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Giuseppe Rivadossi – L’umano
Ereditato l’interesse per l’arte dal padre Clemente, Rivadossi inizia ufficialmente la sua carriera artistica negli anni Sessanta, avvicinandosi alla studio della scultura in legno, della terracotta e della lavorazione del bronzo, interessandosi fin dall’inizio dello spazio domestico.
Comunicato stampa
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Giuseppe Rivadossi è nato a Nave (BS) nel 1935, dove attualmente vive e lavora. il suo interesse per l'arte gli viene dal padre Clemente e dalla frequentazione del mondo artistico bresciano e milanese del tempo. Dopo aver praticato la scultura in legno terracotta e bronzo negli anni '60, decide di utilizzare come atelier la vecchia bottega di falegnameria del padre, iniziando un rigoroso percorso volto alla dimensione poetica dello spazio quotidiano.
Negli anni '70 grazie all'attenzione di importanti galleristi come Renato Cardazzo, Alfredo Paglione, Elio Palmisano o di amici come Francesca Amadio, dà inizio ad una stagione esposistiva che partendo da Milano lo porta a Roma, Parma e Firenze, Torino, Francoforte e Vienna, alla Triennale di Milano nel 1974 e alla biennale di Mentone nel 1976.
Nel 1980 il suo lavoro viene presentato con una grande personale alla rotonda della Besana di Milano dallo storico del'arte Gianfranco Bruno e documentato in un catalgo Electa, mentre altri scrittori e critici d'arte si interessano a lui: da Giannetto Valzelli a Luciano Spiazzi, a Elvira Cassa Salvi, a Floiano De Santi, a Giovanni Testori, a Roberto Tassi, Gianfranco Bruno, Marco Vallora, Piercrlosantini, Vitttorio Sgarbi, Domenico Montalto, Mauro Corradini, Enzo Fabiani, Rossana Bossaglia, Cesare Vivaldi, Daniela Palazzoli, Luca Doninelli, Giseppe Frangi, Curzia Ferrari, Philippe Daverio, Giorgio Cortenova, mentre Giorgio di Genova lo include nella Storia dell'arte italiana del '900.
Negli anni '90 l'artista inaugura un'importante personale alla compagnia del disegno a Milano; seguono esposizioni a Monza, Pietrasanta, Cesena, alle Fiere dell'arte di Bologna con le Gallerie Niccoli di Parma e Artebergamo a Terni, dove gli viene assegnato il premio per la scultura "S. Valentino di Terni".
Del 2005 è un'antologica a Palazzo Forti a Verona che ne conferma il valore a dà grande visibilità al suo percorso artistico con più di cento opere esposte in 14 sale. Attualmente l'artista continua la sua esperienza nella nuova dimensione nella "Giuseppe Rivadosssi Officina".
Tra le voci significative della critica contemporanea che si sono interessate al lavoro di Rivadossi una delle più interessanti che ne hanno saputo cogliere l'essenza è quella di Philippe Daverio:
" La storia sta per voltare pagina ancora una volta. Ed ogni volta che così succede il gusto, come conseguenza naturale della mutazione, cambia, va alla ricerca di parametri nuovi. Spesso percorre percorsi già esistenti che la moda pasata aveva celato. in quei percorsi trova l'nergia per lo scatto". ......
Sta crescendo oggi una nuova sensibilità che si elabora con il dialogo dei materiali della natura e siconsolida in una centralità umanista. Porta questa sensibilità alla riscoperta dei materiali naturali nel vestire la persona usando il lino, la lana, la seta e il cuoio, va alla ricerca di fibre dimenticate come quella dell'ortica, eccellente a mescolarsi con la lana alla quale dona una fattezza lucente. Porta questa sensibilità a ricollocare la persona in un ambiente fatto di pietra, di marmo, di terracotta di bronzo e di legno. S'accorge questa sensibilità che i materiali che ci accompagnano da millenni sono carichi di significati semantici, di strati solidamente sovrapposti, nei quali viene automatico potersi riconoscere.
Sta sorgendo una nuova coscienza che guarda al mondo, quello della natura e degli uomini,, come ad une bene forte per la densità offerta all'esistere e fragile per i pericoli che corre. Ci si sta facendo attenti a non distruggerlo con un consumo dissennato.
Si sta guardando la crescita non più come un valore imprescindibile e discutibile. Di cose in giro ce ne sono troppe, generano guai quando sorgono e quando, dopo un uso brevissimo, devono scomparire. Si sta immaginando un modo nuovo degli oggetti nel quale questi abbiano la possibilità di ritrovare il percorso lungo d'una funzione protratta fino al loro esaurimento fisiologico, secondo natura.
