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Giuseppe Cugini / Francesca D’Ambrosio
L’esposizione rientra nella rassegna “Sguardi. Non perdiamoci di vista”, ideata e organizzata da Archivio Giovani Artisti di Parma e Provincia dell’Assessorato Politiche Culturali e Promozione Iniziative per i Giovani del Comune di Parma
Comunicato stampa
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Inaugura venerdì 19 novembre, alle ore 19, la mostra dei due artisti Giuseppe Cugini e Francesca D’Ambrosio, presso lo spazio VisivoUditivo, di proprietà dell’omonima associazione culturale, in Via Nazario Sauro 5, a Parma. L’esposizione rientra nella rassegna “Sguardi. Non perdiamoci di vista”, ideata e organizzata da Archivio Giovani Artisti di Parma e Provincia dell’Assessorato Politiche Culturali e Promozione Iniziative per i Giovani del Comune di Parma, in collaborazione con Associazione culturale VisivoUditivo e Fondazione Monte di Parma.
Giuseppe Cugini propone una videoinstallazione composta da tre video, visualizzati da tre televisori situati a terra, con lo schermo rivolto verso l’alto, che raccontano frammenti di quotidianità, il cui filo conduttore è la comunicazione: una bambina improvvisa una danza all’interno di un negozio; due amiche si confidano, ma non c’è il sonoro; una telecamera in posizione fissa inquadra il traffico, il transitare dei pedoni e delle auto davanti e dietro l’autore. Lo spettatore è invitato a partecipare attivamente attraverso l’invio di un video, che dovrà spiegare il proprio processo di elaborazione del lavoro di Cugini. I video pervenuti saranno poi proposti in galleria. Agli spettatori, verrà poi proposto di rigirare con l’autore l’ultima situazione, riprendendoli nelle vesti dei passanti, e di sostituire l’originale con le nuove registrazioni, affinché lo spazio dell’opera si allarghi ulteriormente, "inglobando" gli ormai ex visitatori. Gli spettatori, comunque, che non possano inviare un video, avranno l’opportunità di lasciare, già in galleria, messaggi cartacei, inviare sms, registrare un messaggio vocale.
Francesca D’Ambrosio presenta la videoinstallazione “Certe cose ci rimangono dentro”. Su una parete una videoproiezione senza audio. Nel video, un bicchiere antico è posto sull’erba di un prato, sotto un temporale estivo, tra pioggia scrosciante e chicchi di grandine. Il bicchiere semplicemente esiste, non svolge la funzione che ne legalizza l’esistenza: non pretende di raccogliere acqua o ghiaccio e nessuno lo raccoglierà per bere. Davanti a questa immagine, sta sul pavimento della sala una bassa vasca quadrata d’alluminio piena d’acqua, con dentro le ciabatte infradito dell’autrice, tinte di bianco, coperte a pelo dall’acqua stessa. Le scarpe vivono una condizione parallela a quella del bicchiere. Accennano al movimento di un passo: approvano e si dirigono dentro un nuovo percorso, in cui ciò che importa è l’essenziale.
Inaugurazione al pubblico
Venerdì 19 novembre, ore 19.00
“Quello che mi interessa, nella mia attività creativa, è instaurare un contatto personale con la gente. Non voglio mettermi solo in mostra. Desidero creare un’interazione con il pubblico attraverso un’arte che abbia una componente ludica e ironica. Non ho idea di quante persone prenderanno in considerazione la mia proposta, ma se riesco a coinvolgere qualcuno allora sono sicuro che questo scambio possa essere potenzialmente l´inizio di un dialogo. “Il gioco è una cosa seria”, diceva Munari, e qualcun altro mi ha sottolineato che diventando adulti si smette di sognare e di giocare: bisogna adeguarsi alla realtà. Io spero di avere la forza di giocare e sognare tutta la vita”.
Giuseppe Cugini
“Questo lavoro rappresenta il tentativo di affermare una diversa condizione di vita possibile. L’ipotesi di una valida alternativa. Racconto della possibilità di esistere al di là dei significati e delle funzioni e dei ruoli, che paiono unici elementi della ragion d’essere di oggetti e persone”.
Francesca D’Ambrosio
Giuseppe Cugini è nato a Kampala (Uganda) il 24 gennaio 1974.
