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Giuseppe Lorenzi – La porta degli uomini – la porta degli dei
Con questa particolare vocazione di natura sociale il progetto della nuova scultura di Giuseppe Lorenzi, realizzata per il Comune di San Casciano e finanziata dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena, approda in terra chiantigiana stagliandosi nel tappeto erboso dei giardini di Santa Chiara di Assisi, angolo di verde pubblico nei pressi di piazza della Repubblica (San Casciano). Con uno sguardo rivolto in alto che, da un lato, osserva l’uomo sospeso all’interno della torre dell’Acqua di Antony Gormley, dall’altro mira al cervo sopra le mura di Mario Merz e l’elefante del Niccolini di Perino & Vele, vicini di casa di un territorio dove l’arte contemporanea ogni anno si arricchisce di un tassello nuovo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Un’opera destinata ad essere ‘letta’ dai portatori di handicap visivi
Inaugurazione. Arte vicina alla diversità
Sabato 8 novembre presentazione del nuovo progetto d’arte contemporanea per San Casciano finanziato da Fondazione Monte dei Paschi di Siena: La porta degli uomini – la porta degli dei di Giuseppe Lorenzi
Arte da toccare. L’arte, come la musica, parla il linguaggio dell’universalità. E’ forma e strumento espressivo che ha la sua ragione d’esistere nella capacità di dialogo, di accoglienza, di apertura verso chi, o meglio, chiunque, si trovi ad osservarla, ascoltarla, toccarla. Non conosce confini geografici, non discrimina, non emargina. Trasforma le disuguaglianze in eguaglianze, l’individualismo in coralità. Ama le diversità di tutti i generi: fisiche, sociali, culturali, etniche. L’arte, come la musica, è aperta a tutti. Anche a coloro che, per problemi fisici, non possono avvalersi dei cinque sensi per leggerne i messaggi, percepirne le emozioni. Chi non può vedere con i propri occhi lo può fare con le mani; chiedere al tatto, oltre che al cuore, di disegnare nel proprio immaginario i contorni di ciò che lentamente ‘appare’ e si scopre al contatto fisico. E’ così che si avvicinerà alla forma artistica, senza rimanerne escluso.
Con questa particolare vocazione di natura sociale il progetto della nuova scultura di Giuseppe Lorenzi, realizzata per il Comune di San Casciano e finanziata dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena, approda in terra chiantigiana stagliandosi nel tappeto erboso dei giardini di Santa Chiara di Assisi, angolo di verde pubblico nei pressi di piazza della Repubblica (San Casciano). Con uno sguardo rivolto in alto che, da un lato, osserva l’uomo sospeso all’interno della torre dell’Acqua di Antony Gormley, dall’altro mira al cervo sopra le mura di Mario Merz e l’elefante del Niccolini di Perino & Vele, vicini di casa di un territorio dove l’arte contemporanea ogni anno si arricchisce di un tassello nuovo.
Progettato per essere toccato, il lavoro di Giuseppe Lorenzi, artista-calligrafo fiorentino appassionato di incisioni su lastre di pietra, si insedia a San Casciano come espressione d’arte pubblica con un obiettivo preciso: essere letto da chiunque voglia instaurare una relazione con l’opera d’arte ed in particolare dai portatori di disabilità visiva, non vedenti e ipovedenti. In realtà a San Casciano la doppia porta di Lorenzi è come se ci fosse sempre stata, una realtà invisibile che diventa visibile ai sensi umani. Terrena e divina allo stesso tempo, si apre e prende vita da una stele in travertino alta circa due metri e mezzo, scolpita sul fronte e sul retro della lastra. Dal bassorilievo affiorano tratti, segni, linee, ideogrammi dentro ai quali si nascondono immagini semifigurative, contenuti allegorici, simboli legati alle più disparate culture del mondo.
La porta degli uomini – la porta degli dei rappresenta i solstizi d’estate e d’inverno e si ispira ai corrispettivi divini dell’antica Grecia: Demetra e Giano bifronte. Figure che Lorenzi, studioso di culture rupestri e dottrine cosmogoniche, stilizza e mescola ad altre simbologie, ad altri temi archetipici di origine cinese, africana, celtica. Chiunque vi può riconoscere un elemento familiare alle proprie radici. Tutti figli della stessa terra: l’opera di Lorenzi invita la pietra a esaltare, con il suo saggio vigore, il valore della multiculturalità, dell’integrazione e del dialogo tra popoli diversi. Il bassorilievo si propone infatti come percorso artistico che mira a lanciare un ponte di collegamento ‘etnico’, consapevole del bisogno, avvertito oggi più che mai, di costruire relazioni, interazioni nel pieno rispetto delle tradizioni e delle diverse culture del mondo.
