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Giuseppe Ciccia – L’urlo del silenzio
Un viaggio emozionale nell’arte di Giuseppe Ciccia con più di 15 opere che raccontano in una mostra monografica l’espressione vitale e l’attitudine alla sperimentazione nella pittura di libertà dell’artista. Violente e energiche le pennellate si sovrappongono nella creazione di opere polimateriche.
Comunicato stampa
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15 opere raccontano in una mostra monografica l’espressione vitale e l’attitudine alla sperimentazione nella pittura di libertà di Giuseppe Ciccia.
Artista più volte accostato ai grandi maestri del contemporaneo, Giuseppe Ciccia di origine messinese ma di fiorentina adozione, è da sempre dedito alla ricerca e sperimentazione artistica in differenti ambiti: dalla pittura alla ceramica, dalla fotografia al teatro fino al cinema, Giuseppe Ciccia ha espresso nel corso della sua carriera il proprio essere artista a 360° attraverso diverse arti più o meno performative e differenti medium espressivi.
L’eredità artistica dei maestri che hanno lasciato il segno nella pittura del ‘900 – tra gli artisti conosciuti ricordiamo Emilio Vedova, Vinicio Berti, Primo Conti - e la spinta alla sperimentazione, portano Giuseppe Ciccia a esternare la sua vitalità soprattutto attraverso l’arte pittorica. Pennellate dai colori forti e brillanti ottenute tramite una gestualità esplosiva compongono in segni non casuali dinamismi e articolazioni spaziali. Pennellate decise che non rinunciano mai a fare emergere luce e ombra e uno stato di positività che contrasta il concetto di negatività delle situazioni della vita. Violente e energiche le pennellate si sovrappongono nella creazione di opere polimateriche: Giuseppe Ciccia attinge nell’uso materico dall’arte povera dando così significato a semplici brani di iuta, tela e altri materiali fittili in una composizione stratigrafica di colori o di costruzioni monocrome dal colore plumbeo realizzando opere polimateriche astratte, vive e di grande fascino. Un gesto dettato dall’emozione unito alla presenza dei materiali fittili che creano opere di concreta tangibilità che esprimono una forte energia emozionale e dove l’elemento del segno curvo rievoca sempre il concetto di pittura di libertà. Colore e energia sono la costante della produzione di Giuseppe Ciccia degli ultimi anni che ancora esprime vitalità ed entusiasmo artistico nella costruzione dell’opera passo dopo passo.
“Giuseppe Ciccia” come ricorda Eugenio Giani Presidente del Consiglio della Regione Toscana, " È un artista che emoziona, un artista che attraverso la propria gestualità porta con forza il concetto di vitalità e emozione sulla tela rappresentando, come dice il titolo della mostra, un urlo di gioia proprio grazie all’uso del colore acceso che idealmente rappresenta l'allontanamento dalla negatività nelle situazioni della vita umana. L’artista in questa mostra ci chiede di ascoltare questo urlo che emerge dalla tela silenziosa e di osservare questo lavoro concettuale che caratterizza il suo lavoro nel panorama dell'arte contemporanea a Firenze e in Toscana".
L’urlo del silenzio, 10 ottobre ore 18.00 Galleria d’arte La Fonderia, Via della Fonderia 42R Firenze La mostra, a cura della storica dell’arte Elisa Frego e del gallerista Niccolò Mannini, inaugurerà alla presenza del Presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani e dell’Assessore Comunale al turismo, ambiente, fiere congressi, urbanistica, innovazione tecnologica Cecilia del Re. Sarà presente l’artista.
“La storia italiana dell'astrazione degli ultimi 40 anni, a cavallo tra il secolo appena passato e quello che stiamo attraversando, trova in Giuseppe Ciccia un artista di vigoroso talento e di preziosa ricerca. La sua estrema capacità di sintesi nel segno, congiunta ad una vitalità gestuale che può apparire giovanile eppure è estremamente matura e consapevole, lo rende pittore la cui febbrile inquietudine espressiva ben testimonia l'altezza e la krisis del linguaggio astratto.
