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Giuseppe Marcotti – Codici visivi
Un percorso espositivo atto a far dialogare le sculture e i quadri di Giuseppe Marcotti all’interno di uno spazio Rinascimentale. Tra concettualità ed espressività molteplici, il visitatore entrerà nelle introspezioni visive dell’artista mantovano per una contemporaneità sempre da vivere.
Comunicato stampa
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In collaborazione con la Provincia di Mantova, l’iter del pittore Giuseppe Marcotti si racchiude nella mostra personale “Codici visivi”. L’artista mantovano si muove in costanti connessioni con la storia dell’arte personalizzando iter in spazialità ulteriori.
A cura del critico d’arte Alain Chivilò, una quarantina di lavori tra scultura e pittura, creeranno nel pian terreno della dimora Rinascimentale molteplici concettualità del tutto da esplorare.
In collaborazione tecnica con la Galleria ArteArte di Ostiglia, le sculture e i dipinti proposti si interfacceranno con il visitatore in dialoghi costanti. Infatti, come indicato da Chivilò all’interno del testo critico: “Marcotti colloca l’arte da lui pensata nella spazialità circostante, al fine di analizzare e indagare perennemente. Il passaggio tra molteplici dimensionalità permette di visionare e analizzare le sue creazioni, vivendo maggiormente una sorta di tridimensionalità alternativa poiché nulla è sempre piatto, ma anzi tutt’altro. Marcotti, riallacciandosi allo Spazialismo sorto dopo il secondo conflitto bellico mondiale, cerca di esplorare nuove pulsioni focalizzandosi su infinite e possibili declinazioni di lettura. In quest’ottica si pongono i quadri ma soprattutto le sculture, poiché l’artista di Luzzara inserisce molteplici interazioni, da un lato assemblando contenuti, dall’altro fornendo continue voci silenti sempre visibili.
In un’apparente distruzione o modificazione di un oggetto, l’artista costruisce segni cognitivi per flussi retti tra significante (ciò che si vede) e significato (il contenuto del precedente in forma visiva e sonora). Quindi, non solo Spazialismo cui Marcotti trova ispirazione, ma in lui coesiste uno spirito ulteriore Dadaista per un’arte da vivere non passivamente, bensì atta a interagire concettualmente e visivamente con l’opera stessa”.
Il piano terra di Casa del Mantegna rappresenta un percorso artistico atto a far riflettere, all’interno di un’arte contemporanea libera di esprimersi tra concettualità e astrazione. Giuseppe Marcotti, lungi dalla provocazione, in sintesi esprime introspezioni per mondi ulteriori.
A cura del critico d’arte Alain Chivilò, una quarantina di lavori tra scultura e pittura, creeranno nel pian terreno della dimora Rinascimentale molteplici concettualità del tutto da esplorare.
In collaborazione tecnica con la Galleria ArteArte di Ostiglia, le sculture e i dipinti proposti si interfacceranno con il visitatore in dialoghi costanti. Infatti, come indicato da Chivilò all’interno del testo critico: “Marcotti colloca l’arte da lui pensata nella spazialità circostante, al fine di analizzare e indagare perennemente. Il passaggio tra molteplici dimensionalità permette di visionare e analizzare le sue creazioni, vivendo maggiormente una sorta di tridimensionalità alternativa poiché nulla è sempre piatto, ma anzi tutt’altro. Marcotti, riallacciandosi allo Spazialismo sorto dopo il secondo conflitto bellico mondiale, cerca di esplorare nuove pulsioni focalizzandosi su infinite e possibili declinazioni di lettura. In quest’ottica si pongono i quadri ma soprattutto le sculture, poiché l’artista di Luzzara inserisce molteplici interazioni, da un lato assemblando contenuti, dall’altro fornendo continue voci silenti sempre visibili.
In un’apparente distruzione o modificazione di un oggetto, l’artista costruisce segni cognitivi per flussi retti tra significante (ciò che si vede) e significato (il contenuto del precedente in forma visiva e sonora). Quindi, non solo Spazialismo cui Marcotti trova ispirazione, ma in lui coesiste uno spirito ulteriore Dadaista per un’arte da vivere non passivamente, bensì atta a interagire concettualmente e visivamente con l’opera stessa”.
Il piano terra di Casa del Mantegna rappresenta un percorso artistico atto a far riflettere, all’interno di un’arte contemporanea libera di esprimersi tra concettualità e astrazione. Giuseppe Marcotti, lungi dalla provocazione, in sintesi esprime introspezioni per mondi ulteriori.
15
gennaio 2022
Giuseppe Marcotti – Codici visivi
Dal 15 gennaio al 13 febbraio 2022
arte contemporanea
Location
CASA DEL MANTEGNA
Mantova, Via Giovanni Acerbi, 47, (Mantova)
Mantova, Via Giovanni Acerbi, 47, (Mantova)
Orario di apertura
da Mercoledì a Domenica ore 10 - 13 e 14.30 – 18.30
Vernissage
15 Gennaio 2022, 17.30
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico
Sponsor
Patrocini