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Giuseppe Pascaletti (1699-1757) di Fiumefreddo Bruzio. Un percorso artistico tra la Calabria Napoli e Roma
mostra dedicata a Giuseppe Pascaletti, pittore calabrese del Settecento, nel 250° anniversario della sua morte
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il 16 ottobre 2007, alle ore 18.00, si inaugura presso il restaurato Complesso monumentale di San Domenico a Lamezia Terme in provincia di Catanzaro, la mostra dedicata a Giuseppe Pascaletti, pittore calabrese del Settecento, nel 250° anniversario della sua morte.
L’esposizione si inserisce nel progetto “Visioni Simultanee” ideato e promosso dall’assessore alla cultura della Regione Calabria, on. Sandro Principe ed è organizzata dall’amministrazione comunale di Lamezia Terme, dott. Gianni Speranza - sindaco; prof.ssa Giovanna De Sensi Sestito - assessore ai beni e alle istituzioni culturali, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dell’Università degli Studi della Calabria.
Giuseppe Pascaletti, nato a Fiumefreddo Bruzio in provincia di Cosenza, nel 1699 dopo un presumibile apprendistato svolto nella sua regione d’origine e a Napoli, si trasferì a Roma attorno al 1727, dimorandovi per oltre un ventennio. Nella città pontificia fu membro dell’Accademia dei Virtuosi del Pantheon e frequentò diverse personalità di spicco tra cui Sebastiano Conca (1680-1764), massimo esponente della cultura meridionale a Roma e che tenne “scuola” a Palazzo Farnese.
Del clima classicistico romano il Pascaletti, ritornato in Calabria, fu il maggior esponente realizzando numerose pale d’altare per chiese e confraternite, riproponendo i modelli romani antichi e moderni, alla stregua di quanto un secolo prima aveva fatto il Sassoferrato (1609-1685) coniugando le istanze artistiche a quelle della devozione.
La mostra a cura di Giorgio Leone ha l’intento di mettere in luce l’opera del pittore calabrese pressoché sconosciuta, rilevandone l’intreccio di relazioni con quanto contemporaneamente avveniva sia nel Regno meridionale che a Roma. Il percorso espositivo che prevede circa quaranta dipinti, si divide in due sezioni: la prima, dedicata a dipinti napoletani e romani presenti in Calabria - tra cui si segnalano straordinarie tele di Paolo de Matteis (1662-1728), Sebastiano Conca e Corrado Giaquinto (1703 -1766) -; la seconda, alle circa trenta opere del Pascaletti. Tra i lavori più importanti del pittore, alcuni dei quali realizzati a Roma, si ricordano la pala della Pieve di Sestino, in provincia di Arezzo, il bellissimo Ritratto di Marcantonio Colonna del Museo Correale di Sorrento, in provincia di Napoli e la tela con la Sacra famiglia della chiesa del Ritiro di Rende, in provincia di Cosenza. Quest’ultima, assieme alla Madonna del riposo di Fiumefreddo Bruzio, è stata recuperata nel 2006 dai Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Cosenza, dopo il furto avvenuto molti anni addietro.
La mostra, inoltre, offre una sezione dedicata ai restauri e alle indagini diagnostiche realizzate sui dipinti del pittore.
L’esposizione si inserisce nel progetto “Visioni Simultanee” ideato e promosso dall’assessore alla cultura della Regione Calabria, on. Sandro Principe ed è organizzata dall’amministrazione comunale di Lamezia Terme, dott. Gianni Speranza - sindaco; prof.ssa Giovanna De Sensi Sestito - assessore ai beni e alle istituzioni culturali, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dell’Università degli Studi della Calabria.
Giuseppe Pascaletti, nato a Fiumefreddo Bruzio in provincia di Cosenza, nel 1699 dopo un presumibile apprendistato svolto nella sua regione d’origine e a Napoli, si trasferì a Roma attorno al 1727, dimorandovi per oltre un ventennio. Nella città pontificia fu membro dell’Accademia dei Virtuosi del Pantheon e frequentò diverse personalità di spicco tra cui Sebastiano Conca (1680-1764), massimo esponente della cultura meridionale a Roma e che tenne “scuola” a Palazzo Farnese.
Del clima classicistico romano il Pascaletti, ritornato in Calabria, fu il maggior esponente realizzando numerose pale d’altare per chiese e confraternite, riproponendo i modelli romani antichi e moderni, alla stregua di quanto un secolo prima aveva fatto il Sassoferrato (1609-1685) coniugando le istanze artistiche a quelle della devozione.
La mostra a cura di Giorgio Leone ha l’intento di mettere in luce l’opera del pittore calabrese pressoché sconosciuta, rilevandone l’intreccio di relazioni con quanto contemporaneamente avveniva sia nel Regno meridionale che a Roma. Il percorso espositivo che prevede circa quaranta dipinti, si divide in due sezioni: la prima, dedicata a dipinti napoletani e romani presenti in Calabria - tra cui si segnalano straordinarie tele di Paolo de Matteis (1662-1728), Sebastiano Conca e Corrado Giaquinto (1703 -1766) -; la seconda, alle circa trenta opere del Pascaletti. Tra i lavori più importanti del pittore, alcuni dei quali realizzati a Roma, si ricordano la pala della Pieve di Sestino, in provincia di Arezzo, il bellissimo Ritratto di Marcantonio Colonna del Museo Correale di Sorrento, in provincia di Napoli e la tela con la Sacra famiglia della chiesa del Ritiro di Rende, in provincia di Cosenza. Quest’ultima, assieme alla Madonna del riposo di Fiumefreddo Bruzio, è stata recuperata nel 2006 dai Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Cosenza, dopo il furto avvenuto molti anni addietro.
La mostra, inoltre, offre una sezione dedicata ai restauri e alle indagini diagnostiche realizzate sui dipinti del pittore.
16
ottobre 2007
Giuseppe Pascaletti (1699-1757) di Fiumefreddo Bruzio. Un percorso artistico tra la Calabria Napoli e Roma
Dal 16 ottobre 2007 all'otto gennaio 2008
arte antica
Location
COMPLESSO MONUMENTALE DI SAN DOMENICO
Lamezia Terme, Via San Domenico, (Catanzaro)
Lamezia Terme, Via San Domenico, (Catanzaro)
Orario di apertura
Aperto tutti i giorni, feriali e festivi (escluso il lunedì 9.00/18.00
Vernissage
16 Ottobre 2007, ore 18
Autore
Curatore