Giuseppe espone 25 sculture realizzate in varie essenze di legno: dal cipresso, al noce, all’olivo, alla radica di mandorlo.

Dalla sua fervida immaginazione nascono delle figure per lo più ispirate al mondo animale, figure che vengono suggerite all’artista dalle forme stesse dei legni cercati e raccolti. Il suo forte legame con la natura che lo vede impegnato quotidianamente non solo sul piano artistico, traspare dalle sue opere con le quali mantiene un intenso rapporto emozionale.

Marino si presenta con una trentina di dipinti ad olio completamente svincolati dal piano reale. “Oltre la materia”, dunque, in un viaggio verso la ‘surrealtà’ fortemente onirica, con citazioni colte desunte da artisti astratti, quali ad es. Kandinsky e Klee. Nel passaggio dalla realtà all’astrazione, linee e colori si trovano ad essere gli assoluti protagonisti dei dipinti, organizzati in pirotecniche fantasmagorie.