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Giuseppina Labellarte – Tracce
Gli scatti dell’artista si concentrano sugli splendidi e suggestivi panorami del poco conosciuto deserto brasiliano del Lençóis Maranhenses
Comunicato stampa
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Martedì 3 giugno '08, alle ore 20.00, presso l'Atelier d'arte Anforah - sito in via Cattedrale 14 Giovinazzo (BA) - si terrà l'inaugurazione della mostra d'arte fotografica "Tracce" della fotoartista barese Giuseppina Labellarte inerente gli splendidi e suggestivi panorami del poco conosciuto deserto brasiliano del Lençóis Maranhenses. L'esposizione (attiva fino al 15 giugno '08) sarà visitabile in orario 20-22.30 e in contemporaneo presente sul Web all'indirizzo internet http://www.anforah.artenetwork.net/tracce/tracce.htm.
Riportiamo, scritte da Fedele Boffoli, alcune note esplicative sulla particolare circostanza:
"Non vi è posto migliore di un deserto per meditare su di sé e sul mondo, dove - negli eloquenti silenzi - sensi ed anima entrano in consonanza con gli spazi, le luci e le profondità più fisiche e immortali; il luogo, paradossalmente, più adeguato e desolato in cui centrarsi e contemplare/percepire integralmente la vita nei suoi aspetti dimensionali e comunicanti (dai più bassi agli elevati e viceversa). Il Deserto: teatro immutabile di avventure e incontri, posto per eccellenza di viaggi e vie carovaniere, luogo di santità e catarsi, meta di profeti ed eremiti; sinonimo di tentazione e morte ma soprattutto ed assolutamente di fertilità e vita eterna; Lençóis Maranhenses (il bianco e lunare deserto brasiliano) non si sottrae a ciò e pur non competendo in grandezza con i suoi fratelli maggiori africani e asiatici risulta ugualmente superlativo. Ci racconta di Lui, con belle fotografie, Giuseppina Labellarte che, affiancata dall’esperienza pluriennale di Alfredo Davoli (presente all’esposizione con tre sue elaborazioni digitali delle opere di Labellarte), ci mostra la purezza-bellezza (tra luce abbagliante e contrasti) di uno degli ambienti più suggestivi della Terra dove, tra morbide dune sabbiose (candide come la neve) e lagune blu-verdi incontaminate, l’anima si fonde - finalmente - pacificata tra le meravigliose e materne lenzuola (appunto Lençóis) dell’Essere".
Riportiamo, scritte da Fedele Boffoli, alcune note esplicative sulla particolare circostanza:
"Non vi è posto migliore di un deserto per meditare su di sé e sul mondo, dove - negli eloquenti silenzi - sensi ed anima entrano in consonanza con gli spazi, le luci e le profondità più fisiche e immortali; il luogo, paradossalmente, più adeguato e desolato in cui centrarsi e contemplare/percepire integralmente la vita nei suoi aspetti dimensionali e comunicanti (dai più bassi agli elevati e viceversa). Il Deserto: teatro immutabile di avventure e incontri, posto per eccellenza di viaggi e vie carovaniere, luogo di santità e catarsi, meta di profeti ed eremiti; sinonimo di tentazione e morte ma soprattutto ed assolutamente di fertilità e vita eterna; Lençóis Maranhenses (il bianco e lunare deserto brasiliano) non si sottrae a ciò e pur non competendo in grandezza con i suoi fratelli maggiori africani e asiatici risulta ugualmente superlativo. Ci racconta di Lui, con belle fotografie, Giuseppina Labellarte che, affiancata dall’esperienza pluriennale di Alfredo Davoli (presente all’esposizione con tre sue elaborazioni digitali delle opere di Labellarte), ci mostra la purezza-bellezza (tra luce abbagliante e contrasti) di uno degli ambienti più suggestivi della Terra dove, tra morbide dune sabbiose (candide come la neve) e lagune blu-verdi incontaminate, l’anima si fonde - finalmente - pacificata tra le meravigliose e materne lenzuola (appunto Lençóis) dell’Essere".
03
giugno 2008
Giuseppina Labellarte – Tracce
Dal 03 al 15 giugno 2008
fotografia
Location
ATELIER ANFORAH
Giovinazzo, Via Cattedrale, 14, (Bari)
Giovinazzo, Via Cattedrale, 14, (Bari)
Orario di apertura
20-22.30
Vernissage
3 Giugno 2008, ore 20
Sito web
www.ArtePensiero.it/fedele_boffoli.htm
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