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Giuseppe Gavazzi – La grande madre. I legni non finiti
L’ultima produzione del maestro toscano, che si richiama in tutta evidenza a forme artistiche ancestrali, sembra fatta apposta per stabilire un connubio con la natura del luogo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Fin da quando l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, attraverso la Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron, ha assunto l’impegno di gestire Villa Bardini, vi è sempre stata la convinzione che in un simile angolo di paradiso si dovessero di volta in volta poter organizzare eventi di qualità, che in qualche modo valorizzassero un ambiente così speciale e, al contempo, catalizzassero l’attenzione del pubblico su una delle zone più belle di Firenze.
Negli ultimi anni Villa Bardini, in effetti, ha accolto importanti iniziative. Basti ricordare le grandi mostre sui macchiaioli, da Cabianca a Fattori. Ma per la prima volta l’Ente, con Giuseppe Gavazzi, ha voluto promuovere e allestire una mostra negli spazi stessi del giardino. Ciò è stato reso possibile grazie anche al ruolo determinante del Kunsthistorisches Institut di Firenze.
Il senso dell’operazione si intuisce già nel titolo: La Grande Madre. I legni “non finiti” di Giuseppe Gavazzi. L’ultima produzione del maestro toscano, che si richiama in tutta evidenza a forme artistiche ancestrali, sembra fatta apposta per stabilire un connubio con la natura del luogo.
Conosciuto e stimato da tempo come sensibilissimo maestro del restauro delle pitture murali, Giuseppe Gavazzi è oggi ospite di Villa Bardini come scultore fra i massimi del nostro tempo: la stessa Soprintendenza per il Polo Museale Fiorentino ha voluto un’opera nel piazzale di Palazzo Pitti per richiamare l’attenzione su questo evento espositivo, possibile – come scrive Cristina Acidini – solo grazie a due raffinati intellettuali come Mario Ruffini e Max Seidel. Il “non finito” di questi legni richiama ed evoca da vicino a un’altra stagione della più grande storia dell’arte, quella di Michelangelo.
«Era un giorno triste, più malinconico di altri»: così Giuseppe Gavazzi ricorda il momento in cui nacque la sua prima scultura. Il suo primo giorno “creatore”. Colpisce il sentimento di solitudine e si rimane impressionati dallo spiritus creator che è in lui. La Grande Madre è il titolo di una mostra che riunisce opere con dentro la profondità della cultura arcaica e il fascino seducente della maternità, potente forza generativa che tutto accoglie, senza “temporalità”, ma con il mistero del simbolo arcaico di donna e madre. Severe figure femminili né giovani, né vecchie, che non parlano ai figli né li guardano, ma fissano lo sguardo nella lontananza. Chi sono queste donne? Di quale tempo? Come chiamarle? Non c’è risposta. Il fascino di queste figure consiste nella loro enigmaticità. Madri senza tempo e senza nome. L’essenzialità arcaica dei legni “non finiti” sfiora l’imperturbabilità della purezza classica, perfetti nella loro forma e sostanza, e nel loro integrarsi dentro il Giardino di Villa Bardini che li accoglie.
Un fitto bosco dove cercare e scoprire, una a una, le diverse opere che donano al luogo il sapore antico delle cose primigenie. E nei vialetti tortuosi, il dubbio di aver tralasciato e perso qualcuno dei grandi legni sarà costante, raddoppiando il gusto della scoperta a ogni apparizione. Immerse nel verde appaiono le figure archetipiche delle stagioni umane: da quelle di donna, ai gruppi, alle maternità, tutto diventa La Grande Madre. C’è lo sguardo e la profondità del tempo, l’idea ancestrale di un’infanzia atemporale che evoca il tema della musica, origine della creazione: una Madre che accoglie anche l’immateriale e diventa La Grande Madre Musica.
Legni diversi e uguali. Non c’è mai copia o imitazione nella variata trama dei segni: l’apparente ritorno dei soggetti si rinnova di continuo, si esalta e ogni volta rivive. La ripetitività diviene linguaggio, metodo, umanesimo. Dicono le antiche storie che all’uomo non è dato finire le proprie opere: l’incompiutezza è il dono più grande della nostra finitudine. I legni “non finiti” raccontano, forse, meglio di ogni altra storia, la nostra storia.
