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Giuseppe Cuccio – Disegni e sculture
personale
Comunicato stampa
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Scrive Carlo Franza nel testo: “ Lo scultore siciliano Giuseppe Cuccio approda a Marsala con una mostra di singolare importanza, con opere che dalla scultura al disegno campionano il suo percorso di spessore, e per la capacità di narrare con simbologie e metafore la bellezza della sua isola,perla del Mediterraneo, e perla della cultura greca, le cui tracce approdano e si rendono visibili nella pietra che sotto le mani di giovane artista italiano raccontano la bellezza e il corpo del mondo. Forme che statuariamente sono levigate dalle onde,corpi che della grecità ci fanno vivere l'ossatura delle radici europee. Non è poco per Giuseppe Cuccio che è riuscito nella scultura, soprattutto in pietra, a ossificare il mondo, a nutrirlo e a farlo rivivere con una semplificazione totale, con una umanizzazione assoluta, con una bellezza raggiunta senza orpelli. Anche quando disegna Giuseppe Cuccio non dimentica di essere soprattutto scultore,tanto che il suo è un narrare per immagini la realtà che lo circonda,campionando oggetti e figure, che cala attraverso situazioni esistenziali capaci di portarsi verso enigmi dell’attesa. L’immagine nasce da qualcosa di antico, catturando tutta la lezione post-neorealista che si stringe in quella forma che, pur definendo volumi e geometrie,porta a consistenza non solo sensazioni e stati d’animo, ma soprattutto confini,fluttuazioni, riflessioni sul tempo e sulla realtà, respiro e pensiero, atmosfera e follia, un regno dell’essere,del mondo, delle cose che scorrono incessantemente. Sorprendenti talune sculture in pietra e in gesso presenti in mostra che danno idea della statura artistica dell’artista siciliano,capace di evidenziare in esse forza e passione, misura e realtà ”.
Scrive Mariagrazia Sessa:“Geometrie volumiche dinamiche rappresentate in frammenti essenziali e minimali tuttavia pregnanti al punto da lasciar immaginare al fruitore il resto: questa potrebbe essereuna sintetica descrizione delle opere dello scultore Giuseppe Cuccio.L’esaltazione del frammento è la filosofia di Giuseppe Cuccio, asimmetria dei movimenti nella perfetta simmetria degli “accenni di corpo” (come li definisce Anna Maria Ruta), una geometricità (colta anche da Carlo Franza ) che utilizza nella simbologia essenziale dei corpi.Lo sviluppo dei lavori predilige la verticalità (Vertical Thinking la scuola di pensiero tanto cara a William Kentridge) principalmente nell’ambito dell’aria e della terra, due fra i quattro elementi fondamentali della natura. Lo spazio che occupa la figura deve essere lasciato libero per poter osservare la dinamicità armonica del movimento che si immagina, sembrano quasi figure totemiche (come le definisce Ettore Sessa) intorno a cui il fruitore ripercorre la cultura antica percependo una energia che sprigiona il frammento stesso come se si volesse completare davanti a tutti. I colori delle pietre e degli altri materiali usati non sono casuali, sono stati scelti (come scrive ElianaMauro) accuratamente per lasciar meglio esprimere al frammento del corpo la sua storia, la sua epoca, il significato simbolico che l’autore gli attribuisce. Per rispettare il pensiero crociano di “forma e contenuto” come massima espressione dell’arte, è doveroso completare trattando la scelta di Giuseppe Cuccio in riferimento al contenuto: la corporeità, una corporeità armonica (come la definisce Elisabetta Polezzo) pur nel frammento che la rappresenta, forme maschili e femminili spesso acefale. Sì, le opere di Cuccio sono lavori che scaturiscono dall’osservazione e dallo studio del corpo principalmente umano nostalgico di una classicità che però viene da lui attualizzata (come sostiene Giacomo Fanale) e resa flessibile trattando il materiale scelto in modo da ottenere un effetto materico sulla superficie che conferisce all’opera ancestralità, che dà morbidezza e dinamicità. La scelta di Giuseppe Cuccio è la forma umana che si libra nello spazio e si materializza nel frammento di pietra e nei suoi colori per ricordarci la storia”.
