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Giuseppe Gonella – Evidence of time
La Chiesa della Madonna dell’Orto è un luogo di straordinario fascino architettonico, impreziosito da alcuni capolavori del rinascimento italiano con opere, tra gli altri, di Tintoretto, Tiziano e Cima da Conegliano. Nell’adiacente chiostro va di scena la mostra personale del pittore Giuseppe Gonella, creando così un ideale dialogo tra passato e contemporaneità all’insegna dell’espressione pittorica
Comunicato stampa
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La Chiesa della Madonna dell’Orto è un luogo di straordinario fascino architettonico, impreziosito da alcuni capolavori del rinascimento italiano con opere, tra gli altri, di Tintoretto, Tiziano e Cima da Conegliano. Nell’adiacente chiostro va di scena la mostra personale del pittore Giuseppe Gonella, creando così un ideale dialogo tra passato e contemporaneità all’insegna dell’espressione pittorica. L’esposizione, intitolata Evidence of Time, è curata da Carlo Sala con il patrocinio del Comune di Venezia e della Fondazione Francesco Fabbri. Con questo progetto l’artista torna a esporre nella città lagunare a cui è profondamente legato fin dagli anni in cui era titolare dello studio della Fondazione Bevilacqua La Masa, che lo videro protagonista di varie rassegne in città. Nel suo studio di Berlino ha realizzato un corpus di lavori inediti che unitamente ad una selezione delle tele degli ultimi due anni comporranno l’esposizione veneziana.
La pittura dell’artista entra nel novero di quelle ricerche odierne che attribuiscono un nuovo senso alla figurazione: le sue opere non giungono mai ad un naturalismo compiuto, semmai gli aspetti iconici sono alternati da grandi lampi di colore e superfici astratte. Il risultato sono delle scene composte da vari racconti sovrapposti in cui si uniscono figure umane, oggetti che sembrano non avere un nesso tra loro e contesti ibridi. E’ infatti impossibile riconoscere dei luoghi della realtà, se non per qualche vago particolare che è citato nella costruzione di un paesaggio dai contorni più interiori che descrittivi.
Anche in questa mostra, il grande protagonista delle opere di Gonella è l’uomo odierno portatore di stati emotivi e tensioni che non necessitano di una iconicità evidente. All’interno dell’architettura del quadro le figure possono apparire marginali e talvolta velate da tocchi di pittura. La loro centralità non è di tipo formale, ma nella profonda riflessione sulla loro condizione che viene messa in atto da ogni elemento che compone la scena pittorica.
In molti casi troviamo personaggi compressi in una materia coloristica in continuo movimento volta a simboleggiare i mutamenti della vita. E’ un uomo contemporaneo che deve far fronte ad una pluralità di tensioni che metaforicamente sono espresse da oggetti sospesi, materie indefinibili e folate di vento improvvise. Nello scorrere della mostra è chiaro come sia narrato un uomo che alterna momenti di inquietudine a slanci di vitalità che scorrono all’interno di una quotidianità ricca di sfumature.
Da dove derivano le immagini che vediamo nelle opere di Gonella? In fondo potremmo rinvenire frammenti di fotografie pubblicitarie, frames televisivi o semplicemente attimi di vita dall’artista che si proiettano nell’opera. In questo modo viene messo in atto un discorso corale sulla memoria, che non vuole avere alcunché di retorico e celebrativo. Semmai questo insieme di elementi visivi ed emotivi sono la base per vivere coscientemente il presente e per proiettarsi nel futuro affrontando le incertezze e le sfide che questo comporta.
Nel corso della mostra si svolgeranno alcuni eventi collaterali a partire dal vernissage del 27 aprile che sarà seguito dal concerto elettronico dell’artista visuale e sonoro tedesco Mark Matthes con il suo Kammerorchester.