Per la prima volta la promozione è affidata a uno strumento nuovo, una novità assoluta per Villa Bardini e per l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, appositamente pensato dai curatori della mostra: la proiezione serale e notturna, sulla facciata di Villa Bardini, del film prodotto per l’occasione da Massimo Becattini: tutte le sere e le notti, dalle 21 alle 2, dai Lungarni di Firenze Villa Bardini sarà visibile e richiamerà l’attenzione sull’evento espositivo in corso.
La mostra, inoltre, rivivrà mese dopo mese nel corso delle quattro stagioni: fra le opere pervenute, è stato portato in mostra un Tronco con segni abbozzati in nerobrace: Musica che verrà. La serie dei legni si completa – nella più pura classicità musicale – con un’opera incompiuta. Forse emblema, nella sua incompiutezza, di tutto il ciclo dei legni “non finiti”. Nel corso della mostra, una volta al mese, lo scultore terrà delle sedute di scultura, soprattutto in funzione didattica, e mostrerà pubblicamente il divenire del lavoro scultoreo. L’opera, quando nel gennaio 2011 la mostra chiuderà i battenti, lascerà il Giardino di Villa Bardini nella sua compiutezza “non finita”: Musica che verrà è uno sguardo al futuro.
Firenze, 14 aprile 2010
Ufficio stampa Ente Cassa di Risparmio di Firenze
emanuele.barletti@entecarifirenze.it
tel. 055.2612012 - 3498061130
LA GRANDE MADRE
I legni “non finiti” di Giuseppe Gavazzi
SCHEDA TECNICA
Promossa e organizzata da
Ente Cassa di Risparmio di Firenze
Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron
Comune di Firenze
in collaborazione con
Kunsthistorisches Institut in Florenz
Max-Planck-Institut
“Progetti di Musica e Arti figurative”
Soprintendenza Speciale per il
Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico
e per il Polo Museale Fiorentino
ideazione e cura di
Mario Ruffini
Max Seidel
progetto dell’allestimento
Luigi Cupellini
Ufficio Stampa
emanuele.barletti@entecarifirenze.it
tel. 055 2612012 – 349 8061130
Accompagnano la mostra
Catalogo Silvana Editoriale
Giuseppe Gavazzi. La Grande Madre / The Great Mother
Le sculture in legno “non finito” / The “Unfinished” Wooden Sculptures
CD Stradivarius
Mario Ruffini. Musica scolpita
Film Documentari d’Arte
Massimo Becattini. Ritratto di Giuseppe Gavazzi in quattro movimenti
Orari apertura di Villa Bardini
Lunedì-Domenica
Novembre, Dicembre, Gennaio, Febbraio 8:15 – 16,30
Marzo 8:15 – 17,30
Aprile, Maggio, Settembre, Ottobre 8:15 – 18,30
Giugno, Luglio, Agosto 8:15 – 19,30
Ultimo ingresso: un’ora prima della chiusura
Chiusura
Primo e ultimo lunedì del mese
25 dicembre, 1 gennaio, 1 maggio
Firenze, Villa e Giardino Bardini
18 aprile 2010 - 31 gennaio 2011
LA GRANDE MADRE
I legni “non finiti” di Giuseppe Gavazzi
ELENCO DOCUMENTI
1. Comunicato stampa
2. Scheda tecnica
3. Articolazione della mostra
4. Guida all’esposizione e Mappa del Giardino Bardini
5. Film per Giuseppe Gavazzi / Becattini
6. Giuseppe Gavazzi si racconta: testimonianza autobiografica
7. Nota biografica: Giuseppe Gavazzi scultore, pittore, restauratore
Allegati
1. Catalogo Silvana Editoriale
2. Musica per Film per Giuseppe Gavazzi / CD Stradivarius
3. CD Immagini della mostra
LA GRANDE MADRE
I legni “non finiti” di Giuseppe Gavazzi
ARTICOLAZIONE DELLA MOSTRA
Percorsi paralleli per un contrappunto a quattro voci
L’essenzialità arcaica e primigenia delle opere “non finite” di Giuseppe Gavazzi è sottolineata dalla speculare semplicità dell’allestimento dell’architetto Luigi Cupellini, che sfiora l’essenza della purezza classica con i suoi cubi di acciaio cor-ten, perfetti nella loro forma e sostanza, e nel colore che va a integrarsi con il verde del Giardino Bardini. Cubi come piante del giardino stesso, cellule di perfetta e simmetrica proporzione aurea.