Promossa dal Comune di San Casciano in Val di Pesa, l’opera è stata realizzata grazie al contributo e alla sensibilità di Fondazione Monte dei Paschi di Siena.
L’evento. La porta degli uomini – la porta degli dei sarà presentata alla cittadinanza sabato 8 novembre alle ore 16 nel giardino di Santa Chiara d’Assisi, nei pressi dei giardini pubblici del Piazzone (piazza della Repubblica). L’inaugurazione avverrà alla presenza del sindaco di San Casciano Ornella Signorini, dell’assessore alla Cultura Veronica Cei, del presidente di Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Gabriello Mancini e dell’artista Giuseppe Lorenzi. All’iniziativa parteciperanno anche Antonio Quatraro, Presidente dell'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti e Cecilia Trinci, tecnico della stamperia braille della Regione Toscana. Al termine dell’inaugurazione è previsto un momento conviviale offerto dall’“Osteria cinque di vino” di San Casciano.
“Il bassorilievo di Giuseppe Lorenzi – commenta l’assessore alla cultura, Veronica Cei – va ad arricchire il nostro territorio che già si fregia di un ricco patrimonio artistico orientato alla rivisitazione del linguaggio contemporaneo. Dopo la recente acquisizione di due imponenti lavori di Mauro Staccioli siamo orgogliosi di accogliere questa bella prova artistica di Giuseppe Lorenzi il cui valore è rafforzato dalla sua spiccata funzione sociale. Una forma d’arte assolutamente nuova che supera il concetto di opera da museo, fruibile a distanza, per affermare lo stretto rapporto che l’arte instaura con il suo spettatore e diventare terreno da vivere, comprendere ed esplorare attraverso l’uso delle mani. Insomma una dedica artistica al pubblico in particolare non vedente che riscuote il nostro ampio apprezzamento e l’appartenenza ad un territorio, quello sancascianese, dove presto mi auguro si possa realizzare il progetto di museo a cielo aperto”.
“Tutto è uno - sono le parole dell’artista Giuseppe Lorenzi - pur essendo uomo che vive e crede nella modernità, nell’evoluzione delle tecnologie, nella libera interpretazione delle idee, ho sempre pensato, fin da quando frequentavo i primi anni dell’Istituto d’Arte, che la contemporaneità non è uno spazio temporale e che anzi il tempo in realtà non esiste, il qui e ora d’alcune antiche filosofie orientali è anche il qui e ieri e il qui e domani, il tutto è uno insomma. Da questo assunto nascono le mie opere, dalla modernità delle incisioni rupestri, dall’estrema fantasia dei miti cosmogonici e soprattutto da quegli archetipi che in ognuno di noi vivono aspettando l’attimo propizio per rivelarsi alla coscienza”.
“L’inserimento di una nuova opere d’arte – rileva il presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Gabriello Mancini - costituisce per una comunità un arricchimento, tanto maggiore in questo caso visto le particolari caratteristiche della scultura realizzata da Giuseppe Lorenzi, fatta per essere apprezzata anche da non vedenti. Dunque ben volentieri abbiamo contributo all’iniziativa promossa dal Comune di San Casciano Val di Pesa, nella convinzione che l’arte costituisca un mezzo di crescita non solo culturale, ma anche educativa. Ed è per tale motivo che a questo settore la nostra Fondazione destina ogni anno una consistente parte dei finanziamenti che vengono erogati”.
Approfondimenti:
L’opera. I temi trattati sui due fronti della stele sono in uno il solstizio d’estate o porta degli uomini, nell’altro il solstizio d’inverno o porta degli dei. Attingendo a simbologie e temi archetipici, provenienti da varie culture del mondo, le immagini semifigurative rappresentano temi allegorici legati al mondo greco, celtico, cinese, romano.
La porta degli uomini (solstizio d’estate) è rappresentata dalla Dea Demetra, simbolo della fertilità in senso generale e da varie altre simbologie attinenti al tema, come ad esempio la melagrana ed il grano, la stella Sirio con il suo satellite Sirio 2, raffigurata così come la rappresentò il popolo africano dei Dogon prima della scoperta scientifica del satellite. La stella appare per prima nel cielo estivo. In basso fra le gambe della Dea appare l’ideogramma cinese dell’estate. Il tutto poggia sulle messi mentre in basso a sinistra è rappresentata le ruota celtica che, infuocata, rotola nei campi quale simbolo propiziatorio del raccolto. La porta degli dei (solstizio d’inverno) è rappresentata dal Dio Giano bifronte (Janus = Gennaio) signore delle porte solstiziali che si aprono al solstizio e si richiudono dopo pochi giorni. Come nell’antichità Giano tiene in una mano la chiave delle porte e nell’altra lo scettro del comando. Sul pettorale l’ideogramma cinese dell’inverno ed in basso il simbolo di Saturno che nasce dalle acque sottostanti per coadiuvare Giano nell’opera di guardiano.
