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Giuseppe Coda Zabetta – Still life
Personale dell’artista piemontese Giuseppe Coda Zabetta, che da anni vive e lavora a Piacenza. In mostra, una ventina di nature morte con zucche, cachi, peperoncini ed alchechengi, per ricordare i sapori dell’infanzia.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria 8,75 Artecontemporanea di Reggio Emilia presenta, dal 14 novembre al 2 dicembre, la personale dell’artista piemontese Giuseppe Coda Zabetta, che da anni vive e lavora a Piacenza.
In mostra, una ventina di dipinti ad olio su tavola e su tela, tutti raffiguranti nature morte con zucche, cachi, peperoncini ed alchechengi: elementi semplici che ricordano all’artista gli odori e i sapori dell’infanzia.
Tradizionalmente nato alla fine del Cinquecento con la "Canestra di frutta" del Caravaggio, il genere della natura morta continua a suscitare interesse anche nel corso del Novecento, attraverso le principali forme di sperimentazione artistica, dal Cubismo alla Pop Art e all’Iperrealismo, passando, in Italia, per il Futurismo di Boccioni, la Metafisica di De Chirico e le bottiglie eterne di Giorgio Morandi.
Nelle nature morte di Giuseppe Coda Zabetta, però, come si legge nella nota critica di Chiara Serri, “Non c’è spazio né per il memento mori della Controriforma né per la mimesis iperrealista: l’uva, i fichi, le pannocchie e gli alchechengi si fanno piuttosto espressione della bellezza nascosta nelle cose quotidiane, sottratte all’inesorabile scorrere del tempo”.
Giuseppe Coda Zabetta nasce a Biella. Autodidatta, ha in famiglia molti esempi che favoriscono e alimentano la passione per l’arte figurativa. Gli incontri fortunati con artisti, maestri, critici e amici piacentini, l’hanno favorito ed incoraggiato nella ricerca e nel perfezionamento. Ha partecipato a numerose esposizioni e personali collettive in tutta Italia. Vive e lavora a Piacenza.
In mostra, una ventina di dipinti ad olio su tavola e su tela, tutti raffiguranti nature morte con zucche, cachi, peperoncini ed alchechengi: elementi semplici che ricordano all’artista gli odori e i sapori dell’infanzia.
Tradizionalmente nato alla fine del Cinquecento con la "Canestra di frutta" del Caravaggio, il genere della natura morta continua a suscitare interesse anche nel corso del Novecento, attraverso le principali forme di sperimentazione artistica, dal Cubismo alla Pop Art e all’Iperrealismo, passando, in Italia, per il Futurismo di Boccioni, la Metafisica di De Chirico e le bottiglie eterne di Giorgio Morandi.
Nelle nature morte di Giuseppe Coda Zabetta, però, come si legge nella nota critica di Chiara Serri, “Non c’è spazio né per il memento mori della Controriforma né per la mimesis iperrealista: l’uva, i fichi, le pannocchie e gli alchechengi si fanno piuttosto espressione della bellezza nascosta nelle cose quotidiane, sottratte all’inesorabile scorrere del tempo”.
Giuseppe Coda Zabetta nasce a Biella. Autodidatta, ha in famiglia molti esempi che favoriscono e alimentano la passione per l’arte figurativa. Gli incontri fortunati con artisti, maestri, critici e amici piacentini, l’hanno favorito ed incoraggiato nella ricerca e nel perfezionamento. Ha partecipato a numerose esposizioni e personali collettive in tutta Italia. Vive e lavora a Piacenza.
14
novembre 2009
Giuseppe Coda Zabetta – Still life
Dal 14 novembre al 02 dicembre 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA 8,75 ARTECONTEMPORANEA
Reggio Nell'emilia, Corso Giuseppe Garibaldi, 4, (Reggio Nell'emilia)
Reggio Nell'emilia, Corso Giuseppe Garibaldi, 4, (Reggio Nell'emilia)
Orario di apertura
Martedì, mercoledì, venerdì e sabato ore 17-19.30, gli altri giorni su appuntamento.
Vernissage
14 Novembre 2009, ore 17
Autore
Curatore