Guardando le sue opere, entriamo nel cuore di uno dei dilemmi dell'arte novecentesca e attuale, ovvero: l'astrattismo, che non è un movimento nato da un chiaro manifesto di riferimento, ma che è stato indubitabilmente la lingua che ha contraddistinto il Novecento, può rinnovarsi indefinitivamente oppure, come il figurativo, arriva ad un punto di paralisi e di recessione tale per cui rischia di illanguidirsi, di farsi spenta maniera e di involversi fino a perire? Questa è la grande questione che Ciccia testimonia e rinnova con le sue opere, alcune delle quali da leggere e osservare anche nel lavorìo del retro: l'astrazione è un linguaggio universale, ma saprà sempre essere nuovo a sé stesso anche nei secoli futuri, a prescindere dalla figurazione a cui, quasi, si oppone?
La sintesi del segno, la linea che si fa rapida, i colori che diventano primari, senza mediazioni di sfumature, spinte centripete e centrifughe, il totale distacco da ogni oggetto figurato, come se non ci fosse più diretta corrispondenza tra il visibile della realtà agli occhi e il rappresentato sulla tela, rendono Giuseppe Ciccia un artista immediatamente riconoscibile per autonomia di stile, tratto cromatico imperioso e maturità di pennello, come lo sono alcuni suoi diretti o indiretti padri, nell'informale europeo e americano, Franz Kline, Georges Mathieu, e qui da noi Emilio Vedova o, diversissimo ma contiguo anche geograficamente, Vinicio Berti. Le sue opere, soprattutto quelle di grandi dimensioni, chiamano lo spettatore - quasi lo invocano - ad una partecipazione quasi fisica.
Questa e molte altre sono le questioni che ribollono sotto il tessuto espressivo così vibrante di Ciccia, e per tutte queste, dalla prima all'ultima, gli siamo profondamente grati.”
Luca Nannipieri
Biografia
Giuseppe Ciccia nasce a Messina il 26 novembre 1946 da Calogero e Francesca Arnone. 1963 - La prima apparizione di Giuseppe Ciccia, sul quotidiano la "Gazzetta del Sud". Viaggia tra Messina, Roma, Firenze, Basilea, New York, Tokio, partecipando ai grandi movimenti dell’arte contemporanea. Notevoli le sue performance che coinvolgono il pubblico, che diventa così spettatore e parte integrante dell’opera. Appaiono i primi cenni critici su quotidiani e riviste, le prime partecipazioni a mostre collettive e personali, nelle quali è presente con opere di ispirazione alla POP-ART, mentre le sue sculture filiformi hanno riferimento all’Arte Povera. 1966 - Dopo essersi formato all’Istituto Statale d’Arte di Messina, si arruola nella Marina Militare come marinaio semplice. Questa esperienza viene vissuta dall’artista come un periodo di avventura e di libertà. 1968 - Dopo il periodo militare, Giuseppe Ciccia si trasferisce a Firenze e completa gli studi di pittura all’Accademia di Belle Arti con i maestri Gastone Breddo, Giancarlo Caldini, Silvio Loffredo. Conseguita la laurea, si abilita all’insegnamento di Disegno e Storia dell’arte, Pittura e Anatomia Artistica ed è docente al Liceo Scientifico, al Liceo Artistico e all’Accademia di Belle Arti. Presso l’Accademia d’Arte di Tokio – nella sede di Firenze – periodicamente svolge dei Master in Arti Visive. Fa conoscenza con Ugo Capocchini, Primo Conti, Anna Salvatori, Alfio Rapisardi. 1971 - In questi anni il suo modo di dipingere è ancora di matrice Neo-espressionista, ma influenzato dalle suggestioni della pittura Americana, dall’Espressionismo Astratto e dalle tendenze gestuali e comportamentali che in quel periodo infiammavano i giovani artisti italiani. Ad affascinarlo è un’eversione soggettiva, un’utopia di pensiero, di metamorfosi del mondo, in cui l’opera d’arte rivela da
una parte una forza libera e autonoma nella società che la circonda, mentre dall’altra si colloca nella vita concreta e nella convinzione che la vita stessa nella società possa in qualche modo cambiare con l’arte. 1972 – Viene invitato a realizzare la sua 1^ mostra personale nella città di Firenze, alla Galleria Borgo Pinti. 1973 - L’incontro con Emilio Vedova e Vinicio Berti contribuisce a incoraggiarlo maggiormente ad esercitare il suo impegno in una pittura che rifiuta la forma e l’interpretazione dei dati oggettivi della realtà, per operare attraverso una sintesi formale, ristretta sulla polarità di pochi colori, dal rosso al nero e dal blu al giallo. 1975 - Non a caso, Giuseppe Ciccia fonda il Movimento Artistico denominato “ASSURGENTISMO”, con il chiaro intento di riportare l’arte al centro della vita, alla sua condizione naturale intesa come evoluzione dello spirito. E’ proprio in questo clima di fecondi elementi di innovazione e di contraddizione che prende avvio il percorso artistico ed esistenziale di Ciccia. In questo periodo l’artista è particolarmente sensibile e attento al dibattito culturale che avviene in Italia, in Europa, negli Stati Uniti. Partecipa alla X Quadriennale di Roma “La Nuova Generazione”.
