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Giuseppe Fanfani – Omaggio alla mia terra
Questa mostra vuol essere un percorso che invita alla riflessione dove il tema della natura morta e del paesaggio, non rappresenta soltanto l’esteriorità di una forma abbellita da abili effetti coloristici o da sapienti giochi di ombre e luci, ma vuol essere un vero e proprio racconto misterico, che porta a cercare più profondamente il significato che si cela al di là delle stesse immagini.
Comunicato stampa
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Dopo la splendida mostra tenutasi ad Arezzo lo scorso anno e dopo la retrospettiva di trent’anni di attività “Ricordi e Immagini della Valtiberina. 1968-1996”, tenutasi nel 2000 a Sansepolcro nell’aristocratico Palazzo Inghirami, Giuseppe Fanfani torna, a distanza di tre anni, ad esporre nella sua città natale e lo fa nelle sale della Galleria d’Arte “La Loggia”, che con entusiasmo ha accolto questa mostra il cui ricavato sarà destinato in beneficenza.
Una passione antica, dunque, quella di Fanfani per la pittura che, ancor giovanissimo, inizia a coltivare con grande fervore e impegno. Una passione che, nel corso degli anni, diventerà sempre più importante tanto che, ben presto, lo porterà ad impadronirsi di questo affascinante mezzo che lui userà come una vera e propria forma di comunicazione.
I suoi quadri, infatti, non sono solo e soltanto specchio di paesaggi valtiberini o scorci poetici di una valle antica, che per secoli ha ispirato artisti di tempi e temperamenti diversi, ma sono attimi, fotogrammi di un passato mai passato.
Spesso si ama dire che l’arte è una missione, ebbene, se così è Fanfani ben la interpreta perché le sue tele non sono un mero esercizio di riproduzione, ma una personale interpretazione artistica della realtà; lui non cambia i contenuti, li rielabora in una approfondita ricerca dove usa la memoria per catturare la fisionomia delle cose che poi anima attraverso un acceso cromatismo nella tela rivelando così quella verità che in esse si nasconde.
Questa mostra vuol essere un percorso che invita alla riflessione dove il tema della natura morta e del paesaggio, non rappresenta soltanto l’esteriorità di una forma abbellita da abili effetti coloristici o da sapienti giochi di ombre e luci, ma vuol essere un vero e proprio racconto misterico, che porta a cercare più profondamente il significato che si cela al di là delle stesse immagini.
Così, canestri di vimini intrecciati contenenti pere, cachi o limoni, succulente fette di cocomero o comuni esempi di cipolle e porri diventano cornucopie di un sapere e di un sentire antico, ma allo stesso tempo attuale e familiare. Saper leggere al di là della forma, che pur abilmente capta la nostra attenzione e saper andare a cercare i pensieri profondi ed i significati più nascosti è quanto di ci si deve aspetta da questa mostra.
Una passione antica, dunque, quella di Fanfani per la pittura che, ancor giovanissimo, inizia a coltivare con grande fervore e impegno. Una passione che, nel corso degli anni, diventerà sempre più importante tanto che, ben presto, lo porterà ad impadronirsi di questo affascinante mezzo che lui userà come una vera e propria forma di comunicazione.
I suoi quadri, infatti, non sono solo e soltanto specchio di paesaggi valtiberini o scorci poetici di una valle antica, che per secoli ha ispirato artisti di tempi e temperamenti diversi, ma sono attimi, fotogrammi di un passato mai passato.
Spesso si ama dire che l’arte è una missione, ebbene, se così è Fanfani ben la interpreta perché le sue tele non sono un mero esercizio di riproduzione, ma una personale interpretazione artistica della realtà; lui non cambia i contenuti, li rielabora in una approfondita ricerca dove usa la memoria per catturare la fisionomia delle cose che poi anima attraverso un acceso cromatismo nella tela rivelando così quella verità che in esse si nasconde.
Questa mostra vuol essere un percorso che invita alla riflessione dove il tema della natura morta e del paesaggio, non rappresenta soltanto l’esteriorità di una forma abbellita da abili effetti coloristici o da sapienti giochi di ombre e luci, ma vuol essere un vero e proprio racconto misterico, che porta a cercare più profondamente il significato che si cela al di là delle stesse immagini.
Così, canestri di vimini intrecciati contenenti pere, cachi o limoni, succulente fette di cocomero o comuni esempi di cipolle e porri diventano cornucopie di un sapere e di un sentire antico, ma allo stesso tempo attuale e familiare. Saper leggere al di là della forma, che pur abilmente capta la nostra attenzione e saper andare a cercare i pensieri profondi ed i significati più nascosti è quanto di ci si deve aspetta da questa mostra.
08
novembre 2003
Giuseppe Fanfani – Omaggio alla mia terra
Dall'otto al 30 novembre 2003
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE LA LOGGIA
Sansepolcro, Via XX Settembre, 67, (Arezzo)
Sansepolcro, Via XX Settembre, 67, (Arezzo)
Orario di apertura
10-13; 16-20 aperta anche la domenica
Vernissage
8 Novembre 2003, ore 17,00