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Giuseppe Bossi – Il Gabinetto dei ritratti dei pittori (1806)
Sono esposti 24 ritratti o autoritratti di artisti del Gabinetto bossiano e per una migliore contestualizzazione un Autoritratto di Giuseppe Bossi.
Comunicato stampa
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La raccolta di ritratti e autoritratti di artisti - per la prima volta compiutamente descritta dal segretario dell’Accademia di Brera e promotore della Pinacoteca Giuseppe Bossi nella sua Notizia delle opere di disegno pubblicamente esposte nella Reale Accademia di Milano, pubblicata nel 1806 - fu concepita, secondo la dichiarata intenzione del fondatore, quale stimolo e incentivo ad una ricognizione storica sugli antichi maestri della scuola milanese. Bossi la riteneva indispensabile anche e soprattutto in relazione all’attività didattica svolta nell’Accademia di Brera. Infatti alle effigi dei maestri antichi si affiancano alcuni ritratti e autoritratti dei “maestri di Brera” suoi contemporanei e colleghi. Come accade di consueto in Bossi, nella cui complessa personalità intellettuale si intrecciano componenti di illuminismo e di romanticismo, nell’impresa convivono strettamente passione civile, impegno didattico e scrupolo di ricerca storica. Alla luce di questo presupposto, si spiega la caratterizzazione prevalentemente lombarda della raccolta. Dei 34 ritratti o autoritratti che componevano il “Gabinetto” bossiano, ben 25, se ci si attiene alle attribuzioni e alle identificazioni iconografiche del fondatore - non sempre condivise dalla storiografia moderna - raffigurano maestri lombardi o loro familiari.
Precedente importante del gabinetto bossiano fu il “Museo milanese” di Francesco Antonio Albuzzi, segretario dell’Accademia di Brera prima di lui. Il “Museo Milanese”, datato 1775, era un album di 43 disegni al tratto raffiguranti “ritratti di pittori scultori e architetti milanesi”, accompagnati da indicazioni sulla collezione di appartenenza dei dipinti da cui erano stati “cavati” i disegni. Per una parte non indifferente si trattava di opere appartenenti a collezioni storiche lombarde (d’Adda, Litta, Arese, Trivulzio, Archinto); in misura maggiore erano presenti opere dell’Accademia Ambrosiana, titolare di una raccolta più antica ma per molti aspetti parallela di quella bossiana.
Precoce è la sfortuna critica e museografica occorsa alla raccolta di Bossi. Già nel catalogo della Pinacoteca di Brera del 1816 il “Gabinetto” non è più registrato come nucleo autonomo. Spesso dimenticati con funzione di arredo in depositi esterni presso uffici pubblici, e solo ultimamente divenuti oggetto di studio e catalogazione scientifica, i ritratti erano stati non di rado in passato vittime di confusioni attributive e iconografiche.
La mostra è a cura di Simonetta Coppa e Mariolina Olivari; si deve l’allestimento all’architetto Corrado Anselmi.
Sono esposti 24 ritratti o autoritratti di artisti del Gabinetto bossiano e per una migliore contestualizzazione un Autoritratto di Giuseppe Bossi.
Sono stati appositamente restaurati per la mostra, grazie al contributo di Pirelli e con la direzione di Mariolina Olivari, dipinti di Pietro Francesco Gianoli, Salomone Adler e Giuseppe Nuvolone. Il Ritratto di giovane donna (Allegoria della musica ?) di Simon Vouet è stato restaurato nel Laboratorio della Pinacoteca di Brera da Sara Scatragli.
Il catalogo comprende saggi di Simonetta Coppa (Gli Accademici Ambrosiani, il Museo Milanese di Francesco Albuzzi, il “Gabinetto dei ritratti dei pittori” di Giuseppe Bossi. Raccolte iconografiche di artisti a Milano: tracce per una storia), di Francesca Valli (Giuseppe Bossi, segretario di Brera) e di Daniele Pescarmona su una seconda versione del celebre Ritratto della famiglia del pittore di Carlo Francesco Nuvolone, gemma del “Gabinetto” bossiano dallo studioso rintracciata presso l’Azienda Sanitaria Locale di Como (“Dei diversi Nuvolone”: una seconda versione del Ritratto di famiglia in concerto), la trascrizione del testo di Bossi sul “Gabinetto” edito nel 1806 entro la sua Notizia delle opere di disegno pubblicamente esposte nella Reale Accademia di Milano, infine le biografie degli artisti (autori e ritrattati) a cura di Eugenia Bianchi.