Le opere 1963 – 2012 Giuseppe Ciccia presenta le sue opere a livello internazionale esponendo a Londra, Cannes, Basilea, Dallas, Madrid, Malta, New York, Boston, Chicago, Miami, Tokio e all’interno della “State University” del Colorado e del “Sharjah Art Museum” negli emirati Arabi, Shanghai, Pechino, Dubai. Le opere sono presenti in spazi pubblici, Musei Civici ed Istituti Religiosi: Comune Impruneta (FI) Piazza Buondelmonti; Città del Vaticano; Firenze: Gabinetto di Disegni e Stampe della Galleria degli Uffizi, Gabinetto Viesseux, Biblioteca Nazionale; Udine: Museo Civico e Galleria d’Arte Antica e Moderna; - Emirati Arabi Uniti: Art Museum Sharjah; - Malta: Museo Mistique; - Prato (Fi) : Palazzo Comunale; - Civita di Bagnoreggio (Vt): Palazzo Comunale; - Impruneta (FI) : Palazzo Comunale; - Messina: Santuario di S.Antonio-Cripta S. Annibale M. di Francia; - Roma: Casa Generalizia Istituto Suore Cappuccine del Sacro Cuore; - Scandicci (FI): Nuova Chiesa di San Giusto; - Firenze: Chiesa di Santa M. a Cintoia, Istituto degli Scolopi, Fondazione d’Arte Contemporanea Montesenario, Pia Casa di Montedomini; - Carovigno (BR): Palazzo Comunale; - Petralia Soprana (PA): Pinacoteca; - Milano: Collezione Banca Commerciale Italiana; - Sinagra (ME): Pinacoteca; - Revere (MN): Young Museum; - Comune di Montelupo Fiorentino (FI) Palazzo Comunale; - Comune di San Roberto (RC) TELESIAMUSEUM – Galleria Comunale d'arte moderna e contemporanea; - Torino – MIIT “Museo Internazionale Italia Arte” (arte moderna e contemporanea).
Esposizioni
Fra le molteplici esposizioni si riportano le seguenti: Palazzo Pretorio-Museo Civico di Prato; - Società delle Belle Arti “Casa di Dante” Firenze;- Galleria Skidoor Art Place “Aojama” Tokio; - Chiostri e Sala d’Armi della Basilica di S. M. Impruneta Firenze; - Sala Leone X – Palazzo Vecchio, Firenze; “Floating Art” Arte Galleggiante nel fiumo Arno – Primo Evento Mondiale – Firenze; Palazzo Datini, Prato; Palazzo Panciatichi Consiglio Regionale della Toscana, Firenze; Galerie Charle Vois – Saint Jean de Luz, Francia; “Assoli d’Autore” Consiglio Regionale della Toscana Firenze; Museo of Foreion Art Riga , Lettonia; National Museum of Art “M. K.”; Civalionis” Kaunas – Lituania; International Art Gallerj Horland , Norvegia; Museum of Contemporary Art – Turku , Finlandia; - Galleria del Palazzo, Pietrasanta Lucca; Galleria del Palazzo – Palazzo Coveri, Firenze; Palazzo Ming Vuan Art Center, Shanghai, China; - Palazzo Wison Art Center, Shanghai China; - Galleria d’Arte “Eclektica”, Pisa; - Mondo Arte Gallery, Dubai, U.A.E.; Galleria M. T. Hsieh’s Arts Taipei – Taiwan; Area e Museo Civico Archeologico di Fiesole-Firenze – Palazzo Medici Riccardi, Firenze; Galleria Chigi – Palazzo Chigi, Viterbo; Sala d’Armi – Basilica S. Maria, Impruneta Firenze.