Si tratta in realtà di un percorso multiplo, un contrappunto a quattro voci, da seguire come si farebbe con le linee dell’Underground londinese. Ognuna è autonoma, ma tutte partecipano congiuntamente all’unità complessiva. Linee colorate per accompagnare il percorso dei pensieri che sono alla base delle scelte artistiche della mostra, e volutamente denominate con i nomi degli speciali colori che si ritrovano nel laboratorio dell’artista: pigmenti fatti a mano dallo stesso scultore, da materie naturali, come accadeva nelle botteghe medievali.
I. LAGRANDE MADRE - Percorso verde malachite
Lungo i vialetti, immerse nel verde del bosco, sono collocate le figure arcaiche delle stagioni umane: da quelle di donna, ai gruppi, alle maternità, tutto diventa La Grande Madre. Un fitto bosco dove cercare e scoprire, una a una, le diverse opere, che donano al luogo il sapore antico delle cose primigenie. E nei vialetti tortuosi, il dubbio di aver tralasciato e perso qualcuno dei grandi legni sarà costante, raddoppiando il gusto della scoperta a ogni apparizione.
II. LA GRANDE MADRE MUSICA - Percorso blu lapislazzuli
I piazzali diventano l’ideale palcoscenico di un teatro d’opera che ospita il variegato mondo delle musiche scolpite. Il bronzeo Tondo Coro e il ligneo Quartetto corale sono nel piazzale di fronte alla Villa, posti in corrispondenza come un doppio coro di cinquecentesca memoria (pensato per la prima scena); Musica di legno, Terzetto in scena, Le stagioni e La voce bianca nel piazzale sotto la Loggia del Belvedere (per la seconda scena), con Il tenore leggermente appartato, come si conviene a ogni primadonna, e infine Musica che verrà nel piazzale antistante la prima Limonaia, che arriva come tronco appena segnato in nerobrace, e sarà lavorato dallo scultore nel corso dei mesi della mostra (terza e ultima scena). Leggere la musica su Musica di legno, e ascoltarla poi nel filmalla Limonaia, sarà una sorpresa ulteriore.
III. IL CAVALLO - Percorso oro e palladio
Il Cavallo con bambina, dono dell’artista all’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, si trova sulla balaustra che dalla Villa si affaccia sulla città. Un’opera in bronzo, ricoperta d’oro e palladio, materiali che dànno il nome al percorso. A questo fanno eco il ligneo Cavallo con fanciulla, nel piazzale di Palazzo Pitti, collegamento ideale fra il Giardino Bardini e il Giardino di Boboli, e il Cavallo nero con bambina, all’ingresso di via de’ Bardi. Una cavalcata ideale che lambisce la parte verde della città.
IV. IL COLORE DELL’ALTRO GAVAZZI - Percorso rosso cinabro
Interno della Villa - Totem, La pace, Figura coperta da accappatoio, Ragazzi sulla sedia
Loggia del Belvedere - Le due sorelle, Quinto mese e tre importanti bassorilievi
Limonaia - bella e Ragazza arcobaleno
Ristorante - Coro di bambini nei giorni di festa e Maternità grigia
Prima che nascesse il “non finito”, protagonista di questa mostra, l’opera di Giuseppe Gavazzi si è contraddistinta per lungo tempo grazie al “colore”. Ne dà conto una limitata ma significativa rappresentanza di sculture. Anche nel colore il percorso termina, circolarmente, con una maternità. La Grande Madre è da sempre presente anche nel genio cromatico dell’altro Gavazzi. Percorsi paralleli per un contrappunto a quattro voci.
