Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
-
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
-
Giuseppe Pulvirenti
La mostra presenta una installazione di cinque opere che compongono le coordinate attorno cui ruota il lavoro proposto
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“Forsforo” è il titolo della nuova mostra di Giuseppe Pulvirenti e la nuova tappa della sua ricerca nell’Arte.
La mostra presenta una installazione di cinque opere che compongono le coordinate attorno cui ruota il lavoro proposto. Si tratta di: “Ricarica Monumento alla Tecnica” (bronzo fuso, filo di nylon, pittura acrilica e fluorescente su primer acrilico), “Analogico stabl-t” (tre elementi montati, bronzo fuso, pittura acrilica e fluorescente su primer acrilico), “Supporto plastico digitale” (due elementi montati, bronzo fuso, pittura acrilica e fluorescente su primer acrilico), “Ricambio antropomorfo luminoso” (bronzo fuso, pittura acrilica fluorescente e fosforescente su primer acrilico) e “Fosforo” (bronzo fuso, pittura acrilica fosforescente su primer acrilico).
I cinque elementi agiscono singolarmente su principi diversi, seppure su un unico grande sfondo culturale: la scultura, di cui l’elemento principe usato nella mostra, il bronzo, è ad un tempo testimonianza e memoria.
Pulvirenti propone una nuova riflessione sullo status della scultura, partendo dalle sue qualità primarie forma/contenuto, materia/idea, consistenza/leggerezza, presente/memoria, immanenza/immortalità, monumentalità/inconsistenza.
Il “Fosforo” cui il titolo della mostra fa riferimento è un elemento che pervade la mostra nelle sue qualità fisiche e simboliche. E’ un rimando al pianeta di Venere foriero del giorno (comunemente chiamato Lucifero), ma anche al materiale che brucia a contatto con l’ossigeno, ed è luminoso nella oscurità, ma anche alla sua particolare scoperta, avvenuta nel 1669 da parte di Brandt, un alchimista che cercando la pietra filosofale, scoprì il Fosforo, che non cercava.
L’opera centrale della mostra, dal titolo “Fosforo” appunto, ricompone le qualità diverse della ricerca esemplificate in questa mostra: “Si tratta di una meta-scultura che (con)fonde 10 sculture di bronzo realizzate dall’artista dal 1988 al 2003. Una sublimazione a parabola discendente, che scioglie la memoria in nuova materia solida, richiamando al pensiero il recupero in atto, proprio della ricerca scientifica corrente, dove la ricerca si muove con un doppio passo, tra conservazione ed innovazione.”, come scrive Angelo Capasso nel videocatalogo della mostra.
La mostra presenta una installazione di cinque opere che compongono le coordinate attorno cui ruota il lavoro proposto. Si tratta di: “Ricarica Monumento alla Tecnica” (bronzo fuso, filo di nylon, pittura acrilica e fluorescente su primer acrilico), “Analogico stabl-t” (tre elementi montati, bronzo fuso, pittura acrilica e fluorescente su primer acrilico), “Supporto plastico digitale” (due elementi montati, bronzo fuso, pittura acrilica e fluorescente su primer acrilico), “Ricambio antropomorfo luminoso” (bronzo fuso, pittura acrilica fluorescente e fosforescente su primer acrilico) e “Fosforo” (bronzo fuso, pittura acrilica fosforescente su primer acrilico).
I cinque elementi agiscono singolarmente su principi diversi, seppure su un unico grande sfondo culturale: la scultura, di cui l’elemento principe usato nella mostra, il bronzo, è ad un tempo testimonianza e memoria.
Pulvirenti propone una nuova riflessione sullo status della scultura, partendo dalle sue qualità primarie forma/contenuto, materia/idea, consistenza/leggerezza, presente/memoria, immanenza/immortalità, monumentalità/inconsistenza.
Il “Fosforo” cui il titolo della mostra fa riferimento è un elemento che pervade la mostra nelle sue qualità fisiche e simboliche. E’ un rimando al pianeta di Venere foriero del giorno (comunemente chiamato Lucifero), ma anche al materiale che brucia a contatto con l’ossigeno, ed è luminoso nella oscurità, ma anche alla sua particolare scoperta, avvenuta nel 1669 da parte di Brandt, un alchimista che cercando la pietra filosofale, scoprì il Fosforo, che non cercava.
L’opera centrale della mostra, dal titolo “Fosforo” appunto, ricompone le qualità diverse della ricerca esemplificate in questa mostra: “Si tratta di una meta-scultura che (con)fonde 10 sculture di bronzo realizzate dall’artista dal 1988 al 2003. Una sublimazione a parabola discendente, che scioglie la memoria in nuova materia solida, richiamando al pensiero il recupero in atto, proprio della ricerca scientifica corrente, dove la ricerca si muove con un doppio passo, tra conservazione ed innovazione.”, come scrive Angelo Capasso nel videocatalogo della mostra.
18
novembre 2006
Giuseppe Pulvirenti
Dal 18 novembre 2006 al 18 gennaio 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA UGO FERRANTI
Roma, Via Dei Soldati, 25a, (Roma)
Roma, Via Dei Soldati, 25a, (Roma)
Orario di apertura
11-13 / 16-20, sabato e festivi chiuso
Vernissage
18 Novembre 2006, ore 18
Autore
Curatore