
di Giuseppe Attini
A cura di Antonio Attini e Monica Mantelli
Si ringrazia per il Patrocinio la Città di Giaveno e il Museo Comunale Alessandri.
La mostra gode del Patrocinio del Comune di Torre Pellice.
Spazio Open ADA, Torre Pellice (TO)
4 novembre 2023 / 14 gennaio 24
Inaugurazione sabato 4 novembre ore 16
Drink courtesy Giulio Cocchi
“Gli enigmi dell’infanzia.
Un passato nascosto, nel corpo di ciascuna bambola.
Ad ognuna il suo segreto, a noi complici l'illusione di crederci loro Custodi” (G.A.)
Torna ad esporre in Italia con una inedita produzione dal titolo DELIZIE il pittore internazionale Giuseppe Attini (Torino, 1960), artista dai trascorsi artistici importanti tra Russia e Cina, provocando scientemente, in un apparente intendimento di fabula sognante, uno sconcerto oppure una attrazione fatale in chi osserva i suoi lavori.
Da sabato 4 novembre 2023 a domenica 14 gennaio 2024, nelle due sale dello spazio Open ADA di Torre Pellice, a cura di Antonio Attini e Monica Mantelli, si espongono per la prima volta alcuni suoi pezzi unici, tele ad olio, dedicate alle Matrone, donne mature, sfatte o addirittura verso la fine del loro percorso terreno. A queste si affianca sfrontatamente la serie di multipli Bambole: bambine curatissime, dalle folte ciglia lunghe, spesso dagli occhi a mandorla, coccolate da acconciature fastose e ricche fogge d’abito, piene di simboli e rimandi tra Oriente e Occidente. Sono editati in una preziosa serie di 10 pezzi l’una, e realizzate in avveniristica stampa tridimensionale su plexiglass. Ad esse si affianca una preziosa serie di foulard stampati su seta. Inoltre gli Scrigni, vere scatole d’Artista, metalliche e tubolari, aperte ad ogni sorpresa. Infine, le Giravolte, inquietanti dipinti e disegni a matita in bianco e nero che recano assemblaggi noir di galleggianti bambolotti con le braccia tese, quasi in cerca di un patrono. In tutte queste opere, le tenebre si fanno fiabe. Ancora una volta Giuseppe Attini ha spaziato indomito nella ricerca della bellezza, senza badare alle dogmatiche linee guida. Le sue ali - a guardare meglio - ci sono, e sono lì, ben spiegate e in volo.
L’operazione di Giuseppe Attini è una riesumazione storico artistica del suo tempo con Dina Foppa, musa e moglie di Lorenzo Alessandri e mecenate del Museo Comunale Alessandri ad oggi sotto la curatela attentissima di Concetta Leto. Attraverso la sua arte figurativa dissacrante, ironica e perturbante, l’artista stralcia il velo che separa infanzia da vecchiaia. DELIZIE è un ritorno a ciò che aveva iniziato molti decenni fa, alla presenza di Dina, e si rivela ancor oggi meravigliosamente misterica, intimamente strana e indiscutibilmente originale.
Giorni e orari di apertura della mostra:
Open ADA, via Repubblica 6, Torre Pellice (TO) Visite solo nei pomeriggi di sabato e domenica ore 15 - 18. Il venerdì su appuntamento (tel. 3479756902).
SCHEDA TECNICA DELIZIE
10 Matrone - pezzi unici (olio su tavola/tela, dimensioni 30 x 40 /40x 50)
10 Bambole - Multipli pittorici tridimensionali su plexiglass - Collezione da 10 opere, in tiratura unica da 10 pezzi
10 Scrigni d'Artista. Dieci scatole tubolari da collezione. Tiratura da 10 pezzi l' una
1Foulard d’Artista in tiratura da 10 pezzi
A corredo alcune altre opere su tela tra cui il ritratto di Enrico Colombotto Rosso (il Bambolaio) e apparati documentari fotografici sulla genesi storica del progetto, a firma del fotografo Antonio Attini.