Questo è l'esperimento del laboratorio Rivadossi"
Philippe Daverio
Negli anni '70 grazie all'attenzione di importanti galleristi come Renato Cardazzo, Alfredo Paglione, Elio Palmisano o di amici come Francesca Amadio, dà inizio ad una stagione esposistiva che partendo da Milano lo porta a Roma, Parma e Firenze, Torino, Francoforte e Vienna, alla Triennale di Milano nel 1974 e alla biennale di Mentone nel 1976.
Nel 1980 il suo lavoro viene presentato con una grande personale alla rotonda della Besana di Milano dallo storico del'arte Gianfranco Bruno e documentato in un catalgo Electa, mentre altri scrittori e critici d'arte si interessano a lui: da Giannetto Valzelli a Luciano Spiazzi, a Elvira Cassa Salvi, a Floiano De Santi, a Giovanni Testori, a Roberto Tassi, Gianfranco Bruno, Marco Vallora, Piercrlosantini, Vitttorio Sgarbi, Domenico Montalto, Mauro Corradini, Enzo Fabiani, Rossana Bossaglia, Cesare Vivaldi, Daniela Palazzoli, Luca Doninelli, Giseppe Frangi, Curzia Ferrari, Philippe Daverio, Giorgio Cortenova, mentre Giorgio di Genova lo include nella Storia dell'arte italiana del '900.
Negli anni '90 l'artista inaugura un'importante personale alla compagnia del disegno a Milano; seguono esposizioni a Monza, Pietrasanta, Cesena, alle Fiere dell'arte di Bologna con le Gallerie Niccoli di Parma e Artebergamo a Terni, dove gli viene assegnato il premio per la scultura "S. Valentino di Terni".
Del 2005 è un'antologica a Palazzo Forti a Verona che ne conferma il valore a dà grande visibilità al suo percorso artistico con più di cento opere esposte in 14 sale. Attualmente l'artista continua la sua esperienza nella nuova dimensione nella "Giuseppe Rivadosssi Officina".
Tra le voci significative della critica contemporanea che si sono interessate al lavoro di Rivadossi una delle più interessanti che ne hanno saputo cogliere l'essenza è quella di Philippe Daverio:
" La storia sta per voltare pagina ancora una volta. Ed ogni volta che così succede il gusto, come conseguenza naturale della mutazione, cambia, va alla ricerca di parametri nuovi. Spesso percorre percorsi già esistenti che la moda pasata aveva celato. in quei percorsi trova l'nergia per lo scatto". ......
Sta crescendo oggi una nuova sensibilità che si elabora con il dialogo dei materiali della natura e siconsolida in una centralità umanista. Porta questa sensibilità alla riscoperta dei materiali naturali nel vestire la persona usando il lino, la lana, la seta e il cuoio, va alla ricerca di fibre dimenticate come quella dell'ortica, eccellente a mescolarsi con la lana alla quale dona una fattezza lucente. Porta questa sensibilità a ricollocare la persona in un ambiente fatto di pietra, di marmo, di terracotta di bronzo e di legno. S'accorge questa sensibilità che i materiali che ci accompagnano da millenni sono carichi di significati semantici, di strati solidamente sovrapposti, nei quali viene automatico potersi riconoscere.
Sta sorgendo una nuova coscienza che guarda al mondo, quello della natura e degli uomini,, come ad une bene forte per la densità offerta all'esistere e fragile per i pericoli che corre. Ci si sta facendo attenti a non distruggerlo con un consumo dissennato.
Si sta guardando la crescita non più come un valore imprescindibile e discutibile. Di cose in giro ce ne sono troppe, generano guai quando sorgono e quando, dopo un uso brevissimo, devono scomparire. Si sta immaginando un modo nuovo degli oggetti nel quale questi abbiano la possibilità di ritrovare il percorso lungo d'una funzione protratta fino al loro esaurimento fisiologico, secondo natura.
Questo è l'esperimento del laboratorio Rivadossi"
Philippe Daverio
23
novembre 2019
Giuseppe Rivadossi – L’umano
Dal 23 novembre al 12 dicembre 2019
arte contemporanea
Location
SPAZIO 6
Verona, Via Santa Maria In Organo, 6, (Verona)
Verona, Via Santa Maria In Organo, 6, (Verona)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 16,30-19,30
Vernissage
23 Novembre 2019, ore 17,30
Autore
Curatore
Produzione organizzazione