Alla base dell’opera è stata posizionata una targa contenente indicazioni in alfabeto Braille.
L’artista. Giuseppe Lorenzi è nato a Firenze nel 1954, Dopo la maturità conseguita presso l’Istituto d’arte di Firenze, si diploma in Design presso l’ISIA di Firenze. Negli anni ottanta in concomitanza con l’inaugurazione a Bologna dello studio di design ADR, sviluppa la tecnica dell’acquaforte e nell’85 allestisce la sua prima mostra personale. All’inizio degli anni 90 si dedica alla pittura astratta che si evolve in seguito attraverso l’incisione di piccole pietre che nel tempo prenderanno forme e dimensioni sempre più consistenti fino ad assumere l’aspetto di un grande Menhir in travertino di 8000 Kg., inciso nel 2003 ed installato nei pressi delle terme di Saturnia. Lo studio e la ricerca di temi archetipici, legati alle culture rupestri ed alle dottrine cosmogoniche appartenenti a vari popoli del mondo, lo portano a sviluppare dal 2005 incisioni su lastre di pietra e quadri in rilievo con polvere di quarzo e metalli che rappresentano in maniera semifigurativa tali tematiche. La mostra personale del 2006 a Damasco sviluppa il tema legato al mondo arabo e la sua cultura millenaria. Nel 2007, in occasione della mostra del libro d’artista presso la nuova biblioteca di Pistoia, presenta un’installazione formata da 8 grandi stele di pietra rappresentanti il tema delle otto energie celesti cinesi, punto di partenza del grande libro dei mutamenti ( I CHING ). Negli ultimi mesi, alcune sue opere sono state esposte a Varsavia e Bucarest e nel prossimo futuro saranno visibili in contemporanea con la mostra "Espresso Italiano" a Canton, Shangai e Seul. La sua ricerca prosegue in sinergia con alcuni architetti e paesaggisti, verificando la possibilità d’inserimento delle proprie opere nel settore del design e dell’architettura.
Dati tecnici opera
Dimensioni: cm. 240 x 140 x 30
Materiale: Travertino di Saturnia
Inaugurazione. Arte vicina alla diversità
Sabato 8 novembre presentazione del nuovo progetto d’arte contemporanea per San Casciano finanziato da Fondazione Monte dei Paschi di Siena: La porta degli uomini – la porta degli dei di Giuseppe Lorenzi
Arte da toccare. L’arte, come la musica, parla il linguaggio dell’universalità. E’ forma e strumento espressivo che ha la sua ragione d’esistere nella capacità di dialogo, di accoglienza, di apertura verso chi, o meglio, chiunque, si trovi ad osservarla, ascoltarla, toccarla. Non conosce confini geografici, non discrimina, non emargina. Trasforma le disuguaglianze in eguaglianze, l’individualismo in coralità. Ama le diversità di tutti i generi: fisiche, sociali, culturali, etniche. L’arte, come la musica, è aperta a tutti. Anche a coloro che, per problemi fisici, non possono avvalersi dei cinque sensi per leggerne i messaggi, percepirne le emozioni. Chi non può vedere con i propri occhi lo può fare con le mani; chiedere al tatto, oltre che al cuore, di disegnare nel proprio immaginario i contorni di ciò che lentamente ‘appare’ e si scopre al contatto fisico. E’ così che si avvicinerà alla forma artistica, senza rimanerne escluso.
Con questa particolare vocazione di natura sociale il progetto della nuova scultura di Giuseppe Lorenzi, realizzata per il Comune di San Casciano e finanziata dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena, approda in terra chiantigiana stagliandosi nel tappeto erboso dei giardini di Santa Chiara di Assisi, angolo di verde pubblico nei pressi di piazza della Repubblica (San Casciano). Con uno sguardo rivolto in alto che, da un lato, osserva l’uomo sospeso all’interno della torre dell’Acqua di Antony Gormley, dall’altro mira al cervo sopra le mura di Mario Merz e l’elefante del Niccolini di Perino & Vele, vicini di casa di un territorio dove l’arte contemporanea ogni anno si arricchisce di un tassello nuovo.
