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Giuseppe Rescigno – Segni celteci
Con l’installazione Segni celteci di Giuseppe Rescigno, l’edicola di via de Cristoforis apre il dialogo con il valore del segno, ancorato ad una narrazione che ci porta alle origini del grande viaggio nord-sud; dal mondo archetipo delle ‘terre’ dei ghiacci alla luce solare e ‘classica’ del nostro Mediterraneo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Giovedì 23 marzo, alle ore 18:00 presso lo spazio di via de Cristoforis a Terlizzi, sarà
inaugurata l’opera che l’artista Giuseppe Rescigno ha realizzato per l’Edicola RARA. Con essa
parte il nuovo ciclo di esposizioni che l’associazione
RA contemporaryArt, con la collaborazione del Museo FRaC Baronissi e della Pro Loco Terlizzi
ha programmato per il 2017 e il 2018. Un progetto al quale hanno dato un fondamentale contributo
e sostegno il Sito dell’Arte Ceramica, Liceo Artistico Corato; lo Studio ADF, consultino; il
CaravanSerraglio; il Vicolo, ristorante; la il Cibo degli Dei, pasticceria; Augustus, b&b; il Portale,
b&b; LineaGrafica, tipolitografia e Aeroplani di Carta, comunicazione.
L’ “infinito spazio di una cella” è il titolo che il curatore, Massimo Bignardi (docente di Storia
dell’arte contemporanea presso l’Università di Siena), ha dato al nuovo programma, condividendo
la traccia della proposta di operare ‘in loco’ che, da anni, Paolo De Santoli ha disegnato nel
calendario degli appuntamenti con l’arte contemporanea in Puglia e che nel tempo ha fatto
registrare a Terlizzi la presenza di numerosi artisti.
«Nello spazio di una cella confinante con il mondo attraverso un vetro – avverte Bignardi nella
breve nota introduttiva –, i linguaggi degli artisti invitati a realizzare un intervento site specific,
cadenzeranno la narrazione di giorni che, uno nell’altro, racconteranno le emozioni, i sorrisi, le
contrarietà: tutto ci aiuterà, perché tutto filtrerà dal vetro e andrà a riporsi nell’infinito spazio della
cella. Per questo ho voluto condividere con Paolo De Santoli e gli amici della RA contemporanea
art il desiderio di costruire una trance di tempo che verrà, ma anche l’energia che li spinge
all’incontro, a guardare all’arte come viatico alla ‘stanchezza’ che non è quella fisica».
Con l’installazione Segni celteci di Giuseppe Rescigno, l’edicola di via de Cristoforis apre il
dialogo con il valore del segno, ancorato ad una narrazione che ci porta alle origini del grande
viaggio nord-sud; dal mondo archetipo delle ‘terre’ dei ghiacci alla luce solare e ‘classica’ del
nostro Mediterraneo.
Giuseppe Rescigno, artista attivo sulla scena espositiva nazionale ed internazionale sin dagli anni
Settanta, è uno dei grandi protagonisti della stagione dell’Arte nel Sociale, il cui lavoro è stato ben
documentato nella Biennale di Venezia del 1976 e in occasione delle edizioni degli Incontri di
Martina Franca, sul finire di quel decennio. A Terlizzi propone un’ulteriore riflessione sulla città
ove i segnali, rileva ancora Bignardi, «fondano sull’alternarsi, in misura tridimensionale, di forme-
sagome che, talora realizzate con colori accesi e squillanti talaltra riportate all’originario colore del
ferro, danno vita a giochi di pieni e di vuoti. È così per Segni celtici, concepiti dall’artista come
veri e propri complessi scultorei, che aggregano più forme, istituendo con il fondo un gioco di
relazioni dettato dalle ombre. Il richiamo al dizionario dei ‘segnali’ urbani, a quei segni attinti al
codice dei ‘movimenti’ di una città consente all’artista di ideare il complesso plastico come
variabile, vale a dire disposto a confrontarsi con i luoghi, come avviene per questa esperienza
messa su a Terlizzi nel quadrilatero di una ‘cella’. L’artista torna nuovamente su un tema che da
oltre quarant’anni sollecita domande alla sua immaginazione: ossia torna ad interrogarsi riguardo
alla città, ai suoi luoghi, alla sua anima che rende viva e pulsante di storia il presente».