Dopo la laurea in Fisica con indirizzo biosistemi, all’Università di Parma (attualmente sta frequentando la scuola di specializzazione), si è iscritto all’Archivio Giovani Artisti di Parma e Provincia (sezione arti visive) e alla Galleria Alphacentauri.
Nel 1998 ha fondato il gruppo ETAR (http://go.to/etar), insieme ad altri tre giovani artisti: Annalisa Baga, Manuela Chiapponi e Francesca D’Ambrosio. In questo gruppo di creativi, ha maturato il suo interesse per le arti visive.
Ha iniziato a esporre con il gruppo ETAR nel 1998, con l’installazione “Home” nella chiesa di S. Tiburzio a Parma. Per due volte ha partecipato all’esposizione collettiva alla Corte delle Giare a Ragazzola (Parma), nel giugno 2002 e 2004, organizzata da Galleria Alphacentauri. Nel 2003 ha firmato l’installazione bianurale “Free”, presso il convegno multiculturale “Freeinternationalairport”, organizzato a Reggio Emilia dall’Università degli studi di Modena e Reggio. Attualmente, sta esponendo alla Vetrina d’arte di Piazza Cesare Battisti a Parma.
Vive e lavora a Parma.
Per informazioni: Via dei Caduti, 18
43010 Trecasali (Parma)
Tel. 0521.87210
Cell. 328.7392396
e-mail: cuginy@inwind.it
Francesca D’Ambrosio è nata a Brescia il 4 novembre 1974.
Dopo la laurea in Scienze e tecnologie alimentari, si è iscritta all’Accademia di Belle Arti di Bologna, che attualmente frequenta. Nel 1998, ha costituito il gruppo ETAR, insieme ad altri tre giovani artisti: Annalisa Baga, Manuela Chiapponi e Giuseppe Cugini.
Ha iniziato a esporre nel 1995, con una mostra negli spazi del Cane Blu a Felino (Parma) e da allora sono state tante le esposizioni cui ha preso parte, soprattutto a Parma, ma anche a Bologna e Venezia. Nel 2002 ha partecipato a “Caos e Comunicazione. Idee intorno alla Biennale Di Saraievo 2001”, curata dall’Archivio Giovani Artisti del Comune di Parma e Provincia, allestita nello Spazio-Laboratorio Palestra di Parma. Sempre a cura dell’Archivio, in collaborazione con la Galleria Alphacentauri, ha presentato la microinstallazione “Io ci vado” alla Vetrina d’arte di Piazza Cesare Battisti a Parma, nel 2004.
Vive e lavora a Parma.
Giuseppe Cugini propone una videoinstallazione composta da tre video, visualizzati da tre televisori situati a terra, con lo schermo rivolto verso l’alto, che raccontano frammenti di quotidianità, il cui filo conduttore è la comunicazione: una bambina improvvisa una danza all’interno di un negozio; due amiche si confidano, ma non c’è il sonoro; una telecamera in posizione fissa inquadra il traffico, il transitare dei pedoni e delle auto davanti e dietro l’autore. Lo spettatore è invitato a partecipare attivamente attraverso l’invio di un video, che dovrà spiegare il proprio processo di elaborazione del lavoro di Cugini. I video pervenuti saranno poi proposti in galleria. Agli spettatori, verrà poi proposto di rigirare con l’autore l’ultima situazione, riprendendoli nelle vesti dei passanti, e di sostituire l’originale con le nuove registrazioni, affinché lo spazio dell’opera si allarghi ulteriormente, "inglobando" gli ormai ex visitatori. Gli spettatori, comunque, che non possano inviare un video, avranno l’opportunità di lasciare, già in galleria, messaggi cartacei, inviare sms, registrare un messaggio vocale.
Francesca D’Ambrosio presenta la videoinstallazione “Certe cose ci rimangono dentro”. Su una parete una videoproiezione senza audio. Nel video, un bicchiere antico è posto sull’erba di un prato, sotto un temporale estivo, tra pioggia scrosciante e chicchi di grandine. Il bicchiere semplicemente esiste, non svolge la funzione che ne legalizza l’esistenza: non pretende di raccogliere acqua o ghiaccio e nessuno lo raccoglierà per bere. Davanti a questa immagine, sta sul pavimento della sala una bassa vasca quadrata d’alluminio piena d’acqua, con dentro le ciabatte infradito dell’autrice, tinte di bianco, coperte a pelo dall’acqua stessa. Le scarpe vivono una condizione parallela a quella del bicchiere. Accennano al movimento di un passo: approvano e si dirigono dentro un nuovo percorso, in cui ciò che importa è l’essenziale.