Accompagnano la mostra
Catalogo Silvana Editoriale
Giuseppe Gavazzi. La Grande Madre / The Great Mother
Le sculture in legno “non finito” / The “Unfinished” Wooden Sculptures
CD Stradivarius
Mario Ruffini. Musica scolpita
Film Documentari d’Arte
Massimo Becattini. Ritratto di Giuseppe Gavazzi in quattro movimenti
Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine. Film Documentari d’Arte
presenta
GIUSEPPE GAVAZZI
Ritratto in 4 movimenti
un film di
MASSIMO BECATTINI
voce narrante
GIUSEPPE GAVAZZI
musica
MARIO RUFFINI
sceneggiatura fotografia e regia
MASSIMO BECATTINI
Ringraziamenti
Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron
Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut
Andrea Pecchioli per Fotovideo Project
Il film è stato realizzato col contributo di
ENTE CASSA DI RISPARMIO DI FIRENZE
Copyright Film Documentari d’Arte
© 2010
Dal 17 aprile al 31 ottobre 2010, tutte le sere dalle ore 21 alle ore 02, il film sarà proiettato sulla facciata di Villa Bardini, e visibile (senza sonoro) dai Lungarni (ideale la visione dai pressi di Ponte alle Grazie).
IL FILM
GIUSEPPE GAVAZZI - Ritratto in 4 movimenti
Sceneggiatura fotografia e regia: MASSIMO BECATTINI
musica: MARIO RUFFINI
Produzione: Film Documentari d’Arte (2010)
Durata: 30’ ca.
Il film è un profilo biografico e artistico dell’opera di Giuseppe Gavazzi.
Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine. I caratteri particolari dell’attività dell’artista sono presentati attraverso 4 distinti “movimenti”:
1° movimento: LA GRANDE MADRE
E’ un excursus attraverso le grandi sculture in legno “non finito” di Gavazzi, così come sono state allestite all’interno del giardino di Villa Bardini. Viene ripercorsa la genesi delle opere che l’artista realizza partendo dai grandi legni.
Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine. 2° movimento: IL COLORE
Questa sezione del film si addentra alla scoperta del mondo coloratissimo dell’artista, che usa i pigmenti e le decorazioni più diverse per comporre un universo in cui il colore diviene motivo di un giuoco continuo che cerca la complicità dei suoi protagonisti-bambini.
Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine. 3° movimento: LA MATERIA E LA FORMA
In questa parte sono presentate le varie materie con cui Gavazzi si cimenta: la pietra, il legno, l’argilla, lo stucco forte, il bronzo, e le forme che ne trae con l’ausilio di una sapiente esperienza tecnica, frutto della sua pluriennale attività di restauratore delle opere dei massimi maestri.
Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine. 4° movimento: LA GRANDE MADRE MUSICA
Nell’ultima sezione del film vengono presentate le grandi sculture – tra le altre quelle in legno “non finito” presenti a Villa Bardini – dedicate o ispirate alla musica, in particolare a quella di Mario Ruffini. L’alternarsi delle quattro stagioni (con riferimento ad un’opera particolare) si fa emblema della assoluta atemporalità dei lavori di Gavazzi.
I Colleghi Giornalisti
sono invitati mercoledì 14 aprile 2010, ore 11,00
a Villa Bardini, Firenze, Costa S. Giorgio 2
per il primo evento di Primavera
Presentazione alla Stampa della mostra
La Grande Madre
I legni ‘non finiti’ di Giuseppe Gavazzi
a cura di Mario Ruffini e Max Seidel
Fin da quando l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, attraverso la Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron, ha assunto l’impegno di gestire Villa Bardini, vi è sempre stata la convinzione che in un simile angolo di paradiso si dovessero di volta in volta poter organizzare eventi di qualità, che in qualche modo valorizzassero un ambiente così speciale e, al contempo, catalizzassero l’attenzione del pubblico su una delle zone più belle di Firenze. Negli ultimi anni Villa Bardini, in effetti, ha accolto importanti iniziative. Basti ricordare le grandi mostre sui macchiaioli, da Cabianca a Fattori. Ma per la prima volta si è voluto allestire un evento espositivo negli spazi stessi del giardino grazie alla mostra dedicata allo scultore Giuseppe Gavazzi. L’ultima produzione del maestro toscano sembra fatta apposta per stabilire un connubio con la natura del luogo. Quali ‘totem’ che ricordano culture antiche, i “legni” di Gavazzi rappresentano una nuova frontiera nel percorso di un artista che ci ha emozionato con la semplicità disarmante del suo personalissimo modo di vedere l’umanità.
