Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
-
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
-
Giuseppe Rado – A.I.KO – Artificial Intelligence Kombat
Giuseppe Rado ha ideato un complesso progetto espositivo che ruota attorno ad una storia fantasy con personaggi, ambienti e specifiche azioni narrative…
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Per cominciare spieghiamo A.I.Ko nei termini di un plot narrativo…
2097: la giurisdizione di Zenko è sotto il controllo di due potenti agenzie di spionaggio globale. Ad Haiku, giovane agente speciale dell’agenzia A.I.Ko, viene affidata la missione di intercettare i movimenti di alcuni membri di spicco della concorrente agenzia K.O.I.Ba, assoggettata al potere dei cervelli artificiali e alle macchine Subgender. Le due sorelle Majo e Sandya e il loro capo, la spietata Razjahi, sono il nuovo obbiettivo di Haiku. La A.I.Ko. incarna in tutte le sue peculiarità l’essenza più pura della classica agenzia di spionaggio globale: il suo compito è di conservare e controllare il patrimonio creativo del genere umano con ogni mezzo. Haiku, però, si sente uno strumento, una bambola combattente contro altre bambole combattenti, pronte a tutto pur di portare a casa la propria piccola missione: terminare i propri avversari, offrendo loro una buona manciata di caramelle di piombo. Entrambe le agenzie hanno lo stesso scopo: controllare lo Psyco-WIRED, un’iperrete cui ci si connette senza terminali esterni e che regola ogni tipo di comunicazione tra i soggetti che popolano il pianeta. I server pensanti dello Psyco-Wired sono i discendenti degli inventori della rete, i patriarchi del wired. Essi dominano, in maniera occulta, tutti i motori di ricerca attraverso un solo mezzo “Il motore Immobile” con il quale hanno imparato a comunicare per mezzo di uno sconosciuto sistema informatico denominato Haiku. Questa singolare omonimia sconvolgerà gli equilibri tra le varie entità: il futuro non ha aspettato invano, qualcosa sta cambiando….
Giuseppe Rado ha ideato un complesso progetto espositivo che ruota attorno ad una storia fantasy con personaggi, ambienti e specifiche azioni narrative. L’idea iniziale è così diventata uno storyboard anomalo che l’artista presenta in galleria con un allestimento sequenziale e alcuni ingrandimenti selettivi. Ad affiancare le tavole anche un progetto video con cui l’autore aggiunge uno spunto interpretativo allo storyboard, creando scarti visuali che azionano le stesse tavole coi loro contenuti. A completamento del progetto alcune immagini fotografiche di grande formato, raffiguranti le giovane protagoniste in pose ravvicinate che fanno pensare al tipico shooting da copertina.
I tre step progettuali si amalgamano in chiave stilistica e narrativa. Rado rielabora l’immaginario manga di chiara derivazione giapponese, aggiungendo matrici di un cinema iperreale alla Gregg Araki ma anche una vena figurativa tipicamente europea. Il risultato è una storia di techfantasy al femminile, una specie di Charlie’s Angels per immaginari rinnovati e consapevoli. Tutto è volutamente parossistico, dai grandi occhi bamboleschi delle ragazze a certi colori fluo, dalle pose sceniche all’abbigliamento fetish che le protagoniste indossano. Ed ecco che l’eccesso di realtà in stile Araki (parliamo sempre di Gregg, l’autore di film come “Doom Generation” e “Mysterious Skin”) si bilancia con una costruzione frontale, quindi più rinascimentale, del ritratto figurativo. Lo stesso storyboard dimostra una vena personale che definisce uno stile fotografico e completa la fisionomia multilinguistica del progetto.
