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Giuseppe Viola – Equilibrio nell’estro
Retrospettiva dedicata al celebre artista scomparso nel 2010.
Comunicato stampa
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Sono Allestiti in mostra 80 dipinti che ripercorrono la poetica artistica di Giuseppe Viola (1933-2010), abile artefice e virtuoso sperimentatore di tecniche e materiali.
Il percorso espositivo si snoda tra le opere giovanili degli anni 50/60, dove prevalgono le influenze impressioniste, passando attraverso le differenti tematiche sociali rappresentate con caldi impulsi e cariche espressioniste, fino alle opere di matrice più geometrica, dalle quali nasce il “Movimento Imagista”, di cui Viola è stato fondatore.
Tra le opere esposte, compaiono anche lavori inediti come “Le bambole” (1963), “Il bacio” (1968/9), “Il pugile” – 1976/78), " Lotta di cavalli" (1968) collage imagista (esposizioni: Mantova, Palazzo Te - Napoli, Castel dell'Ovo), "La lotta dell'uomo" (1968) collage imagista con pelle e sughero (Esposizioni, Napoli, Castel dell'Ovo; Melzo, Palazzo Trivulzio).
Giuseppe Viola – scrive nel testo di presentazione alla mostra la storica dell’arte Mariachiara Vidali – nonostante la complessità del suo prolifico percorso artistico, ha saputo mostrare una chiara quanto rara autonomia espressiva che non è rimasta imbrigliata, come spesso accade, nello scolasticismo stilistico delle correnti pittoriche di riferimento. Ne è efficace esemplificazione l'incontro di Viola con uno dei maestri indiscussi del novecento italiano, Filippo De Pisis. Come è naturale che sia, nelle opere di quel periodo, gli anni cinquanta, ne emergono prepotenti le influenze tecniche ed il richiamo al lessico depisisiano, che tuttavia sono stemperati nei termini di un loro superamento ed appaiono declinati nei limiti in cui consentono già di individuare le tracce di una ricerca concettuale propria. Allo stesso modo l'esperienza parigina, spesso rivelatasi nefasta per molti giovani artisti, è arricchimento delle potenzialità espressive nella quale Viola non soccombe con l'adesione passiva ad una delle egemoni correnti pittoriche, ma in cui al contrario coglie l'opportunità di estendere il suo percorso di ricerca, di meglio definire il proprio repertorio espressivo ed eliminare ogni possibile confine a quella peculiare sintassi simbolica che è il tratto distintivo del suo intero percorso pittorico. E' infatti a partire da quest'ultima, che sul finire degli anni 60' Viola, complice del felice sodalizio intellettuale con lo scrittore Dino Buzzati, dà vita al Manifesto Imagista; audace impresa di trasposizione in pittura dei dettami imagisti postulati ad inizio secolo dall'americano Ezra Pound, fino a qual momento rimasti di esclusiva pertinenza della poesia. (…) Viola continua inoltre la realizzazione di complementi d’arredo ispirati alla corrente Imagista. Dopo la poltrona imagista realizzata ed esposta a Palazzo Te, gli eredi dell’Archivio Giuseppe Viola in collaborazione con la interior designer Elisabetta Agostoni, 36 anni milanese ideatrice della poltrona Three for Fun esposta già al Fuori Salone di Milano, hanno ideato e creato una serie di tavolini di varie dimensioni smaltati e laccati, alcuni di questi visibili in mostra.
Il percorso espositivo si snoda tra le opere giovanili degli anni 50/60, dove prevalgono le influenze impressioniste, passando attraverso le differenti tematiche sociali rappresentate con caldi impulsi e cariche espressioniste, fino alle opere di matrice più geometrica, dalle quali nasce il “Movimento Imagista”, di cui Viola è stato fondatore.
Tra le opere esposte, compaiono anche lavori inediti come “Le bambole” (1963), “Il bacio” (1968/9), “Il pugile” – 1976/78), " Lotta di cavalli" (1968) collage imagista (esposizioni: Mantova, Palazzo Te - Napoli, Castel dell'Ovo), "La lotta dell'uomo" (1968) collage imagista con pelle e sughero (Esposizioni, Napoli, Castel dell'Ovo; Melzo, Palazzo Trivulzio).
Giuseppe Viola – scrive nel testo di presentazione alla mostra la storica dell’arte Mariachiara Vidali – nonostante la complessità del suo prolifico percorso artistico, ha saputo mostrare una chiara quanto rara autonomia espressiva che non è rimasta imbrigliata, come spesso accade, nello scolasticismo stilistico delle correnti pittoriche di riferimento. Ne è efficace esemplificazione l'incontro di Viola con uno dei maestri indiscussi del novecento italiano, Filippo De Pisis. Come è naturale che sia, nelle opere di quel periodo, gli anni cinquanta, ne emergono prepotenti le influenze tecniche ed il richiamo al lessico depisisiano, che tuttavia sono stemperati nei termini di un loro superamento ed appaiono declinati nei limiti in cui consentono già di individuare le tracce di una ricerca concettuale propria. Allo stesso modo l'esperienza parigina, spesso rivelatasi nefasta per molti giovani artisti, è arricchimento delle potenzialità espressive nella quale Viola non soccombe con l'adesione passiva ad una delle egemoni correnti pittoriche, ma in cui al contrario coglie l'opportunità di estendere il suo percorso di ricerca, di meglio definire il proprio repertorio espressivo ed eliminare ogni possibile confine a quella peculiare sintassi simbolica che è il tratto distintivo del suo intero percorso pittorico. E' infatti a partire da quest'ultima, che sul finire degli anni 60' Viola, complice del felice sodalizio intellettuale con lo scrittore Dino Buzzati, dà vita al Manifesto Imagista; audace impresa di trasposizione in pittura dei dettami imagisti postulati ad inizio secolo dall'americano Ezra Pound, fino a qual momento rimasti di esclusiva pertinenza della poesia. (…) Viola continua inoltre la realizzazione di complementi d’arredo ispirati alla corrente Imagista. Dopo la poltrona imagista realizzata ed esposta a Palazzo Te, gli eredi dell’Archivio Giuseppe Viola in collaborazione con la interior designer Elisabetta Agostoni, 36 anni milanese ideatrice della poltrona Three for Fun esposta già al Fuori Salone di Milano, hanno ideato e creato una serie di tavolini di varie dimensioni smaltati e laccati, alcuni di questi visibili in mostra.
07
ottobre 2016
Giuseppe Viola – Equilibrio nell’estro
Dal 07 al 23 ottobre 2016
arte contemporanea
Location
SPAZIO PER LE ARTI CONTEMPORANEE DEL BROLETTO
Pavia, Piazza Della Vittoria, 27, (Pavia)
Pavia, Piazza Della Vittoria, 27, (Pavia)
Orario di apertura
giovedì e venerdì ore 16-19, sabato e domenica 10.30-12.30 - 16-19
Vernissage
7 Ottobre 2016, ore 18.30
Autore
Curatore