Negli ultimi anni Villa Bardini, in effetti, ha accolto importanti iniziative. Basti ricordare le grandi mostre sui macchiaioli, da Cabianca a Fattori. Ma per la prima volta l’Ente, con Giuseppe Gavazzi, ha voluto promuovere e allestire una mostra negli spazi stessi del giardino. Ciò è stato reso possibile grazie anche al ruolo determinante del Kunsthistorisches Institut di Firenze.
Il senso dell’operazione si intuisce già nel titolo: La Grande Madre. I legni “non finiti” di Giuseppe Gavazzi. L’ultima produzione del maestro toscano, che si richiama in tutta evidenza a forme artistiche ancestrali, sembra fatta apposta per stabilire un connubio con la natura del luogo.
Conosciuto e stimato da tempo come sensibilissimo maestro del restauro delle pitture murali, Giuseppe Gavazzi è oggi ospite di Villa Bardini come scultore fra i massimi del nostro tempo: la stessa Soprintendenza per il Polo Museale Fiorentino ha voluto un’opera nel piazzale di Palazzo Pitti per richiamare l’attenzione su questo evento espositivo, possibile – come scrive Cristina Acidini – solo grazie a due raffinati intellettuali come Mario Ruffini e Max Seidel. Il “non finito” di questi legni richiama ed evoca da vicino a un’altra stagione della più grande storia dell’arte, quella di Michelangelo.
«Era un giorno triste, più malinconico di altri»: così Giuseppe Gavazzi ricorda il momento in cui nacque la sua prima scultura. Il suo primo giorno “creatore”. Colpisce il sentimento di solitudine e si rimane impressionati dallo spiritus creator che è in lui. La Grande Madre è il titolo di una mostra che riunisce opere con dentro la profondità della cultura arcaica e il fascino seducente della maternità, potente forza generativa che tutto accoglie, senza “temporalità”, ma con il mistero del simbolo arcaico di donna e madre. Severe figure femminili né giovani, né vecchie, che non parlano ai figli né li guardano, ma fissano lo sguardo nella lontananza. Chi sono queste donne? Di quale tempo? Come chiamarle? Non c’è risposta. Il fascino di queste figure consiste nella loro enigmaticità. Madri senza tempo e senza nome. L’essenzialità arcaica dei legni “non finiti” sfiora l’imperturbabilità della purezza classica, perfetti nella loro forma e sostanza, e nel loro integrarsi dentro il Giardino di Villa Bardini che li accoglie.
Un fitto bosco dove cercare e scoprire, una a una, le diverse opere che donano al luogo il sapore antico delle cose primigenie. E nei vialetti tortuosi, il dubbio di aver tralasciato e perso qualcuno dei grandi legni sarà costante, raddoppiando il gusto della scoperta a ogni apparizione. Immerse nel verde appaiono le figure archetipiche delle stagioni umane: da quelle di donna, ai gruppi, alle maternità, tutto diventa La Grande Madre. C’è lo sguardo e la profondità del tempo, l’idea ancestrale di un’infanzia atemporale che evoca il tema della musica, origine della creazione: una Madre che accoglie anche l’immateriale e diventa La Grande Madre Musica.
Legni diversi e uguali. Non c’è mai copia o imitazione nella variata trama dei segni: l’apparente ritorno dei soggetti si rinnova di continuo, si esalta e ogni volta rivive. La ripetitività diviene linguaggio, metodo, umanesimo. Dicono le antiche storie che all’uomo non è dato finire le proprie opere: l’incompiutezza è il dono più grande della nostra finitudine. I legni “non finiti” raccontano, forse, meglio di ogni altra storia, la nostra storia.
Per la prima volta la promozione è affidata a uno strumento nuovo, una novità assoluta per Villa Bardini e per l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, appositamente pensato dai curatori della mostra: la proiezione serale e notturna, sulla facciata di Villa Bardini, del film prodotto per l’occasione da Massimo Becattini: tutte le sere e le notti, dalle 21 alle 2, dai Lungarni di Firenze Villa Bardini sarà visibile e richiamerà l’attenzione sull’evento espositivo in corso.