GIOCARE CON IL FUOCO TRA BAMBOLE E MATRONE
APPARATI DI APPROFONDIMENTO CRITICO di Monica Nucera Mantelli
LE MATRONE
“Portare in scena una continua lotta, per non arrendersi alla sua ovvia natura”. (G.A.)
Ecco che le magniloquenti rievocazioni di queste scompigliate madame, dalla spettinata eleganza classica e pur zigana, convivono con il caos della loro diversità d'appartenenza. Incarnano una investitura ribelle e matriarcale. Forniscono allo spettatore alterità disordinate, capaci di inquietare ed attrarre allo stesso tempo. Tale è lo sconcerto e la sorpresa che scatena ognuna di queste dame d’antàn evocate da Attini, che poco ci importa di empatizzare con la storia privata e la loro sofferenza latente. Essa è inevitabile, e fa parte del gioco. Sorge dall’attrito fra la spinta evolutiva della vita, che cerca di venire alla coscienza, e la materia sempre più cadente che si oppone a tale spinta. In alcune di queste matrone ormai in età matura, alberga una forza poderosa, sotterranea e invisibile che si esprime attraverso intuizioni improvvise, esplosioni di energia, acute percezioni, slanci appassionati. Un impulso travolgente e inesauribile che le spinge ostinatamente verso la ricostruzione di qualsiasi integrità spezzata. Come un grande albero che, per quanto minacciato dalle malattie, colpito dalle intemperie, aggredito dalla furia dell’uomo, non muore mai, ma miracolosamente e con pazienza continua a nutrirsi attraverso le proprie radici, lottando per mantenere il proprio spirito vitale. Alcune hanno uno sguardo da folletto stregato, altre sembrano luci danzanti di un luna park di gioielli e monili. Queste Matrone sono forse una provocazione, chiediamo all’artista? “Con il loro sguardo assente, lasciate sulle poltrone a fissare il vuoto... commenta Giuseppe Attini. “E cosa dire dell’odore della polvere sui vestiti o, meglio, la pelle secca come la carta delle mani e la staticità dei capelli, quante affinità con le bambole! Dina (Foppa* ndr) rappresenta entrambe, bambole e matrone, ricercando una disciplina all’esoterico. Nutrendo forzatamente il desiderio di non arrendersi a quella poltrona.” Non è dunque una faccenda di vesti, sottovesti, collane, ninnoli e orecchini, ma una sorta di ossimoro tra saltellante danza o statico baluardo contro la Morte. Un languido richiamo al primordiale, dove lo sguardo a volte folle compie l’Incantesimo. (m.n.m., Imperia, 2023)
LE BAMBOLE
“Proviamo ad osservare il dialogo tra una bambina e una bambola, non è forse magico?” (G.A.)
Corredano questa produzione artistica "anomala" - fatta di serigrafie su plexiglass e di stampe su scatole di metallo – gli enigmi dell’infanzia riesumati da Giuseppe Attini con le sue Bambole, forgiate sotto l'impulso alchemico dello zolfo e del mercurio, del sole e della luna, della luce e dell'ombra. In questo suo mondo immaginario i significanti di queste bambole si fagocitano, si mangiano reciprocamente, e nel mangiarsi danno vita a nuovi significati che persino i più freddi suggerimenti dell'alfabetizzazione iconografica rendono in qualche modo insufficienti, poiché stravolgono la loro naturale essenza primigenia. Uno spunto per entrare in contatto con quelle parti di noi stessi che vivono in risonanza con le gioie, le paure, i segreti, i simboli ancestrali. A queste creature è facile attribuire un significato metafisico, magico, esoterico. E noi, chi più e chi meno, abbiamo in qualche momento della nostra vita, consegnato la nostra parte "privata", "intima", i nostri vissuti emotivi, che abitavano il segreto della nostra interiorità, dove oggi domina il raccoglimento e il silenzio, ma forse anche la solitudine. La bambola li accoglie, li costudisce. (m.n.m. Torre Pellice, 2023)
LE GIRAVOLTE
“L’allontanamento, le distanze che il tempo ci riserva, l’urto sordo della plastica. La loro voce è dentro noi stessi.” (G.A.)
