Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Giuseppe Palumbo – Figura come essere
Le sculture di Giuseppe Palumbo dimostrano come sia per lui essenziale l’indagine sulla forma, la cui estrema sintesi rende appieno l’idea del movimento.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
S’inaugura sabato 26 settembre 2015 alle ore 17:00 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra “Figura come essere” di Giuseppe Palumbo a cura di Flavia Motolese. La mostra resterà aperta fino al 10 ottobre 2015 con orario 15:30 – 19:00 dal martedì al sabato.
Giuseppe Palumbo riesce a coniugare nelle sue opere tutta la forza della materia ed un profondo sentimento di liricità. Ha iniziato il suo percorso artistico, dedicandosi alla scultura e dimostrando uno spiccato interesse per la plasticità dei corpi: l’utilizzo di diversi materiali denota la volontà di indagarne la struttura interna con un approccio di meditato verismo per cogliere l’interazione della luce con la materia, la corporeità delle cose. Le sculture di Palumbo mostrano chiaramente come sia centrale nella sua ricerca la questione della forma, quale elemento fondante e enigma da dirimere con cui l’artista deve confrontarsi per arrivare a comprenderne la realtà. La concretezza della materia e la scelta di definire solo per sommi capi la figura, lasciando alcune parti abbozzate, accentua l’intensità espressiva dell’opera. Le figure femminili in terracotta in cui non sono definiti volti e dettagli, ma l’attenzione è focalizzata sui volumi, sembrano derivare da un impeto creativo subitaneo, scaturito per cogliere la loro essenza e dominare i segreti della forma e dei volumi. In altre sculture prevale la sintesi formale, come negli animali, in cui la figura è definita da una struttura metallica avvolta da garze immerse nel gesso. L’artista esegue una sorta di scarnificazione del corpo dal suo interno, lo evoca come apparenza, lasciandone intuire l’ineluttabile caducità, fino ad approdare ad opere in cui l’estrema sintesi delle forme rende l’illusione del movimento e della contemporaneità dei piani prospettici. Approdato, in un secondo momento, alla pittura, Palumbo richiama con i suoi ritratti un senso di rarefatta atemporalità, la materia pittorica è di classica memoria, mentre i soggetti e l’indagine psicologica che trapela sono figli della contemporaneità. La purezza delle forme e la linearità della composizione denotano la dimestichezza con la statuaria,le tonalità diffuse, a tratti opache egli scarti tonali richiamano atmosfere sospese di morandiana memoria. La riduzione degli sfondi a campiture uniformi, quasi monocrome, concentra l’attenzione sul soggetto prediligendo il taglio fotografico della rappresentazione e intensificando la modellazione dei personaggi in senso plastico. Palumbo si dedica anche alle nature morte e al paesaggio: i giochi chiaroscurali, il chiarore diffuso, gli impasti materici nelle tonalità dell’ocra e del verde restituiscono immagini di un universo interiorizzato senza perdere il contatto con l’elemento naturalistico reale che le ha ispirate. L’artista dimostra come sempre una grande sensibilità, approdando ad esiti figurativi di ieratica purezza e armoniosa composizione.
Giuseppe Palumbo riesce a coniugare nelle sue opere tutta la forza della materia ed un profondo sentimento di liricità. Ha iniziato il suo percorso artistico, dedicandosi alla scultura e dimostrando uno spiccato interesse per la plasticità dei corpi: l’utilizzo di diversi materiali denota la volontà di indagarne la struttura interna con un approccio di meditato verismo per cogliere l’interazione della luce con la materia, la corporeità delle cose. Le sculture di Palumbo mostrano chiaramente come sia centrale nella sua ricerca la questione della forma, quale elemento fondante e enigma da dirimere con cui l’artista deve confrontarsi per arrivare a comprenderne la realtà. La concretezza della materia e la scelta di definire solo per sommi capi la figura, lasciando alcune parti abbozzate, accentua l’intensità espressiva dell’opera. Le figure femminili in terracotta in cui non sono definiti volti e dettagli, ma l’attenzione è focalizzata sui volumi, sembrano derivare da un impeto creativo subitaneo, scaturito per cogliere la loro essenza e dominare i segreti della forma e dei volumi. In altre sculture prevale la sintesi formale, come negli animali, in cui la figura è definita da una struttura metallica avvolta da garze immerse nel gesso. L’artista esegue una sorta di scarnificazione del corpo dal suo interno, lo evoca come apparenza, lasciandone intuire l’ineluttabile caducità, fino ad approdare ad opere in cui l’estrema sintesi delle forme rende l’illusione del movimento e della contemporaneità dei piani prospettici. Approdato, in un secondo momento, alla pittura, Palumbo richiama con i suoi ritratti un senso di rarefatta atemporalità, la materia pittorica è di classica memoria, mentre i soggetti e l’indagine psicologica che trapela sono figli della contemporaneità. La purezza delle forme e la linearità della composizione denotano la dimestichezza con la statuaria,le tonalità diffuse, a tratti opache egli scarti tonali richiamano atmosfere sospese di morandiana memoria. La riduzione degli sfondi a campiture uniformi, quasi monocrome, concentra l’attenzione sul soggetto prediligendo il taglio fotografico della rappresentazione e intensificando la modellazione dei personaggi in senso plastico. Palumbo si dedica anche alle nature morte e al paesaggio: i giochi chiaroscurali, il chiarore diffuso, gli impasti materici nelle tonalità dell’ocra e del verde restituiscono immagini di un universo interiorizzato senza perdere il contatto con l’elemento naturalistico reale che le ha ispirate. L’artista dimostra come sempre una grande sensibilità, approdando ad esiti figurativi di ieratica purezza e armoniosa composizione.
26
settembre 2015
Giuseppe Palumbo – Figura come essere
Dal 26 settembre al 10 ottobre 2015
arte contemporanea
Location
SATURA – PALAZZO STELLA
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 15.30-19
Vernissage
26 Settembre 2015, ore 17.00
Autore
Curatore