La mostra, inoltre, rivivrà mese dopo mese nel corso delle quattro stagioni: fra le opere pervenute, è stato portato in mostra un Tronco con segni abbozzati in nerobrace: Musica che verrà. La serie dei legni si completa – nella più pura classicità musicale – con un’opera incompiuta. Forse emblema, nella sua incompiutezza, di tutto il ciclo dei legni “non finiti”. Nel corso della mostra, una volta al mese, lo scultore terrà delle sedute di scultura, soprattutto in funzione didattica, e mostrerà pubblicamente il divenire del lavoro scultoreo. L’opera, quando nel gennaio 2011 la mostra chiuderà i battenti, lascerà il Giardino di Villa Bardini nella sua compiutezza “non finita”: Musica che verrà è uno sguardo al futuro.
Firenze, 14 aprile 2010
Ufficio stampa Ente Cassa di Risparmio di Firenze
emanuele.barletti@entecarifirenze.it
tel. 055.2612012 - 3498061130
LA GRANDE MADRE
I legni “non finiti” di Giuseppe Gavazzi
SCHEDA TECNICA
Promossa e organizzata da
Ente Cassa di Risparmio di Firenze
Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron
Comune di Firenze
in collaborazione con
Kunsthistorisches Institut in Florenz
Max-Planck-Institut
“Progetti di Musica e Arti figurative”
Soprintendenza Speciale per il
Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico
e per il Polo Museale Fiorentino
ideazione e cura di
Mario Ruffini
Max Seidel
progetto dell’allestimento
Luigi Cupellini
Ufficio Stampa
emanuele.barletti@entecarifirenze.it
tel. 055 2612012 – 349 8061130
Accompagnano la mostra
Catalogo Silvana Editoriale
Giuseppe Gavazzi. La Grande Madre / The Great Mother
Le sculture in legno “non finito” / The “Unfinished” Wooden Sculptures
CD Stradivarius
Mario Ruffini. Musica scolpita
Film Documentari d’Arte
Massimo Becattini. Ritratto di Giuseppe Gavazzi in quattro movimenti
Orari apertura di Villa Bardini
Lunedì-Domenica
Novembre, Dicembre, Gennaio, Febbraio 8:15 – 16,30
Marzo 8:15 – 17,30
Aprile, Maggio, Settembre, Ottobre 8:15 – 18,30
Giugno, Luglio, Agosto 8:15 – 19,30
Ultimo ingresso: un’ora prima della chiusura
Chiusura
Primo e ultimo lunedì del mese
25 dicembre, 1 gennaio, 1 maggio
Firenze, Villa e Giardino Bardini
18 aprile 2010 - 31 gennaio 2011
LA GRANDE MADRE
I legni “non finiti” di Giuseppe Gavazzi
ELENCO DOCUMENTI
1. Comunicato stampa
2. Scheda tecnica
3. Articolazione della mostra
4. Guida all’esposizione e Mappa del Giardino Bardini
5. Film per Giuseppe Gavazzi / Becattini
6. Giuseppe Gavazzi si racconta: testimonianza autobiografica
7. Nota biografica: Giuseppe Gavazzi scultore, pittore, restauratore
Allegati
1. Catalogo Silvana Editoriale
2. Musica per Film per Giuseppe Gavazzi / CD Stradivarius
3. CD Immagini della mostra
LA GRANDE MADRE
I legni “non finiti” di Giuseppe Gavazzi
ARTICOLAZIONE DELLA MOSTRA
Percorsi paralleli per un contrappunto a quattro voci
L’essenzialità arcaica e primigenia delle opere “non finite” di Giuseppe Gavazzi è sottolineata dalla speculare semplicità dell’allestimento dell’architetto Luigi Cupellini, che sfiora l’essenza della purezza classica con i suoi cubi di acciaio cor-ten, perfetti nella loro forma e sostanza, e nel colore che va a integrarsi con il verde del Giardino Bardini. Cubi come piante del giardino stesso, cellule di perfetta e simmetrica proporzione aurea.
Si tratta in realtà di un percorso multiplo, un contrappunto a quattro voci, da seguire come si farebbe con le linee dell’Underground londinese. Ognuna è autonoma, ma tutte partecipano congiuntamente all’unità complessiva. Linee colorate per accompagnare il percorso dei pensieri che sono alla base delle scelte artistiche della mostra, e volutamente denominate con i nomi degli speciali colori che si ritrovano nel laboratorio dell’artista: pigmenti fatti a mano dallo stesso scultore, da materie naturali, come accadeva nelle botteghe medievali.
