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Giuseppe Comparini, 1894-1980
una retrospettiva che presenta oltre novanta quadri del maestro fiorentino, realizzati nelle due modalità che l’artista prediligeva, la tavoletta e la tela
Comunicato stampa
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A distanza di cinquant’anni esatti dalla prima mostra, la Galleria Bolzani di Milano torna a rendere omaggio alla pittura e all’arte di Giuseppe Comparini con un’esposizione che presenta oltre novanta quadri del maestro fiorentino, classe 1894, fortemente legato all’ambiente culturale milanese che da subito seppe apprezzare le sue opere.
Amante del cinema neo-realista, Giuseppe Comparini è stato figura artistica di grande rilievo sebbene sia rimasto sempre distante dai grandi movimenti d’avanguardia, per via del suo temperamento schivo e introverso e per la sua concezione della vita stessa.
Comparini si dedica interamente alla pittura solo verso gli anni Cinquanta e la sua espressività pittorica, di chiara derivazione macchiaiola, è il risultato di un intenso e costante lavoro en plein air, importantissimo per il senso di assoluta immediatezza che offre la natura, cui Comparini aggiungeva un lavoro preparatorio molto accurato nella ricerca dei soggetti e nello studio del rapporto tra luci e ombre, sempre privilegiando tele e tavole di dimensioni ridotte. Immutati rimarranno durante tutto l’arco della sua produzione pittorica i temi e i luoghi, i paesaggi della campagna, soprattutto toscana, e il racconto della civiltà degli umili, contadini e pescatori, ovvero i “rifiutati” dallo sviluppo veloce della società. Fra i soggetti più amati i casolari toscani, i covoni di paglia, le nature morte, i cavalli, le chiese di campagna e momenti di vita agreste come la raccolta delle olive.
Giuseppe Comparini svolge un lavoro per certi versi documentaristico della realtà del proprio tempo, quasi a voler raccogliere l’ultima testimonianza di un mondo semplice fondato su forme e valori di lunghissime tradizioni, che il progresso andava via via inghiottendo.
La scelta di voler ritrarre una realtà quasi metafisica come quella della campagna non poté che portarlo a guardare a modelli compatibili con la sua poetica. Prese a riferimento il livornese Giovanni Fattori, fra i principali esponenti del movimento pittorico dei macchiaioli, che nasce di fatto nel 1856 per riprodurre – come disse lo stesso Fattori - “l’impressione del vero” e il cui nome fu usato per la prima volta in senso dispregiativo sulle pagine della “Gazzetta del Popolo” nel 1862, per indicare il loro antiaccademico rifiuto del disegno e della forma a favore dell’effetto. Comparini tralasciò tuttavia l’aspetto emozionale caratterizzato da una forte vocazione storico-patriottica.
La mostra Giuseppe Comparini, 1894 -1980, che rimarrà aperta al pubblico dal 6 al 24 novembre e che prosegue sul web al sito www.giuseppecomparini.it, comprende opere realizzate nelle due modalità che l’artista prediligeva, la tavoletta e la tela. Nel primo caso la pittura è immediata, con il colore che si sovrappone con tratti decisi su degli schizzi a carboncino a sintetizzare le suggestioni che l’artista percepiva. Quando invece il lavoro artistico si sposta su tela, la fase preparatoria del dipinto è molto più accurata, tanto che le sue opere richiedevano spesso diversi sopralluoghi.
Giuseppe Comparini nasce nel 1894 a Firenze.
Dopo la prima Guerra Mondiale, lavora nelle Ferrovie dello Stato come operaio di 1° classe, frequentando di sera corsi di disegno e pittura. Nel 1920 sposa Ada Marchi. Dalla loro unione nascono i due figli Renzo e Marcello. Nel 1925 lascia il lavoro presso le Ferrovie e apre in Firenze la bottega artigianale “G.Comparini – decoratore e pittore” che seguirà sino ai primi anni sessanta, quando deciderà di chiuderla per dedicarsi interamente alla pittura. Proprio in questo periodo si intensifica la sua attività espositiva. E’ del 1957 l’incontro con Guido Bolzani, che esporrà le opere di Comparini con frequenza annuale sino al 1974. Sei anni dopo, il 17 febbraio 1980, Comparini si spegne nella sua casa di Firenze.
La mostra sarà accompagnata da un libro d’artista che per la prima volta ripercorre l’intera storia personale e artistica di Giuseppe Comparini.
