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Gli europei in Giappone (1543 – 1639)
Prende il via un ciclo di cinque conferenze legate alla mostra Netsuke. Sculture in palmo di mano. La raccolta Lanfranchi e opere da prestigiose collezioni internazionali. Gli incontri illustrano nuove tematiche legate alle opere esposte e approfondiscono i diversi aspetti dell’arte e della cultura giapponese.
Comunicato stampa
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Giovedì 29 gennaio alle ore 18.00 prende il via al Museo Poldi Pezzoli un ciclo di cinque conferenze con ingresso gratuito legate alla mostra Netsuke. Sculture in palmo di mano. La raccolta Lanfranchi e opere da prestigiose collezioni internazionali, esposta fino al 15 marzo 2009.
Gli incontri, organizzati dalla casa-museo milanese e da Banca Regionale Europea, illustrano nuove tematiche legate alle opere esposte e approfondiscono i diversi aspetti dell’arte e della cultura giapponese. “Da quali fonti traggono ispirazione questi curiosi oggetti? Quali storie e leggende popolari raccontano? Esistono dei contatti tra l’arte giapponese e quella occidentale? Come viene rappresentato il sentimento religioso in Giappone? Queste sono alcune delle domande – riferisce Annalisa Zanni, direttore del museo – che ci vengono poste dai visitatori e alle quali abbiamo pensato di dare una risposta attraverso un ciclo di incontri che, a partire dall’arte, si pongono l’obiettivo di indagare l’affascinante cultura giapponese”.
Gli europei in Giappone (1543 – 1639). Un secolo di contatti e di reciproche influenze è il titolo del primo appuntamento in calendario.
Nel corso della conferenza, Francesco Morena, curatore della mostra e studioso dell’arte dell’Estremo Oriente, illustra i rapporti artistici e culturali intercorsi tra Oriente e Occidente. A partire dal 1542-1543, infatti, ebbe inizio un intenso periodo di scambi tra il Giappone e l’Europa: oggetti di manifattura giapponese, soprattutto lacche di incomparabile bellezza, cominciarono a giungere con costanza presso le maggiori corti europee, mentre nell’arcipelago giapponese otteneva grande successo la dottrina cristiana. In pochi decenni tuttavia la situazione precipitò: il neonato governo Togukawa (inizi del XVII secolo) mostrò segni di intolleranza nei confronti degli occidentali e diede inizio ad una serie di persecuzioni culminate nel cruento eccidio di Shimabara del 1639, che mise fine al cosiddetto “secolo cristiano” del Giappone.
Le conferenze, che si tengono il giovedì dal 29 gennaio al 5 marzo, sono realizzate in collaborazione con l’Assessorato alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, con A2A S.p.A e con il Centro di cultura giapponese di Milano.
Gli appuntamenti proseguono il 5 febbraio con Rossella Marangoni, studiosa di lingua, letteratura e cultura giapponesi, il 12 febbraio con Keiko Ando, direttore del Centro di cultura giapponese di Milano, il 19 febbraio con Matteo Cestari, ricercatore presso il Dipartimento di orientalistica dell’Università degli studi di Torino e il 5 marzo con Ikuko Sagiyama, professore ordinario di Lingua e letteratura giapponese presso l’Università degli Studi di Firenze.
Gli incontri, organizzati dalla casa-museo milanese e da Banca Regionale Europea, illustrano nuove tematiche legate alle opere esposte e approfondiscono i diversi aspetti dell’arte e della cultura giapponese. “Da quali fonti traggono ispirazione questi curiosi oggetti? Quali storie e leggende popolari raccontano? Esistono dei contatti tra l’arte giapponese e quella occidentale? Come viene rappresentato il sentimento religioso in Giappone? Queste sono alcune delle domande – riferisce Annalisa Zanni, direttore del museo – che ci vengono poste dai visitatori e alle quali abbiamo pensato di dare una risposta attraverso un ciclo di incontri che, a partire dall’arte, si pongono l’obiettivo di indagare l’affascinante cultura giapponese”.
Gli europei in Giappone (1543 – 1639). Un secolo di contatti e di reciproche influenze è il titolo del primo appuntamento in calendario.
Nel corso della conferenza, Francesco Morena, curatore della mostra e studioso dell’arte dell’Estremo Oriente, illustra i rapporti artistici e culturali intercorsi tra Oriente e Occidente. A partire dal 1542-1543, infatti, ebbe inizio un intenso periodo di scambi tra il Giappone e l’Europa: oggetti di manifattura giapponese, soprattutto lacche di incomparabile bellezza, cominciarono a giungere con costanza presso le maggiori corti europee, mentre nell’arcipelago giapponese otteneva grande successo la dottrina cristiana. In pochi decenni tuttavia la situazione precipitò: il neonato governo Togukawa (inizi del XVII secolo) mostrò segni di intolleranza nei confronti degli occidentali e diede inizio ad una serie di persecuzioni culminate nel cruento eccidio di Shimabara del 1639, che mise fine al cosiddetto “secolo cristiano” del Giappone.
Le conferenze, che si tengono il giovedì dal 29 gennaio al 5 marzo, sono realizzate in collaborazione con l’Assessorato alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, con A2A S.p.A e con il Centro di cultura giapponese di Milano.
Gli appuntamenti proseguono il 5 febbraio con Rossella Marangoni, studiosa di lingua, letteratura e cultura giapponesi, il 12 febbraio con Keiko Ando, direttore del Centro di cultura giapponese di Milano, il 19 febbraio con Matteo Cestari, ricercatore presso il Dipartimento di orientalistica dell’Università degli studi di Torino e il 5 marzo con Ikuko Sagiyama, professore ordinario di Lingua e letteratura giapponese presso l’Università degli Studi di Firenze.
29
gennaio 2009
Gli europei in Giappone (1543 – 1639)
29 gennaio 2009
incontro - conferenza
Location
MUSEO POLDI PEZZOLI
Milano, Via Alessandro Manzoni, 12, (Milano)
Milano, Via Alessandro Manzoni, 12, (Milano)
Biglietti
La disponibilità dei posti è fino ad esaurimento.
Vernissage
29 Gennaio 2009, ore 18
Curatore