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Giuseppe Distefano – Movimenti di danza
Le circa quaranta immagini in mostra privilegiano una serie di scatti mossi. Un’interpretazione capace di restituire il linguaggio della danza e prolungare il gesto in movimento, l’istante coreografico, l’insita sua musica, la levità
Comunicato stampa
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Le circa quaranta immagini in mostra del fotografo Giuseppe Distefano privilegiano una serie di scatti mossi. Un’interpretazione capace di restituire il linguaggio della danza e prolungare il gesto in movimento, l’istante coreografico, l’insita sua musica, la levità. E contemporaneamente anche la forza, la tensione, l’energia, che la danza disegna nello spazio, e restituircela come segno pittorico.
Scriveva Paul Valéry a proposito della danza: “L’immobilità è costrizione e forzatura, mentre i salti, i passi contati, le punte, le rotazioni vertiginose, sono modi del tutto naturali di essere e di fare”. Fare apparire naturale il movimento. E’ la sfida di ogni coreografo il quale, avendo un’idea personale sul fare danza, è capace di rendere questa originalità anche a livello della forma, della struttura del movimento.
La naturalità della danza è il frutto di costruzione, di rigore tecnico, di assimilazione, all’interno di un codice estetico reso poi visibile dalla fluidità, dal ritmo, dalla forma del gesto. Per evocare, in un tutt’uno, forza e grazia: due peculiarità della danza. Impresa quindi ardua voler fermare l’attimo danzato che significa bloccare l’istante della creazione per fissarne la bellezza e la potenza del corpo nello spazio.
E siccome la danza sostituisce la parola, anzi la scrive col gesto, mi affascina scoprirne il disegno, la scia del suo pennello tracciato nello spazio. Per questo, nel fotografarla, prediligo il mosso e i tempi lunghi, con la convinzione che questa interpretazione, accanto alle molte altre, può restituire il linguaggio e l’espressività della danza. Immagini di istanti fotografici per prolungare il senso e il segno del gesto in movimento, l’insita sua musica, la leggerezza, ma anche la potenza, la tensione, l’energia. Tale da diventare segno pittorico. E suggerire, a chi guarda, la continuazione del movimento.
(Giuseppe Distefano)
Scriveva Paul Valéry a proposito della danza: “L’immobilità è costrizione e forzatura, mentre i salti, i passi contati, le punte, le rotazioni vertiginose, sono modi del tutto naturali di essere e di fare”. Fare apparire naturale il movimento. E’ la sfida di ogni coreografo il quale, avendo un’idea personale sul fare danza, è capace di rendere questa originalità anche a livello della forma, della struttura del movimento.
La naturalità della danza è il frutto di costruzione, di rigore tecnico, di assimilazione, all’interno di un codice estetico reso poi visibile dalla fluidità, dal ritmo, dalla forma del gesto. Per evocare, in un tutt’uno, forza e grazia: due peculiarità della danza. Impresa quindi ardua voler fermare l’attimo danzato che significa bloccare l’istante della creazione per fissarne la bellezza e la potenza del corpo nello spazio.
E siccome la danza sostituisce la parola, anzi la scrive col gesto, mi affascina scoprirne il disegno, la scia del suo pennello tracciato nello spazio. Per questo, nel fotografarla, prediligo il mosso e i tempi lunghi, con la convinzione che questa interpretazione, accanto alle molte altre, può restituire il linguaggio e l’espressività della danza. Immagini di istanti fotografici per prolungare il senso e il segno del gesto in movimento, l’insita sua musica, la leggerezza, ma anche la potenza, la tensione, l’energia. Tale da diventare segno pittorico. E suggerire, a chi guarda, la continuazione del movimento.
(Giuseppe Distefano)
12
marzo 2005
Giuseppe Distefano – Movimenti di danza
Dal 12 al 30 marzo 2005
fotografia
Location
LETTERE CAFFE’
Roma, Via Del Moro, 40, (Roma)
Roma, Via Del Moro, 40, (Roma)
Orario di apertura
18,30-24, chiuso la domenica
Vernissage
12 Marzo 2005, ore 18,30-02
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