L’edicola resterà visibile fino al 24 maggio.
inaugurata l’opera che l’artista Giuseppe Rescigno ha realizzato per l’Edicola RARA. Con essa
parte il nuovo ciclo di esposizioni che l’associazione
RA contemporaryArt, con la collaborazione del Museo FRaC Baronissi e della Pro Loco Terlizzi
ha programmato per il 2017 e il 2018. Un progetto al quale hanno dato un fondamentale contributo
e sostegno il Sito dell’Arte Ceramica, Liceo Artistico Corato; lo Studio ADF, consultino; il
CaravanSerraglio; il Vicolo, ristorante; la il Cibo degli Dei, pasticceria; Augustus, b&b; il Portale,
b&b; LineaGrafica, tipolitografia e Aeroplani di Carta, comunicazione.
L’ “infinito spazio di una cella” è il titolo che il curatore, Massimo Bignardi (docente di Storia
dell’arte contemporanea presso l’Università di Siena), ha dato al nuovo programma, condividendo
la traccia della proposta di operare ‘in loco’ che, da anni, Paolo De Santoli ha disegnato nel
calendario degli appuntamenti con l’arte contemporanea in Puglia e che nel tempo ha fatto
registrare a Terlizzi la presenza di numerosi artisti.
«Nello spazio di una cella confinante con il mondo attraverso un vetro – avverte Bignardi nella
breve nota introduttiva –, i linguaggi degli artisti invitati a realizzare un intervento site specific,
cadenzeranno la narrazione di giorni che, uno nell’altro, racconteranno le emozioni, i sorrisi, le
contrarietà: tutto ci aiuterà, perché tutto filtrerà dal vetro e andrà a riporsi nell’infinito spazio della
cella. Per questo ho voluto condividere con Paolo De Santoli e gli amici della RA contemporanea
art il desiderio di costruire una trance di tempo che verrà, ma anche l’energia che li spinge
all’incontro, a guardare all’arte come viatico alla ‘stanchezza’ che non è quella fisica».
Con l’installazione Segni celteci di Giuseppe Rescigno, l’edicola di via de Cristoforis apre il
dialogo con il valore del segno, ancorato ad una narrazione che ci porta alle origini del grande
viaggio nord-sud; dal mondo archetipo delle ‘terre’ dei ghiacci alla luce solare e ‘classica’ del
nostro Mediterraneo.
Giuseppe Rescigno, artista attivo sulla scena espositiva nazionale ed internazionale sin dagli anni
Settanta, è uno dei grandi protagonisti della stagione dell’Arte nel Sociale, il cui lavoro è stato ben
documentato nella Biennale di Venezia del 1976 e in occasione delle edizioni degli Incontri di
Martina Franca, sul finire di quel decennio. A Terlizzi propone un’ulteriore riflessione sulla città
ove i segnali, rileva ancora Bignardi, «fondano sull’alternarsi, in misura tridimensionale, di forme-
sagome che, talora realizzate con colori accesi e squillanti talaltra riportate all’originario colore del
ferro, danno vita a giochi di pieni e di vuoti. È così per Segni celtici, concepiti dall’artista come
veri e propri complessi scultorei, che aggregano più forme, istituendo con il fondo un gioco di
relazioni dettato dalle ombre. Il richiamo al dizionario dei ‘segnali’ urbani, a quei segni attinti al
codice dei ‘movimenti’ di una città consente all’artista di ideare il complesso plastico come
variabile, vale a dire disposto a confrontarsi con i luoghi, come avviene per questa esperienza
messa su a Terlizzi nel quadrilatero di una ‘cella’. L’artista torna nuovamente su un tema che da
oltre quarant’anni sollecita domande alla sua immaginazione: ossia torna ad interrogarsi riguardo
alla città, ai suoi luoghi, alla sua anima che rende viva e pulsante di storia il presente».
L’edicola resterà visibile fino al 24 maggio.
23
marzo 2017
Giuseppe Rescigno – Segni celteci
Dal 23 marzo al 24 maggio 2017
arte contemporanea
Location
EDICOLARARA
Terlizzi, Via De Cristoforis, (Bari)
Terlizzi, Via De Cristoforis, (Bari)
Vernissage
23 Marzo 2017, ore 18
Autore
Curatore