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Giuseppe Stampone
vengono esposte opere realizzate tra il 2003 ed il 2006
Comunicato stampa
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“L’arte contemporanea è una forma di coscienza, una sollecitazione sensoriale che deve servire a svegliare lo spettatore da un torpore provocato da ipnosi mediatiche, consumistiche e tecnologiche. Questo è quanto pensa di poter fare Giuseppe Stampone attraverso le proprie opere, che sono veloci incursioni nel linguaggio poetico e culturale delle cose, per svelarne paradossi e contraddizioni. La sua è un’estetica fredda e controllata che deve mandare in cortocircuito, anche se solo per un attimo, una frazione di secondo, il senso critico dello spettatore (…) E’ in questo senso che vanno lette e fruite le sue opere, che si presentano variamente sotto forma di enigmi visivi, di metafore classiche, di situazioni di stress, di giochi. Lo spettatore è spesso al centro dell’opera con la quale deve o può interagire.” (Marco Tonelli).
La mostra Giuseppe Stampone a cura di Marco Tonelli è la prima mostra personale dell’artista Giuseppe Stampone. Nel Museo d’Arte e Pinacoteca Civica di Teramo dal 13 aprile al 28 maggio 2006 vengono esposte opere realizzate tra il 2003 ed il 2006: una decina di video installazioni, installazioni fotografiche a parete e light box tridimensionali, a formare situazioni spesso interattive e sonore alcune delle quali installate all’interno di box provvisti di effetto sonoro dolby surrounder.
In questa occasione verranno modificate ed appositamente reinterpretate alcune opere già presentate in importanti esposizioni nazionali come l’Anteprima della XIV Quadriennale (2004) o la Biennale d’Arte Sacra di San Gabriele (2004).
Il catalogo, De Luca editori, è corredato dai testi di Marco Tonelli, Derrick de Kerckhove e Marco Senaldi.
LA MOSTRA
Il lavoro di Giuseppe Stampone, nato nel 1971 a Clues in Francia, si concentra su aspetti legati al senso della realtà nella società dei media e della tecnologia. Nelle sue opere allo spettatore spesso è richiesto un intervento specifico per usufruire dell’opera, come nel caso dell’opera Sinestesia, dove solo l’introduzione di una moneta da 10 centesimi accende, attraverso un vero insert coin, l’intero sistema video e audio dell’installazione.
“I cortocircuiti tra tradizione e tecnologia, tra storia dell’arte e storia degli uomini e del nostro tempo, tra pubblico e artista, tra ricerca del successo e valori dell’identità, sono elementi caratteristici della sua opera che, secondo l’artista, deve poter svegliare una coscienza critica e stimolare una sensazione forte nello spettatore, come per scuoterlo dal torpore indotto dalla società di massa e dall’uso anestetizzante della tecnologia mediatica.” (Marco Tonelli).
Pur utilizzando mezzi di riproduzione meccanica e tecnologica di alta definizione, i temi affrontati dall’artista vanno dalla stimolazione della coscienza dello spettatore all’interno di camere buie piene di invisibili performer, alla megalomania dell’artista – Mitomane - che si ritrae, lasciando un particolare spazio a sorpresa anche per lo spettatore, a fianco dei più grandi artisti vissuti dal XVI al XX secolo (Raffaello, Van Gogh, Picasso, Warhol), dal sentimento del sacro e della maternità confrontando iconografie di madonne medievali, contemporanee e immagini video di bambini (Scultura, Maternità e Madre Terra), al dramma universale degli immigrati e dei profughi di ogni tempo (Viaggio della speranza), ai modi di raffigurare, attraverso degli oggetti impersonali, la propria esistenza (Tracce della propria vita), al dialogo tra vecchie, nuove e future generazioni che si guardano mute dal fondo e dalla cima di un pozzo (Sotto sopra), assumendo pose ed atteggiamenti di cicli pittorici antichi.