Sabato 11 maggio alle ore 18.30 ci sarà il concerto di Jean-Pierre Leguay, organista di fama mondiale basato a Notre Dame de Paris. Il musicista suonerà per l'occasione il neo restaurato organo della Chiesa della Madonna dell'Orto, uno dei più antichi d’Europa, dedicando la serata a Lady Clarck. A seguire alle 19.30, l’incontro Sentire l'arte ideato da Silvia Gramigna, un inedito modo per approcciare la mostra tramite la letteratura, la storia dell’arte, l’esegesi e la musica. Questo suggestivo evento collaterale è organizzato dalla Residenza Universitaria Istituto Ciliota in collaborazione con il Centro Pattaro, e il gruppo Arte e cultura della Pastorale universitaria, coordinato da Raffaella Gonella e Padre Vittorio Buset.
La pittura dell’artista entra nel novero di quelle ricerche odierne che attribuiscono un nuovo senso alla figurazione: le sue opere non giungono mai ad un naturalismo compiuto, semmai gli aspetti iconici sono alternati da grandi lampi di colore e superfici astratte. Il risultato sono delle scene composte da vari racconti sovrapposti in cui si uniscono figure umane, oggetti che sembrano non avere un nesso tra loro e contesti ibridi. E’ infatti impossibile riconoscere dei luoghi della realtà, se non per qualche vago particolare che è citato nella costruzione di un paesaggio dai contorni più interiori che descrittivi.
Anche in questa mostra, il grande protagonista delle opere di Gonella è l’uomo odierno portatore di stati emotivi e tensioni che non necessitano di una iconicità evidente. All’interno dell’architettura del quadro le figure possono apparire marginali e talvolta velate da tocchi di pittura. La loro centralità non è di tipo formale, ma nella profonda riflessione sulla loro condizione che viene messa in atto da ogni elemento che compone la scena pittorica.
In molti casi troviamo personaggi compressi in una materia coloristica in continuo movimento volta a simboleggiare i mutamenti della vita. E’ un uomo contemporaneo che deve far fronte ad una pluralità di tensioni che metaforicamente sono espresse da oggetti sospesi, materie indefinibili e folate di vento improvvise. Nello scorrere della mostra è chiaro come sia narrato un uomo che alterna momenti di inquietudine a slanci di vitalità che scorrono all’interno di una quotidianità ricca di sfumature.
Da dove derivano le immagini che vediamo nelle opere di Gonella? In fondo potremmo rinvenire frammenti di fotografie pubblicitarie, frames televisivi o semplicemente attimi di vita dall’artista che si proiettano nell’opera. In questo modo viene messo in atto un discorso corale sulla memoria, che non vuole avere alcunché di retorico e celebrativo. Semmai questo insieme di elementi visivi ed emotivi sono la base per vivere coscientemente il presente e per proiettarsi nel futuro affrontando le incertezze e le sfide che questo comporta.
Nel corso della mostra si svolgeranno alcuni eventi collaterali a partire dal vernissage del 27 aprile che sarà seguito dal concerto elettronico dell’artista visuale e sonoro tedesco Mark Matthes con il suo Kammerorchester.
Sabato 11 maggio alle ore 18.30 ci sarà il concerto di Jean-Pierre Leguay, organista di fama mondiale basato a Notre Dame de Paris. Il musicista suonerà per l'occasione il neo restaurato organo della Chiesa della Madonna dell'Orto, uno dei più antichi d’Europa, dedicando la serata a Lady Clarck. A seguire alle 19.30, l’incontro Sentire l'arte ideato da Silvia Gramigna, un inedito modo per approcciare la mostra tramite la letteratura, la storia dell’arte, l’esegesi e la musica. Questo suggestivo evento collaterale è organizzato dalla Residenza Universitaria Istituto Ciliota in collaborazione con il Centro Pattaro, e il gruppo Arte e cultura della Pastorale universitaria, coordinato da Raffaella Gonella e Padre Vittorio Buset.
27
aprile 2013
Giuseppe Gonella – Evidence of time
Dal 27 aprile al 14 maggio 2013
arte contemporanea
Location
CHIESA DELLA MADONNA DELL’ORTO
Venezia, Fondamenta Di Madonna Dell'orto, (Venezia)
Venezia, Fondamenta Di Madonna Dell'orto, (Venezia)
Orario di apertura
da Martedì a Domenica, ore 10.00-12.30 e 15.00-19.00
Vernissage
27 Aprile 2013, h 18
Autore
Curatore