Progettato per essere toccato, il lavoro di Giuseppe Lorenzi, artista-calligrafo fiorentino appassionato di incisioni su lastre di pietra, si insedia a San Casciano come espressione d’arte pubblica con un obiettivo preciso: essere letto da chiunque voglia instaurare una relazione con l’opera d’arte ed in particolare dai portatori di disabilità visiva, non vedenti e ipovedenti. In realtà a San Casciano la doppia porta di Lorenzi è come se ci fosse sempre stata, una realtà invisibile che diventa visibile ai sensi umani. Terrena e divina allo stesso tempo, si apre e prende vita da una stele in travertino alta circa due metri e mezzo, scolpita sul fronte e sul retro della lastra. Dal bassorilievo affiorano tratti, segni, linee, ideogrammi dentro ai quali si nascondono immagini semifigurative, contenuti allegorici, simboli legati alle più disparate culture del mondo.
La porta degli uomini – la porta degli dei rappresenta i solstizi d’estate e d’inverno e si ispira ai corrispettivi divini dell’antica Grecia: Demetra e Giano bifronte. Figure che Lorenzi, studioso di culture rupestri e dottrine cosmogoniche, stilizza e mescola ad altre simbologie, ad altri temi archetipici di origine cinese, africana, celtica. Chiunque vi può riconoscere un elemento familiare alle proprie radici. Tutti figli della stessa terra: l’opera di Lorenzi invita la pietra a esaltare, con il suo saggio vigore, il valore della multiculturalità, dell’integrazione e del dialogo tra popoli diversi. Il bassorilievo si propone infatti come percorso artistico che mira a lanciare un ponte di collegamento ‘etnico’, consapevole del bisogno, avvertito oggi più che mai, di costruire relazioni, interazioni nel pieno rispetto delle tradizioni e delle diverse culture del mondo.
Promossa dal Comune di San Casciano in Val di Pesa, l’opera è stata realizzata grazie al contributo e alla sensibilità di Fondazione Monte dei Paschi di Siena.
L’evento. La porta degli uomini – la porta degli dei sarà presentata alla cittadinanza sabato 8 novembre alle ore 16 nel giardino di Santa Chiara d’Assisi, nei pressi dei giardini pubblici del Piazzone (piazza della Repubblica). L’inaugurazione avverrà alla presenza del sindaco di San Casciano Ornella Signorini, dell’assessore alla Cultura Veronica Cei, del presidente di Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Gabriello Mancini e dell’artista Giuseppe Lorenzi. All’iniziativa parteciperanno anche Antonio Quatraro, Presidente dell'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti e Cecilia Trinci, tecnico della stamperia braille della Regione Toscana. Al termine dell’inaugurazione è previsto un momento conviviale offerto dall’“Osteria cinque di vino” di San Casciano.
“Il bassorilievo di Giuseppe Lorenzi – commenta l’assessore alla cultura, Veronica Cei – va ad arricchire il nostro territorio che già si fregia di un ricco patrimonio artistico orientato alla rivisitazione del linguaggio contemporaneo. Dopo la recente acquisizione di due imponenti lavori di Mauro Staccioli siamo orgogliosi di accogliere questa bella prova artistica di Giuseppe Lorenzi il cui valore è rafforzato dalla sua spiccata funzione sociale. Una forma d’arte assolutamente nuova che supera il concetto di opera da museo, fruibile a distanza, per affermare lo stretto rapporto che l’arte instaura con il suo spettatore e diventare terreno da vivere, comprendere ed esplorare attraverso l’uso delle mani. Insomma una dedica artistica al pubblico in particolare non vedente che riscuote il nostro ampio apprezzamento e l’appartenenza ad un territorio, quello sancascianese, dove presto mi auguro si possa realizzare il progetto di museo a cielo aperto”.
“Tutto è uno - sono le parole dell’artista Giuseppe Lorenzi - pur essendo uomo che vive e crede nella modernità, nell’evoluzione delle tecnologie, nella libera interpretazione delle idee, ho sempre pensato, fin da quando frequentavo i primi anni dell’Istituto d’Arte, che la contemporaneità non è uno spazio temporale e che anzi il tempo in realtà non esiste, il qui e ora d’alcune antiche filosofie orientali è anche il qui e ieri e il qui e domani, il tutto è uno insomma. Da questo assunto nascono le mie opere, dalla modernità delle incisioni rupestri, dall’estrema fantasia dei miti cosmogonici e soprattutto da quegli archetipi che in ognuno di noi vivono aspettando l’attimo propizio per rivelarsi alla coscienza”.