Sostiene Giuseppe Stampone, “si è rafforzata in me la volontà di creare nelle opere un rapporto tra arte e tecnologia o tra arte e scienza, in un’ottica assolutamente “umanistica” che, al di là delle visioni apocalittiche sul futuro, individua nello strumento tecnologico, ma anche e soprattutto nella coscienza vigile dell’artista che lo usa, il mezzo che più di tutti rappresenta l’attualità”. Ed è così che Tonelli sottolinea come l’estetica di Stampone sia “un’estetica tecnologica che veste di nuovo temi antichi, servendosi anche di iconografie medievali o rinascimentali, facendole a volte flirtare con materiali elettronici e tecniche di visione moderne. Ma la tecnologia del sé non è solo apparenza tecnologica, bensì sostanza e materia di essa”.
CENNI BIOGRAFICI DEGLI AUTORI
Giuseppe Stampone è nato a Clues, Francia nel 1971 e attualmente vive e lavora tra Teramo e Roma. Diplomatosi all’Accademia di Belle Arti de L’Aquila, ha partecipato nel 2002 alla XVIII Biennale di Alatri, nel 2003 alla mostra Anterprima della XIV Quadriennale di Roma, nel 2004 alla XI Biennale d’Arte Sacra di San Gabriele ed al LV Premio Michetta.
Marco Tonelli, critico d’arte, insegna Sociologia dell’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Perugia.
Ha curato, tra le altre mostre, insieme ad Enrico Crispolti, Dal Futurismo all’Astrattismo, Museo del Corso, Roma, 2002 e Gesto, Museo Piaggio, Pontedera, 2002. E’ stato Commissario Inviti per la XIV Quadriennale di Roma nel 2005.
Derrick de Kerckhove, uno dei più affermati studiosi di realtà virtuale, arte, comunicazione, mass media e cultura, allievo ed erede di Marshall McLuhan, è direttore del McLuhan Institute e docente di Cultura e tecnologia presso l’Università di Toronto. Fra le sue pubblicazioni più importanti Brainframes. Mente, tecnologia e mercato (1993), La civilizzazione videocristiana (1995), La pelle della cultura (1995)
Marco Senaldi, critico d’arte e filosofo, insegna Cinema e arti visive presso l’Università degli Studi Milano Bicocca. Collaboratore di numerose testate e periodici (tra cui Flash Art ed Exibart), ha curato la mostra Cover Theory. L’arte contemporanea come reinterpretazione (2003). Tra le sue più recenti pubblicazioni Enjoy! Il godimento estetico (2003) e Van Gogh a Hollywood (2004).
La mostra Giuseppe Stampone a cura di Marco Tonelli è la prima mostra personale dell’artista Giuseppe Stampone. Nel Museo d’Arte e Pinacoteca Civica di Teramo dal 13 aprile al 28 maggio 2006 vengono esposte opere realizzate tra il 2003 ed il 2006: una decina di video installazioni, installazioni fotografiche a parete e light box tridimensionali, a formare situazioni spesso interattive e sonore alcune delle quali installate all’interno di box provvisti di effetto sonoro dolby surrounder.
In questa occasione verranno modificate ed appositamente reinterpretate alcune opere già presentate in importanti esposizioni nazionali come l’Anteprima della XIV Quadriennale (2004) o la Biennale d’Arte Sacra di San Gabriele (2004).
Il catalogo, De Luca editori, è corredato dai testi di Marco Tonelli, Derrick de Kerckhove e Marco Senaldi.
LA MOSTRA
Il lavoro di Giuseppe Stampone, nato nel 1971 a Clues in Francia, si concentra su aspetti legati al senso della realtà nella società dei media e della tecnologia. Nelle sue opere allo spettatore spesso è richiesto un intervento specifico per usufruire dell’opera, come nel caso dell’opera Sinestesia, dove solo l’introduzione di una moneta da 10 centesimi accende, attraverso un vero insert coin, l’intero sistema video e audio dell’installazione.
“I cortocircuiti tra tradizione e tecnologia, tra storia dell’arte e storia degli uomini e del nostro tempo, tra pubblico e artista, tra ricerca del successo e valori dell’identità, sono elementi caratteristici della sua opera che, secondo l’artista, deve poter svegliare una coscienza critica e stimolare una sensazione forte nello spettatore, come per scuoterlo dal torpore indotto dalla società di massa e dall’uso anestetizzante della tecnologia mediatica.” (Marco Tonelli).