Giuseppe Attini frequentava Lorenzo Alessandri sia nel suo studio a Giaveno, sia nella galleria di suo fratello gemello, il fotografo Antonio Attini, sita di corso Moncalieri a Torino. Già nel 1986 Alessandri correggeva i lavori del giovane pittore, mai quest’ultimo dimenticando che era stato scelto da Alessandri per portare avanti i suoi dipinti, che in seguito avrebbe concluso con i suoi ritocchi per poi firmarli, come accadeva nella tradizione delle vecchie botteghe d’arte.
La sua è dunque una condensazione emotiva e di patrimonio naturale dei pittori Surfanta: in primis l’amico e mentore Alessandri, poi Colombotto Rosso, e a seguire Carella, Camerini, Jervolino, Molinari, Gramaglia.
Con il critico Janus, che gli suggeriva di non abbandonare la pittura Fantastica e di fare tesoro delle vecchie conoscenze, si ritrovava a portare avanti visioni dell’apocalisse, che in queste Giravolte paiono essere parte di questa eredità simbolica. Esse raccontano di creature inesistenti sospese/quasi in esplosione nell’aere: simboli totemici della giostra implicita nella legge della Risonanza, il Terzo assunto di Ermete Trismegisto nella Tavola Smeraldina, che dice che “Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è in alto è come ciò che è in basso”.
Qui Giuseppe Attini genera ibridi tra inquieti demonietti e fragili posticci, vestiti di poco o niente, con o senza capelli, dagli sguardi assenti, vitrei, quasi abbacinati. Creature attraversate da un uno spirito saturnino, libere eppur imprigionate dalla loro stessa fuga. (m.n.m. Imperia, 2023)
Biografia di Giuseppe Attini
Giuseppe Attini è nato a Torino nel 1960. All’età di tredici anni si avvicina al mondo dell’arte, frequentando diversi circoli di pittura in Torino, applicandosi sin dall’inizio in un rigoroso studio della pittura ad olio
1977 Sotto la guida dei maestri pittori Mario Sanna e Giorgio Reverdini, termina la scuola di grafica e cartellonistica, presso la Regione Piemonte di Torino. Sono anni questi nei quali Attini, seguendo una sua naturale inclinazione per l’arte antica, approfondisce lo studio delle argenterie antiche storiche di Palazzo Madama Torino, presentandosi a Palazzo Lascaris di Torino con la sua prima Personale. Sarà questo un periodo ricco di mostre che portano a numerosi premi interessando la critica dei media
1982 Viene segnalato sul catalogo Bolaffi arte n°17 e riceve il trofeo nazionale “La telaccia d’oro”. Ad ottobre partecipa alla mostra francese “La pittura contemporanea” al Les Salon de Nations di Parigi
1983 Il critico Carlo Occhipinti direttore artistico per la “Biennale d’arte città de La Spezia”, che lo invita ed incoraggia, inserendolo nella Biennale ed in seguito ai “Segnalati della Biennale” alla Promotrice di bella arti in Torino. Sempre nello stesso periodo Attini intensifica le tecniche pittoriche antiche, con gli amici pittori Amerigo Carella e Sergio Albano
1986 Incontra il maestro pittore Lorenzo Alessandri, grande riferimento sia per gli insegnamenti che per la condivisione della Pittura Fantastica
1988 “Omaggio al Caravaggio” biennale di Malta
1992 Anno nel quale presenta la mostra personale “La Coda” nella chiesa di Santa Maria Maggiore in Avigliana Torino a cura di Monica Mantelli
1993 Galleria Petaso Torino a cura di Giovanni Cordero
1996 Mostra personale “Amor Mortis” Castello Malgrà Rivarolo Torino a cura di Aldo Spinardi
