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Giuseppe Desiato – Opere. Work 1958-2008
Le sue opere sono caratterizzate dalla tendenza all’uso di differenti materiali e tecniche e la scelta di motivi iconografici desunti dall’universo popolare e dall’immaginario erotico, religioso, politico e artistico. La ritualità del Sud italiano diviene elemento espressivo in azioni, quadri, installazioni di materiale eterogeneo. Queste opere sono vissute dall’artista senza freni inibitori, senza nessun apparente controllo razionale, quasi abbandonandosi all’istinto del momento.
Comunicato stampa
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Giuseppe Desiato è nato a Napoli nel 1935, dove tuttora vive e lavora. Giovanissimo si dedica al disegno, frequenta l'Istituto Statale d'Arte di Napoli, dove si diploma nel 1956, e l'Accademia di Belle Arti. Per molti anni insegna disegno dal vero presso gli Istituti d'Arte. Collabora con “Linea Sud”, ha fatto parte del gruppo “Continuum”.
Le prime mostre risalgono alla metà degli anni Cinquanta. Le sue opere sono caratterizzate dalla tendenza all'uso di differenti materiali e tecniche e la scelta di motivi iconografici desunti dall'universo popolare e dall'immaginario erotico, religioso, politico e artistico. La ritualità del Sud italiano diviene elemento espressivo in azioni, quadri, installazioni di materiale eterogeneo. Queste opere sono vissute dall'artista senza freni inibitori, senza nessun apparente controllo razionale, quasi abbandonandosi all'istinto del momento.
Le performance non nascono da un rigoroso progetto precostituito ma si articolano al suono di una musica o alla suggestione di un gesto o di un colore; i quadri scaturiscono da un contatto fisico con il corpo della modella dove le pulsioni erotiche appaiono evidenti e non sono sublimate o trasferite in consolidate simbologie; i film registrano con un occhio non accondiscendente le esibizioni di giovani donne, travestiti, bambine al suono di banali e popolari canzonette; le installazioni (i 'monumenti inutili') vengono realizzati con scatole di cartone, latta o plastica, pezzi di manichini o bambole rotte, fiori e frutta finta da bancarella o altarino popolare, luci natalizie intermittenti, ritagli di fotografie da riviste di moda: il tutto all'insegna della precarietà e della provocazione intellettuale e politica continua.
Radici e affinità possono essere ritrovate con l'universo antropologico descritto da De Martino e, nell'arte contemporanea, con alcune modalità dada o informali o i movimenti contemporanei del Nouveau Realisme, con il gruppo internazionale Fluxus e il Wiener Actionismus. E' in particolare con questi due movimenti che negli anni Sessanta e Settanta sono attivi i contatti. Antesignano della Body Art e dell'arte performativa italiana la sua opera appare nei maggiori studi specifici (Lea Vergine, Enrico Crispolti) e nelle principali rassegne antologiche.
Dalla metà degli anni Ottanta la sua opera è maggiormente caratterizzata da un uso della pittura e della fotografia a contatto dove permangono evidenti richiami alle tematiche e alle iconografie già affrontate.
Le prime mostre risalgono alla metà degli anni Cinquanta. Le sue opere sono caratterizzate dalla tendenza all'uso di differenti materiali e tecniche e la scelta di motivi iconografici desunti dall'universo popolare e dall'immaginario erotico, religioso, politico e artistico. La ritualità del Sud italiano diviene elemento espressivo in azioni, quadri, installazioni di materiale eterogeneo. Queste opere sono vissute dall'artista senza freni inibitori, senza nessun apparente controllo razionale, quasi abbandonandosi all'istinto del momento.
Le performance non nascono da un rigoroso progetto precostituito ma si articolano al suono di una musica o alla suggestione di un gesto o di un colore; i quadri scaturiscono da un contatto fisico con il corpo della modella dove le pulsioni erotiche appaiono evidenti e non sono sublimate o trasferite in consolidate simbologie; i film registrano con un occhio non accondiscendente le esibizioni di giovani donne, travestiti, bambine al suono di banali e popolari canzonette; le installazioni (i 'monumenti inutili') vengono realizzati con scatole di cartone, latta o plastica, pezzi di manichini o bambole rotte, fiori e frutta finta da bancarella o altarino popolare, luci natalizie intermittenti, ritagli di fotografie da riviste di moda: il tutto all'insegna della precarietà e della provocazione intellettuale e politica continua.
Radici e affinità possono essere ritrovate con l'universo antropologico descritto da De Martino e, nell'arte contemporanea, con alcune modalità dada o informali o i movimenti contemporanei del Nouveau Realisme, con il gruppo internazionale Fluxus e il Wiener Actionismus. E' in particolare con questi due movimenti che negli anni Sessanta e Settanta sono attivi i contatti. Antesignano della Body Art e dell'arte performativa italiana la sua opera appare nei maggiori studi specifici (Lea Vergine, Enrico Crispolti) e nelle principali rassegne antologiche.
Dalla metà degli anni Ottanta la sua opera è maggiormente caratterizzata da un uso della pittura e della fotografia a contatto dove permangono evidenti richiami alle tematiche e alle iconografie già affrontate.
27
giugno 2009
Giuseppe Desiato – Opere. Work 1958-2008
Dal 27 giugno al 30 agosto 2009
arte contemporanea
Location
PALAZZO DEI SETTE
Orvieto, Corso Cavour, 87, (Terni)
Orvieto, Corso Cavour, 87, (Terni)
Orario di apertura
da martedì a domenica, ore 10-13 e 16-19
Vernissage
27 Giugno 2009, ore 18
Ufficio stampa
ACAS SERVICES
Autore
Curatore