Inaugurazione al pubblico
Venerdì 19 novembre, ore 19.00
“Quello che mi interessa, nella mia attività creativa, è instaurare un contatto personale con la gente. Non voglio mettermi solo in mostra. Desidero creare un’interazione con il pubblico attraverso un’arte che abbia una componente ludica e ironica. Non ho idea di quante persone prenderanno in considerazione la mia proposta, ma se riesco a coinvolgere qualcuno allora sono sicuro che questo scambio possa essere potenzialmente l´inizio di un dialogo. “Il gioco è una cosa seria”, diceva Munari, e qualcun altro mi ha sottolineato che diventando adulti si smette di sognare e di giocare: bisogna adeguarsi alla realtà. Io spero di avere la forza di giocare e sognare tutta la vita”.
Giuseppe Cugini
“Questo lavoro rappresenta il tentativo di affermare una diversa condizione di vita possibile. L’ipotesi di una valida alternativa. Racconto della possibilità di esistere al di là dei significati e delle funzioni e dei ruoli, che paiono unici elementi della ragion d’essere di oggetti e persone”.
Francesca D’Ambrosio
Giuseppe Cugini è nato a Kampala (Uganda) il 24 gennaio 1974.
Dopo la laurea in Fisica con indirizzo biosistemi, all’Università di Parma (attualmente sta frequentando la scuola di specializzazione), si è iscritto all’Archivio Giovani Artisti di Parma e Provincia (sezione arti visive) e alla Galleria Alphacentauri.
Nel 1998 ha fondato il gruppo ETAR (http://go.to/etar), insieme ad altri tre giovani artisti: Annalisa Baga, Manuela Chiapponi e Francesca D’Ambrosio. In questo gruppo di creativi, ha maturato il suo interesse per le arti visive.
Ha iniziato a esporre con il gruppo ETAR nel 1998, con l’installazione “Home” nella chiesa di S. Tiburzio a Parma. Per due volte ha partecipato all’esposizione collettiva alla Corte delle Giare a Ragazzola (Parma), nel giugno 2002 e 2004, organizzata da Galleria Alphacentauri. Nel 2003 ha firmato l’installazione bianurale “Free”, presso il convegno multiculturale “Freeinternationalairport”, organizzato a Reggio Emilia dall’Università degli studi di Modena e Reggio. Attualmente, sta esponendo alla Vetrina d’arte di Piazza Cesare Battisti a Parma.
Vive e lavora a Parma.
Per informazioni: Via dei Caduti, 18
43010 Trecasali (Parma)
Tel. 0521.87210
Cell. 328.7392396
e-mail: cuginy@inwind.it
Francesca D’Ambrosio è nata a Brescia il 4 novembre 1974.
Dopo la laurea in Scienze e tecnologie alimentari, si è iscritta all’Accademia di Belle Arti di Bologna, che attualmente frequenta. Nel 1998, ha costituito il gruppo ETAR, insieme ad altri tre giovani artisti: Annalisa Baga, Manuela Chiapponi e Giuseppe Cugini.
Ha iniziato a esporre nel 1995, con una mostra negli spazi del Cane Blu a Felino (Parma) e da allora sono state tante le esposizioni cui ha preso parte, soprattutto a Parma, ma anche a Bologna e Venezia. Nel 2002 ha partecipato a “Caos e Comunicazione. Idee intorno alla Biennale Di Saraievo 2001”, curata dall’Archivio Giovani Artisti del Comune di Parma e Provincia, allestita nello Spazio-Laboratorio Palestra di Parma. Sempre a cura dell’Archivio, in collaborazione con la Galleria Alphacentauri, ha presentato la microinstallazione “Io ci vado” alla Vetrina d’arte di Piazza Cesare Battisti a Parma, nel 2004.
Vive e lavora a Parma.
19
novembre 2004
Giuseppe Cugini / Francesca D’Ambrosio
Dal 19 novembre al 03 dicembre 2004
giovane arte
Location
VISIVOUDITIVO
Parma, Via Nazario Sauro, 5, (Parma)
Parma, Via Nazario Sauro, 5, (Parma)
Orario di apertura
da martedì a sabato 17-19; 22-01; domenica e lunedì: 16-19
Vernissage
19 Novembre 2004, ore 19