I. LAGRANDE MADRE - Percorso verde malachite
Lungo i vialetti, immerse nel verde del bosco, sono collocate le figure arcaiche delle stagioni umane: da quelle di donna, ai gruppi, alle maternità, tutto diventa La Grande Madre. Un fitto bosco dove cercare e scoprire, una a una, le diverse opere, che donano al luogo il sapore antico delle cose primigenie. E nei vialetti tortuosi, il dubbio di aver tralasciato e perso qualcuno dei grandi legni sarà costante, raddoppiando il gusto della scoperta a ogni apparizione.
II. LA GRANDE MADRE MUSICA - Percorso blu lapislazzuli
I piazzali diventano l’ideale palcoscenico di un teatro d’opera che ospita il variegato mondo delle musiche scolpite. Il bronzeo Tondo Coro e il ligneo Quartetto corale sono nel piazzale di fronte alla Villa, posti in corrispondenza come un doppio coro di cinquecentesca memoria (pensato per la prima scena); Musica di legno, Terzetto in scena, Le stagioni e La voce bianca nel piazzale sotto la Loggia del Belvedere (per la seconda scena), con Il tenore leggermente appartato, come si conviene a ogni primadonna, e infine Musica che verrà nel piazzale antistante la prima Limonaia, che arriva come tronco appena segnato in nerobrace, e sarà lavorato dallo scultore nel corso dei mesi della mostra (terza e ultima scena). Leggere la musica su Musica di legno, e ascoltarla poi nel filmalla Limonaia, sarà una sorpresa ulteriore.
III. IL CAVALLO - Percorso oro e palladio
Il Cavallo con bambina, dono dell’artista all’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, si trova sulla balaustra che dalla Villa si affaccia sulla città. Un’opera in bronzo, ricoperta d’oro e palladio, materiali che dànno il nome al percorso. A questo fanno eco il ligneo Cavallo con fanciulla, nel piazzale di Palazzo Pitti, collegamento ideale fra il Giardino Bardini e il Giardino di Boboli, e il Cavallo nero con bambina, all’ingresso di via de’ Bardi. Una cavalcata ideale che lambisce la parte verde della città.
IV. IL COLORE DELL’ALTRO GAVAZZI - Percorso rosso cinabro
Interno della Villa - Totem, La pace, Figura coperta da accappatoio, Ragazzi sulla sedia
Loggia del Belvedere - Le due sorelle, Quinto mese e tre importanti bassorilievi
Limonaia - bella e Ragazza arcobaleno
Ristorante - Coro di bambini nei giorni di festa e Maternità grigia
Prima che nascesse il “non finito”, protagonista di questa mostra, l’opera di Giuseppe Gavazzi si è contraddistinta per lungo tempo grazie al “colore”. Ne dà conto una limitata ma significativa rappresentanza di sculture. Anche nel colore il percorso termina, circolarmente, con una maternità. La Grande Madre è da sempre presente anche nel genio cromatico dell’altro Gavazzi. Percorsi paralleli per un contrappunto a quattro voci.
Accompagnano la mostra
Catalogo Silvana Editoriale
Giuseppe Gavazzi. La Grande Madre / The Great Mother
Le sculture in legno “non finito” / The “Unfinished” Wooden Sculptures
CD Stradivarius
Mario Ruffini. Musica scolpita
Film Documentari d’Arte
Massimo Becattini. Ritratto di Giuseppe Gavazzi in quattro movimenti
Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine. Film Documentari d’Arte
presenta
GIUSEPPE GAVAZZI
Ritratto in 4 movimenti
un film di
MASSIMO BECATTINI
voce narrante
GIUSEPPE GAVAZZI
musica
MARIO RUFFINI
sceneggiatura fotografia e regia
MASSIMO BECATTINI
Ringraziamenti
Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron
Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut
Andrea Pecchioli per Fotovideo Project
Il film è stato realizzato col contributo di
ENTE CASSA DI RISPARMIO DI FIRENZE
Copyright Film Documentari d’Arte
© 2010
Dal 17 aprile al 31 ottobre 2010, tutte le sere dalle ore 21 alle ore 02, il film sarà proiettato sulla facciata di Villa Bardini, e visibile (senza sonoro) dai Lungarni (ideale la visione dai pressi di Ponte alle Grazie).