Riepiloghiamo lo schema della mostra:
r. L’intero storyboard in formato A3
a. Alcuni ingrandimenti fotografici di tavole dello storyboard
d. Una videoinstallazione
o. un gruppo di immagini fotografiche a colori, grande formato
Non resta che dirvi: buone visioni incrociate…
2097: la giurisdizione di Zenko è sotto il controllo di due potenti agenzie di spionaggio globale. Ad Haiku, giovane agente speciale dell’agenzia A.I.Ko, viene affidata la missione di intercettare i movimenti di alcuni membri di spicco della concorrente agenzia K.O.I.Ba, assoggettata al potere dei cervelli artificiali e alle macchine Subgender. Le due sorelle Majo e Sandya e il loro capo, la spietata Razjahi, sono il nuovo obbiettivo di Haiku. La A.I.Ko. incarna in tutte le sue peculiarità l’essenza più pura della classica agenzia di spionaggio globale: il suo compito è di conservare e controllare il patrimonio creativo del genere umano con ogni mezzo. Haiku, però, si sente uno strumento, una bambola combattente contro altre bambole combattenti, pronte a tutto pur di portare a casa la propria piccola missione: terminare i propri avversari, offrendo loro una buona manciata di caramelle di piombo. Entrambe le agenzie hanno lo stesso scopo: controllare lo Psyco-WIRED, un’iperrete cui ci si connette senza terminali esterni e che regola ogni tipo di comunicazione tra i soggetti che popolano il pianeta. I server pensanti dello Psyco-Wired sono i discendenti degli inventori della rete, i patriarchi del wired. Essi dominano, in maniera occulta, tutti i motori di ricerca attraverso un solo mezzo “Il motore Immobile” con il quale hanno imparato a comunicare per mezzo di uno sconosciuto sistema informatico denominato Haiku. Questa singolare omonimia sconvolgerà gli equilibri tra le varie entità: il futuro non ha aspettato invano, qualcosa sta cambiando….
Giuseppe Rado ha ideato un complesso progetto espositivo che ruota attorno ad una storia fantasy con personaggi, ambienti e specifiche azioni narrative. L’idea iniziale è così diventata uno storyboard anomalo che l’artista presenta in galleria con un allestimento sequenziale e alcuni ingrandimenti selettivi. Ad affiancare le tavole anche un progetto video con cui l’autore aggiunge uno spunto interpretativo allo storyboard, creando scarti visuali che azionano le stesse tavole coi loro contenuti. A completamento del progetto alcune immagini fotografiche di grande formato, raffiguranti le giovane protagoniste in pose ravvicinate che fanno pensare al tipico shooting da copertina.
I tre step progettuali si amalgamano in chiave stilistica e narrativa. Rado rielabora l’immaginario manga di chiara derivazione giapponese, aggiungendo matrici di un cinema iperreale alla Gregg Araki ma anche una vena figurativa tipicamente europea. Il risultato è una storia di techfantasy al femminile, una specie di Charlie’s Angels per immaginari rinnovati e consapevoli. Tutto è volutamente parossistico, dai grandi occhi bamboleschi delle ragazze a certi colori fluo, dalle pose sceniche all’abbigliamento fetish che le protagoniste indossano. Ed ecco che l’eccesso di realtà in stile Araki (parliamo sempre di Gregg, l’autore di film come “Doom Generation” e “Mysterious Skin”) si bilancia con una costruzione frontale, quindi più rinascimentale, del ritratto figurativo. Lo stesso storyboard dimostra una vena personale che definisce uno stile fotografico e completa la fisionomia multilinguistica del progetto.
Riepiloghiamo lo schema della mostra:
r. L’intero storyboard in formato A3
a. Alcuni ingrandimenti fotografici di tavole dello storyboard
d. Una videoinstallazione
o. un gruppo di immagini fotografiche a colori, grande formato
Non resta che dirvi: buone visioni incrociate…
22
febbraio 2008
Giuseppe Rado – A.I.KO – Artificial Intelligence Kombat
Dal 22 febbraio al 30 aprile 2008
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
GALLERIA INGRESSO PERICOLOSO
Roma, Via Capo D'africa, 46, (Roma)
Roma, Via Capo D'africa, 46, (Roma)
Orario di apertura
da martedi a venerdi ore 16-20. Sabato e domenica su appuntamento
Vernissage
22 Febbraio 2008, ore 18.30
Autore
Curatore