Artista più volte accostato ai grandi maestri del contemporaneo, Giuseppe Ciccia di origine messinese ma di fiorentina adozione, è da sempre dedito alla ricerca e sperimentazione artistica in differenti ambiti: dalla pittura alla ceramica, dalla fotografia al teatro fino al cinema, Giuseppe Ciccia ha espresso nel corso della sua carriera il proprio essere artista a 360° attraverso diverse arti più o meno performative e differenti medium espressivi.
L’eredità artistica dei maestri che hanno lasciato il segno nella pittura del ‘900 – tra gli artisti conosciuti ricordiamo Emilio Vedova, Vinicio Berti, Primo Conti - e la spinta alla sperimentazione, portano Giuseppe Ciccia a esternare la sua vitalità soprattutto attraverso l’arte pittorica. Pennellate dai colori forti e brillanti ottenute tramite una gestualità esplosiva compongono in segni non casuali dinamismi e articolazioni spaziali. Pennellate decise che non rinunciano mai a fare emergere luce e ombra e uno stato di positività che contrasta il concetto di negatività delle situazioni della vita. Violente e energiche le pennellate si sovrappongono nella creazione di opere polimateriche: Giuseppe Ciccia attinge nell’uso materico dall’arte povera dando così significato a semplici brani di iuta, tela e altri materiali fittili in una composizione stratigrafica di colori o di costruzioni monocrome dal colore plumbeo realizzando opere polimateriche astratte, vive e di grande fascino. Un gesto dettato dall’emozione unito alla presenza dei materiali fittili che creano opere di concreta tangibilità che esprimono una forte energia emozionale e dove l’elemento del segno curvo rievoca sempre il concetto di pittura di libertà. Colore e energia sono la costante della produzione di Giuseppe Ciccia degli ultimi anni che ancora esprime vitalità ed entusiasmo artistico nella costruzione dell’opera passo dopo passo.
“Giuseppe Ciccia” come ricorda Eugenio Giani Presidente del Consiglio della Regione Toscana, " È un artista che emoziona, un artista che attraverso la propria gestualità porta con forza il concetto di vitalità e emozione sulla tela rappresentando, come dice il titolo della mostra, un urlo di gioia proprio grazie all’uso del colore acceso che idealmente rappresenta l'allontanamento dalla negatività nelle situazioni della vita umana. L’artista in questa mostra ci chiede di ascoltare questo urlo che emerge dalla tela silenziosa e di osservare questo lavoro concettuale che caratterizza il suo lavoro nel panorama dell'arte contemporanea a Firenze e in Toscana".
L’urlo del silenzio, 10 ottobre ore 18.00 Galleria d’arte La Fonderia, Via della Fonderia 42R Firenze La mostra, a cura della storica dell’arte Elisa Frego e del gallerista Niccolò Mannini, inaugurerà alla presenza del Presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani e dell’Assessore Comunale al turismo, ambiente, fiere congressi, urbanistica, innovazione tecnologica Cecilia del Re. Sarà presente l’artista.
“La storia italiana dell'astrazione degli ultimi 40 anni, a cavallo tra il secolo appena passato e quello che stiamo attraversando, trova in Giuseppe Ciccia un artista di vigoroso talento e di preziosa ricerca. La sua estrema capacità di sintesi nel segno, congiunta ad una vitalità gestuale che può apparire giovanile eppure è estremamente matura e consapevole, lo rende pittore la cui febbrile inquietudine espressiva ben testimonia l'altezza e la krisis del linguaggio astratto.
Guardando le sue opere, entriamo nel cuore di uno dei dilemmi dell'arte novecentesca e attuale, ovvero: l'astrattismo, che non è un movimento nato da un chiaro manifesto di riferimento, ma che è stato indubitabilmente la lingua che ha contraddistinto il Novecento, può rinnovarsi indefinitivamente oppure, come il figurativo, arriva ad un punto di paralisi e di recessione tale per cui rischia di illanguidirsi, di farsi spenta maniera e di involversi fino a perire? Questa è la grande questione che Ciccia testimonia e rinnova con le sue opere, alcune delle quali da leggere e osservare anche nel lavorìo del retro: l'astrazione è un linguaggio universale, ma saprà sempre essere nuovo a sé stesso anche nei secoli futuri, a prescindere dalla figurazione a cui, quasi, si oppone?