Maria Grazia Sessa (2013)
Cenni biografici dell’artista
Giuseppe Cuccio , conseguito il diploma del liceo classico e il diploma dell’Accademia di Belle Arti nella sezione scultura ,oggi è docente per la materia Discipline Plastiche presso il Liceo Artistico “Damiani Almeyda” di Palermo. Ha partecipato ad alcune mostre in Italia e tra i diversi riconoscimenti è stato premiato a Milano “artista dell’anno 2009” ( Premio delle Arti Premio della Cultura) . La sua ricerca espressiva è comprensiva della scultura della pittura della grafica e del disegno.Sue opere sono in dotazione in collezioni private ed in musei.
L'artista vive ed opera tra Palermo e Milano telefono - 3384503505
e-mail: cucciogiuseppe@libero.it.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a “Libero” fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la sua rubrica “Scenari dell'arte”. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008
Scrive Mariagrazia Sessa:“Geometrie volumiche dinamiche rappresentate in frammenti essenziali e minimali tuttavia pregnanti al punto da lasciar immaginare al fruitore il resto: questa potrebbe essereuna sintetica descrizione delle opere dello scultore Giuseppe Cuccio.L’esaltazione del frammento è la filosofia di Giuseppe Cuccio, asimmetria dei movimenti nella perfetta simmetria degli “accenni di corpo” (come li definisce Anna Maria Ruta), una geometricità (colta anche da Carlo Franza ) che utilizza nella simbologia essenziale dei corpi.Lo sviluppo dei lavori predilige la verticalità (Vertical Thinking la scuola di pensiero tanto cara a William Kentridge) principalmente nell’ambito dell’aria e della terra, due fra i quattro elementi fondamentali della natura. Lo spazio che occupa la figura deve essere lasciato libero per poter osservare la dinamicità armonica del movimento che si immagina, sembrano quasi figure totemiche (come le definisce Ettore Sessa) intorno a cui il fruitore ripercorre la cultura antica percependo una energia che sprigiona il frammento stesso come se si volesse completare davanti a tutti. I colori delle pietre e degli altri materiali usati non sono casuali, sono stati scelti (come scrive ElianaMauro) accuratamente per lasciar meglio esprimere al frammento del corpo la sua storia, la sua epoca, il significato simbolico che l’autore gli attribuisce. Per rispettare il pensiero crociano di “forma e contenuto” come massima espressione dell’arte, è doveroso completare trattando la scelta di Giuseppe Cuccio in riferimento al contenuto: la corporeità, una corporeità armonica (come la definisce Elisabetta Polezzo) pur nel frammento che la rappresenta, forme maschili e femminili spesso acefale. Sì, le opere di Cuccio sono lavori che scaturiscono dall’osservazione e dallo studio del corpo principalmente umano nostalgico di una classicità che però viene da lui attualizzata (come sostiene Giacomo Fanale) e resa flessibile trattando il materiale scelto in modo da ottenere un effetto materico sulla superficie che conferisce all’opera ancestralità, che dà morbidezza e dinamicità. La scelta di Giuseppe Cuccio è la forma umana che si libra nello spazio e si materializza nel frammento di pietra e nei suoi colori per ricordarci la storia”.
Maria Grazia Sessa (2013)
Cenni biografici dell’artista
Giuseppe Cuccio , conseguito il diploma del liceo classico e il diploma dell’Accademia di Belle Arti nella sezione scultura ,oggi è docente per la materia Discipline Plastiche presso il Liceo Artistico “Damiani Almeyda” di Palermo. Ha partecipato ad alcune mostre in Italia e tra i diversi riconoscimenti è stato premiato a Milano “artista dell’anno 2009” ( Premio delle Arti Premio della Cultura) . La sua ricerca espressiva è comprensiva della scultura della pittura della grafica e del disegno.Sue opere sono in dotazione in collezioni private ed in musei.
L'artista vive ed opera tra Palermo e Milano telefono - 3384503505
e-mail: cucciogiuseppe@libero.it.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a “Libero” fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la sua rubrica “Scenari dell'arte”. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008
10
maggio 2013
Giuseppe Cuccio – Disegni e sculture
Dal 10 al 19 maggio 2013
arte contemporanea
Location
PINACOTECA DI MARSALA – CONVENTO DEL CARMINE
Marsala, Piazza Del Carmine, (Trapani)
Marsala, Piazza Del Carmine, (Trapani)
Orario di apertura
aperto tutti i giorni
10.00/13.00-18.00/20.00
Vernissage
10 Maggio 2013, ore 18.00
Autore
Curatore