Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Giuseppe Di Franco – Esasperatismo a Napoli.Dentro e fuori le mura
L’artista nel corso degli anni ha cercato di approfondire il rapporto di conflittualità uomo-socialità avvertendo la necessità di una maggiore e più strutturale fusione sul piano stilistico e contenutistico tra “Logos” e “Bidone”, assumendo il territorio napoletano – genius loci da cui è originato il movimento esasperatista – a ruolo centrale dell’esasperazione ,emblema di un territorio sofferto, perdente quanto si vuole ma tuttavia mai sconfitto, possibilità di rinascita di una terra e di un’umanità violentata, mortificata nelle cui viscere alberga perennemente il magma della storia del mondo, della civiltà, del rinnovamento e della creatività.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il Centro d’Arte e Cultura “Il Bidone” è lieto di presentare la personale di Giuseppe Di Franco: “Esasperatismo a Napoli. Dentro e fuori le mura”.
Il pittore napoletano ha aderito fin dalla fondazione nel maggio 2000 al manifesto di Adolfo Giuliani per un movimento culturale denominato “Esasperatismo Logos & Bidone”.
L’artista nel corso degli anni ha cercato di approfondire il rapporto di conflittualità uomo-socialità avvertendo la necessità di una maggiore e più strutturale fusione sul piano stilistico e contenutistico tra “Logos” e “Bidone”, assumendo il territorio napoletano - genius loci da cui è originato il movimento esasperatista – a ruolo centrale dell’esasperazione ,emblema di un territorio sofferto, perdente quanto si vuole ma tuttavia mai sconfitto, possibilità di rinascita di una terra e di un’umanità violentata, mortificata nelle cui viscere alberga perennemente il magma della storia del mondo, della civiltà, del rinnovamento e della creatività.
Al riguardo così si esprime Clementina Gily:
(...) La civilizzazione antica si presenta come burla, disprezzo di sé, faciloneria e “core”; immagine ormai distrutta da tanti nemici occulti ed emersi, ed anche consunta dal tempo. Ma sono tante le anime della civiltà, lo dicono le architetture - l’innovazione può anche non essere nuova tecnologia ma liberazione autonoma, presa di coscienza del valore comune oggi come lo sentono tutti i napoletani. Di Franco arriva così al centro, al bisogno di riappropriarsi del sé soprattutto evitando di diffidare o svalutare il potere dell’immaginifico. I napoletani criticano i napoletani mettendosi fuori dal mucchio o espatriando. Il bidone è un medium adeguato anche per questo: la povertà rimproverata come colpa è una ricchezza – ma non è facile capirlo e farlo capire. Sa chi l’intende che è una spinta alla comprensione, una volontà costruttiva che se non trova le autostrade del potere ne disegna altre. Bisogna mostrare questa verità, così che chi vuole possa identificarsi in una idea in cui la fantasia, il mito di Virgilio, la favola con cui si vive il rapporto con la morte e con i morti, non siano chiacchiere e nemmeno tabacchiere di legno di nessun valore. Sono una ricchezza ed una risorsa se solo si impara ad usarle.
Il pittore napoletano ha aderito fin dalla fondazione nel maggio 2000 al manifesto di Adolfo Giuliani per un movimento culturale denominato “Esasperatismo Logos & Bidone”.
L’artista nel corso degli anni ha cercato di approfondire il rapporto di conflittualità uomo-socialità avvertendo la necessità di una maggiore e più strutturale fusione sul piano stilistico e contenutistico tra “Logos” e “Bidone”, assumendo il territorio napoletano - genius loci da cui è originato il movimento esasperatista – a ruolo centrale dell’esasperazione ,emblema di un territorio sofferto, perdente quanto si vuole ma tuttavia mai sconfitto, possibilità di rinascita di una terra e di un’umanità violentata, mortificata nelle cui viscere alberga perennemente il magma della storia del mondo, della civiltà, del rinnovamento e della creatività.
Al riguardo così si esprime Clementina Gily:
(...) La civilizzazione antica si presenta come burla, disprezzo di sé, faciloneria e “core”; immagine ormai distrutta da tanti nemici occulti ed emersi, ed anche consunta dal tempo. Ma sono tante le anime della civiltà, lo dicono le architetture - l’innovazione può anche non essere nuova tecnologia ma liberazione autonoma, presa di coscienza del valore comune oggi come lo sentono tutti i napoletani. Di Franco arriva così al centro, al bisogno di riappropriarsi del sé soprattutto evitando di diffidare o svalutare il potere dell’immaginifico. I napoletani criticano i napoletani mettendosi fuori dal mucchio o espatriando. Il bidone è un medium adeguato anche per questo: la povertà rimproverata come colpa è una ricchezza – ma non è facile capirlo e farlo capire. Sa chi l’intende che è una spinta alla comprensione, una volontà costruttiva che se non trova le autostrade del potere ne disegna altre. Bisogna mostrare questa verità, così che chi vuole possa identificarsi in una idea in cui la fantasia, il mito di Virgilio, la favola con cui si vive il rapporto con la morte e con i morti, non siano chiacchiere e nemmeno tabacchiere di legno di nessun valore. Sono una ricchezza ed una risorsa se solo si impara ad usarle.
28
marzo 2009
Giuseppe Di Franco – Esasperatismo a Napoli.Dentro e fuori le mura
Dal 28 marzo al 20 aprile 2009
arte contemporanea
Location
IL BIDONE
Napoli, Via Salvator Rosa, 159, (Napoli)
Napoli, Via Salvator Rosa, 159, (Napoli)
Orario di apertura
Da lunedì a sabato ore 17-20. Domenica per appuntamento
Vernissage
28 Marzo 2009, h 17.30
Sito web
www.esasperatismo.org
Autore
Curatore