IL FILM
GIUSEPPE GAVAZZI - Ritratto in 4 movimenti
Sceneggiatura fotografia e regia: MASSIMO BECATTINI
musica: MARIO RUFFINI
Produzione: Film Documentari d’Arte (2010)
Durata: 30’ ca.
Il film è un profilo biografico e artistico dell’opera di Giuseppe Gavazzi.
Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine. I caratteri particolari dell’attività dell’artista sono presentati attraverso 4 distinti “movimenti”:
1° movimento: LA GRANDE MADRE
E’ un excursus attraverso le grandi sculture in legno “non finito” di Gavazzi, così come sono state allestite all’interno del giardino di Villa Bardini. Viene ripercorsa la genesi delle opere che l’artista realizza partendo dai grandi legni.
Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine. 2° movimento: IL COLORE
Questa sezione del film si addentra alla scoperta del mondo coloratissimo dell’artista, che usa i pigmenti e le decorazioni più diverse per comporre un universo in cui il colore diviene motivo di un giuoco continuo che cerca la complicità dei suoi protagonisti-bambini.
Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine. 3° movimento: LA MATERIA E LA FORMA
In questa parte sono presentate le varie materie con cui Gavazzi si cimenta: la pietra, il legno, l’argilla, lo stucco forte, il bronzo, e le forme che ne trae con l’ausilio di una sapiente esperienza tecnica, frutto della sua pluriennale attività di restauratore delle opere dei massimi maestri.
Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine. 4° movimento: LA GRANDE MADRE MUSICA
Nell’ultima sezione del film vengono presentate le grandi sculture – tra le altre quelle in legno “non finito” presenti a Villa Bardini – dedicate o ispirate alla musica, in particolare a quella di Mario Ruffini. L’alternarsi delle quattro stagioni (con riferimento ad un’opera particolare) si fa emblema della assoluta atemporalità dei lavori di Gavazzi.
I Colleghi Giornalisti
sono invitati mercoledì 14 aprile 2010, ore 11,00
a Villa Bardini, Firenze, Costa S. Giorgio 2
per il primo evento di Primavera
Presentazione alla Stampa della mostra
La Grande Madre
I legni ‘non finiti’ di Giuseppe Gavazzi
a cura di Mario Ruffini e Max Seidel
Fin da quando l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, attraverso la Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron, ha assunto l’impegno di gestire Villa Bardini, vi è sempre stata la convinzione che in un simile angolo di paradiso si dovessero di volta in volta poter organizzare eventi di qualità, che in qualche modo valorizzassero un ambiente così speciale e, al contempo, catalizzassero l’attenzione del pubblico su una delle zone più belle di Firenze. Negli ultimi anni Villa Bardini, in effetti, ha accolto importanti iniziative. Basti ricordare le grandi mostre sui macchiaioli, da Cabianca a Fattori. Ma per la prima volta si è voluto allestire un evento espositivo negli spazi stessi del giardino grazie alla mostra dedicata allo scultore Giuseppe Gavazzi. L’ultima produzione del maestro toscano sembra fatta apposta per stabilire un connubio con la natura del luogo. Quali ‘totem’ che ricordano culture antiche, i “legni” di Gavazzi rappresentano una nuova frontiera nel percorso di un artista che ci ha emozionato con la semplicità disarmante del suo personalissimo modo di vedere l’umanità.
18
aprile 2010
Giuseppe Gavazzi – La grande madre. I legni non finiti
Dal 18 aprile 2010 al 31 gennaio 2011
arte contemporanea
Location
VILLA BARDINI
Firenze, Costa San Giorgio, 2, (Firenze)
Firenze, Costa San Giorgio, 2, (Firenze)
Orario di apertura
Lunedì-Domenica
Novembre, Dicembre, Gennaio, Febbraio 8:15 – 16,30
Marzo 8:15 – 17,30
Aprile, Maggio, Settembre, Ottobre 8:15 – 18,30
Giugno, Luglio, Agosto 8:15 – 19,30
Ultimo ingresso: un’ora prima della chiusura
Chiusura
Primo e ultimo lunedì del mese
25 dicembre, 1 gennaio, 1 maggio
Editore
SILVANA EDITORIALE
Autore
Curatore