La sintesi del segno, la linea che si fa rapida, i colori che diventano primari, senza mediazioni di sfumature, spinte centripete e centrifughe, il totale distacco da ogni oggetto figurato, come se non ci fosse più diretta corrispondenza tra il visibile della realtà agli occhi e il rappresentato sulla tela, rendono Giuseppe Ciccia un artista immediatamente riconoscibile per autonomia di stile, tratto cromatico imperioso e maturità di pennello, come lo sono alcuni suoi diretti o indiretti padri, nell'informale europeo e americano, Franz Kline, Georges Mathieu, e qui da noi Emilio Vedova o, diversissimo ma contiguo anche geograficamente, Vinicio Berti. Le sue opere, soprattutto quelle di grandi dimensioni, chiamano lo spettatore - quasi lo invocano - ad una partecipazione quasi fisica.
Questa e molte altre sono le questioni che ribollono sotto il tessuto espressivo così vibrante di Ciccia, e per tutte queste, dalla prima all'ultima, gli siamo profondamente grati.”
Luca Nannipieri
Biografia
Giuseppe Ciccia nasce a Messina il 26 novembre 1946 da Calogero e Francesca Arnone. 1963 - La prima apparizione di Giuseppe Ciccia, sul quotidiano la "Gazzetta del Sud". Viaggia tra Messina, Roma, Firenze, Basilea, New York, Tokio, partecipando ai grandi movimenti dell’arte contemporanea. Notevoli le sue performance che coinvolgono il pubblico, che diventa così spettatore e parte integrante dell’opera. Appaiono i primi cenni critici su quotidiani e riviste, le prime partecipazioni a mostre collettive e personali, nelle quali è presente con opere di ispirazione alla POP-ART, mentre le sue sculture filiformi hanno riferimento all’Arte Povera. 1966 - Dopo essersi formato all’Istituto Statale d’Arte di Messina, si arruola nella Marina Militare come marinaio semplice. Questa esperienza viene vissuta dall’artista come un periodo di avventura e di libertà. 1968 - Dopo il periodo militare, Giuseppe Ciccia si trasferisce a Firenze e completa gli studi di pittura all’Accademia di Belle Arti con i maestri Gastone Breddo, Giancarlo Caldini, Silvio Loffredo. Conseguita la laurea, si abilita all’insegnamento di Disegno e Storia dell’arte, Pittura e Anatomia Artistica ed è docente al Liceo Scientifico, al Liceo Artistico e all’Accademia di Belle Arti. Presso l’Accademia d’Arte di Tokio – nella sede di Firenze – periodicamente svolge dei Master in Arti Visive. Fa conoscenza con Ugo Capocchini, Primo Conti, Anna Salvatori, Alfio Rapisardi. 1971 - In questi anni il suo modo di dipingere è ancora di matrice Neo-espressionista, ma influenzato dalle suggestioni della pittura Americana, dall’Espressionismo Astratto e dalle tendenze gestuali e comportamentali che in quel periodo infiammavano i giovani artisti italiani. Ad affascinarlo è un’eversione soggettiva, un’utopia di pensiero, di metamorfosi del mondo, in cui l’opera d’arte rivela da
una parte una forza libera e autonoma nella società che la circonda, mentre dall’altra si colloca nella vita concreta e nella convinzione che la vita stessa nella società possa in qualche modo cambiare con l’arte. 1972 – Viene invitato a realizzare la sua 1^ mostra personale nella città di Firenze, alla Galleria Borgo Pinti. 1973 - L’incontro con Emilio Vedova e Vinicio Berti contribuisce a incoraggiarlo maggiormente ad esercitare il suo impegno in una pittura che rifiuta la forma e l’interpretazione dei dati oggettivi della realtà, per operare attraverso una sintesi formale, ristretta sulla polarità di pochi colori, dal rosso al nero e dal blu al giallo. 1975 - Non a caso, Giuseppe Ciccia fonda il Movimento Artistico denominato “ASSURGENTISMO”, con il chiaro intento di riportare l’arte al centro della vita, alla sua condizione naturale intesa come evoluzione dello spirito. E’ proprio in questo clima di fecondi elementi di innovazione e di contraddizione che prende avvio il percorso artistico ed esistenziale di Ciccia. In questo periodo l’artista è particolarmente sensibile e attento al dibattito culturale che avviene in Italia, in Europa, negli Stati Uniti. Partecipa alla X Quadriennale di Roma “La Nuova Generazione”.