Amante del cinema neo-realista, Giuseppe Comparini è stato figura artistica di grande rilievo sebbene sia rimasto sempre distante dai grandi movimenti d’avanguardia, per via del suo temperamento schivo e introverso e per la sua concezione della vita stessa.
Comparini si dedica interamente alla pittura solo verso gli anni Cinquanta e la sua espressività pittorica, di chiara derivazione macchiaiola, è il risultato di un intenso e costante lavoro en plein air, importantissimo per il senso di assoluta immediatezza che offre la natura, cui Comparini aggiungeva un lavoro preparatorio molto accurato nella ricerca dei soggetti e nello studio del rapporto tra luci e ombre, sempre privilegiando tele e tavole di dimensioni ridotte. Immutati rimarranno durante tutto l’arco della sua produzione pittorica i temi e i luoghi, i paesaggi della campagna, soprattutto toscana, e il racconto della civiltà degli umili, contadini e pescatori, ovvero i “rifiutati” dallo sviluppo veloce della società. Fra i soggetti più amati i casolari toscani, i covoni di paglia, le nature morte, i cavalli, le chiese di campagna e momenti di vita agreste come la raccolta delle olive.
Giuseppe Comparini svolge un lavoro per certi versi documentaristico della realtà del proprio tempo, quasi a voler raccogliere l’ultima testimonianza di un mondo semplice fondato su forme e valori di lunghissime tradizioni, che il progresso andava via via inghiottendo.
La scelta di voler ritrarre una realtà quasi metafisica come quella della campagna non poté che portarlo a guardare a modelli compatibili con la sua poetica. Prese a riferimento il livornese Giovanni Fattori, fra i principali esponenti del movimento pittorico dei macchiaioli, che nasce di fatto nel 1856 per riprodurre – come disse lo stesso Fattori - “l’impressione del vero” e il cui nome fu usato per la prima volta in senso dispregiativo sulle pagine della “Gazzetta del Popolo” nel 1862, per indicare il loro antiaccademico rifiuto del disegno e della forma a favore dell’effetto. Comparini tralasciò tuttavia l’aspetto emozionale caratterizzato da una forte vocazione storico-patriottica.
La mostra Giuseppe Comparini, 1894 -1980, che rimarrà aperta al pubblico dal 6 al 24 novembre e che prosegue sul web al sito www.giuseppecomparini.it, comprende opere realizzate nelle due modalità che l’artista prediligeva, la tavoletta e la tela. Nel primo caso la pittura è immediata, con il colore che si sovrappone con tratti decisi su degli schizzi a carboncino a sintetizzare le suggestioni che l’artista percepiva. Quando invece il lavoro artistico si sposta su tela, la fase preparatoria del dipinto è molto più accurata, tanto che le sue opere richiedevano spesso diversi sopralluoghi.
Giuseppe Comparini nasce nel 1894 a Firenze.
Dopo la prima Guerra Mondiale, lavora nelle Ferrovie dello Stato come operaio di 1° classe, frequentando di sera corsi di disegno e pittura. Nel 1920 sposa Ada Marchi. Dalla loro unione nascono i due figli Renzo e Marcello. Nel 1925 lascia il lavoro presso le Ferrovie e apre in Firenze la bottega artigianale “G.Comparini – decoratore e pittore” che seguirà sino ai primi anni sessanta, quando deciderà di chiuderla per dedicarsi interamente alla pittura. Proprio in questo periodo si intensifica la sua attività espositiva. E’ del 1957 l’incontro con Guido Bolzani, che esporrà le opere di Comparini con frequenza annuale sino al 1974. Sei anni dopo, il 17 febbraio 1980, Comparini si spegne nella sua casa di Firenze.
La mostra sarà accompagnata da un libro d’artista che per la prima volta ripercorre l’intera storia personale e artistica di Giuseppe Comparini.
06
novembre 2007
Giuseppe Comparini, 1894-1980
Dal 06 al 24 novembre 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA BOLZANI
Milano, Via Gerolamo Morone, 2, (Milano)
Milano, Via Gerolamo Morone, 2, (Milano)
Orario di apertura
10,30-13 e 16-19 da Martedi a Sabato. domenica dalle 16.00 alle 19.00. lunedì chiuso
Vernissage
6 Novembre 2007, ore 18
Sito web
www.giuseppecomparini.it
Ufficio stampa
STUDIO DE ANGELIS
Autore