“L’inserimento di una nuova opere d’arte – rileva il presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Gabriello Mancini - costituisce per una comunità un arricchimento, tanto maggiore in questo caso visto le particolari caratteristiche della scultura realizzata da Giuseppe Lorenzi, fatta per essere apprezzata anche da non vedenti. Dunque ben volentieri abbiamo contributo all’iniziativa promossa dal Comune di San Casciano Val di Pesa, nella convinzione che l’arte costituisca un mezzo di crescita non solo culturale, ma anche educativa. Ed è per tale motivo che a questo settore la nostra Fondazione destina ogni anno una consistente parte dei finanziamenti che vengono erogati”.
Approfondimenti:
L’opera. I temi trattati sui due fronti della stele sono in uno il solstizio d’estate o porta degli uomini, nell’altro il solstizio d’inverno o porta degli dei. Attingendo a simbologie e temi archetipici, provenienti da varie culture del mondo, le immagini semifigurative rappresentano temi allegorici legati al mondo greco, celtico, cinese, romano.
La porta degli uomini (solstizio d’estate) è rappresentata dalla Dea Demetra, simbolo della fertilità in senso generale e da varie altre simbologie attinenti al tema, come ad esempio la melagrana ed il grano, la stella Sirio con il suo satellite Sirio 2, raffigurata così come la rappresentò il popolo africano dei Dogon prima della scoperta scientifica del satellite. La stella appare per prima nel cielo estivo. In basso fra le gambe della Dea appare l’ideogramma cinese dell’estate. Il tutto poggia sulle messi mentre in basso a sinistra è rappresentata le ruota celtica che, infuocata, rotola nei campi quale simbolo propiziatorio del raccolto. La porta degli dei (solstizio d’inverno) è rappresentata dal Dio Giano bifronte (Janus = Gennaio) signore delle porte solstiziali che si aprono al solstizio e si richiudono dopo pochi giorni. Come nell’antichità Giano tiene in una mano la chiave delle porte e nell’altra lo scettro del comando. Sul pettorale l’ideogramma cinese dell’inverno ed in basso il simbolo di Saturno che nasce dalle acque sottostanti per coadiuvare Giano nell’opera di guardiano.
Alla base dell’opera è stata posizionata una targa contenente indicazioni in alfabeto Braille.
L’artista. Giuseppe Lorenzi è nato a Firenze nel 1954, Dopo la maturità conseguita presso l’Istituto d’arte di Firenze, si diploma in Design presso l’ISIA di Firenze. Negli anni ottanta in concomitanza con l’inaugurazione a Bologna dello studio di design ADR, sviluppa la tecnica dell’acquaforte e nell’85 allestisce la sua prima mostra personale. All’inizio degli anni 90 si dedica alla pittura astratta che si evolve in seguito attraverso l’incisione di piccole pietre che nel tempo prenderanno forme e dimensioni sempre più consistenti fino ad assumere l’aspetto di un grande Menhir in travertino di 8000 Kg., inciso nel 2003 ed installato nei pressi delle terme di Saturnia. Lo studio e la ricerca di temi archetipici, legati alle culture rupestri ed alle dottrine cosmogoniche appartenenti a vari popoli del mondo, lo portano a sviluppare dal 2005 incisioni su lastre di pietra e quadri in rilievo con polvere di quarzo e metalli che rappresentano in maniera semifigurativa tali tematiche. La mostra personale del 2006 a Damasco sviluppa il tema legato al mondo arabo e la sua cultura millenaria. Nel 2007, in occasione della mostra del libro d’artista presso la nuova biblioteca di Pistoia, presenta un’installazione formata da 8 grandi stele di pietra rappresentanti il tema delle otto energie celesti cinesi, punto di partenza del grande libro dei mutamenti ( I CHING ). Negli ultimi mesi, alcune sue opere sono state esposte a Varsavia e Bucarest e nel prossimo futuro saranno visibili in contemporanea con la mostra "Espresso Italiano" a Canton, Shangai e Seul. La sua ricerca prosegue in sinergia con alcuni architetti e paesaggisti, verificando la possibilità d’inserimento delle proprie opere nel settore del design e dell’architettura.
Dati tecnici opera
Dimensioni: cm. 240 x 140 x 30
Materiale: Travertino di Saturnia
08
novembre 2008
Giuseppe Lorenzi – La porta degli uomini – la porta degli dei
08 novembre 2008
arte contemporanea
serata - evento
serata - evento
Location
GIARDINO SANTA CHIARA D’ASSISI
San Casciano In Val Di Pesa, Piazza Repubblica, (Firenze)
San Casciano In Val Di Pesa, Piazza Repubblica, (Firenze)
Vernissage
8 Novembre 2008, ore 16
Autore