Le opere 1963 – 2012 Giuseppe Ciccia presenta le sue opere a livello internazionale esponendo a Londra, Cannes, Basilea, Dallas, Madrid, Malta, New York, Boston, Chicago, Miami, Tokio e all’interno della “State University” del Colorado e del “Sharjah Art Museum” negli emirati Arabi, Shanghai, Pechino, Dubai. Le opere sono presenti in spazi pubblici, Musei Civici ed Istituti Religiosi: Comune Impruneta (FI) Piazza Buondelmonti; Città del Vaticano; Firenze: Gabinetto di Disegni e Stampe della Galleria degli Uffizi, Gabinetto Viesseux, Biblioteca Nazionale; Udine: Museo Civico e Galleria d’Arte Antica e Moderna; - Emirati Arabi Uniti: Art Museum Sharjah; - Malta: Museo Mistique; - Prato (Fi) : Palazzo Comunale; - Civita di Bagnoreggio (Vt): Palazzo Comunale; - Impruneta (FI) : Palazzo Comunale; - Messina: Santuario di S.Antonio-Cripta S. Annibale M. di Francia; - Roma: Casa Generalizia Istituto Suore Cappuccine del Sacro Cuore; - Scandicci (FI): Nuova Chiesa di San Giusto; - Firenze: Chiesa di Santa M. a Cintoia, Istituto degli Scolopi, Fondazione d’Arte Contemporanea Montesenario, Pia Casa di Montedomini; - Carovigno (BR): Palazzo Comunale; - Petralia Soprana (PA): Pinacoteca; - Milano: Collezione Banca Commerciale Italiana; - Sinagra (ME): Pinacoteca; - Revere (MN): Young Museum; - Comune di Montelupo Fiorentino (FI) Palazzo Comunale; - Comune di San Roberto (RC) TELESIAMUSEUM – Galleria Comunale d'arte moderna e contemporanea; - Torino – MIIT “Museo Internazionale Italia Arte” (arte moderna e contemporanea).
Esposizioni
Fra le molteplici esposizioni si riportano le seguenti: Palazzo Pretorio-Museo Civico di Prato; - Società delle Belle Arti “Casa di Dante” Firenze;- Galleria Skidoor Art Place “Aojama” Tokio; - Chiostri e Sala d’Armi della Basilica di S. M. Impruneta Firenze; - Sala Leone X – Palazzo Vecchio, Firenze; “Floating Art” Arte Galleggiante nel fiumo Arno – Primo Evento Mondiale – Firenze; Palazzo Datini, Prato; Palazzo Panciatichi Consiglio Regionale della Toscana, Firenze; Galerie Charle Vois – Saint Jean de Luz, Francia; “Assoli d’Autore” Consiglio Regionale della Toscana Firenze; Museo of Foreion Art Riga , Lettonia; National Museum of Art “M. K.”; Civalionis” Kaunas – Lituania; International Art Gallerj Horland , Norvegia; Museum of Contemporary Art – Turku , Finlandia; - Galleria del Palazzo, Pietrasanta Lucca; Galleria del Palazzo – Palazzo Coveri, Firenze; Palazzo Ming Vuan Art Center, Shanghai, China; - Palazzo Wison Art Center, Shanghai China; - Galleria d’Arte “Eclektica”, Pisa; - Mondo Arte Gallery, Dubai, U.A.E.; Galleria M. T. Hsieh’s Arts Taipei – Taiwan; Area e Museo Civico Archeologico di Fiesole-Firenze – Palazzo Medici Riccardi, Firenze; Galleria Chigi – Palazzo Chigi, Viterbo; Sala d’Armi – Basilica S. Maria, Impruneta Firenze.
10
ottobre 2019
Giuseppe Ciccia – L’urlo del silenzio
Dal 10 ottobre al 02 novembre 2019
arte contemporanea
personale
personale
Location
GALLERIA D’ARTE LA FONDERIA
Firenze, Via Della Fonderia, 42r, (Firenze)
Firenze, Via Della Fonderia, 42r, (Firenze)
Orario di apertura
da martedì a sabato 10-13 e 15.30-20
Vernissage
10 Ottobre 2019, Dalle ore 18
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico
Allestimento
NiccolòMannini