Pur utilizzando mezzi di riproduzione meccanica e tecnologica di alta definizione, i temi affrontati dall’artista vanno dalla stimolazione della coscienza dello spettatore all’interno di camere buie piene di invisibili performer, alla megalomania dell’artista – Mitomane - che si ritrae, lasciando un particolare spazio a sorpresa anche per lo spettatore, a fianco dei più grandi artisti vissuti dal XVI al XX secolo (Raffaello, Van Gogh, Picasso, Warhol), dal sentimento del sacro e della maternità confrontando iconografie di madonne medievali, contemporanee e immagini video di bambini (Scultura, Maternità e Madre Terra), al dramma universale degli immigrati e dei profughi di ogni tempo (Viaggio della speranza), ai modi di raffigurare, attraverso degli oggetti impersonali, la propria esistenza (Tracce della propria vita), al dialogo tra vecchie, nuove e future generazioni che si guardano mute dal fondo e dalla cima di un pozzo (Sotto sopra), assumendo pose ed atteggiamenti di cicli pittorici antichi.
Sostiene Giuseppe Stampone, “si è rafforzata in me la volontà di creare nelle opere un rapporto tra arte e tecnologia o tra arte e scienza, in un’ottica assolutamente “umanistica” che, al di là delle visioni apocalittiche sul futuro, individua nello strumento tecnologico, ma anche e soprattutto nella coscienza vigile dell’artista che lo usa, il mezzo che più di tutti rappresenta l’attualità”. Ed è così che Tonelli sottolinea come l’estetica di Stampone sia “un’estetica tecnologica che veste di nuovo temi antichi, servendosi anche di iconografie medievali o rinascimentali, facendole a volte flirtare con materiali elettronici e tecniche di visione moderne. Ma la tecnologia del sé non è solo apparenza tecnologica, bensì sostanza e materia di essa”.
CENNI BIOGRAFICI DEGLI AUTORI
Giuseppe Stampone è nato a Clues, Francia nel 1971 e attualmente vive e lavora tra Teramo e Roma. Diplomatosi all’Accademia di Belle Arti de L’Aquila, ha partecipato nel 2002 alla XVIII Biennale di Alatri, nel 2003 alla mostra Anterprima della XIV Quadriennale di Roma, nel 2004 alla XI Biennale d’Arte Sacra di San Gabriele ed al LV Premio Michetta.
Marco Tonelli, critico d’arte, insegna Sociologia dell’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Perugia.
Ha curato, tra le altre mostre, insieme ad Enrico Crispolti, Dal Futurismo all’Astrattismo, Museo del Corso, Roma, 2002 e Gesto, Museo Piaggio, Pontedera, 2002. E’ stato Commissario Inviti per la XIV Quadriennale di Roma nel 2005.
Derrick de Kerckhove, uno dei più affermati studiosi di realtà virtuale, arte, comunicazione, mass media e cultura, allievo ed erede di Marshall McLuhan, è direttore del McLuhan Institute e docente di Cultura e tecnologia presso l’Università di Toronto. Fra le sue pubblicazioni più importanti Brainframes. Mente, tecnologia e mercato (1993), La civilizzazione videocristiana (1995), La pelle della cultura (1995)
Marco Senaldi, critico d’arte e filosofo, insegna Cinema e arti visive presso l’Università degli Studi Milano Bicocca. Collaboratore di numerose testate e periodici (tra cui Flash Art ed Exibart), ha curato la mostra Cover Theory. L’arte contemporanea come reinterpretazione (2003). Tra le sue più recenti pubblicazioni Enjoy! Il godimento estetico (2003) e Van Gogh a Hollywood (2004).
12
aprile 2006
Giuseppe Stampone
Dal 12 aprile al 28 maggio 2006
arte contemporanea
Location
MUSEO CIVICO – PINACOTECA
Teramo, Viale Giovanni Bovio, 4, (Teramo)
Teramo, Viale Giovanni Bovio, 4, (Teramo)
Biglietti
€ 3,00
Orario di apertura
dal martedì al sabato 9.00–13.00 e 16.00–19.00; domenica 10.00–13.00 e 16.00–19.00; chiuso il lunedì
Vernissage
12 Aprile 2006, ore 18.30
Editore
DE LUCA EDITORI D'ARTE
Ufficio stampa
NOVELLA MIRRI
Autore
Curatore