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Giuseppe Capogrossi – Il segno in mutamento
Per la prima volta l’opera su carta di Giuseppe Capogrossi tra gli anni trenta e quaranta è oggetto di una mostra, che ne ricostruisce l’itinerario, spingendosi ai confini estremi di un vasto territorio fino a saldarsi con quello dell’informale.
Comunicato stampa
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A Roma, il giorno 28 ottobre, la Galleria Lombardi inaugura “Giuseppe Capogrossi. Il Segno in mutamento”, con una selezione di circa 30 opere del maestro eseguite tra gli anni ‘30 e gli anni ’50, provenienti dagli eredi di Capogrossi. La mostra è curata da Lorenzo Lombardi e da Francesca Romana Morelli, autrice con Guglielmo Capogrossi del catalogo ragionato dell’opera dell’artista tra il 1920 e il 1949 (Skira, Milano 2012).
Forse per la prima volta l’opera su carta di Giuseppe Capogrossi tra gli anni trenta e quaranta è oggetto di una mostra, che ne ricostruisce l’itinerario, spingendosi ai confini estremi di un vasto territorio fino a saldarsi con quello dell’informale, rappresentato da una tempera ritrovata nello studio di Capogrossi, dopo la sua scomparsa. Racchiude l’inedita esposizione due straordinari dipinti emblematici, posti come pietre miliari dell’itinerario artistico di Capogrossi: una «Ballerina» del 1941, costruito da tinte profonde e sontuose, esposto al Premio Bergamo (1942), e «Donna distesa con chitarra» (1947-1948), servito a mettere a fuoco lo stesso soggetto nel grande dipinto delle collezioni della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma.
Forse per la prima volta l’opera su carta di Giuseppe Capogrossi tra gli anni trenta e quaranta è oggetto di una mostra, che ne ricostruisce l’itinerario, spingendosi ai confini estremi di un vasto territorio fino a saldarsi con quello dell’informale, rappresentato da una tempera ritrovata nello studio di Capogrossi, dopo la sua scomparsa. Racchiude l’inedita esposizione due straordinari dipinti emblematici, posti come pietre miliari dell’itinerario artistico di Capogrossi: una «Ballerina» del 1941, costruito da tinte profonde e sontuose, esposto al Premio Bergamo (1942), e «Donna distesa con chitarra» (1947-1948), servito a mettere a fuoco lo stesso soggetto nel grande dipinto delle collezioni della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma.
28
ottobre 2020
Giuseppe Capogrossi – Il segno in mutamento
Dal 28 ottobre al 18 novembre 2020
arte moderna e contemporanea
Location
GALLERIA LOMBARDI
Roma, Via Di Monte Giordano, 40, (Roma)
Roma, Via Di Monte Giordano, 40, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 11-19
Vernissage
28 Ottobre 2020, 12:00
Ufficio stampa
Galleria Lombardi
Autore
Curatore
Autore testo critico