Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Giuseppe Gabellone
Una sintesi tra opposti dove le opere non sembrano dipendere dal luogo, bensì rispondere a esso, sottolineando gli aspetti effimeri della mostra, come il fragile equilibrio tra ombra e luce o come la sua durata e le conseguenze che essa ha sulla trasformazione della materia
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Fondazione Memmo presenta la prima mostra personale a Roma di Giuseppe Gabellone, a cura di Francesco Stocchi, confermando la propria volontà di promuovere larte contemporanea attraverso produzioni site-specific e opere inedite.
Caratterizzata da un forte rigore formale e da un approccio critico nei confronti dei medium classici, dalla fotografia alla scultura, la ricerca di Gabellone è sensibile alla fruizione dello spazio espositivo e ai suoi diversi aspetti sensoriali. Il pensiero dellartista sinserisce nella tradizione dei grandi innovatori della scultura quali Medardo Rosso, Umberto Boccioni, Arturo Martini: nellestremizzare i rapporti dinamici tra luce e ombra, pieno e vuoto, lartista amplia ad altre pratiche lidea del fare scultoreo. Gabellone affronta problematiche considerate fondamentali, ancora di più ora dove lesperienza mediata illude di poter sostituire quella diretta.
La mostra Giuseppe Gabellone si caratterizza per una forte sensibilità al contesto, in stretto dialogo con le condizioni date, un progetto organico fatto di interventi successivi, percepibili però come un unicum. Ogni opera sembra contenere la precedente, e ogni nuova serie pone i quesiti per la successiva, evolvendo nel tempo di una mostra. Lesperienza espositiva è percepita come momento generatore più che fine ultimo della ricerca; rimandi e anticipazioni di mostre passate e future diventano così elemento chiave per leggere nella sua interezza la poetica dellartista, cogliendo la coerenza della sua produzione.
Di forte impatto visivo, gli interventi di Gabellone pensati per gli spazi della Fondazione Memmo irrompono nella tradizionale separazione tra naturale e artificiale, tra spazio interno ed esterno. Una sintesi tra opposti dove le opere non sembrano dipendere dal luogo, bensì rispondere a esso, sottolineando gli aspetti effimeri della mostra, come il fragile equilibrio tra ombra e luce o come la sua durata e le conseguenze che essa ha sulla trasformazione della materia.
Il visitatore, inizialmente disorientato, si trova al centro di uno spazio asciutto, illuminato in maniera minimale. Un contenitore modellato per forza di levare e divenuto contenuto, dove il vuoto intensifica il rapporto tra opera, spazio e presenza del visitatore.
Ciascuno dei lavori esposti, realizzati attraverso l'impiego di tecniche e media differenti, racconta della progressiva decostruzione di forma e funzione del linguaggio artistico, esprimendo la necessità dellesperienza sensoriale come veicolo per quella intellettuale.
Giuseppe Gabellone (Brindisi, 1973) vive e lavora a Parigi. Tra le mostre personali: GAMeC Galleria dArte Moderna e Contemporanea, Bergamo (2013), Domaine de Kerguéhennec, Bignan (2008), Museum of Contemporary Art, Chicago (2002) e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2000). Tra le mostre collettive: Kunstmuseum Liechtenstein (2009); Centre Pompidou, Paris (2001); Museu Serralves, Porto (2001); S.M.A.K. Stedelijk Museum voor Aktuele Kunst, Ghent (2000); Bonnefanten Museum, Maastricht (1996); Museo dArte Contemporanea - Castello di Rivoli (2000); Galleria dArte Moderna, Bologna (1995). Ha inoltre esposto in occasione di numerose rassegne internazionali tra cui; Biennale di Venezia (1997 e 2003); Biennale di Lione (2003); Documenta Kassel (2002); Biennale di Sydney (1998); Biennale di Santa Fe (1997).
Francesco Stocchi (1975, Roma) è curatore di arte Moderna e Contemporanea presso il museo Boijmans Van Beuningen di Rotterdam. È curatore del programma della Fondazione Carriero (Milano), scrive regolarmente di arte e cultura visiva. Francesco Stocchi vive ad Amsterdam.
La Fondazione Memmo Arte Contemporanea ha sede nelle scuderie di palazzo Ruspoli, un edificio del XVI secolo nel centro storico di Roma. Nel 2012 la fondazione ha avviato un programma espositivo dedicato al panorama artistico contemporaneo. Attraverso lorganizzazione e la produzione di mostre, performance, residenze, talk, laboratori didattici e pubblicazioni, lintento è di contribuire allo sviluppo di un tessuto culturale territoriale in una visione globale, promuovendo linterazione fra gli artisti e la città di Roma. Mostre: Camille Henrot, Monday (2016); Conversation Piece | Part 2 (2016); Conversation Piece | Part 1 (2015); Shannon Ebner, AutoBody Collision (2014); Sterling Ruby, CHRON II (2013); Sara VanDerBeek (2012). Fino al 2 aprile 2017 è in corso Conversation Piece | Part 3, a cura di Marcello Smarrelli.
Laboratori didattici (4-11 anni)
7 maggio, 10 giugno, 10 settembre, 8 ottobre 2017
Solo su prenotazione: Daphne Ilari daphne.ilari@gmail.com
Il ricavato sarà interamente devoluto a Fondazione Theodora Onlus.