Precedente importante del gabinetto bossiano fu il “Museo milanese” di Francesco Antonio Albuzzi, segretario dell’Accademia di Brera prima di lui. Il “Museo Milanese”, datato 1775, era un album di 43 disegni al tratto raffiguranti “ritratti di pittori scultori e architetti milanesi”, accompagnati da indicazioni sulla collezione di appartenenza dei dipinti da cui erano stati “cavati” i disegni. Per una parte non indifferente si trattava di opere appartenenti a collezioni storiche lombarde (d’Adda, Litta, Arese, Trivulzio, Archinto); in misura maggiore erano presenti opere dell’Accademia Ambrosiana, titolare di una raccolta più antica ma per molti aspetti parallela di quella bossiana.
Precoce è la sfortuna critica e museografica occorsa alla raccolta di Bossi. Già nel catalogo della Pinacoteca di Brera del 1816 il “Gabinetto” non è più registrato come nucleo autonomo. Spesso dimenticati con funzione di arredo in depositi esterni presso uffici pubblici, e solo ultimamente divenuti oggetto di studio e catalogazione scientifica, i ritratti erano stati non di rado in passato vittime di confusioni attributive e iconografiche.
La mostra è a cura di Simonetta Coppa e Mariolina Olivari; si deve l’allestimento all’architetto Corrado Anselmi.
Sono esposti 24 ritratti o autoritratti di artisti del Gabinetto bossiano e per una migliore contestualizzazione un Autoritratto di Giuseppe Bossi.
Sono stati appositamente restaurati per la mostra, grazie al contributo di Pirelli e con la direzione di Mariolina Olivari, dipinti di Pietro Francesco Gianoli, Salomone Adler e Giuseppe Nuvolone. Il Ritratto di giovane donna (Allegoria della musica ?) di Simon Vouet è stato restaurato nel Laboratorio della Pinacoteca di Brera da Sara Scatragli.
Il catalogo comprende saggi di Simonetta Coppa (Gli Accademici Ambrosiani, il Museo Milanese di Francesco Albuzzi, il “Gabinetto dei ritratti dei pittori” di Giuseppe Bossi. Raccolte iconografiche di artisti a Milano: tracce per una storia), di Francesca Valli (Giuseppe Bossi, segretario di Brera) e di Daniele Pescarmona su una seconda versione del celebre Ritratto della famiglia del pittore di Carlo Francesco Nuvolone, gemma del “Gabinetto” bossiano dallo studioso rintracciata presso l’Azienda Sanitaria Locale di Como (“Dei diversi Nuvolone”: una seconda versione del Ritratto di famiglia in concerto), la trascrizione del testo di Bossi sul “Gabinetto” edito nel 1806 entro la sua Notizia delle opere di disegno pubblicamente esposte nella Reale Accademia di Milano, infine le biografie degli artisti (autori e ritrattati) a cura di Eugenia Bianchi.
11
giugno 2009
Giuseppe Bossi – Il Gabinetto dei ritratti dei pittori (1806)
Dall'undici giugno al 25 ottobre 2009
arte antica
Location
PINACOTECA DI BRERA
Milano, Via Brera, 28, (Milano)
Milano, Via Brera, 28, (Milano)
Biglietti
€ 10,00 intero € 7,50 ridotto: per cittadini dell'UE e dello SEE di età compresa tra i 18 ed i 25 anni e docenti delle scuole statali dell'UE e dello SEE Gratuito: cittadini dell’UE e dello SEE minori di 18 anni o maggiori di 65 anni, membri I.C.O.M., guide e interpreti turistici, personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, studenti, giornalisti, portatori di handicap e accompagnatore
Orario di apertura
8.30 -19.15 da martedì a domenica
(la biglietteria chiude 45 minuti prima) chiuso lunedì, 1 gennaio, 1 maggio, 25 dicembre
Editore
ELECTA
Ufficio stampa
ELECTA
Autore
Curatore