2000 Frequenta la scuola FKB per gli studi artistici dell’estetica Zen. Contemporaneamente inizia lo studio e la pratica della pittura cinese in particolare la pittura ( xie yi interiore)
2004 “Les ténèbres, mais la rose” a cura di Enrico Colobotto Rosso, Villa Vidua Conzaro Alessandria
2005 Il forte interesse per l’estetica di Lingnan, spinge Attini in una nuova ricerca, inoltrata nella filosofia Cinese per giungere all’animo sublime delle rocce
2007 A settembre presenta la personale “Pittura dello Spirito” a cura di Monica Mantelli, presso il comune di Carmagnola Torino
2007 A dicembre “La poesia oltre la morte”, una mostra di particolare interesse per chi fa ricerca sul “ percepibile spirituale, ovvero l’estensione dinamica dell’intero processo delle cose e il gioco infinitamente diversificato delle sue popolarità” nella Fujisato a Nole di Grange Torino a curata da Monica Mantelli
2008 Invitato al Congresso Mondiale BCI-IBS presentata a Sant Vincent Aosta la mostra “Lo spirito dei letterati”, curata da Chiara Padrini e da Yin Rong
2008 Personale IL RESPIRO DEL CIELO presso UNIONE INDUSTRIALE TORINO curata da Chicca Morone e Antonio Miredi
2009 Ad agosto ospite al Chinese Watercolor Festival di Lu Shan Cina, selezionato e invitato a rappresentare l’ITALIA.
2009 A settembre è invitato alla biennale Internazionale Watercolor Painting in Minsk Bielorussia, selezionato e invitato dall’ UNIONE ARTISTI BIELORUSSI.
2010 A febbraio “Better city, better life: exchange exhibition of chinese and foreign artwork” Liu Haisu Art Museum Shanghai China
2010 In aprile “ Shanghai International Artwork Expo” Cina
2011 Dal 3 giugno al 7 agosto è invitato alla 3° edizione della biennale Internazionale Watercolor in Polozk – Minsk. Bielorussia. Dal 18 ottobre al 6 novembre è invitato alla 3° edizione della biennale Internazionale Watercolor in Minsk Bielorussia
2011 Mostra personale ESILIO alla galleria DOMUS TURKA di Ferrara, curata da Alice Bretta
2012 Personale dal titolo METAMORFOSIS alla galleria BELART di MINSK curata da Sergei Shimoau
2012 Sesta edizione della Biennale Internazionale d’arte di Ferrara curata da Paolo Orsatti
2012 Personale Seguire il Tempo galleria Metroquadro di Rivoli
2013 Quarta Biennale internazionale Watercolor di Polotsk Bielorussia presso Palazzo dell’Arte
2013 Personale Seguire il Tempo con Visioni dell’Apocalisse presso museo dell’Accademia di Belle Arti di Minsk Bielorussia curatore Rygor Sitnitsa
2014 Personale ERRATICO presso il Centro D’ARTE di Minsk Bielorussia curata da Natalia Chasovitina
2016 - 2017 - 2018 Selezionato e invitato ha rappresentare l’ITALIA con L’evento STORICO
Da Lisbona per Minsk a Vladivostok
2017 EXPO ASTANA in Kazakistan con la presenza di opere Seguire il tempo.
2018 ALL’OMBRA DELLA REGINA presso Mausoleo Bella Rosina a cura di Antonio Miredi
2022 Spazio Bianco Collettiva FROM TAIL TO WINGS curata da Monica Mantelli
04
novembre 2023
Giuseppe Attini – Delizie
Dal 04 novembre 2023 al 14 gennaio 2024
personale
Location
SPAZIO OPEN ADA
Torre Pellice, Via Repubblica, 6, (TO)
Torre Pellice, Via Repubblica, 6, (TO)
Orario di apertura
Pomeriggi di sabato e domenica ore 15 - 18. Il venerdì su appuntamento (tel. 3479756902).
Vernissage
4 Novembre 2023, ore 16.00
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico
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