Caratterizzata da un forte rigore formale e da un approccio critico nei confronti dei medium classici, dalla fotografia alla scultura, la ricerca di Gabellone è sensibile alla fruizione dello spazio espositivo e ai suoi diversi aspetti sensoriali. Il pensiero dellartista sinserisce nella tradizione dei grandi innovatori della scultura quali Medardo Rosso, Umberto Boccioni, Arturo Martini: nellestremizzare i rapporti dinamici tra luce e ombra, pieno e vuoto, lartista amplia ad altre pratiche lidea del fare scultoreo. Gabellone affronta problematiche considerate fondamentali, ancora di più ora dove lesperienza mediata illude di poter sostituire quella diretta.
La mostra Giuseppe Gabellone si caratterizza per una forte sensibilità al contesto, in stretto dialogo con le condizioni date, un progetto organico fatto di interventi successivi, percepibili però come un unicum. Ogni opera sembra contenere la precedente, e ogni nuova serie pone i quesiti per la successiva, evolvendo nel tempo di una mostra. Lesperienza espositiva è percepita come momento generatore più che fine ultimo della ricerca; rimandi e anticipazioni di mostre passate e future diventano così elemento chiave per leggere nella sua interezza la poetica dellartista, cogliendo la coerenza della sua produzione.
Di forte impatto visivo, gli interventi di Gabellone pensati per gli spazi della Fondazione Memmo irrompono nella tradizionale separazione tra naturale e artificiale, tra spazio interno ed esterno. Una sintesi tra opposti dove le opere non sembrano dipendere dal luogo, bensì rispondere a esso, sottolineando gli aspetti effimeri della mostra, come il fragile equilibrio tra ombra e luce o come la sua durata e le conseguenze che essa ha sulla trasformazione della materia.
Il visitatore, inizialmente disorientato, si trova al centro di uno spazio asciutto, illuminato in maniera minimale. Un contenitore modellato per forza di levare e divenuto contenuto, dove il vuoto intensifica il rapporto tra opera, spazio e presenza del visitatore.
Ciascuno dei lavori esposti, realizzati attraverso l'impiego di tecniche e media differenti, racconta della progressiva decostruzione di forma e funzione del linguaggio artistico, esprimendo la necessità dellesperienza sensoriale come veicolo per quella intellettuale.
Giuseppe Gabellone (Brindisi, 1973) vive e lavora a Parigi. Tra le mostre personali: GAMeC Galleria dArte Moderna e Contemporanea, Bergamo (2013), Domaine de Kerguéhennec, Bignan (2008), Museum of Contemporary Art, Chicago (2002) e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2000). Tra le mostre collettive: Kunstmuseum Liechtenstein (2009); Centre Pompidou, Paris (2001); Museu Serralves, Porto (2001); S.M.A.K. Stedelijk Museum voor Aktuele Kunst, Ghent (2000); Bonnefanten Museum, Maastricht (1996); Museo dArte Contemporanea - Castello di Rivoli (2000); Galleria dArte Moderna, Bologna (1995). Ha inoltre esposto in occasione di numerose rassegne internazionali tra cui; Biennale di Venezia (1997 e 2003); Biennale di Lione (2003); Documenta Kassel (2002); Biennale di Sydney (1998); Biennale di Santa Fe (1997).
Francesco Stocchi (1975, Roma) è curatore di arte Moderna e Contemporanea presso il museo Boijmans Van Beuningen di Rotterdam. È curatore del programma della Fondazione Carriero (Milano), scrive regolarmente di arte e cultura visiva. Francesco Stocchi vive ad Amsterdam.
La Fondazione Memmo Arte Contemporanea ha sede nelle scuderie di palazzo Ruspoli, un edificio del XVI secolo nel centro storico di Roma. Nel 2012 la fondazione ha avviato un programma espositivo dedicato al panorama artistico contemporaneo. Attraverso lorganizzazione e la produzione di mostre, performance, residenze, talk, laboratori didattici e pubblicazioni, lintento è di contribuire allo sviluppo di un tessuto culturale territoriale in una visione globale, promuovendo linterazione fra gli artisti e la città di Roma. Mostre: Camille Henrot, Monday (2016); Conversation Piece | Part 2 (2016); Conversation Piece | Part 1 (2015); Shannon Ebner, AutoBody Collision (2014); Sterling Ruby, CHRON II (2013); Sara VanDerBeek (2012). Fino al 2 aprile 2017 è in corso Conversation Piece | Part 3, a cura di Marcello Smarrelli.
Laboratori didattici (4-11 anni)
7 maggio, 10 giugno, 10 settembre, 8 ottobre 2017
Solo su prenotazione: Daphne Ilari daphne.ilari@gmail.com
Il ricavato sarà interamente devoluto a Fondazione Theodora Onlus.
04
maggio 2017
Giuseppe Gabellone
Dal 04 maggio al 15 ottobre 2017
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE MEMMO – PALAZZO RUSPOLI
Roma, Via Della Fontanella Di Borghese, 56B, (Roma)
Roma, Via Della Fontanella Di Borghese, 56B, (Roma)
Orario di apertura
11.00 -18.00. Chiuso il martedì
Vernissage
4 Maggio 2017, h 18.30
Autore
Curatore